CAPITAN KRONOS, IL CACCIAVAMPIRI DI BRIAN CLEMENS

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Fuori dalla natia Inghilterra,Brian Clemensè conosciuto per aver contribuito al soggetto e alla sceneggiatura diHighlander II – Il ritorno, uno dei sequel più sgangherati e involontariamente demenziali della storia del cinema. Tuttavia Brian Clemens fu anche uno dei più importanti registi della tv britannica. Già prima dello sciagurato sequel diHighlandersi cimentò con il cinema fantastico, mescolando generi e citazioni con risultati ben più interessanti. Brian Clemens (1931-2015) Riteniamo quindi sia giusto ricordare Brian Clemens, più che per il suo triste contributo alla saga degli immortali, perCapitan Kronos – Cacciatore di Vampiri(Captain Kronos – Vampire Hunter). Distribuito in Italia anche comeLo Sterminatore di Vampiri, Capitan Kronos è stata l’unica regia di Clemens per il grande schermo, di cui fu anche sceneggiatore e produttore. Questo dimostra quanto il progetto fosse sentito. Il film è del 1974: in quel periodo giungevano dall’America nuovi horror comeLa notte dei morti viventi,L’esorcista,L’ultima casa a sinistraeNon aprite quella porta, che sembravano destinati a mandare in soffitta mummie, licantropi e gli altri mostri classici. LaHammer, mitica casa di produzione britannica dei primi horror a colori, che aveva praticamente il monopolio dei mostri classici, decise allora di svecchiare la formula con interessanti ibridi. Il più famoso fuLa Leggenda dei Sette Vampiri d’Oro(sempre del 1974) dove Dracula incontra il kung fu alla Bruce Lee. Meno celebre, ma non meno originale, Capitan Kronos mescola il filone vampiresco con loswashbuckling, cioè l’avventura di cappa e spada a base di schermidori, pirati eccetera. Nel finale i vampiri non vengono eliminati con aglio e paletti, bensì con uno spettacolare duello a fil di lama. In un villaggio sperduto nella brughiera inglese dell’Ottocento, alcune ragazze vengono trovate morte e avvizzite come se fossero state delle centenarie. Il dottor Marcus (John Carson), padre di una delle vittime, chiama in aiuto il suo vecchio compagno d’armi, il capitano Kronos (Horst Janson) delle guardie imperiali. Capitan Kronos è appena ritornato da una guerra quando trova la madre e la sorella vampirizzate. Prima di riuscire a sopprimerle, lui stesso viene morso. Da allora diventa un cacciatore di mostri di professione. Insieme al fido braccio destro, lo scienziato gobbo Hyeronimus Grost (John Cater), e a Carla (la bellaCaroline Munrodi007, La spia che mi amava), una zingara raccolta lungo la strada, giunge in soccorso del dottor Marcus. Mentre le morti misteriose continuano, le indagini si indirizzano verso i signorotti del luogo: i fratelli Paul e Sara Durward (Shane Bryant e Lois Daine).Intendiamoci, qui non siamo dalle parti del capolavoro: la trama è fin troppo asciutta e il ritmo arranca. Praticamente l’intera storia si concentra sulle indagini per scoprire chi sia il vampiro e quali armi utilizzare per neutralizzarlo, disubplotche movimentino o mettano più carne al fuoco non c’è nemmeno l’ombra. Nel film di Capitan Kronos ci sono diversi elementi interessanti. Le innovazioni all’iconografia dei vampiri sono tutt’altro che indigeste: stavolta succhiano linfa vitale e giovinezza anziché sangue, si muovono alla luce del giorno e non temono i paletti, bensì lame ricavate da croci. Soprattutto la figura del protagonista, Capitan Kronos, è in anticipo sui tempi. Viene morso da un vampiro ed è “contaminato” come Blade, è un investigatore dell’occulto come Dylan Dog o John Constantine; biondo come He-Man, tamarro etombeur de femmecome Conan il Barbaro, ascetico e armato di “katana” come un samurai, vagabondo e raddrizzatore di torti come un cowboy. Infine Capitan Kronos è dedito alla “erba cinese” (vizietto simile a quello diSherlock Holmes), avvolta incigarilloscome quelli di Clint Eastwood nei film western di Sergio Leone. Perfino l’inespressività dell’attore che lo interpreta, il tedesco Horst Janson, è funzionale al look “eastwoodiano” del personaggio. Tamarro e tombeur du femme Insomma, malgrado queste caratteristiche non vengano approfondite, Brian Clemens con Capitan Kronos ha saputo guardare lontano, creando un anello di congiunzione tra il vecchio Solomon Kane di Robert E. Howard e le odierne contaminazioni pop (su tutte, ilVan Helsingipervitaminizzato di Hugh Jackman, ma anche l’ingiustamente dimenticatoIl Patto dei Lupidi Christophe Gans). La Hammer era in crisi economica e il film non è divenuto il capostipite di una saga, come Brian Clemens sperava.Ciononostante Capitan Kronos si è costruito la fama di piccolo cult nel corso degli anni, ispirando alcune versioni afumetti… … eaction figures. Se un giorno qualcuno rispolvererà Capitan Kronos per un reboot, l’originale se lo è meritato. (Immagini trovate sul Web: © degli aventi diritto).