BIANCANEVE IN VERSIONE EROTICA

Biancaneve è fumetto tascabile di genere erotico degli anni settanta. L’editore della Edifumetto, Renzo Barbieri (1930-2007), ne affidò le sceneggiature a Rubino Ventura (pseudonimo dello scrittore Giuseppe Pederiali, 1937-2013) e i disegni all’impareggiabile Leone Frollo (1931-2018).
Quando Biancaneve uscì nel 1972 fu subito chiara la sua carica trasgressiva, dato che riadattava in modo assolutamente irriverente una delle fiabe per bambini più famose al mondo. Se si va oltre la superficie, ci si accorge di quanto queste storie apparentemente scanzonate contengono molti elementi di satira sociale che ci danno un’idea dell’Italia sospesa tra futuro e passato durante la fine del boom economico.
Biancaneve rimane, soprattutto, un’opera piena zeppa di personaggi e situazioni divertenti…

… a partire dalla regina cattiva Naga, dotata di una sensuale e conturbante perfidia e dai Sette nani dai nomi sfacciatamente allusivi. E poi ancora mostri, orchi, prìncipi e centauri che fanno di questa serie un’opera che si distacca nettamente da tutto il fumetto erotico prodotto in quel periodo e che, ancora oggi, a cinquant’anni di distanza, non ha perso freschezza e originalità.

Un discorso a parte lo merita Leone Frollo. Qualcuno lo chiamava il “John Buscema dei poveri” perché, soprattutto agli inizi, sulla serie di Lucifera, si ispirava da vicino all’autore americano, ma oggi è ritenuto uno dei più importanti disegnatori italiani.
Quando crea Biancaneve prende probabilmente spunto dalla bellezza morbida e sensuale di Edwige Fenech, la più nota attrice della commedia sexy italiana.

Il fascino e la bellezza delle ragazze di Frollo, apparentemente ingenue ma in realtà assai maliziose, con le loro bocche sensuali e i loro nasini a punta, resteranno per sempre unici.
Per accertarcene, sfogliamo i primi dieci numeri della serie…
N. 1 – I Sette nani viziosi
“C’era una volta un regno governato da un sovrano saggio e illuminato”. Così inizia uno dei più bei fumetti italiani di sempre: Biancaneve, la prosperosa fanciulla dai capelli neri come l’ebano e dalle candide labbra rosse come il sangue che inaugurò il fortunato filone delle fiabe erotiche.
Ci viene presentato il “saggio e illuminato” re Kurt, molto amato dal popolo, e la sua seconda moglie e matrigna di Biancaneve: Naga, “buona di corpo ma non di animo”.

La sexy regina interroga lo specchio pronunciando la fatidica frase: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la donna più bella del reame?”. “Un fiore sta sbocciando e quel fiore offuscherà la tua bellezza”, risponde lo specchio.
A sentire quelle parole la regina va su tutte le furie e decide di eliminare la figliastra, dato che lo specchio si riferisce proprio alla bambina. Nelle pagine iniziali il fumetto ripercorre nelle linee principali la fiaba dei fratelli Grimm e del film animato di Walt Disney: Naga cerca di uccidere Biancaneve con una mela avvelenata e la poverina fugge nel bosco, dove viene ospitata nella casetta dei Sette nani… viziosi.

L’originalità sta soprattutto nella felice caratterizzazione dei personaggi. La regina Naga è tanto malvagia quanto bella, incarnando alla perfezione il personaggio archetipico della Dark Lady. I Sette nani sono la personificazione di sette “perversioni”: il sadismo, il masochismo, l’onanismo, la pederastia, il voyeurismo, la sodomia e la brutalità.
Biancaneve, infine, è la rappresentazione di un tipo di donna in linea con i tempi che vive la sua sessualità in modo positivo. Anche se qui è ancora vergine.
N. 2 – La fata mignotta
Biancaneve, prigioniera nell’antro dell’orco Bordok, viene salvata dai suoi amici nani.
Intanto al castello di re Kurt, suo padre, giunge in visita il bellissimo principe Harold di Geonia, molto dispiaciuto per la scomparsa della giovane principessa.
Naga, lussuriosa più che mai, rimane colpita dal giovane principe e decide di sedurlo.
A caccia nella foresta, Harold si imbatte per caso nell’abitazione dei nani e incontra Biancaneve che però, temendo un inganno, si rifiuta di seguirlo.

Tornato al castello, Harold informa re Kurt che Biancaneve è viva e insieme partono per riprenderla. La perfida Naga precede tutti: finalmente riesce ad avvelenare Biancaneve, facendola cadere in uno stato di morte apparente.
Il principe Harold non si dà per vinto e parte per la palude degli orrori, dove risiede la potente maga Antea, che forse potrà salvare Biancaneve.

La serie partita seguendo il canovaccio della favola originale comincia a distaccarsene, mettendo in mostra alcuni elementi nuovi. Si tratta pur sempre di una “sexy favola” che, pur mantenendosi nei limiti di ciò che era consentito pubblicare all’epoca, va assumendo aspetti sempre più piccanti. La mancanza di scene con raffigurazioni esplicite di sesso è surrogata da tutta una serie di espedienti divertenti.
N. 3 – Nella palude degli orrori
Biancaneve giace come morta, sorvegliata a vista dai fedeli nani. L’unico a non rassegnarsi è il bel principe Harold, partito per la palude degli orrori alla ricerca della maga Antea, l’unica in grado di riportare in vita Biancaneve. Per ottenere l’aiuto di Antea il principe Harold deve uccidere il mago omosessuale Fiorello.

Harold riesce nel suo intento, uccidendo il mago con un bacio letale, e risveglia Biancaneve strofinando un rametto di rosmarino sulle sue chiappe sode.
Per festeggiare la resurrezione di Biancaneve, re Kurt bandisce un torneo dove darà in sposa la sua figliola al vincitore. Alla fine rimangono due soli contendenti: il principe Harold e Rodomonte, il campione della perfida Naga, che assomiglia a un troll di Thor.

Lo sceneggiatore Rubino Ventura riesce a trasmettere le atmosfere e le situazioni tipiche delle favole in modo impeccabile; quasi sembrano prendere vita disegnate da un Leone Frollo in stato di grazia. Pur mantenendo sempre in vita l’atmosfera da favola con tutte le sue componenti, man mano gli autori riescono a inventarsi nuove situazioni sempre particolari e divertenti, citazioni erudite e frecciatine nei confronti di un’Italia ancora moralista.
N. 4 – Il signore dei serpenti
Harold viene sconfitto con l’inganno durante il torneo organizzato da Re Kurt. A Rodomonte spetta quindi la mano della principessa Biancaneve. Ben sapendo che il cuore di sua figlia batte per Harold, accusato ingiustamente di essere un codardo, Kurt cerca di convincere Rodomonte a rinunciare a sposare Biancaneve in cambio di una grossa somma in danaro, ma l’uomo rifiuta.

A quel punto Biancaneve scappa dal castello, inoltrandosi nel bosco con l’intento di raggiungere i suoi amici nani. Stanca, dopo tanto vagare nella foresta, la bella principessa si addormenta e cade preda del Signore dei Serpenti.
Si tratta di una storia godibilissima che continua a presentarci una Biancaneve ancora di animo puro, ma costantemente oggetto della concupiscenza dei maschi.

Però l’atteggiamento della ragazza diventa sempre più curioso nei confronti dell’altro sesso, tanto che quando i Sette nani intervengono tempestivamente per salvarla dalle attenzioni del Signore dei Serpenti lei pensa: “Proprio adesso che anch’io ne avevo voglia!”. Bisognerà aspettare soltanto il prossimo numero perché la nostra eroina riesca a perdere la verginità.
N. 5 – Rapita dal centauro
Ospite dei Sette nani, Biancaneve riceve l’inattesa visita di un centauro che la rapisce. Trovandosi nella stagione degli amori, alla bizzarra creatura metà uomo e metà cavallo necessita una donna per l’accoppiamento.
Il centauro la porta nella propria abitazione dove la foresta è più fitta, in un labirinto di vegetazione che solo i centauri sanno attraversare con grandi balzi. Appena apprende la notizia, il principe Harold inizia a darsi da fare per liberare l’amata Biancaneve.

Secondo il nano Brutolo l’unica persona in grado di condurre Harold fino a Biancaneve per liberarla è una singolare figura alata di nome Alceste, l’uomo-uccello ricalcato su Angel degli X-Men.
In questo numero la bella Biancaneve è presa di mira da ben due creature metà uomo e metà animale. Ma sarà la seconda, Alceste, l’uomo alato, a liberare Biancaneve dall’ormai pesante fardello della verginità.

Dopo questo episodio, Biancaneve non sarà più la stessa: la sua candida ingenuità verrà sostituita da un’intrigante malizia e una nuova consapevolezza di sè, che la porterà a vivere le sue avventure con una leggendaria leggerezza.
Anche il linguaggio inizia a mutare, riempiendosi di doppi sensi. “Credevo che voi foste migliore degli altri… siete un uomo-uccello”, dice Biancaneve. “Anche un uomo-uccello ha l’uccello!” risponde Alceste.
N. 6 – La scoperta dell’amore
Mentre sta perdendo la verginità in volo tra le braccia di Alceste, l’uomo uccello, Biancaneve molla la presa nel momento dell’orgasmo precipitando in un mare infestato da mostruose creature. A salvare la bella principessa è Sireno, creatura per metà uomo e metà pesce preso pari pari dal Triton degli Inumani, a quanto pare molto esperto con la lingua.

Tornata a riva e ripreso il cammino nella foresta per dirigersi alla casa dei Sette nani, Biancaneve finisce tra le grinfie del Gigante. Alceste, nel tentativo di salvarla, trova una morte orribile spiaccicato dalle mani del gigante come fosse una zanzara.
A salvare la principessa interviene allora il principe dei ladri, Robin Hood, che uccide il gigante con frecce avvelenate. Al bel Robin Hood, Biancaneve si offre spontaneamente: “Signor Robin Hood!”; “Dimmi tutto!”; “Potrei domandarti un favore?”; “Sicuro!”; “Potresti violentarmi un pochino?”.

Quando apprende dallo specchio magico che Biancaneve non la batte più solo in bellezza, ma anche in “mignotteria”, Naga è sempre più determinata a toglierla di mezzo. Alla fine Biancaneve si concede anche ai Sette nani, che per festeggiare l’avvenimento intonano un “Andiam, andiam, andiamo a scopettar!”.
N. 7 – Il cuore di re Kurt
Appena il nano Chiappolo vede il bel Robin Hood se ne innamora e nel tentativo di sedurlo gli rivela l’ubicazione della loro miniera mostrandogli alcuni diamanti. Il principe dei ladri lo lega e fugge impossessandosi dei diamanti con il proposito di andare a prendere il resto nella miniera.

Robin Hood va fermato prima che possa rivelare il segreto della miniera e c’è un solo modo: ucciderlo. Biancaneve decide di occuparsene personalmente.
Intanto, al castello di re Kurt, Naga, innamorata del principe Harold, sta per mettere in atto un piano per eliminare il consorte. Anche questo episodio è ben costruito, con una sceneggiatura che passa con estrema disinvoltura da una situazione all’altra.

Rubino Ventura ci mostra una Biancaneve inedita, piena di determinazione e di coraggio, ormai ben lontana dalla fanciulla indifesa dei primi episodi. I dialoghi si confermano come uno dei punti di forza del fumetto. Quando Biancaneve colpisce alla testa con un martello Gert lo zingaro, lasciandolo cadavere in una pozza di sangue, commenta con candore: “Dev’essere un po’ morto!”.
N. 8 – I nani nei guai
Re Kurt, per avere conferma dei suoi sospetti sulla moglie Naga, irrompe con le guardie nel laboratorio segreto della consorte, scoprendo che in realtà è una strega. Naga viene fatta prigioniera, ma riesce a trovare il modo per liberarsi e a lasciare il castello tramite un passaggio segreto.
Una volta liberatasi si reca nel deserto del Menga, per unirsi alla sua amica Belinda, una potente strega dedita all’amore saffico che ha un debole per lei.

Insieme elaborano un diabolico piano che prevede la realizzazione di copie perfette e obbedienti dei Sette nani, alle quali ordinano di andare al castello per uccidere re Kurt e rapire Biancaneve.
In questo numero Rubino Ventura, continuando a trattare il tema della scoperta del sesso da parte di Biancaneve, la mette di fronte all’interesse di un’altra donna nei suoi confronti. Belinda, infatti, una volta fatta la conoscenza di Biancaneve, se ne innamora ripudiando la perfida Naga.

Divertenti come sempre i dialoghi di Ventura, che descrivono l’approccio anticonvenzionale di Belinda nei confronti della nostra eroina. Quando Belinda la bacia in bocca, Biancaneve, confusa e turbata, esclama: “Siete impazzita? Queste cose non si fanno!”; “Davvero?”, risponde Belinda, che un attimo dopo le salta addosso al grido di battaglia: “Yuuuuuuu…”.
N. 9 – Trenta centimetri
Biancaneve diventa sempre più esigente dal punto di vista caratteriale, e lo manifesta con la crescita prorompente dei suoi appetiti sessuali.
Mentre nel castello i Sette nani sono appesi a testa in giù in attesa della morte in quanto ritenuti colpevoli di avere rapito Biancaneve, altrove la bella principessa elimina la maga Belinda. Poi, con l’aiuto del Grillo Parlante, riesce a fare ritorno giusto in tempo per salvare la pelle ai suoi amici nani.

Non c’è nemmeno il tempo di festeggiare il ritorno di Biancaneve che una nuova minaccia si profila all’orizzonte. Un enorme drago minaccia di distruggere il regno se una volta alla settimana non gli verrà consegnata una ragazza vergine da divorare.
Inutile dire che l’impresa si rivela impossibile per l’assenza di ragazze vergini nel regno. A salvare capra e cavoli ci pensa il Grillo Parlante, che con uno stratagemma riesce a uccidere il drago.

Tornata la serenità, il re si rende conto che sua figlia soffre per la mancanza di un compagno che la appaghi sessualmente. Su consiglio della stessa Biancaneve, Kurt emana un editto per trovarle marito. La bella e focosa principessa ha espresso una richiesta particolare: il candidato dovrà possedere un pene di ben trenta centimetri!
Siccome il pretendente tarda a presentarsi, Biancaneve esprime tutto il suo disappunto: “Uffa… possibile che nel mio regno ci siano solo misure piccole?”.
N. 10 – Biancaneve mamma
L’episodio mescola situazioni comiche e momenti drammatici disegnati dal pennello infallibile di un Leone Frollo sempre più padrone del mestiere.

Alla fine Mr. Trenta Centimetri viene trovato: risponde al nome di Anacleto e svolge l’umile professione del sarto. Le nozze si celebrano in fretta e furia e la giovane coppia può finalmente dare sfogo alle più lussuriose pulsioni.
Ben presto Biancaneve rimane incinta e dà alla luce un maschietto di nome Mirko. Ma una nostra vecchia conoscenza, la sempre più malvagia Naga è determinata a interrompere il felice momento della coppia.

Durante una notte di tempesta, Naga si introduce furtivamente nel castello attraverso un passaggio segreto e rapisce il neonato. Venuta a sapere che è stata Naga a rapire suo figlio e ad abbandonarlo nei pericoli della Palude degli orrori, l’indomita Biancaneve decide di partire alla sua ricerca da sola visto che i Sette nani si rifiutano di accompagnarla in un posto così pericoloso… e la fiaba continua.
Biancaneve, capolavoro del fumetto erotico italiano