BARBARELLA, LAURELINE E ISABELLA

BARBARELLA, LAURELINE E ISABELLA

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Le protagoniste femminili dei fumetti sono senz’altro meno numerose dei personaggi maschili, ma anche in un elenco estremamente sintetico e approssimativo dalle origini a oggi risultano essere state comunque moltissime. Si cominciò con la saggia servettaBécassine, protagonista in Francia di brevi fumetti umoristici già nel 1905, e con la giovaneTonda Haneko, che sette anni dopo imitava le mode occidentali nei primi manga giapponesi. Tra il 1920 e il 1930 negli Usa apparvero svariate strisce a fumetti con protagoniste giovani donne più o meno indipendenti, l’impiegataWinnie Winkle, la modellaTillie, l’Orfanella Annie, l’avventurieraConnie, la giornalistaJane Arden, la casalingaBlondiee altre ancora. Sugli albi a fumetti, tra gli anni trenta e quaranta la loro fama subì la concorrenza di eroine più fantasiose, spesso legate dai nemici con implicazioni sadiche, a cominciare dalle versioni femminili di Tarzan come la regina della giunglaSheenae la ragazza della giunglaNyoka. A seguire le prime supereroine, come la principessa delle amazzoniWonder Womane l’invisibileScarlet O’Neil, e le giustiziere mascherate comeBlack CateMiss Fury(quest’ultima creata da una fumettista donna, Tarpe Mills). Queste eroine aggressive a loro volta negli anni cinquanta lasciarono per un po’ il posto ad albi e strisce con protagoniste molto più romantiche, ma anche intraprendenti e ambiziose, come la saggiaJuliet Jones, che diventa sindaco della sua cittadina, e l’attriceMary Perkinsche raggiunge il successo a Broadway. In Inghilterra, dopo la striscia del 1922Dot e Carrieincentrata su due impiegate, le strip con protagoniste femminili si orientarono su un genere un po’ più piccante a partire dal 1932, con l’apparizione della esibizionista involontariaJanecreata da Norman Pett. Degli anni sessanta sono le strisce spionistiche intitolate all’avventuriera ed ex-criminaleModesty BlaisediPeter O’DonnelleJim Holdaway, e quelle fantascientifiche dedicate a donne del futuro comeScarth,DanielleeAxa. Le strisce dei quotidiani britannici non rinunciarono quasi mai a qualche scena moderatamente sexy, benché ci siano state anche delle protagoniste più riservate, come le modelleCarol DayeTiffany Jones, rivolte al pubblico femminile. In Italia, le eroine a fumetti apparse a fine anni quaranta, come la provocanteGey Carioca, l’atletica donna della giunglaPantera Biondae le principesse indianePenna AzzurraeAquila Bianca, giocavano su una sensualità un po’ castigata ma evidente, comunque sufficiente per incappare nelle maglie della censura che le costrinse una dopo l’altra a interrompere le pubblicazioni, o permise loro di proseguirle solo a condizione di allungare a dismisura i costumi e limitare al minimo le porzioni di pelle esposta, cosa che equivaleva a dover chiudere ugualmente per l’inevitabile perdita di lettori.Alcune di loro finirono per emigrare nelle case editrici di paesi esteri come l’Argentina e la Francia, dove furono pubblicate un po’ più a lungo. Anche in Belgio e Francia la censura di ispirazione cattolica limitava di molto la possibilità per gli autori di sviluppare personaggi femminili nei fumetti per ragazzi, che fino agli anni cinquanta erano la totalità del settore. In Belgio personaggi come la giovaneBobette, co-protagonista con l’amicoBobdi una serie del 1945, o la giornalistaSeccotine, apparsa nel 1952 nelle storie comiche di Spirou e Fantasio, erano all’epoca delle eccezioni. Lo stesso si può dire in Francia per la sirenettaArabellecreata nel 1950, e per l’adolescenteLine(Anna in Italia), nata nel 1957 sul settimanale omonimo, così come per la dottoressa Maud e la chimica Tsin-Lu, apparse dal 1945 nella serie di fantascienzaLes Pionniers de l’Espérance. In quest’ultimo caso, la componente mista e internazionale dell’equipaggio di un’astronave anticipava di vent’anni quello dell’Enterprise di Star Trek, dovuta all’ispirazione di sinistra del settimanale Vaillant su cui la serie veniva pubblicata. A parte queste poche eccezioni, la maggior parte degli autori francofoni dell’epoca si sentivano costretti a evitare il più possibile i personaggi femminili per prevenire ogni possibile guaio con la censura, e se alcune delle eroine sopra citate potevano azzardarsi a essere pubblicate senza troppi rischi è perché, a parte le scienziate dell’Espérance, erano caratterizzate in modo da avere un aspetto infantile. Tutto cambiò improvvisamente all’inizio degli anni sessanta, con la creazione, da parte del franceseJean-Claude Forest, di una serie di personaggi femminili protagonisti di storie fantascientifiche, prima fra tutteBarbarella, una viaggiatrice cosmica ispirata nell’aspetto a Brigitte Bardot e dal carattere altrettanto libero e “selvaggio”. Con Barbarella nel 1962 Forest creò un’eroina erotica raffinata che l’autore definì come“assolutamente non scandalosa”, anche se all’epoca la censura locale non fu molto d’accordo. Probabilmente anche per questo con la sua eroina successiva,Bebé Cyanure, Forest tornò in parte sui propri passi, limitando molto la carica sensuale rispetto a Barbarella. Eliminò poi ogni erotismo esplicito dalla sua terza eroina spaziale,Marie Mathematique, anche perché creata per una trasmissione televisiva per ragazzi. Però anche in questo caso non rinunciò a leggeri toni satirici in sintonia con la contestazione giovanile di quegli anni. Lo scandalo sollevato dalla prima edizione in volume di Barbarella, nel 1964, finì per farla considerare il primo fumetto per adulti. L’eroina di Forest fu certamente il prototipo di un fumetto d’autore più moderno secondo una ricetta che unisce temi maturi, una certa dose d’ironia e qualche scena spinta. Allo stesso tempo questa esploratrice interplanetaria dal carattere disinibito e indipendente si può considerare la prima protagonista di un fumetto europeo femminista, almeno nelle intenzioni dell’autore, al di là dell’aspetto voyeristico. Il successo di Barbarella fu tale che nel 1968 ne fu tratta una versione cinematografica diretta daRoger Vadime interpretata daJane Fonda.In contemporanea all’uscita del film fu ristampato per la terza volta anche il fumetto, ma le scene in cui Barbarella appariva nuda furono ammorbidite per evitare di incorrere nella censura che aveva sequestrato le prime due edizioni in volume. Nel fatidico 1964, anno in cui il primo libro di Barbarella usciva in Francia, in ItaliaGuido Crepaxcreava il personaggio più erotico e intellettuale della fotografaValentinaRosselli, prendendo il volto dalla diva del muto Louise Brooks e il nome dalla cosmonauta russa Valentina Tereshkova, che l’anno precedente era stata la prima donna nello spazio.In breve tempo Valentina scalzò l’originale protagonista maschile della serie di Crepax, Philip Rembrandt alias Neutron, prendendone il posto. Intanto negli anni sessanta sui tascabili popolari nostrani esordirono molte eroine e soprattutto anti-eroine sensuali, comeSatanik,Alika,Zakimort,Gesebel,UranellaeIsabella. Da queste, con l’allentarsi della censura, ebbero poi origine i veri e propri fumetti pornografici per soli adulti, per la maggior parte realizzati sommariamente, in cui com’è ovvio le protagoniste femminili abbondavano. In Francia, invece, molte imitatrici di Barbarella mantennero più spesso un elevato livello qualitativo, sia nei contenuti impegnati dei testi sia nella raffinatezza grafica. Dalla disinibita agente del futuroScarlet Dream, al servizio del controspionaggio internazionale; alla politicizzata eroina creolaSeraphina, che si oppone al neocolonialismo delle grandi potenze in difesa dei paesi del terzo mondo; dall’alienaSaga di Xam, la quale, venuta sulla Terra per imparare la violenza, finisce per essere corrotta; alla giovaneEpoxy, che attraverso un passaggio nel tempo si ritrova a vagare nuda nell’antica Grecia del mito, tra amazzoni e centauri. Gli autori francesi specializzatisi in storie con protagoniste femminili avevano tutti uno stile specifico.Abbiamo così le seminude eroine pop disegnate dal belgaGuy Peellaert, autore diJodelle, parodia femminile e satirica di James Bond ispirata a Silvie Vartan, e della contestatrice motorizzataPravda, che combatte ogni autorità e ipocrisia senza mai fermarsi. Le protagoniste ancora più esplicitamente erotiche disegnate daGeorges Pichard, come l’eterna vittimaBlanche Epiphanie(su testi diJacquesLob), che ridicolizza il modo in cui le donne erano viste nei romanzi d’appendice di una volta. E la ricca “ereditiera comunista”Paulette(su testi diGeorges Wolinski), le cui disavventure sono l’occasione per fare satira politica e sociale. Va ribadito che in molte di queste serie l’elemento erotico appare preponderante insieme a quello satirico e che negli anni sessanta la quasi totalità dei fumettisti è costituita da uomini, che tendono a dare delle donne un’immagine filtrata dalle proprie fantasie senza porsi molto il problema di creare personaggi davvero realistici e complessi. Tra le serie francesi con protagonisti maschili, un altro punto di svolta per quanto riguarda i personaggi femminili fu quella dell’agente spazio-temporaleValérian, scritta daPierre Christine disegnata daJean-Claude Mézières. L’eroe, fin dal suo esordio nel 1967, è affiancato da una compagna che ne condivide le imprese su un piano di assoluta parità e che in più occasioni finisce per metterlo abbastanza in ombra. Nel primo episodio la giovane e intelligenteLaureline, una ragazza dell’XI secolo così indipendente da vagare per i boschi in abiti maschili, decide di seguire Valérian nel futuro non per diventare la fidanzata in perenne attesa del ritorno dell’eroe, ma per arruolarsi anch’essa come agente spazio-temporale. Da quel momento Laureline fa coppia fissa con Valérian, prima nel lavoro e poi nella vita privata, dopo aver colmato rapidamente ogni sua lacuna culturale diventando una donna preparata e riflessiva, pur senza mai rinunciare ai sentimenti. Per il personaggio di Laureline pare che Christin si sia ispirato alla scrittrice Simone de Beauvoir, il che deve sicuramente aver contribuito a conferirle il suo carattere deciso e per niente succube delle autorità maschili. Laureline contravviene spesso agli ordini, prodigandosi in difesa di popoli alieni colonizzati dai terrestri o comunque facendosi guidare soprattutto dai propri principi etici e di giustizia sociale, e più volte ciò la mette in urto col compagno Valérian, più ligio al dovere e alle consegne ricevute. Il tecnocratico impero terrestre del XXVIII secolo, la cui capitale Galaxity era la base di partenza delle missioni di Valérian e Laureline, nei fumetti degli anni ottanta è improvvisamente eliminato dallo spazio-tempo e quindi dalle loro storie, lasciando così ai due protagonisti molta più libertà d’azione.Nel nuovo millennio si decide di intitolare le loro avventure a entrambi, non più al solo protagonista maschile.