APPLESEED, UN SANTO PROTESTANTE AMERICANO

APPLESEED, UN SANTO PROTESTANTE AMERICANO

Su Giornale POP ho pubblicato due articoli su antiche sante dei primi tempi del cristianesimo. Già in quei tempi le interpretazioni del Vangelo non erano omogenee, anzi di Vangeli ne esitevano fino a 40: oltre ai quattro considerati canonici c’erano gli apocrifi, tutti diversi tra loro come racconto e ideologia.

Niente da stupirsi se esistono divere religioni cristiane. Le maggiori sono l’ortodossa, diffusa nell’Europa orientale fin dal VII secolo, ed il protestantesimo diffuso nell’Europa settentrionale dal XVI secolo.

Quest’ultima religione, a sua volta divisa in numerose correnti, si differenzia dal cattolicesimo perché non pratica la maggior parte dei sacramenti e non considera il culto della Madonna e dei santi. Eppure raramente vi fu anche tra i protestanti qualche santo.

Il più famoso tra questi è John Appleseed. Nasce nel 1774 a Leominster presso Boston, negli Stati Uniti. Il suo nome è John Chapman, appartiene alla chiesa protestante neocristiana, ma invece che diventarne pastore si distacca dalla comunità religiosa per fare il predicatore ambulante.

È assolutamente diverso dai soliti lugubri cornacchioni puritani o quaccheri dell’epoca. Si tratta di un ometto piccolo, magruccio, con barba e capelli grigi e arruffati, ma con un incancellabile sorriso sul viso e una sorprendente gioia di vivere, che comunica a tutti serenità ed ottimismo. La sua più famosa frase di saluto suona così: “Porto notizie fresche dal Paradiso!”. E inizia a enumerare le beatitudini del discorso della montagna di Cristo.

Viene chiamato Johnny Appleseed: “seme di melo”, poiché oltre a predicare le Sacre Scritture esorta gli agricoltori, gli allevatori, o anche chi solo possiede un orto o un giardino, a piantare i semi che egli porta con sé in un sacchetto. Periodicamente torna a visitarli nei suoi vagabondaggi, fornendo consigli sulla loro crescita e sulla produzione delle mele quando le piante diventano pronte per fruttificare.

Johnny ama la natura sotto tutti i suoi aspetti, e come un asceta orientale non mangia carne, ma anzi cerca di curare e sfamare i cuccioli abbandonati, gli uccellini caduti dal nido e di aiutare qualsiasi animale, sia pure rettile, rospo, insetto o lombrico, che trovi ferito o prigioniero.

Questa specie di San Francesco americano, a somiglianza del poverello d’Assisi marcia scalzo o con vecchi sandali, veste abiti smessi e d’inverno si copre con sacchi di iuta ritagliati a mo’ di saio. In testa, se piove porta la casseruola con la quale cuoce le sue minestre, se c’è il sole basta un pezzo di cartone da lui sagomato. Tutto il suo bagaglio consiste in un bastone e un fagotto di tela, nel quale tenere al riparo la Bibbia e gli immancabili semi di melo.

Il suo campo d’azione va verso l’Ovest, seguendo la colonizzazione della frontiera da parte dei pionieri negli attuali stati di Ohio, Indiana, Illinois. Non ha sede fissa, ma in alcuni luoghi tiene vivai di piante di melo; i germogli li porta con sé e li pianta ovunque.

Crescendo, i meli produrranno la frutta che servirà ai pionieri in arrivo. Chapman è il precursore degli ambientalisti e degli ecologisti, come protettore e valorizzatore della natura e degli animali. Muore il 18 marzo 1845 a Fort Wayne (Indiana), e qui è sepolto.

Le chiese protestanti non possono dichiarare nuovi santi e beati come fa il cattolicesimo, ma nei luoghi della sua vita John Appleseed non è dimenticato, è diventato uno spirito ispiratore, e dopo la fine della sua vita sono stati pubblicati innumerevoli libri, specie per bambini, che illustrano le sue imprese, vere o anche solo immaginarie.

Nella buona tradizione americana, Appleseed è diventato un cartone animato e un fumetto.

Nel 1948 la storia della sua vita diventa un cartone animato di Walt Disney. È un cortometraggio della durata di 19 minuti su soggetto e sceneggiatura di Winston Hibler, Joe Rinaldi, Erdman Penner e Jesse Marsh, diretto da Wilfred Jackson negli studi di animazione di Burbank in California.

APPLESEED, UN SANTO PROTESTANTE AMERICANO


Faceva parte di una serie intitolata Melody Time, una specie di seguito di Fantasia, ma invece che melodie classiche visualizzava motivi popolari, come la storia di Pecos Bill, il piccolo naviglio Toot e Paperino che, guidato in Brasile dal pappagallo José Carioca, incontra l’immaginario uccello amazzonico Aracuan.

In seguito Appleseed fu inserito in un’altra serie che comprendeva le storie delle personalità leggendarie americane:  The brave engineer del 1950, storia di un macchinista che nell’anno 1900 evitò un disastro ferroviario; Paul Bunyan del 1958, un boscaiolo gigante simile ai francesi Gargantua e Pantagruel; e John Henry del 2000, un operaio afroamericano morto nello scavo di una galleria ferroviaria.

Nel marzo del 1991, nel numero 383 di Capitan America, il supereroe incontra un nemico singolare, è Father Time (Padre Tempo), la trasposizione marveliana del dio greco Crono (il “tempo”, appunto), che veniva chiamato Saturno a Roma.

Autori del personaggio Marvel sono Mark Gruenvald per i testi, Ron Lim e Danny Bulanadi per i disegni. Father Time maneggia una lunga falce, stesso simbolo del dio Saturno, che insegnò agli umani la coltivazione e la racolta del grano. Lui cerca di imprigionare Capitan America trasportandolo in epoche passate dove dovrebbe rimanere bloccato.

Durante uno di questi trasferimenti il supereroe incontra John Appleseed, impegnato come al solito a piantare alberi di melo e raccogliere i frutti da quelli cresciuti. Incredibilmente il capitano simbolo stesso dell’americanità non lo conosce (eppure chi nella storia ha mai indossato la casseruola come cappello?), così rimane stupito e timoroso. Infine resosi conto che non si tratta di un “cattivo” gli si avvicina e chiede dove si trova. John risponde di essere in Ohio, e offre una delle sue mele.

APPLESEED, UN SANTO PROTESTANTE AMERICANO

L’incontro termina con una stretta di mano, niente di più, ma gli autori si sono così accattivati le simpatie dei numerosi followers di questa specie di santo protestante che, come si è detto, è il precursore ed ispiratore dei naturisti e animalisti. 

1 commento

  1. Adoro i film di Walt Disney di fine-anni ’40, hanno un fascino “vintage” davvero particolare: quelli tanto per intenderci che furono distribuiti in Italia subito dopo la fine della seconda guerra mondiale (Saludos Amigos, I tre caballeros, I racconti dello Zio Tom, Bongo e i tre avventurieri, Musica Maestro!, ecc.). Quello a cui fa cenno Franco, “Melody Time”, giunse da noi con grande ritardo, addirittura nel 1951, intitolato “Lo scrigno delle sette perle”. Ignoravo però che questo personaggio del folklore, Johnny seme di mela, fosse stato poi ripreso in quest’ottica “superomistica”!

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