ADDIO CERTIFICATO MEDICO, lavoratori completamente nel panico: dobbiamo lavorare anche malati

Addio certificato medico a lavoro - Giornalepop.it (Fonte foto Canva)
Grandi cambiamenti stanno per arrivare per i lavoratori italiani, preparatevi a salutare definitivamente e per sempre il certificato medico. Si dovrà andare al lavoro anche da malati?
Nel corso degli ultimi anni abbiamo avuto modo di vedere come sia cambiata considerevolmente la giurisprudenza italiana in materia di diritto del lavoro. Possiamo citare numerosi esempi, ma senza ombra di dubbio uno dei più tangibili e facilmente riconoscibili è quello legato ai permessi della legge 104.
Infatti, in questo caso specifico, abbiamo visto come i lavoratori italiani, dipendenti e non solo, siano stati agevolati dai permessi previsti dalla legge 104, in modo tale da poter provvedere alle proprie necessità e a quelle dei propri cari, con ore di permesso retribuite e pause lavorative più lunghe.
In questo frangente, però, non va dimenticato che esistono molte altre opportunità messe a disposizione dei cittadini per rispondere ad altre necessità. Per capire meglio quanto stiamo dicendo, sappiate che stiamo parlando proprio dei permessi per malattia.
Il lavoratore dipendente, o impiegato nella pubblica amministrazione, a seconda delle proprie condizioni fisiche, può allertare il medico curante che constaterà l’effettivo malessere e successivamente provvederà a inviare un certificato medico al datore di lavoro e all’INPS, aprendo così lo stato di malattia. Ma cosa succederebbe se tutto questo venisse a mancare?
Malattia per i lavoratori: dobbiamo davvero dire addio ai certificati?
Come indicato precedentemente, i lavoratori italiani hanno diritto ad aprire lo stato di malattia tenendo conto delle proprie condizioni fisiche, in qualunque momento. Ovviamente la durata dello stato di malattia può variare in base alla gravità della situazione, da pochi giorni a diverse settimane.
In questo caso il lavoratore ha diritto, tramite l’INPS, di verificare e dimostrare che si trova effettivamente in un periodo di convalescenza. Infatti, è soggetto a visite da parte del medico fiscale, che in orari ben specifici può presentarsi per controllare lo stato di salute e la presenza in casa.
Sulla base di tale motivazione, dunque, bisogna porsi una domanda: perché si parla di un possibile addio al certificato medico?

Tutto cambia per i lavoratori: stare a casa ammalati non sarà più possibile
Secondo quanto reso noto dal portale Risorgimento Nocerino, che cita Money.it, la nuova sentenza della Cassazione chiarisce che il lavoratore deve comunque comunicare in maniera tempestiva al proprio datore di lavoro la sua assenza per malattia.
Per capire meglio, il medico curante è obbligato a inoltrare la comunicazione all’INPS, ente che poi la trasmette al datore di lavoro. Tuttavia, anche il dipendente deve informare tempestivamente il datore della propria assenza, avvisandolo dell’arrivo della documentazione necessaria. Nello specifico, viene inoltre chiarito che: “Quando il paziente richiede una visita domiciliare che il medico di famiglia non riesce a svolgere nella giornata, la legge prevede che le richieste pervenute dopo le 10 possano essere evase nella giornata successiva“.
Motivo per cui è fondamentale prestare molta attenzione all’apertura dello stato di malattia, comunicare sempre tempestivamente con il proprio datore di lavoro e fare in modo che la pratica sia gestita correttamente, evitando così problemi sia personali che per l’azienda di riferimento.