COLAZIONE DA TIFFANY 60 ANNI DOPO

COLAZIONE DA TIFFANY 60 ANNI DOPO

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. 1961: sessant’anni fa al Radio City Music Hall di New York veniva proiettato per la prima voltaColazione da Tiffany. Tratto dall’omonimo romanzo del 1958 diTruman Capote, il film diretto daBlake Edwardsrappresenta una storia di libertà personale, incentrata sulla giovane accompagnatriceHollyche cerca un posto in questo mondo, meglio ancora se da Tiffany(una famosa gioielleria di New York – NdR). Holly non è un personaggio né facile né scontato, così come non è stata la scelta dell’attrice per il suo ruolo. Inizialmente pensato e voluto dallo stesso Capote perMarilyn Monroe, che fu persuasa al rifiuto dal suo agente per evitare che la sua immagine potesse uscirne “macchiata” con l’interpretazione di una prostituta, la preferenza cadde suAudrey Hepburn, dopo aver scartato i nomi di Jane Fonda, Rosemary Clooney e Shirley MacLaine.Proprio la Hepburn riesce a impersonare una nuova e fresca femminilità: eccentrica, emancipata, padrona di quelsavoir-faireprovocatorio che non scade mai nella volgarità e che la consacrerà a icona. Memorabile la scena iniziale di una New York deserta, con Audrey Hepburn in tubino nero firmato Givenchy e un biscotto danese mangiato (con grande sforzo) davanti alla vetrina della gioielleria più famosa della città che, per l’occasione, aprì la prima volta di domenica. La storia prende avvio una notte, quando, a seguito di un appuntamento finito male, Holly cercherà una via di fuga per le scale antincendio del proprio palazzo, fino ad arrivare all’appartamento del nuovo inquilinoPaul Varjak.In questa circostanza scopre di condividere con il vicino molto di più che il domicilio nello stesso stabile: l’uomo si fa mantenere da una donna in cambio di prestazioni sessuali. Dopo averla vista andare via, Holly entra nella stanza, svegliandolo. Da qui inizierà una conoscenza di alti e bassi con Fred (rinominato così da lei per la somiglianza con suo fratello), che la metterà a confronto con il peso di un’infanzia difficile e l’aspirazione a trovare un posto nel presente, capace di eguagliarequel silenzio, quell’aria superbapropri di Tiffany. Unico luogo capace di darle tranquillità durante una delle sue giornate piene di “paturnie”, che sono solo la superficie delle sue profonde inquietudini mascherate bene nella loro ricomparsa ciclica. Quando si è davvero liberi? Dal passato non si sfugge, ma è il presente che si sceglie. Quanto può essere ordinario guardarsi indietro, vergognarsi, incolparsi di ciò che si è fatto provando quel desiderio di nascondere e nascondersi attraverso una finta facciata di menefreghismo? E quanto invece è più singolare prenderne atto, rileggersi e comprendersi, concludendo che siamo segnati dal nostro “ero”, ma siamo sempre noi a scegliere il nostro “sarò”?Questa è la vera libertà, e Holly ne è un esempio per tutti noi. Genere Commedia, dramma Regia Blake Edwards Cast Audrey Hepburn, George Peppard, Mickey Rooney, Patricia Neal, Martin Balsam Anno Usa, 1961 Minuti 115′ Luca Achille Bellazzi–Inkroci