Pensione di invalidità: se la vuoi devi pagare | Un piccolo sacrificio per dire addio al lavoro

Pensioni invalidità INPS, scoppia il caso - Giornalepop.it

Pensioni invalidità INPS, scoppia il caso - Giornalepop.it (Foto X)

Per milioni di italiani rappresenta un sussidio indispensabile nella quotidianità, ma la pensione d’invalidità diventa un caso.

I soldi non fanno la felicità, come recita un vecchio adagio. Ma di certo aiutano. Con il costo della vita che non smette di crescere, in particolare per chi deve mandare avanti una famiglia lavorare è indispensabile.

Certo, c’è l’altra faccia della medaglia, perché andare in ufficio ogni giorno dal lunedì al venerdì sottrae tempo agli affetti, ma trattasi del classico cane che si morde la coda, perché per mandare avanti la baracca bisogna guadagnare.

È la dura legge della vita, ma del resto è sempre meglio lavorare che non potersi permettere di farlo. In Italia sono purtroppo tanti coloro che fruiscono della pensione di invalidità, il trattamento assistenziale erogato dall’INPS per 13 mensilità agli invalidi civili totali o parziali a patto che essi rispettino un determinato requisito reddituale.

Per una fetta di cittadini si tratta di un sostentamento indispensabile, regolato dalla legge n. 118 del 1971 per l’invalidità civile e perfezionato dalla legge n. 222 del 1984. Non dev’essere tuttavia confusa né con la pensione di inabilità, riservata all’invalido lavoratore, né con l’assegno d’invalidità.

Pensioni d’invalidità, giro di vite nella lotta ai ‘furbetti’

Cosa accadrebbe però se tali sussidi fossero a pagamento? Come reagirebbero gli italiani coinvolti se venisse introdotta una sorta di tassa per ottenere ciò che da 40 anni è riconosciuto come un diritto per i meno fortunati.

Apriti cielo, ma in ogni caso ciò non autorizzerebbe a infrangere la legge. Se infatti tali supporti assistenziali sono vitali per tanti italiani, esiste purtroppo una fetta di cittadini che ogni mese porta a casa migliaia di euro senza averne diritti. Stiamo parlando dell’”esercito dei falsi invalidi”, i furbetti all’italiana che guadagnano alle spalle dello Stato.

Certificati falsi per invalidità, medici nella bufera - Giornalepop.it
Certificati falsi per invalidità, medici nella bufera – Giornalepop.it (Foto X)

Falsi incidenti e certificati fasulli: scoppia la bufera, altro che Giuramento di Ippocrate

La cronaca è purtroppo piena di casi di questo tipo. L’ultimo è scoppiato a Brindisi, dove è stata scoperchiata una presunta organizzazione criminale che lucrava con falsi incidenti stradali grazie a certificati e referti fasulli. Il tutto con l’apporto decisivo di medici, che intascavano tra i 100 e i 200 euro per ogni punto di invalidità. L’inchiesta riguarda una serie di sinistri avvenuti tra gennaio 2021 e dicembre 2022, basati su referti medici falsi o con prognosi più gravi rispetto alla reale entità del danno fisico subito dalle vittime.

Le accuse sono di reato associativo, falso e corruzione, delitti contro il patrimonio e frode contro le compagnie assicurative. Gli indagati sono 79 e un ruolo apicale nel malaffare sarebbe stato ricoperto da un avvocato e da un medico legale. Il primo avrebbe concepito i falsi incidenti e si sarebbe occupato della predisposizione della documentazione medico sanitaria necessaria a ottenere il maggior risarcimento possibile. Il medico legale avrebbe sovrastimato le relazioni. Con buona pace del Giuramento di Ippocrate. Dettagli che parlano da soli: oltre all’intuibile danno all’Erario il torto è perpetrato verso tutti coloro che vivono grazie all’invalidità.