ULTIM’ORA AGENZIA DELLE ENTRATE, cartelle annullate se la tua casella di posta è piena | Passata la legge anti spam

Ultima Agenzia delle Entrate - 20250924 Giornalepop.it
Notizia dell’ultima ora che riguarda l’Agenzia delle Entrate: se la tua casella di posta elettronica è piena, le cartelle vengono cancellate. Ecco di cosa si tratta nello specifico.
Nel corso degli anni non abbiamo visto cambiare soltanto la gestione dei propri risparmi, ma anche quella dei documenti ufficiali.
Quando parliamo di atti giudiziari di vario tipo, comprese le cartelle esattoriali, la prima cosa che viene in mente è senza dubbio la ricezione di raccomandate con ricevuta di ritorno tramite posta. Tuttavia, con l’arrivo della PEC, ovvero la posta elettronica certificata riconosciuta a una persona fisica o giuridica, queste comunicazioni sono diventate molto più rapide.
Sicuramente i liberi professionisti sanno bene di cosa stiamo parlando: gli iscritti agli albi, infatti, devono fornire oltre a un indirizzo e-mail anche quello PEC, dove vengono inviate comunicazioni di vario tipo, compresi atti giudiziari e comunicazioni disciplinari.
Ebbene, bisogna prestare moltissima attenzione a un dettaglio: se la casella è piena, si può essere esentati da tali cartelle. Ma il discorso non finisce qui.
Ultim’ora Agenzia delle Entrate: cartelle cancellate se la PEC è piena
La gestione della PEC, compresa la capienza e quindi la memoria disponibile, è diventata oggetto di discussione in campo giuridico per stabilire come regolarsi con le notifiche e le mancate comunicazioni.
A intervenire, non a caso, è stata la Corte di Cassazione, come riportato dal sito Brocardi.it, con la sentenza n. 25.084 del 12 settembre 2025. Nel caso specifico si parlava di un architetto sanzionato dal proprio ordine professionale, che però non aveva mai ricevuto la PEC contenente la documentazione. La sua giustificazione era che la casella risultava piena e quindi non c’era spazio sufficiente per ricevere la notifica. Un episodio che ha creato un precedente importante e che ha spinto la Cassazione a intervenire.

Casella PEC piena e notifiche: cosa cambia adesso
La Corte di Cassazione, come sottolineato dal sito citato, ha spiegato che una casella di posta elettronica certificata piena non genera una ricevuta di avvenuta consegna (RAC). Di conseguenza, non si possono applicare i termini della sanzione relativi all’impugnazione che, nel caso dell’architetto, erano di circa 150 giorni.
Allo stesso tempo, la Cassazione precisa che in questi casi si parla di negligenza e non di rifiuto della notifica. Per questo motivo, non è sufficiente un solo tentativo di invio affinché l’atto rientri nella sfera di conoscenza del diretto interessato. Diversamente, entra in gioco l’articolo 138 del Codice di procedura civile, qualora sia dimostrato che il destinatario si opponga volontariamente alla ricezione dell’atto. In caso contrario, si tratta semplicemente di una situazione di incapacità tecnica, non di una manifestazione di volontà consapevole.