TOMBOLA, TUMBULELLE E TOMMOLONI

TOMBOLA, TUMBULELLE E TOMMOLONI

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. La tombola non ha una storia antichissima, ma si è radicata subito nel tessuto sociale e culturale italiano. Probabilmente non esiste qualcuno che non ne conosca le semplici regole e non ne abbia giocato una partita almeno una volta. Moderno panariello Sembra sia nata a Napoli nel 1734, in seguito a una contesa tra ilre Carlo III di Borbonee il potentefrate domenicano Gregorio Maria Rocco, ispiratore e promotore di felici iniziative, tra cui il Real Albergo dei Poveri; cercò anche di portare l’illuminazione con lampade a olio nelle strade cittadine. La contesa verteva sul gioco delLotto, in generale osteggiato, quando non espressamente vietato dalle autorità. In seguito a questi divieti, la gente lo giocava clandestinamente oppure effettuava le puntate in Stati più permissivi causando fuoriuscita di denaro. Qui mi fermo perché il Lotto merita una trattazione a parte per la complessa fascinazione che sviluppò in Italia e in altri Paesi europei. Ci sarà modo di scriverne.Basti sapere che il gioco d’azzardo in generale, cioè quello che prevede una perdita di denaro o beni, era diffuso tutto l’anno e si intensificava durante le feste. Autorità civili ed ecclesiastiche, le prime per motivi di ordine fiscale e sociale, le seconde perché occasione di peccato, lo vietavano con Statuti e Grida fin dall’epoca medievale, specificando quali fossero i giochi illeciti: dadi e carte, giochi d’arme, danze e cortei carnevaleschi. Famosi sono i roghi dettifalò delle vanità, dove venivano bruciati beni di lusso e anche oggetti per il gioco. Stato pontificio. Manifesto per la Estrazione della Grandissima Tombola di scudi romani ventiquattromila. Bologna, 1822 Avviso per tombola fiorentina, 1855 Roma: Grande tombola. Litografia, 1864 Manifesto per Grande Tombola Telegrafica, a beneficio dell’Asilo Nazionale per gli orfani dei marinari Italiani, 1898. Con l’invenzione del telegrafo a sistema duplex, che permise la trasmissione delle estrazioni in tempo quasi reale, vennero indette tombole a carattere nazionale Roma: Tombola in Trastevere, litografia (?) fine Ottocento Estrazione della Tombola telegrafica, 1882 Ma torniamo a re Carlo III, il quale voleva legalizzare il gioco del Lotto ponendolo così sotto il controllo pubblico per contrastare i mancati introiti alle casse reali; il frate domenicano, invece, famoso per la sua lotta contro il vizio, lo voleva sopprimere ritenendolo amorale e colpevole di allontanare i fedeli dalle cure spirituali. I due vennero a un compromesso: il gioco del Lotto non sarebbe stato proibito, se non durante le festività natalizie.In seguito a questa disposizione, le famiglie napoletane si industriarono creando una versione familiare del gioco del Lotto, in cui le novanta tessere numerate venivano inserite nelpanariello, una sorta di cesto di vimini dalla forma allungata e richiusa verso l’alto, e poi trasferite a estrazione dal conduttore del gioco sul tomboliere.La forma cilindrica delle tessere di legno, somiglianti al tradizionale strumento per la creazione di pizzi e merletti chiamato tombolo, diede luogo al neologismoTombola. Meglio ancora, è più probabile che il termine tombola derivi da tombolare per significare una caduta o un ruzzolone (simile atomare, all’anticotombaree al francesetomber,cadere), per analogia con il movimento delle tessere di legno mescolate all’interno del panariello. Dobbiamo dunque a Napoli l’invenzione della Tombola. Manifesto per Tombola Telegrafica Nazionale, a beneficio della Cassa di Previdenza per gli Artisti Drammatici, 1900 Reggio Emilia: cartolina raffigurante Piazza del Duomo gremita in occasione della Tombola, 1905 Cartella della Tombola Nazionale, a beneficio degli enti Lega Navale Italiana, Industrie Femminili Italiane, Istituti Pii di Potenza e dell’Ospedale di Ostuni, 1907 Schio, Tradizionale gioco della Tombola alla fiera di San Pietro in valletta dei Frati 29 giugno (1911). Cartolina doppia Cartolina augurale tedesca di Capodanno, 1912 Essendo un gioco più che altro famigliare, nonostante da un punto di vista tecnico sia gioco d’azzardo, le somme di denaro giocate sono irrisorie e simboliche. Inutile dilungarsi sulle regole, che perfino i bambini conoscono. Il reggitore del gioco tiene un tabellone su cui sono evidenziati i 90 numeri del Lotto e li chiama estraendo casualmente da un sacchetto i pezzi corrispondenti, accompagnando ogni chiamata con una sorta discherzo, cioè una citazione figurata proveniente dallaSmorfia napoletana.A ogni estrazione di numero i partecipanti, muniti di cartelle che riportano tre righe, ognuna delle quali contiene cinque numeri, provvedono a coprire con pasta, legumi o frutta secca, i numeri chiamati di cui si trovano in possesso.Il montepremi è realizzato attraverso l’acquisto delle cartelle e suddiviso in premi minori:ambo,terno,quaterna,cinquinaedecina. Quest’ultimo premio si ottiene coprendo due file complete di una stessa cartella.Il premio maggiore va a chi per primo fatombola, cioè copre tutti i numeri di una stessa cartella. A volte nel montepremi c’è anche iltombolino, in questo caso il gioco continua ed è previsto un premio di consolazione per il primo partecipante che fa tombola una seconda volta. Le regole sono fluide e stabilite in anteprima per convenzione dalle stesse famiglie riunite intorno alla tavola festiva.Per esempio, in alcuni casi si stabilisce che chi vince su una riga non potrà vincere il premio dopo se ricopre la stessa riga, per permettere un po’ a tutti di vincere; in questo caso chi fa ambo sulla prima riga non potrà fare terno su questa stessa riga ma solo sulle rimanenti. Ma tale variante non è contemplata dalle regole ufficiali, che invece prevedono vincita sulla stessa riga per ambo, quaterna e cinquina. Venezia: la Tombola. La cartolina riproduce un’opera del pittore Guido Grimani, datata 1920 Cartelle della Grande Tombola Nazionale, a beneficio dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, 1929 Cartelle della Grande Tombola Nazionale, 1933, a beneficio dell’Istituto dei Poveri Vittorio Emanuele III di Trieste Grande Tombola Nazionale a beneficio della Fondazione Galileiana Pisa e Istituto G. Pascoli Livorno, 1933 Manifesto per la Tombola e Lotteria a Taglio di Po, Associazione Nazionale Combattenti e reduci, 1954 Uno degli studi più interessanti che è possibile leggere sul gioco della Tombola è quello dell’antropologaAlessandra Broccolini, pubblicato sulla rivista quadrimestrale di studi demoetnoantropologiciLares, nel numero 1 di Gennaio-Aprile 2005:Vac’ a pazzia’ ‘a tumbulella…, Etnografia di un gioco napoletano. Siamo alla fine degli anni Novanta e la ricercatrice si insedia a Napoli, in vista di un dottorato, per studiare il gioco della tombola, che nel territorio napoletano detiene una importante valenza di cultura popolare, ben al di là del semplice divertimento festivo o natalizio. A Napoli il gioco della Tombola si gioca tutto l’anno.Broccolini è sorpresa dalla mancanza di documentazione e di studi specialistici, nonostante l’importanza folkloristica che il gioco riveste, tanto più che invece il gioco del Lotto può vantare studi storici e demologi fin dal XIX secolo. La Tombola invece è come se fosse in ombra. Comincia ad accorgersi che la Tombola“non è solo gioco”, ma meta-gioco, perché è un gioco che produce un gioco nel gioco. Si accorge infatti che nella versione di tombole femminili “di vicinato”, la Tombola parla della vita, delle amicizie, dei contrasti e delle necessità degli stessi giocatori che la giocano. La vera Tombola, cioè, non è quella mostrata ai turisti che viene invece riprodotta, piuttosto, come“cultura locale urbana nella sua comunicazione con il mondo esterno”, ma quella giocata in alcuni quartieri in cui riesce a introdursi, non senza difficoltà.Ci sono diversi tipi di Tombole:“tumbulellefemminili di vicinato, tombole difemminielli (figure della cultura tradizionale popolare napoletana per indicare uomini con contegno e maniere femminili), tommolonidi quartiere e d’azzardo, tombole televisive e perfino tombole teatrali“. Antica cartella veneziana del XVIII secolo, decorata in acquerello Un paio di cartelle da una tombola di metà Ottocento Tombola pubblicitaria dei Fratelli Branca Distillerie, fine Ottocento Alcune cartelle da una Tombola fiorentina, fine Ottocento Cartelle di Tombola pubblicitaria, circa 1891.Al recto numeri e titoli… … e al verso pubblicità di vario tipo, di cui riporto un esempio Cartelle raffiguranti fiabe dei fratelli Grimm. Cromolitografie, primo Novecento Recto… … e verso di una cartella del primo Novecento Tombola Reale, circa 1920 Cartellone per Tombola. Litografia fiorentina, Stabilimento Salani, 1929