ROBIN WOOD: DAGO E MOLTI ALTRI EROI

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Robin Wood, nato in Paraguay da una famiglia di origine irlandese nel 1944 e morto nello stesso Paese nel 2021, all’età di 77 anni, è stato uno dei grandi del fumetto argentino. Tanto da venire considerato l’erede di Hector German Oesterheld, l’autore deL’Eternauta, sia per la quantità che per la qualità delle storie realizzate (per quanto Oesterhled non lo apprezzasse particolarmente). Del resto quella della qualità nella quantità è sempre stata una caratteristica del fumetto argentino, che pur rimanendo sempre dichiaratamente popolare nelle intenzioni spesso riesce a raggiungere apici artistici.Wood ha scritto soprattutto di avventura perché la sua vita stessa è stata un’avventura. Ha attraversato il Sahara in carovana, ha lavorato in Israele, ha attraversato la Cina in treno, ha camminato da Buenos Aires al Messico e centomila altre cose. È stato paracadutista, cintura nera di karate, corridore di lunga distanza e donnaiolo senza controllo. Per un certo periodo di tempo ha abitato in tutti i paesi. Svizzera, Danimarca, California, Hong Kong, Australia, Italia, Francia, Germania.Ha vissuto in compagnia di una eterna inquietudine che ha saputo trasportare all’interno delle migliaia di pagine di fumetti, realizzati soprattutto per laEditorial Columbadi Buenos Aires e alla fine della sua carriera per l’Eura Editorialedi Roma, che hanno scaldato il cuore a intere generazioni di lettori.Ricordiamo qui le principali serie da lui ideate pubblicate in Italia, senza pretendere di essere completi. In Argentina, il giovane Robin Wood conobbe il disegnatoreLuis Lucho Olivera alla Scuola Panamericana dell’Arte di Buenos Aires e divennero amici, scoprendo di essere entrambi interessati agli antichi sumeri.Olivera chiese all’amico di scrivere la sceneggiatura di un fumetto e così nacque “Storia per Lagash”, la prima avventura diNippur, che venne pubblicata sul n. 151 diD’Artagnan, rivista di punta dell’Editorial Columba. Al pubblico la storia piacque tanto che la rubrica della posta fu sommersa da lettere che chiedevano altre storie del personaggio.Fu così che Robin Wood lasciò il lavoro di operaio per iniziare la carriera di fumettista. Di Nippur scrisse oltre 400 episodi fino al 1996.Nippur debutta in Italia sul settimanale dell’Eura EditorialeLanciostoryn. 28 del 1983 e resta nelle edicole fino al 1996. In questo periodo vengono pubblicati 260 episodi, poco più della metà di quelli apparsi in Argentina. Nei primi mesi del 1968, suÁlbum El Tonyn. 172 fu pubblicata una storia autoconclusiva scritta da Robin Wood e disegnata daGustavo Trigocon protagonista un cowboy spettinato di nomeJackaroe. Poco dopo, il duo utilizzò il personaggio in un’altra avventura. Ma solo a metà di quell’anno, grazie al disegnatoreGianni Dalfiume, Jackaroe inizia ad acquisire la sua particolare personalità. Su di lui viene forgiato un ricco universo immaginario che lo porta a diventare uno dei principali personaggi sui quali Robin Wood costruisce la propria fama. Wood lascia la serie dopo aver scritto 176 episodi, per la maggior parte pubblicati su D’artagnan.In Italia è stato pubblicato sul settimanale Lanciostory a partire dal n. 14 del 2002. Mi novia y yoviene creata da Robin Wood assieme al disegnatoreCarlos Vogtper la rivistaIntervalo, sempre della Editorial Columba in Argentina.Lei e ioè una commedia tradizionale che contiene spunti autobiografici presi, a quanto si dice, dalla vita dello stesso Robin Wood. Il personaggio è stato anche disegnato a sua somiglianza. Le storie sono incentrate sulle avventure e le disavventure di un giornalista.La serie appare sulle pagine di Lanciostory a partire dal n. 31 del 2004. DaveBig Normanè un detective newyorkese alto più di due metri che pesa oltre 100 chili. È un ex marine che grazie alle caratteristiche fisiche esce indenne da situazioni pericolose.Venne pubblicato dal marzo del 1968, sul n. 174 di D’Artagnan. I disegni dei primi episodi erano diHoracio Altuna, poi passarano aDaniel Hupt. Le storie non uscivano a firma Wood, ma sotto lo pseudonimo diRobert O’Neill.In Italia esce come inserto a partire dal n. 27 del 1985 nel settimanale dell’Eura EditorialeSkorpio. Pepe Sánchezvive nei sobborghi di Buenos Aires, è un ragazzone allampanato neanche troppo sveglio, molto legato alla famiglia, amante del tango, delle belle donne e del matè. Si ritrova in maniera rocambolesca e assolutamente inaspettata a vestire i panni dell’agente segreto. Il primo episodio, disegnato daCarlos Vogt, era stato pubblicato suEl Tony Supercolorn. 1 (dicembre 1975).In Italia è uscito come inserto a partire dal n. 33 di Lanciostory del 2007. Pubblicato per la prima volta suSupercolor Fantasían. 1 (dicembre del 1975) della Editorial Columba,Los amigosnon è una delle opere più riuscite dell’autore paraguaiano.Disegnato daAlberto Macagno, è ambientato prevalentemente a Marbella. La serie propone le avventure piene di azione di una coppia di amici-nemici sul modello dei telefilmAttenti a quei duecon Roger Moore e Tony Curtis.Su Lanciostory la serie è stata pubblicata a partire dal n. 12 del 1984. Come succede nelle migliori opere di Wood,Il cosaccoè un fumetto dove i fatti storici si intrecciano strettamente alle vicende narrate, tanto che diventa pressoché impossibile separare gli uni dalle altre. Ambientato nell’Ottocento tra la corte di Mosca e le steppe selvagge, rappresenta la quintessenza dello stile epico-avventuroso che ha fatto la fortuna dello scrittore paraguaiano. Pubblicato sul n. 8 di D’Artagnan Supercolor, nel luglio del 1976, è disegnato daCarlos Casalla.In Italia il primo episodio è stato pubblicato sul n. 47/1985 di Skorpio. A un appassionato di storia come Robin Wood non poteva sfuggire le gesta del corpo militare di élite francese che risponde al nome di Legione Straniera. Il lavoro di Robin Wood suQui la legioneè uno dei migliori. Cattura sin dal primo numero grazie al ritmo travolgente.I disegni sono del trentenneLuis Garcia Duran, alla sua prima esperienza con una serie. Il primo numero uscì il 30 dicembre 1976, sull’Anual n. 7 della rivista D’Artagnan. Da allora sono stati pubblicati circa 200 episodi.In Italia il primo episodio apparve sul n. 36 del 1982 di Skorpio. Un difetto di Wood è accettare in toto le convenzioni dei vari generi, all’interno dei quali prendono vita le sue serie senza mai reinterpretarli in chiave innovativa. Questo difetto diventa evidente soprattutto nelle sue storie di fantascienza.Markè un fumetto nel filone della fantascienza postapocalittica disegnato daRicardo Villagrán, pubblicato per la prima volta nell’Anuario n. 13 del 1977 della rivista El Tony. La storia è ispirata al film “1975: occhi bianchi sul pianeta terra”.In Italia il primo numero è stato pubblicato sul n. 28 di Skorpio del 1996. InKayanprende forma il motivo della vendetta come motore di tutte le vicende, che ritroveremo approfondito e perfezionato in Dago. Siamo tra i barbari e il titolo deve probabilmente qualcosa a Conan, all’epoca pubblicato in versione a fumetti dalla Marvel. Qui però non siamo in Cimmeria, ma nell’Europa tra unni, romani e vandali.Alle matite troviamo unJorge Zaffinodiciottenne, ancora acerbo ma estremamente promettente. Pubblicato originariamente sul n. 1 di Fantasia Super Anual nel 1977, è stato proposto al pubblico italiano solo nel 1997 sul n. 16 di Lanciostory. ConChinditsviene affrontato il racconto bellico corale. Nonostante sfiori continuamente lo stereotipo, Robin Wood riesce a rendere la serie una lettura piacevole grazie all’accurata documentazione storica e alla riuscita caratterizzazione dei personaggi. Il disegno diClemente Rezzonicoripropone, rielaborandoli, alcuni elementi dell’Hugo Pratt bellico degli anni cinquanta (le silhouette, i contorni marcati delle figure, gli occhi a capocchia di spillo, certe posture), che finiscono per impreziosire la serie.Il primo numero fu pubblicato su Fantasia Super Anual nel 1977, la prima pubblicazione italiana è avvenuta nel 2004 sul n. 2 di Skorpio. Pubblicato sul n. 13 di D’Artagnan Superalbum, del maggio 1978,Daxè una delle più riuscite creazioni di Robin Wood. Si tratta di una lunga serie disegnata daRubén Marchionneambientata nella Cina d’inizio Novecento, al tempo della rivolta dei boxer. Una meraviglia impreziosita dai disegni di Marchionne, il quale non nasconde nelle sue pagine solide, suggestive e sintetiche, le influenze da Alex Toth, sostenute da una attenta documentazione e un glorioso chiaroscuro.In Italia è apparso sul n. 4 di Lanciostory, nel gennaio del 1983. Il primo episodio diSavareseuscì sulla rivista D’Artagnan a partire dal dicembre 1978, in cui i primi 3 episodi furono presentati in un unico numero. L’episodio 150 apparve su El Tony, per commemorare il 60° anniversario della rivista nel settembre 1988.Nonostante ufficialmente ci siano 160 episodi, in realtà sono solo 156, perché gli episodi 95, 108, 111 e 155 semplicemente non esistono, per uno tra i tanti errori di numerazione dell’editore.In Italia ne sono stati pubblicati 154 episodi, a partire dal Lanciostory n. 1 del gennaio 1982.Si tratta di uno dei migliori fumetti argentini di sempre perché contiene i due ingredienti fondamentali: una storia robusta e disegni efficaci. A questo proposito è impossibile non rimarcare la grande efficacia del talentuosoDomingo Mandrafina, maestro nell’articolare luci e ombre all’interno della tavola seguendo una traccia stilistica che affonda le radici nella lezione di Alberto Breccia. La rivistaIntervalodell’Editorial Columba iniziò a pubblicareHelenanel 1979. Questa ragazza della borghesia di Buenos Aires, giornalista e scrittrice, il cui lavoro la porta a incontrare una vasta serie di figure umane e a ritrovarsi coinvolta in situazioni di pericolo, divenne subito la beniamina dei lettori.