I BALCONI SONO SEMPRE DA RIFARE

Le case con i balconi sono più apprezzate. Infatti uno dei quartieri più cari ed esclusivi del mondo è il Belgravia a Londra, che è caratterizzato dalle splendide case con balconi. Mentre in Brasile il balcone con micropiscina può diventare unostatus symbol. Le terrazze permettono di avere qualche vaso di fiori. Possiamo anche affacciarci e, se il balcone è più ampio, stare all’aperto. Ma purtroppo i balconi si deteriorano facilmente. il frontalino si sbreccia, il sotto balcone perde pezzi, la pavimentazione salta e le piastrelle si crepano. Ogni pochi anni al Nord si devono fare lavori di manutenzione. La ripartizione delle spese è una delle principali fonti di cause fra condomini perché la materia è controversa. Svezia, Stoccolma, facciate delle case Al Sud il deterioramento dei balconi è molto più lento, dato che i maggiori danni alla pavimentazione del balcone sono causati dal gelo e dalla pioggia. Forse è per questo motivo che spesso nei paesi del Nord Europa le case non hanno balconi. Osservate la foto di Stoccolma qui sopra: le case hanno solo i vetri, non hanno neanche le serrande o le gelosie. Oppure perché dove il clima è generalmente freddo il balcone verrebbe sfruttato poco. Antico balcone sostenuto da modiglioni di marmo Prima dell’uso del cemento armato, i balconi che sporgevano dal muro della casa si costruivano incastrando una pietra nel muro. Per sostenerla si usavano delle mensole dette modiglioni. Antichi modiglioni di marmo Come parapetto si usavano ringhiere di ferro battuto o pilastrini di pietra, magari di marmo. Cremona, il Torrazzo L’uso del balcone cominciò a diffondersi a partire dal Medioevo, nell’antichità le case erano quasi tutte a un solo piano (salvo a Roma). Il balcone cominciò a diffondersi a imitazione delle terrazze con parapetto delle torri medievali. Questa sopra è il il Torrazzo, vanto di Cremona: con i suoi oltre cento metri è la torre in muratura più alta d’Europa. La costruzione risale al Trecento. Vaticano, basilica di San Pietro, statue e balaustra La basilica di San Pietro fu edificata fra il quattrocento e il settecento. Vi lavorarono i più grandi architetti dell’epoca, da Bramante a Raffaello a Michelangelo. È coronata da una lunga balaustra di pilastrini alternati alle statue dei 12 apostoli con al centro il Cristo redentore. Balaustra di pietra leccese La balaustra di pietra o di marmo piace sempre molto, ma i suoi costi sono proibitivi. La Cina produce colonnine singole che possono venire usate per formare una balaustra fissandole a uno zoccolo e tenendole insieme con una cimasa. Balaustre in pietra leccese Per ragioni di sicurezza, il parapetto deve almeno arrivare al metro di altezza. Non ci devono essere appoggi su cui i bambini possano salire per sporgersi all’esterno. I vuoti fra le colonne o le bacchette non devono lasciar passare una sfera di 10 centimetri di diametro. Questo per evitare che un bambino possa infilarci la testa. Il parapetto deve resistere a una spinta orizzontale. Balaustra in cemento Nel Novecento sono state prodotte balaustre di cemento armato, molto più economiche. All’interno degli stampi in cui si colerà il cemento si mette una bacchetta di acciaio, poi si versa il cemento e lo si lascia solidificare. Pilastrini in cemento che sostituiscono quelli in pietra leccese Inizialmente si pensava che sarebbero state eterne, invece l’acqua penetra all’interno delle colonnine. Se il balcone è situato un una zona climatica soggetta al gelo, l’acqua gelando aumenta di volume. La dilatazione provoca la rottura del cemento che finisce per non aderire più alla bacchetta al suo interno. Il ferro arrugginisce e perde di elasticità. In poco tempo il parapetto diventa fragile e il cemento può staccarsi e cadere a pezzi. Oggi si fabbricano anche colonnine di cemento prodotte con cemento vibrato. Il procedimento sembra garantire nel tempo una maggiore aderenza del cemento all’anima di acciaio.Se un balcone ha il parapetto di colonnine di cemento instabili non è più sicuro. Si deve intervenire per rimuovere il parapetto e sostituirlo. Non lo si può riparare. Manduria, ringhiera di ferro battuto La ringhiera di ferro è un tipo di parapetto molto diffuso. Veniva fatta in ferro battuto dai fabbri ferrai. La lavorazione del ferro battuto è nota fin dal più lontano passato. Fu prodotto accidentalmente durante la lavorazione del rame: residuava una spugna di ferro che andava battuta per eliminare le scorie. Un tempo per fare le ringhiere si usava il ferro pieno che arrugginiva poco. Dopo la Seconda guerra mondiale si cominciò a usare il ferro scatolato, ossia un tipo di lamiera sottile che veniva piegato per fare tubi vuoti. Il ferro scatolato arrugginisce velocemente perché sottile. La ruggine mangia il ferro e può fare dei buchi nella ringhiera. Richiede l’intervento di un fabbro per sostituire i pezzi corrosi. Un fabbro salda i montanti della ringhiera al frontalino Conviene intervenire all’apparire delle prime macchie di ruggine. Bisogna grattarle via con una spazzola di ferro o con una piccola mola abrasiva e riparare il danno. Oggi esistono mastici che si inseriscono nei buchi. Si lasciano asciugare e si procedere con una bella mano di antiruggine, seguita da una vernice protettiva per il ferro. Marsiglia, ringhiera arruginita I punti in cui le diverse volute o bacchette si uniscono un tempo venivano rinforzati con un bullone o un anello. Adesso il ferro viene saldato. Nel punto in cui si procede con la saldatura il ferro può arrugginire. Bisogna controllare questi punti, dare l’antiruggine e verniciarli. Pannello modulare in ferro zincato per ringhiera Un procedimento sicuro per evitare che il ferro arrugginisca è quello di zincarlo, cioè di ricoprirlo di zinco. Lo si può fare verniciandolo con una vernice a base di zinco. Si possono anche immergere i pannelli in una vasca dove avverrà il procedimento. La zincatura aumenta il prezzo della ringhiera, ma ne allunga la vita. Ringhiera in acciaio inossidabile satinato e vetro Per evitare i costi e i disagi della manutenzione della ringhiera di ferro tradizionale sono state prodotte ringhiere di acciaio inossidabile. All’interno si possono montare pannelli di vetro. L’acciaio inossidabile è molto costoso. Ringhiera in alluminio Le ringhiere in alluminio sono leggere e belle esteticamente. Non arrugginiscono. L’alluminio però non è duro e resistente come il ferro. Soprattutto non è riparabile. Se prende un colpo e si piega non è possibile raddrizzarlo con buoni risultati. Bisogna sostituire le eventuali bacchette piegate. Una ringhiera di ferro invece si può sempre riparare. Piantone della ringhiera infilato nella copertina Uno dei punti di possibile entrata dell’acqua piovana nel pavimento del balcone è dove il piantone si infila nel pavimento. Questo succede quando non è fissato esternamente al balcone. Piantoni delle ringhiere fissati esternamente al pavimento, dentro il frontalino Preparazione della casa e dei balconi prima di gettare il cemento Nella foto sopra vediamo la costruzione di una casa passiva che produrrà più energia di quanto consuma, costruita in cemento armato. I balconi a sporto sono la naturale continuazione delle solette dei vari piani. Al loro interno ci sono i ferri del pavimento. Vengono poi messe le cosiddette pignate che sono dei mattoni forati grandi. Poi arriverà l’impastatrice e getterà il cemento impastato con la sabbia. Sotto balcone rovinato fino a mostrare l’armatura Il ferro dell’armatura deve essere coperto da una quantità di cemento tale da garantire che non venga interessato dall’umidità o dal passaggio di acqua. Ma in un balcone gli spazi sono risicati. Non si può fare il pavimento troppo spesso anche per ragioni di portanza. Inoltre il cemento deve avere una percentuale di sabbia giusta per la sua funzione di collante. È sufficiente che l’inverno sia particolarmente rigido e le temperature scendano troppo perché l’acqua penetri nel pavimento e geli, facendo saltare le piastrelle. Anche la presenza di vasi di fiori regolarmente bagnati lasciando colare l’acqua è deleteria. Controllate i sottobalconi: devono avere il gocciolatoio. È una scanalatura che corre tutto intorno per far cadere le gocce. Piastrelle che si tolgono da sole Le piastrelle da interni non possono essere usate anche per l’esterno. Devono essere del tipo antigelivo da esterni. In caso contrario al primo gelo si sfogliano e si spaccano. Vanno fissate al pavimento con la quantità di colla giusta. Si devono lasciare degli spazi liberi in cui si mettono dei giunti di dilatazione per permettere alle piastrelle di dilatarsi senza saltare. Controllo della pendenza in un balcone a sporto Occorre controllare con la livella che il balcone abbia la giusta pendenza verso l’esterno. Se il balcone è già fatto, provate a versare un po’ d’acqua dal muro vicino a casa. Deve scorrere via senza fermarsi. Se si ferma penetra nel balcone e farà saltare il cemento e anche le pignate.