LA LEGGENDA DELLA VALLE ADDORMENTATA O DELL’HORROR DISNEY

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Ma è un titolo in particolare a decretare “l’halloween disneyano” per antonomasia:La leggenda della Valle Addormentata(1949).Un cortometraggio molto particolare, ironico e orrifico… La leggenda della Valle Addormetataè, in realtà, un segmento dell’undicesimo Classico Disney, il cui nome ufficiale èLe avventure di Ichabod e Mr. Toad. Ultimo dei “film collettivi” disneyani in voga in quel periodo, esce nelle sale nell’autunno del 1949 portando al pubblico due storie distinte: una tratta da “Il vento tra il salici”, l’altra da “La leggenda di Sleepy Hollow”. Mai giunto nelle sale italiane, il film ha da noi una storia travagliata. I due segmenti sono sempre stati presentati separatamente, doppiati (e ridoppiati, nel caso di Mr. Toad) in diversi anni, e usciti in home video come film singoli. Solo negli anni duemila è stata ripristinata la loro natura di lungometraggio completo, sia in Vhs che in Dvd.Ciò ha portato a delle particolarità nell’edizione italiana… Attenzione: l’articolo contienespoiler! La storia è quella dell’insegnanteIchabod Crane, dall’aria svampita ma non ingenuo (anzi, spesso pure approfittatore).Innamoratosi della bella ereditieraKathrinaentra in competizione con il gradassoBrom Bones, che vuole allontarlo dalla giovane con le buone o le cattive.Riesce infine a terrorizzare il rachitico maestro grazie alla storia del Cavaliere senza testa. Solo che la fantasia supera la realtà e Ichabod Crane ha davvero un incontro con questo essere infernale. Il bello di “La leggenda di Sleepy Hollow” (racconto diWashington Irvingda cui è tratto questo film animato) è nell’ambiguità del finale, che non fornisce una spiegazione definita (e definitiva) sui fatti. Anche la Disney compie la medesima operazione, muovendosi sul filo di realtà e delle atmosfere dell’orrore (con dosi di ironia perfettamente calate nel contesto), lasciando allo spettatore un senso di piacevole e divertente inquietudine.I personaggi principali sono dunque tre: il superstizioso Ichabod, la bella Katrina e il bellimbusto Brom Bones. La Disney pare non essersi dimenticata di questo cartone del 1949, riportandone le atmosfere e le situazioni molti anni dopo in una delle sue opere più riuscite:La Bella e la Bestia.Se quest’ultima storia si svolge in Francia, il racconto di Sleepy Hollow è invece ambientato in America, in una cittadina agricola della colonia olandese seicentesca che diverrà in seguito lo stato di New York. Una cittadina benestante e pittoresca. L’elemento estraneo è proprio Ichabod Crane. L’insegnante giunge in quella piccola comunità che vive in armonia, spinto dall’interesse verso Katrina Van Tassel (corrisposto, anche se lei lascia aperte più porte) che sconvolge gli equilibri. Mentre il giovinastro Brom Bones e la sua banda sono esattamente come Gaston e Le Tont diLa Bella e la Bestia(c’è una sorta di prototipo del secondo tizio anche neLa leggenda della Valle Addormentata…).Muscoloso, bevitore, risoluto: la contrapposizione con il colto (ma goffo, brutto e scostumato) Ichabod è inevitabile. Anche il personaggio secondario diTilda, una delle alunne di Ichabod, ha un’eco che si ripercuoterà neLa Bella e la Bestia, con le bimbette che spasimano per l’impettito Gaston (e non è un caso che tutte insieme faranno un’apparizione inHouse of Mouse, anni dopo).Se Tilda in realtà stravede per il nuovo arrivato Ichabod Crane, costui non la ritiene degna di interesse. Ma nemmeno il bullo Brom Bones la apprezza: i due se la rimbalzeranno alla festa, solo per poter ballare con Katrina. La particolarità del cortometraggio è mostrare un bullo dispettoso (anche se spesso Ichabod se le cerca e meriterebbe davvero di prenderle) che alla fine risulta trionfatore. Mentre il protagonista, tutto sommato buono per quanto interessato e calcolatore, brutto ma simpatico, esce sconfitto in questa situazione.Anche se viene poi detto che lontano da lì metterà su famiglia intraprendendo pure una certa carriera (sarà vero?), Ichabod perde irrimediabilmente la sua battaglia contro Bones per il cuore e i soldi di Katrina. E il Cavaliere senza testa cosa c’entra? Si tratta di immaginazione o di realtà? Un vero demone o l’ennesimo, ma stavolta scioccante e risolutivo, scherzo di Brom Bones?Domande senza risposta. Certo è che il Cavaliere senza testa, qualunque cosa sia, ha davvero trascinato via Ichabod da quella piccola comunità di coloni olandesi, riportando tutto alla iniziale tranquillità del paesello rurale. Nell’edizione italiana si perde del tutto la storiella cantata sullo spettrale cavaliere. Nella edizione nella nostra lingua, infatti, Bones canticchia in inglese mimando la figura dell’essere demoniaco. Viene “abbassato il volume” sulla sua voce in modo che il narratore spieghi a grandi linee cosa stia dicendo il ragazzone.Inoltre, nel doppiaggio originale realizzato negli anni cinquanta per una trasmissione Rai, viene anche omessa qualche parola sull’inquietnate finale, già di per sé volutamente ambiguo. Per fortuna le frasi mancanti sono state recuperate negli anni e reintegrate nella storia, che, prima, gli spettatori italiani videro ridotta sia in due Vhs (Paperino e i racconti misteriosie nella collanaI Miniclassici degli anni ’90), sia nello splendido special Disney di Halloween (qui). Se la Disney non si dimenticò di questo cortometraggio per i suoi successi futuri, sembra aver guardato anche al passato. Che la Casa del Topo abbia avuto un marcato lato horror è cosa nota. Per le scene del bosco di notte (anzi, a mezzanotte: l’ora più propizia per gli incantesimi) ricorre a stratagemmi visivi già usati con successo inBiancaneve(1937), dove alberi e rami assumono l’aspetto di fantasmi e demoni. Solo perché la protagonista era terrorizzata e in fuga, mentre qui il protagonista è superstizioso e suggestionato dalla storia paurosa appena ascoltata. Per le fattezze del personaggio di Katrina gli animatori hanno riutilizzato quelle di Grace del segmentoI Testoni e i Cuticagnadel filmMusica maestro(1946) e quelli di Sue, apparsa nel segmentoPecos Billdel filmLo scrigno delle sette perle(1948).Sarà poi Cenerentola, dell’omonimo film del 1950, ad avere i tratti (disegnati) in comune con Katrina. La leggenda della Valle Addormentataè un piccolo gioiellino di animazione: la Disney cura nel dettaglio soprattutto le ambientazioni campagnole. Bellissime sono le vedute sui campi attorno al paesello, dove la pittura fiamminga incontra il naïf. Così come ben realizzato è il luogo dove si svolge la festa di Halloween: la casa dei Van Tassel, calorosa nel legno e nei colori autunnali, ma soprattutto perfetta nelle atmosfere a cui il caminetto e la zucca intagliata danno sicuramente una mano. L’edizione italiana, con un adattamento elegante e “antiquato” (si pensi all’espressione Vigilia d’Ognissanti), contribuisce a creare un senso di intimo straniamento che funziona perfettamente. La leggenda della Valle Addormentataè un’opera dove, attraverso l’intervento horror di una forza sovrannaturale (o chissà…), lo status quo viene ripristinato.E la valle, che aveva avuto un sussulto con l’arrivo di Ichabod Crane, torna a essere placidamente addormentata. Per sempre, forse.