IL CASO AMAZON
Amazon colpisce ancora. Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon.com, non si accontenta del successo ottenuto fino ad oggi e vorrebbefornire connettività Internet in Europa. Non è ancora stata divulgata notizia ufficiale, ma secondo la testataThe Informantfonti autorevoli avrebbero confermato lavori in corso. Nel 1994 Jeff decide di abbandonare una carriera lavorativa prima a Wall Street e poi nel settore finanziario e del commercio internazionale, per dedicare anima e corpo al suo progetto. Si chiude nel suo garage e cominciando ad immaginare il futuro, partorisceAmazon. Ribattezzato comeil negozio del mondo,Amazon è uneverything storesul quale possiamo trovare di tutto: cibo, libri, oggettistica, passando dai vestiti, fino ad approdare al souvenir vintage.Ma Amazon non si ferma e sfida grandi colossi come Microsoft ed Apple, mettendo in vendita anche elettronica di consumo.Nel 1999 Jeff è uomo dell’anno perTimeed è tutto in ascesa.Cambia il nostro approccio all’acquisto, al desiderio. Vogliamo una cosa? Ok, ce la consegnano. E con Amazon Prime, la consegnano anche in fretta. Nel 2013 Brad Stone, giornalista del periodico economico statunitenseBloomberg Businessweek, scrive il libroVendere tutto. Jeff Bezos e l’era di Amazon(Hoepli, 2013).Attraverso le interviste di ex collaboratori e della sua famiglia, Bezos viene dipinto come un uomo riservato, arguto, preciso, spietato, e soprattutto completamente dedito alla missione di fornire al cliente un’esperienza unica, rassicurante, curata nel minimo dettaglio e a basso costo. Un imprenditore concreto, attratto dal progetto aerospaziale al punto da fondare laBlue Origin, società che si occupa di voli spaziali sub-orbitali e di razzi vettori.E nel frattempo continua a inventare cose nuove. Si parla di consegna entro mezzora dall’acquisto condroni spaziali, potenzialità ad oggi in fase di test nelle aree rurali e suburbane del Regno Unito, grazie ad un accordo con la Caa Uk, ente per l’aviazione britannico. Si parla di case in cui troviamo iDash Buttonsche, premuti, inviano un impulso ad Amazon, subito pronta a consegnarci il bene mancante con Prime. E magari con un drone. Non stiamo parlando del futuro: in America è già realtà. Ma torniamo ai nostri giorni: Amazon vuole diventare Internet provider in Europa.Le indiscrezioni parlano di Jeff che vorrebbe fornire agli utenti europei un servizio di connessione ad internet, concedendosi la possibilità di offrire un pacchetto integrato di contenuti audio e video scaricabili dal portale Amazon e fruibili grazie alla connettività di cui sopra. E la cosa diventa ancora più interessante se si considera la nuova piattaforma musicale lanciata qualche giorno fa in America,Amazon Music Unlimited, che offre oltre 10 milioni di tracce audio ascoltabili in streaming e che verrà prossimamente lanciata nel Regno Unito, Germania e Austria.Insomma, la prospettiva potrebbe essere quella di rivolgersi a un unico fornitore per tutti i servizi online principali.Questo è, per la cronaca, possibile solo in Europa perché la normativa del vecchio continente prevede che gli operatori “ex monopolisti” siano tenuti a vendere all’ingrosso l’accesso alle proprie reti ai fornitori che lo desiderano. Diversa è invece la legislazione americana, che consente di offrire servizi di connettività e di telefonia ai soli operatori che possiedono (o si costruiscono) una propria infrastruttura. Chissà… magari Bezos ci stupirà anche questa volta, costruendosi la propria rete.Ma questa, per ora, è fantascienza.