FRANK MILLER L’ISLAMOFOBO – LA POSTA

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History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Serafico Direttore,sono sbalordito per la recente polemica in cui è stato coinvolto Frank Miller.Ho letto che l’autore del Maryland è stato invitato dalla fiera britannica Thought Bubble, ma poi ha scelto di non andarci a seguito delle accuse di islamofobia mossegli da alcuni colleghi, insieme alla minaccia di boicottare la manifestazione a causa della sua presenza.Oggetto del contendere è, ovviamente, Holy Terror, la graphic novel in cui il fanatismo religioso viene descritto in maniera brutale.Al di là dell’aspetto artistico (non credo che Holy Terror sia tra i lavori più riusciti di Miller), mi ha stupito come una storia sul terrorismo islamico possa essere considerata islamofobica. Il fatto che l’accusa sia stata mossa per prima dall’autrice Zainab Akhtar, autodefinitasi “musulmana orgogliosa”, induce a riflettere: non si finisce così per sovrapporre tutto l’Islam al terrorismo islamico?Da cattolico non mi sento di qualificare come “cattolicofobico” chi addita gli scempi passati o presenti della Chiesa. Quando un autore realizza un’opera palesemente “cattolicofobica” non mi sogno neppure di esercitare qualche forma di ostracismo.Penso che un artista debba godere di una sorta di immunità per reati o peccati d’opinione: solo il pubblico può decretarne la fama o l’oblio.Fabio S. Gentile Fabio,ormai non mi stupisco più di nulla.Sacro Terrore(Holy Terror, 2011)lo ricordo come un brutto fumetto, anche se ho apprezzato il tentativo da parte di un autore americano, credo l’unico, di mettere in evidenza il pericolo rappresentato dal fanatismo religioso.Lo paragono, in questo senso, alla copertina del primo numero di Capitan America uscito nel 1941, dove l’eroe a stelle e strisce prende a pugni Adolf Hitler mentre i cittadini degli Stati Uniti erano ancora protetti dagli effetti dalla guerra da un comodo e pavido neutralismo.Sì, la storia di Holy Terror in sé è brutta: Frank Miller alterna capolavori a spazzatura, e purtroppo negli ultimi anni dispensa più la seconda dei primi.Alcuni hanno detto che, per i contenuti “politici”, Holy Terror è un cumulo di scempiaggini. Perché, c’è qualche cosa dei fumetti di Frank Miller che non sia una scempiaggine dal punto di vista politico?Non è sciocca la rappresentazione del presidente repubblicanoRonald Reaganin Dark Knight Returns?“Certo che no”, diranno gli indignati a fase alterna:“Reagan era proprio così!”.E non è assurda la critica alla società americana fatta nei fumetti diSin City? Quando Frank Miller critica l’America in maniera parodistica come in Sin City va bene, quando lo fa con la società islamica è perlomeno “ignorante”, se non in cattiva fede.Se in Sin City rappresenta un cardinale che divora una prostituta con suo figlio cannibale va bene, perché da parte di un leader della cristianità è logico, mentre con gli islamici Frank Miller dovrebbe fare molta attenzione a non dire inesattezze.Lo stravolgimento negativo della realtà in Frank Miller è sempre presente, di qualsiasi cosa parli: è l’essenza del suo stile. Anche nei fumettimainstreamper i ragazzini non ci va tanto per il sottile con i cristiani, facendo di una (teoricamente “casta”) suora la madre di Matt Murdock/Devil. E ricordo pure un prete pedofilo. Certo, i preti pedofili esistono veramente, al contrario dei terroristi islamici.Insomma, la deformazione dell’islamismo in Holy Terror è assolutamente in linea con la deformazione in negativo di qualunque altra realtà abbia mai rappresentato Frank Miller.Questo è il punto: secondo alcune anime belle si può criticare a sangue solo il sozzo occidente, mai l’angelica società islamica. Perché in tal caso o non si è capita la storica grandezza dell’islam o si è razzisti. Anime belle che, in realtà, non vivrebbero mai sotto un regime dominato dallasharia, preferendo rimanere nel disgustoso occidente dove gli è concesso di dire qualunque sciocchezza.Mentre una ragazza italomarocchina, di cui quasi nessuno parla, in questi giorni tornando al paesello per le vacanze è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione per avere definito scherzosamente sui socialun versetto del Corano quando era in Italia. E per fortuna il Marocco è un paese islamico moderato…Come sarebbe dovuta finire, in un mondo normale, la vicenda della manifestazione fumettistica inglese? Con gli organizzatori che ringraziavano i boicottatori per essersi gentilmente levati dal ca**o e rinnovavano l’invito all’ospite d’onore Frank Miller, benché questi non abbia mai capito nulla della realtà occidentale o orientale, limitandosi a rappresentare sempre il proprio mondo interiore.A parte tutto, le “idee politiche” degli artisti non vanno prese sul serio, perché sono ingenue come quelle degli adolescenti. Caro Direttore,a proposito del fumetto biografico su Pier Paolo Pasolini di Davide Toffolo, cosa pensa di quello che dice sull’omologazione che avrebbe colpito l’italia?Glielo chiedo dopo avere letto quello che ha scritto nel gruppo di FacebookFumettoso, dove, tra l’altro, ho appreso che Toffolo lo aveva lanciato lei sull’Intrepido…Lia Gentile Lia,ricordo con sincera emozione il mondo dell’Appennino marchigiano quando avevo quattro o cinque anni. Non c’erano ancora i trattori, i contadini seminavano con l’aratro trainato dai buoi. Un mondo agreste indescrivibile nella sua grandiosa bellezza, con tanti campi, ponticelli, le massaie a lavare i panni nella fonte, le case fatte con grosse pietre irregolari, l’italiano arcaico usato come lingua che già sfumava e si trasformava da un villaggio confinante all’altro… oggi bisognerebbe andare in qualche angolo remoto dell’India per ritrovare qualcosa di simile.Però io lì ci andavo solo in vacanza, il resto dell’anno lo passavo nel milanese, dove mia mamma lavava i panni con la lavatrice e per muoverci usavamo veicoli a motore.E in realtà quelli dell’Appennino non erano affatto contenti della loro vita. Appena possibile hanno comprato il trattore per alleggerire il lavoro nei campi e l’auto per andare lontano, e anche il televisore per vedere il resto del mondo.Tutta roba “consumistica”, avrebbe detto disgustatoPier Paolo Pasolini, il buon borghese (un comunista a parole schifato dai comunisti veri) che si era visto pian pian privare dello spettacolo pittoresco fornito dalla povera gente mentre lui si recava a teatro.Certo, da un punto di vistaesteticoPasolini aveva assolutamente ragione, del resto era uno scrittore, ma da quellopoliticoaveva torto marcio.Come torto marcio avevano i suoi colleghi letteratiLouis-Ferdinand CélineedEzra Pound, grandi uomini in fatto di cultura e piccoli uomini in fatto di politica, per non dire criminali politici. Le loro opinioni politiche sembrano profonde benché siano semplicemente nostalgiche, come quelle di Pasolini.Io comunque non ho mai commesso l’errore madornale di considerare realistiche le infantili teorizzazioni sociali di Pasolini, Céline, Pound e di altri artisti (abbiamo già visto che fine ha fatto il mondo quando un pittore si è messo a governare la Germania). Mi limito ad ammirare le loro opere. Caro direttore,non trova che Mino Milani sia uno sceneggiatore sottovalutato?Francesco Gentile Francesco,sono perfettamente d’accordo.Alla fine degli anni settanta Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi avevano lasciato il Corriere dei Ragazzi per approdare infine alla Bonelli, dove hanno pubblicato Martin Mystère e Dylan Dog: due personaggi che in qualche modo derivano daIl Maestro, un eroe creato per il Corriere dei Ragazzi daMino Milani.Perché Milani non è stato “arruolato” dalla Bonelli come gli altri due? Si era proposta anche Grazia Nidasio, un’altra del Corriere dei Ragazzi, ma nel suo caso sappiamo come è andata a finire perché ci ha fatto un fumetto (questo), e poi lei non avrebbe avuto il fiato per le storie lunghe bonelliane.Siccome Sergio Bonelli, prima di approvare una nuova serie, metteva sempre l’autore alla prova nelle serie già esistenti, possiamo pensare che Mino Milani non sia stato in grado di “imitare” lo stile degli altri autori della Casa.Per esempio, avendo scritto diversi romanzi western, Sergio Bonelli potrebbe avergli chiesto di provare con Tex. E magari dopo aver scritto la sceneggiatura gli ha risposto:“Te la pago, ma non la pubblico perché è troppo da ragazzini, mentre Tex è un personaggio adulto”.Milani potrebbe essersi seccato e aver portato la storia a Skorpio, dato che in quegli anni ha pubblicato un western su quelle pagine (che non ho letto).Sottolineo che si tratta di un’ipotesi del tutto immaginaria, che però ha qualche vago fondamento.Ricordo un noto sceneggiatore che mi diceva:“Però, in fondo questo Tex è una colonna del fumetto italiano e a leggerlo bene non è poi così male”. Per alcuni giorni era andato avanti glorificando Tex, quando gli aveva sempre fatto schifo.Poi, un giorno, disse:“Che fumetto di merda è Tex”, e non tornò più sull’argomento. Anche per altri elementi che non svelo, sono abbastanza convinto che il famoso autore avesse fatto una sceneggiatura di prova su Tex e Sergio Bonelli gliela avesse rifiutata.Comunque sia andata, è un delitto che Mino Milani non abbia realizzato una serie per la Bonelli, magari ambientata nel medioevo, uno dei suoi periodi preferiti. Se l’avesse fatta, ora avremmo quaranta annate di suoi albi nelle nostre collezioni. Caro direttore,da cosa dipende questa stucchevole moda del “diverso” che sta infestando i media?Tiziana Gentile Tiziana,mah, si vede che è arrivato il momento di personaggi come la ragazza che appare in questa tavola realizzata daJules Feifferuna trentina di anni fa.Il risultato dal punto di vista letterario è la riscoperta delpatetismo, un tempo evitato dagli autori di un certo livello. Gentile direttore,perché oggi ci sono tanti scrittori italiani di gialli di successo, ma la stessa cosa non è accaduta per la fantascienza?Michele Gentile Michele,perché i romanzi gialli vendono molto di più di quelli fantascientifici, quindi un aspirante autore imbocca quella strada.Inoltre, per scrivere di fantascienza occorre avere una cultura scientifica oltre che letteraria, anche se non necessariamente.Coma dimostra il caso diH.G. Wells, il quale, accusato daJules Vernedi mandare gli uomini sulla Luna semplicemente dando una mano di vernice di “antigravità” alla navicella, rispose che lui faceva letteratura.Mentre Verne, pur avendo scritto nell’ottocento di un viaggio sulla Luna con un missile a tre stadi lanciato in Florida, come in effetti avverrà precisamente un secolo dopo, era solo un “ingegnere” che scriveva per i ragazzi.Comunque alcuni scrittori di fantascienza italiani ce ne sono, o c’erano, come il bravissimoValerio Evangelisti. E la nostra caporedattriceTea C. Blanc. Gentile direttore,che ne pensa della nuova serie di He-Man e delle polemiche che ha generato?Voto 2 del pubblico, su Metacritic.Bruno Gentile Bruno,pur essendo stato io lo sceneggiatore italiano dei fumetti diHe-Man, non sono particolarmente appassionato di questo personaggio, quindi lo seguo poco.Leggo che le critiche alla nuova serie animata sono fondamentalmente due. Non rispetterebbe i personaggi originali, modificandoli arbitrariamente. E peccherebbe di “politicamente corretto”.Sono due buone obiezioni, ma non avendo visto la serie non posso commentarle. Perché la Trilogia di Andy Capp (Editrice Corno, anni settanta) si chiama così anche se sono usciti ben più di tre numeri?Lorenzo Gentile Lorenzo,non ricordo che la serie di volumetti con le strip diAndy Cappfosse pensata in origine come trilogia, comunque l’editoreAndrea Cornomi disse che il primo numero andò esaurito, per questo continuarono a pubblicarla sull’onda del successo.Penso che a comprarla fossero più i (molti) lettori dellaSettimana Enigmista, sulla quale il personaggio appariva da tempo, che i (relativamente pochi) lettori del mensileEureka, pubblicato da Corno. Gentile direttore,lei delle iniziative della 001 Edizioni dedicate agli hentai cosa ne pensa?Sono in arrivo alcune opere di Seeto Yuki e le “Twins Milf” ad agosto, se non erro.Domenico Gentile Domenico,in Italia il cospicuo mercato dei tascabili erotici, dominato da Edifumetto ed Ediperiodici, è crollato nei primi anni novanta a causa dell’affermazione delle videocassette. In Giappone questo non è accaduto, perchè?Perché l’aspetto erotico deimangahentaiè molto più curato di quello dei fumetti italiani, dove le scene sessuali venivano inserite in maniera meccanica, badando poco all’atmosfera.Anzi, glihentaisono proprio ossessivi nelle situazioni erotiche. Spesso trattano la stessa variazione del tema infinite volte, in tutti i particolari e inquadrature. Glihentaiesprimono il feticismo dell’autore stesso, prima ancora di quello dei lettori. Forse anche per questa “sincerità” hanno successo. Perché al pubblico femminile piacciono gliyaoi?Mai capito il meccanismo che scatta.Jason Gentile Jason,per lo stesso motivo che gli uomini sono attratti dalle scene erotiche con le lesbiche.Dato il successo in Giappone, si potrebbe proporre a una rivista di fotoromanzi italiana di inserire storie con un tizio sentimentalmente indeciso tra un altro uomo e la protagonista, anche se in un contesto molto più soft rispetto ai fumettiyaoi.Ora che ricordo, abbiamo suGiornale POPun articolo con le interviste ad alcune lettrici che potrebbe soddisfare la sua curiosità: basta cliccarequi. Gentile direttore,che ne pensa delle opere fumettistiche scritte da Federico Fellini per Milo Manara?E del ruolo di Vincenzo Mollica nella proposta del fumetto a un pubblico diverso da quello tradizionalmente fumettistico?Eugenio Gentile Eugenio,per fortuna non ricordo i prodotti nati dalla collaborazione tra i due autori. Non ritengoFederico Felliniversato nella scrittura malgrado i suoi esordi di vignettista negli anni trenta, e trovo pessime le sceneggiature dei suoi film dopo la morte di Ennio Flaiano.Non credo cheVincenza Mollicasi rivolgesse a un pubblico diverso da quello di Comic Art e Orient Express, tanto per citare due riviste di “prestigio”.Un aneddoto. Una volta proponemmo a Mollica di parlare in tv del nuovoIntrepido, che presentava Sprayliz di Luca Enoch, Esp di Michelangelo La Neve eccetera. La risposta di Mollica fu una risata di scherno. Invece, quando in seguito Enoch pubblicò Sprayliz altrove, lo intervistò subito.Lei capirà, quindi, che non ho un buon ricordo di lui. Cosa ne pensa di questi “albi bis” della Bonelli?In giro ci sono più ristampe bonelli che fumetti nuovi… fino a quanto possono andare avanti con queste strategie?Daniele Gentile Daniele,dopo avere evitato accuratamente di pubblicare nuovi personaggi avventurosi, presentandone con scarso successo solo di cerebrali o di pseudo-avventurosi, la Bonelli ora moltiplica a tutto spiano gli albi dei personaggi avventurosi già esistenti per fare cassa.Di realizzarne di nuovi proprio non se ne parla. Peccato. Gentile direttore,ho letto che a ottobre Bonelli lancerà tre nuove serie in fumetteria/libreria. Tutte in formato A4 cartonato, rispettivamente 72 pagine × 16 euro, 80 pagine × 17 euro, 72 pagine × 16 euro: totale quasi 50 euro per poco più di 200 pagine, non è chiara la periodicità né la durata.Da quanto si capisce dalle varie sinossi si tratta di: un’avventura in bilico tra storia e magia ambientata al tempo delle crociate in cui si combatte“una minaccia che incombe sull’umanità”; una serie distopica in cui ogni essere umano conosce la propria data di morte (protagonista un undicenne); una sorta di Lega degli straordinari gentleman con Dante, Leonardo, Colombo, Lorenzo il magnifico, la maga Circe e altri personaggi.Secondo Lei, a quali tipologie di lettori sono rivolte? Sono così tanti i ragazzi disposti a spendere cifre non indifferenti, quando a prezzi inferiori possono leggere quintali di manga? Oppure il target è costituito da adulti interessati alle peripezie di un preadolescente o a vicende quasi strampalate? Quali obiettivi si è prefissata la casa editrice milanese?Capisco la situazione delle edicole, dove è difficilissimo far quadrare i conti mantenendo prezzi popolari, è comprensibile anche la necessità di vendere a prezzi più alti in libreria a causa delle tirature limitate, ma non si sta forse tirando un po’ troppo la corda? Ad esempio, è proprio necessario il cartonato? Non si risparmierebbe qualcosina con la brossura? Dopotutto si tratta di nuove serie a puntate, non di volumi autoconclusivi, né tantomeno di ristampe deluxe di capolavori (o presunti tali).Non Le sembra che si stia un po’ esagerando?Templeton