EROI IN MASCHERA, QUASI SUPEREROI

EROI IN MASCHERA, QUASI SUPEREROI

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Se tolgo quella maschera qualcosa svanirà per sempre,perché chiunque tu sia non sarà mai grande come l’idea di ciò che sei.V For Vendettadi Alan Moore e David Lloyd, Libro 3, cap. 9, pag. 6 (1989) Le maschere, ragazzo mio, sono magiche…i giusti che le indossano si sentono più forti e protetti dall’umana mediocrità…ma i malvagi le usano per imporre col terrore i loro funesti disegni…Le sette vite dello sparvierodi Patrick Cothias e André Juillard, vol. 7, pag. 4-5 (1991) Non dipendeva da un trauma farti indossare una maschera.Non dipendeva dai tuoi genitori uccisi…o dai raggi cosmici o da un anello del potere…solo dalla perfetta combinazione di solitudine e disperazione.Kick-Assdi Mark Millar e John Romita Jr., n. 1, pag. 13 (2008) Nei fumetti il primo eroe di una serie a celare il volto dietro unamascherafuThe Phantom(Il Fantasma), noto in Italia semplicemente come l’Uomo Mascherato.Creato negli Stati Uniti sotto forma di strisce nel 1936, dall’impresario e scrittore teatraleLee Falke dal disegnatoreRay Moore, già nello stesso anno The Phantom fu seguito daThe Clock(L’Orologio), un giustiziere mascherato dagli abiti più eleganti ma decisamente di minor successo, tanto che ben pochi lo ricordano. Il capostipite Phantom è soprattutto il nemico atavico di ogni forma di pirateria e sembra vivere ventiquattro ore su ventiquattro avvolto nella sua calzamaglia violetta, che in Italia fu erroneamente colorata di rosso perché fu pubblicato a colori prima da noi che in America. Phantom regna da generazioni su una “giungla”sui generis, collocata in un immaginifico Golfo del Bengala, che, accanto a tigri e rajah tipici dell’omonima regione dell’India, vede con il tempo una sempre maggiore prevalenza di etnie e faune decisamente africane, tanto che è legittimo il sospetto che si tratti piuttosto del Golfo di Benguella, in Angola, località il cui nome in inglese si pronuncia in modo molto simile. Negli anni sessanta l’ambientazione sarà esplicitamente e definitivamente spostata in Africa, in un immaginario stato indipendente di nome Bangalla, altra parola che gli americani pronunciano più o meno allo stesso modo. Ma che si tratti dell’Asia o dell’Africa, il personaggio di Falk e Moore, in quanto avventuriero bianco che regna sui popoli indigeni, ha inizialmente un tono paternalista che riflette quello del colonialismo ancora vivo in quegli anni. Phantom ebbe subito successo nell’Italia fascista sulle pagine deL’Avventurosodi Nerbini e quando dal 1938, a causa delle leggi autarchiche, fu vietata l’importazione delle strisce straniere, gli autori di casa nostra dovettero affrettarsi a crearne delle imitazioni. Una delle prime fu ilGiustiziere Mascherato, creato nel 1939 daEmilio FancellieRoberto Lemmiproprio per sostituire su L’Avventuroso The Phantom, le cui storie originali furono ricalcate e fatte passare per avventure di questo giustiziere in calzamaglia verde d’origine italiana, in modo da aggirare le restrittive leggi vigenti. Di impostazione ideologica un po’ diversa, benché non troppo differente nei metodi, fu il protagonista mascherato della storiaZorro della Metropoli, uscita a puntate nel 1937 sulle pagine del giornalePaperino. L’effimero personaggio, nato dalla fantasia dell’autore cinematograficoCesare Zavattini, del letterato e sceneggiatore di fumettiGuido Martinae dell’allora giovanissimo illustratoreWalter Molino, è un eroe che agisce nell’ombra per difendere i diritti degli operai di una fabbrica di New York, in un fumetto che fonde due distinte influenze, quella dei film di Zorro tratti dai racconti di Johnston McCulley e quella del film Metropolis di Fritz Lang, con cui il regista tedesco intendeva mettere in guardia dal rischio di ridurre gli uomini a degli automi. Il personaggio del vigilante misterioso non rimanda solo a giustizieri rivoluzionari, come ilTulipano Nerodell’omonimo romanzo di Alexandre Dumas, ma anche a quelli che difendono i diritti di nobili in difficoltà o di piccoli proprietari terrieri, come laPrimula Rossao loZorrodei racconti originali. Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra, alla fine del 1941, il Giustiziere Mascherato che aveva sostituito The Phantom su L’Avventuroso fu a sua volta sostituito da un personaggio più rassicurante e “reazionario”, ma soprattutto senza la maschera, chiamato ilConte Misterioso, sempre disegnato da Roberto Lemmi. L’ultimo eroe mascherato dei fumetti ad apparire in Italia quello stesso anno, sempre edito da Nerbini, era stato ilSolitario della foresta, prima versione nostrana dello statunitenseLone Ranger(il Ranger Solitario), una sorta di Zorro del West che nel 1938 era stato adattato a strisce dal suo creatoreFrancis Strikere dal disegnatoreEd Kressy, dopo essere nato nel 1933 come protagonista di un fortunato programma radiofonico. Inutile dire che gli eroi mascherati nati negli Stati Uniti dal 1938, in Italia furono pubblicati solo dopo la guerra, quando lo furono. Proprio nel 1938, sul n. 20 dell’albo antologicoDetective Comics, apparve il primo giustiziere mascherato pubblicato direttamente nei comic book,The Crimson Avenger(il Vendicatore Cremisi) creato daJim Chambers, che combatteva i criminali armato di pistole a gas. Usava lo stesso tipo di armi ancheThe Sandman(L’Uomo della Sabbia), creato l’anno dopo daGardner FoxeBert Christmansul n. 40 diAdventure Comics, un eroe che, dovendo saggiamente evitare di narcotizzarsi da solo, aveva l’accortezza di celare il proprio volto dietro una maschera antigas. Sempre nel 1939, sul n. 27 di Detective Comics, esordìThe Batman(L’Uomo Pipistrello), creato dallo sceneggiatoreBill Fingere dal disegnatoreBob Kane, che dato l’immediato successo, approdò a una propria testata personale già l’anno seguente. Batman apparve in Italia sporadicamente nel 1946 con il nome diAla d’Acciaioe poi in maniera stabile negli anni cinquanta con il nome diPipistrellosugli Albi del Falco diNembo Kid.Dopodiché la serie degli eroi mascherati, per lo più ora dotati anche di veri e propri superpoteri, si fece veramente lunghissima. Tra i giustizieri statunitensi senza doti troppo sovrumane, ma ugualmente premiati da un certo successo, si può citareBlue Beetle(lo Scarabeo Blu), un’imitazione di Phantom in versione supereroe creata daCharles Nicholasnel 1939 e più volte rielaborata fino a oggi. Da ricordare l’ironico detective mascheratoThe Spirit, creato daWill Eisnernel 1940, protagonista di splendide storie noir. Da non dimenticareCapitan America, creato daJoe SimoneJack Kirbynel 1941 per spingere gli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale.Mentre nel 1945 negli inserti domenicali dei quotidiani apparve l’effimeroDrago, un gaucho mascherato creato dal disegnatoreBurne Hogarth. Nell’immediato dopoguerra, con la fine delle leggi autarchiche del fascismo, ne apparvero molti altri anche realizzati appositamente in Italia e in Europa, spesso ispirati al capostipite Phantom, ma anche a Batman o a Zorro. L’Asso di Picche, un eroe in stile americano dalla calzamaglia gialla, fu creato nel 1945 dagli italianiMario FaustinellieHugo Pratt, ma ebbe successo solo in Argentina. Per cui poco dopo i suoi autori si trasferirono oltreoceano, invitati appositamente da Cesare Civita, ex direttore generale della Mondadori diventato editore argentino, mentre da noi sospese le pubblicazioni. In Francia nello stesso anno uscìFantax, un eroe realistico e violento creato dall’editorePierre Mouchott, che tre anni dopo si vide anche in Italia ma solo per un anno, poiché sospese le pubblicazioni per cause legali. In Spagna nel 1946 nacqueEl Coyote, una sorta di Zorro messicano creato dallo scrittore José Mallorquì e pubblicato anche in Italia soltanto sotto forma di romanzi, mentre in Spagna, dato il grande successo che ottenne, uscì anche a fumetti e fu protagonista di film, programmi radio e spettacoli teatrali. Nello stesso anno in Italia uscìAmok, un giustiziere esotico in stile Phantom creato da Phil Anderson (ovveroCesare Solini) e Tony Chan (aliasAntonio Canale), la cui maschera una volta tanto non celava il volto di un europeo, ma di un eroe originario di Giava. Nonostante l’iniziale successo, le sue avventure si conclusero dopo soli due anni, per poi essere ripubblicate in Francia, Spagna e Argentina. Lo sceneggiatoreGianluigi Bonellicreò nel 1948Occhio Cupo, un giustiziere settecentesco disegnato daAurelio Galleppini, mentre nel 1949 diede vita aPlutos, un’imitazione di Batman disegnata daLeone Cimpelline ambientata a San Francisco: entrambe le serie non ebbero successo e chiusero poco dopo. Sempre nel 1949 apparveMaskar, creato dall’editoreGiovanni De Leoe dal disegnatoreGallieno Ferrial posto di Fantax e come questo pubblicato contemporaneamente in Francia e Italia per ottimizzare i costi. Nel 1950 lo sceneggiatoreAndrea Lavezzoloe i disegnatori dello studioEsseGessecrearono il cupo eroe westernKinowa, che indossa una mostruosa maschera cornuta per vendicarsi degli indiani che gli hanno massacrato la famiglia. Come si è visto, anche nel dopoguerra i fumetti degli eroi mascherati continuavano a vendere più in America che in Italia, dove per un po’ riprese ad avere davvero successo solo Phantom, che da noi continuava a essere l’Uomo Mascherato per antonomasia, oltre a qualche eroe western mascherato come Kinowa oMaschera Nera(una specie di ennesimo Zorro del West in stile Lone Ranger creato nel 1962 daLuciano SecchiePaolo Piffarerio). Diversamente dall’Italia, negli Stati Uniti i personaggi mascherati avevano legami con i giustizieri mascherati metropolitani che apparivano nei romanzi pulp statunitensi dall’inizio degli anni trenta e da cui i loro epigoni fumettistici all’inizio  riprendevano con precisione vari dettagli. L’anello con cui The Phantom marchiava i criminali era simile a quello dell’eroe pulpThe Spider(il Ragno). L’ampio cappello, il mantello e le pistole di The Crimson Avenger assomigliavano a quelli del tenebroso personaggio pulpThe Shadow(l’Ombra). L’identità segreta da miliardario, il costume scuro e il mantello plissettato di Batman erano simili a quelli del quasi omonimo giustiziere pulpThe Black Bat(il Pipistrello Nero). Il semplice abito di The Spirit non era infine molto diverso da quello dell’eroe pulpThe Phantom Detective(l’Investigatore Fantasma) così come appariva nelle illustrazioni dei suoi romanzi. Rispetto ai giustizieri pulp, quelli dei fumetti come Phantom o Spirit a volte tendevano a una maggiore ironia, con cui sdrammatizzavano anche le situazioni più drammatiche. Nelle storie di Batman l’ironia subentrò con l’aggiunta, nel 1940, del personaggio di Robin come spalla giovanile dell’eroe.Solo tra la fine degli anni sessanta e i primi settanta Batman tornò alle cupe atmosfere pulp delle origini, attraverso autori comeDenny O’Neil,Neal AdamseFrank Robbins, che introdussero temi più adulti, disegni più realistici e personaggi ambigui, come l’ecoterrorista Ras Al Ghul o l’uomo mutato in pipistrello Man-Bat. A partire dagli anni sessanta Phantom veniva invece rielaborato da Lee Falk e Sy Barry, sotto forma di una sorta di agente segreto che opera su incarico dell’Onu, per tenderlo al passo con i tempi post-coloniali e rispettoso dell’autodeterminazione dei popoli del Terzo Mondo. Il Bangalla divenne ora uno stato democratico più progressista della maggior parte degli stati africani dell’epoca, con un presidente nero regolarmente eletto che Phantom aiuta qualora la sua autorità venga minacciata da colpi di stato autoritari. Batman, intanto, nei decenni successivi passò per le mani di innumerevoli autori e altrettante interpretazioni, sia dal punto di vista grafico sia narrativo. L’alter ego del miliardario Bruce Wayne si è fatto così sempre più complesso nella psicologia e versatile nell’adattarsi alle più disparate versioni e riletture, da quella noir diSteve EngleharteMarshall Rogersdegli anni settanta a quella più anarchica ed eversiva di Frank Miller degli anni ottanta, fino a quella altrettanto matura della recente trilogia cinematografica diretta da Christopher Nolan. Nelle versioni di questi ultimi autori, la maschera di Batman viene quasi ridotta a una mania personale dovuta alla mancata elaborazione di un lutto, ma allo stesso tempo fa da specchio all’anima disperata di una città corrotta.