DYLAN DOG NELLE INTERVISTE DI TIZIANO SCLAVI

DYLAN DOG NELLE INTERVISTE DI TIZIANO SCLAVI

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Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. La serie di Dylan Dog ha esordito in Italia il 26 settembre 1986: il primo numero, datato ottobre 1986, è intitolatoL’alba dei mortiviventi. L’albo è inizialmente pubblicato dalla Editoriale Daim Press, uno dei marchi editoriali della futura Sergio Bonelli Editore.La sceneggiatura è diTiziano Sclavi, mentre i disegni sono diAngelo Stano. Il tema portante dell’episodio sono gli zombie. Sopra: il documentario “Nuvole parlanti” diretto nel 2006 daGiancarlo Soldi, con una lunga intervista a Tiziano Sclavi, l’ideatore di Dylan Dog. Umberto Eco, l’unica volta che ci siamo incontrati per una lunga chiacchierata, ha parlato di Dylan Dog come se fosse un capolavoro accostandolo addirittura alla Divina Commedia. Perché i capolavori hanno un punto in comune, secondo lui: sono sgangherati e sgangherabili, cioè estraendo una scena a caso, quella regge. Ora io non so se Dylan Dog è un capolavoro. Non mi ci metto neanche. Per me è artigianato. Però è vero che è sgangherato e sgangherabile. Non sono mai partito con un soggetto predefinito, se mai una vaga idea e andavo per scene singole. A volte mi capitava di pensare a una bella scena iniziale ma non sapevo minimamente come andare avanti, scrivevo 15 pagine e poi, quando il disegnatore le aveva finite, mi inventavo il modo di andare avanti. Così di dieci pagine in dieci pagine. Poi alla fine, misteriosamente, tutto quadrava o, almeno, spero. Ecco perché è sgangherato, perché nasce sgangherato. Sono io sgangherato. (Tiziano Sclavi, “Nuvole parlanti”). Tiziano Sclavi sostiene che Dylan Dog sia sgangherabile, cioè ogni scena possa reggersi da sola, perché non esiste una costruzione unitaria di ogni episodio. Ogni volume procederebbe per piccoli racconti a se stanti che possono vivere di vita propria. “Inferno”, canto XXXIII, illustrazione di Gustave Doré, il conte Ugolino Ma noi sappiamo che laDivina Commedia, a cui Umberto Eco paragona  Dylan Dog, pur procedendo per immagini potenti, è saldamente organizzata in una struttura che governa tutto il materiale che vi confluisce. Tuttavia ogni singola scena può vivere da sola. Questa che vedete sopra nell’illustrazione di Gustave Doré è l’immagine del conte Ugolino della Gherardesca che rode il capo all’arcivescovo Ruggeri degli Ubaldini. La bocca sollevò dal fiero pastoquel peccator, forbendola a’capellidel capo ch’elli avea di retro guasto. Questo significa che la possibilità che ogni scena si regga non nasce dal fatto che le singole scene siano state create una per volta senza un forte legame fra di loro, ma forse dalla potenza di ogni singola scena. Tutti i miei incubi io li ho scritti. E sognavo cose così: sognavo zombie, streghe. Era molto bello sognare quelle cose lì piuttosto che incubi reali. Perché poi ti svegliavi e vedevi che non c’era niente e che avevi anche materiale per scrivere. Più bello di così! (Tiziano Sclavi, “Nuvole parlanti”). Gli incubi di Tiziano Sclavi dal Dylan Dog n. 1, “L’alba dei morti viventi” Quella sopra è una striscia dal n. 1 di Dylan Dog,L’alba dei morti viventi. Gli zombi, se quello che racconta Sclavi è vero, sono la materializzazione degli incubi dell’autore. L’incubo della lepre da “Il signore del silenzio”, Dylan Dog numero 39, 1989 NeIl signore del silenzio, n. 39 di Dylan Dog (1989), il soggetto e la sceneggiatura sono diGiuseppe Ferrandino. I disegni sono diGiuseppe Casertano.Dylan Dog sogna una lepre e dice che è un suo incubo ricorrente. Dylan Dog n.18, “Cagliostro!”, 1 marzo 1988 Fin da bambino, direi, da ragazzo, fino da allora ero molto appassionato di horror, splatter, soprattutto splatter. Mi piacevano tanto gli squartamenti. Poi con il passar del tempo i gusti cambiano. A un certo punto mi ero anche stufato dell’horror, dello splatter. Ho preferito fare storie più surreali in un certo periodo. E poi, cosa che se scrivessi, probabilmente, cercherei di fare ancora, ho tentato di mandarlo il più possibile verso la commedia tipo “Arsenico e vecchi merletti”, tanto per dire. O meglio ancora, mescolare Neil Simon, che, secondo me, è il più grande sceneggiatoredella storia del cinema, con Dario Argento però andando di più a Neil Simon. Non ci sono mai riuscito. Perché Neil Simon è lassù e io sono quaggiù. (Tiziano Sclavi, “Nuvole parlanti”) Inizialmente Sergio Bonelli (l’editore), Tiziano Sclavi (l’ideatore e sceneggiatore) e Decio Canzio (il direttore generale) pensavano di ambientare le avventure di Dylan Dog negli Stati Uniti d’America. Poi la decisione finale cadde sull’Inghilterra. Ispirazione tratta da “Una strega in Paradiso”, film diretto da Richard Quine Il numero 18,Cagliostro!, del 1988, è ambientato negli Stati Uniti. Una strega bellissima con il volto di Kim Novak nel film commediaUna strega in Paradiso (1958),da cui è stato tratto il pretesto narrativo del fumetto, fa un incantesimo per chiamare in America Dylan Dog. “Una strega in Paradiso” con Kim Novak, James Stewart, Jack Lemmon e Ernie Kovacs (1958) Nel film la bella strega ha un gatto che si chiama Cagliostro, come quello che compare nel fumetto. Cagliostro si è ribellato: potrebbe far sparire il mondo intero La strega dice che il gatto ha più poteri di quanto ne abbia lei stessa: sarebbe in grado di far sparire il mondo intero. New York, 1988