DREDD 1995 – LA LEGGE DI STALLONE
History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Venticinque anni dopoDredd – La legge sono io, da qui in poiDredd 1995per distinguerlo dall’altro film,quello fatto bene, se ci pensi un attimo ti accorgi che aveva tutto: soldoni, attoroni,Sylvester Stallone.Un film ad alto budget, adattamento di un famoso personaggio dei fumetti. Con queste premesse, uno pensa, cosa mai potrà andare storto?… Un blockbuster spintissimo e largamente pubblicizzato che fallisce è sempre una cosa imbarazzante. Dredd – La legge sono io(Judge Dredd) usciva il 30 giugno 1995, lo stesso giorno diApollo 13conTom Hanks. Quello che aveva vinto l’Oscar due volte di seguito conPhiladelphiaeForrest Gump. Allora dici: va be’, manco a parlarne. Quel 30 giugno nelle sale usciva pureMighty Morphin Power Rangers. Un episodio di novanta minuti della serie tv spacciato per film, con tanto di effettacci da due spicci e un cast senza nome. Ecco, se al botteghino sei stato messo sotto pure dal film dei Power Rangers la cosa va un tantino oltre l’increscioso. Allora com’è potuta accadere una cosa simile? In realtà, non ci vuole la scienza per capire cheDredd 1995era un disastro annunciato. In realtà i motivi che hanno portato a questo disastro da quasi cento milioni di petroldollari sono piuttosto ovvi. Però se tredici anni dopo, nel 2008, andavi a chiederglielo a Stallone, lui stava ancora lì a cascare dalle nuvole domandandosi come sia stato possibile. Non era abbastanza allegro, mancava di elementi comici, avrebbe dovuto essere molto più divertente di così…diceva Stallone in un’intervista per la rivista Uncut Magazine. Continuando, poi, con la storia delcasco: il perché di tutta quella cagnara proprio non la capiva. Beverly Hills Cop, il classico di culto conEddie Murphy, nonostante i vari rimaneggiamenti alla sceneggiatura, fin dal principio è stato ideato, pensato, scritto per essere una commedia d’azione. Bene. Questo che c’entra conDredd 1995? C’entra che la parte diAxel Foley, il protagonista, era andata aSylvester Stallone. Solo che, Silvestro, si era impuntato nel mettersi a riscrivere la sceneggiatura.Visto che le sue idee non piacevano praticamente a nessuno, a due settimane dall’inizio delle riprese, ciao Silvestro. Indovina un po’ la maggior parte di quelle idee dove so’ andate a finire? Il problema non era tanto nel fatto cheDanny Cannon, il regista di Dredd 1995, si era visto bocciare la sua idea di rifare Roboc… un dramma satirico socio-politicamente impegnato. Ritrovandosi, a conti fatti, con un film passato da NC-17 a R e infine PG-13. Semmai, il problema è che lui non era “nessuno”. Verso il 2013 più o meno, lo sceneggiatoreSteven E. de Souzain un’altra intervista per Den of Geek raccontava da come fossero partiti sulla carta a come erano finiti nella pratica. La versione finale della sceneggiatura diDredd 1995era completamente diversa dalla versione scritta inizialmente. Questo, a causa delle ingerenze di Stallone che, imperterrito, continuava a modificare la sceneggiatura allo scopo di rendere il film meno violento e più comico. Cannon, lì lì sull’orlo di una crisi di nervi, non poteva far altro che abbassare la testa e dire sì, ma giurò che non avrebbe mai più lavorato con una big celebrity. Metti che, forse, avremmo ottenuto qualcosa magari non migliore, ma più vicino ai fumetti almeno, se a Cannon fosse stato permesso di agire liberamente. Soprattutto, considerando il fatto che il vero problema diDredd 1995è un altro. Certo, la mancanza di una linea di condotta univoca è un fatto abbastanza grave. Tuttavia la questione non è riducibile unicamente alle lotte intestine per il controllo della direzione artistica. Il fatto grave è che nessuno, a quanto pare, aveva capito una beata mazza del materiale su cui stava andando a mettere le mani. Il punto non è più violenza o meno violenza. Per quanto spesso e volentieri brutali, nei fumetti di Dredd il concetto si riduce a semplice elemento circostanziale. Circostanziale quanto il sarcasmo, per lo più umorismo nero, il cui scopo è quello di evidenziare la satira e la forte critica anti-autoritaria delle sue storie. Perché Dredd nasce ed è parte integrante di un periodo di grande fermento, sia culturale sia sociale nell’Inghilterra degli anni settanta. Una sorta di “rivoluzione” confluita un po’ ovunque, che, per sommi capi, potremmo riassumere con la parolapunk.In tutto questo, il giudice Dredd non è un eroe. Le sue storie a fumetti non riguardano e quasi mai abbracciano il concetto di eroismo individuale. Al contrario, Dredd non è il buono della situazione. Al massimo lo si può considerare tale perché Dredd è la legge. Una legge che non si ferma mai. Davanti a niente. Proprio per questo, uno dei tratti più iconici e distintivi del personaggio è il casco. Che non ha mai tolto in quaranta e passa anni di storia editoriale. La legge non ha un volto. Non ci puoi discutere. Non puoi ragionarci. Dredd incarna e rappresenta in pieno quest’idea. Lui è la legge, sì, ma chiusa e ottusa, che non ammette alcuna logica esterna. Poi ti sorprendi se ti hanno preso a fischi e pernacchie per aver buttato via quel casco dopo sei minuti netti di film? Ma non mi dire… Il Dredd 1995 è fin troppo eroe: un personaggio positivo, bello, perfetto e giusto. Sorta di pauroso mischione di tutti i personaggi interpretati da Stallone negli anni, da Rocky a Rambo, passando da Marion Cobretti fino aJohn Spartan. Il punto è che, magari, Stallone avrà pure lisciato tutti questi aspetti, certo. Ciò non toglie che la sua idea di spingere più sul versante comico non era del tutto sbagliata. In secondo luogo, cheDredd 1995è un concentrato di pura noia. Metti che uno voglia pure sorvolare sul fatto che l’interaforma mentisdel personaggio è stata presa e buttata nel cesso. Metti pure che a sentir Danny Cannon e Steven de Souza la colpa sia tutta di Stallone, per quel disastro senza capo né coda. Rimane il fatto che qualcuno quelle giusto quattro e pure miserabilmente arcaiche idee, appiccicate con lo sputo a una trama fatta per intero di cliché, dovrà pur averle scritte. Tipo la gente nel film che si ammazza a pistolettate per il gusto di farlo, siccome non viene dato manco lo straccio di un pretesto. Megacity, la grande metropoli del futuro, una pupazzata tirata su con gli scarti riciclati dai set diBlade RunnereAtto di forza. Giusto perché fare le corse con le motorette volanti in mezzo agli alberi come in Guerre Stellari faceva brutto. Il gemello cattivo, il complotto telefonato, la spalla comica trascinata controvoglia per mezzo film, e poi questo e poi quello. L’intero film è un’overdose di cose e robe già all’epoca vecchie e stravecchie. Addirittura, vai a sapere a chi sia venuta in mente ‘sta cosa: per le divise dei giudici diDredd 1995chiamaronoGianni Versace. Così, de botto. Perché? La cosa buffa è che idisegni concettuali forniti da Versaceerano tutto tranne che impressionanti. La maggior parte dei concept non erano altro che varianti di una agghiacciante tuta in lattice simil-fetish. Forse, perché pure lui non ci aveva capito una mazza? Forse perché: che diavolo c’entra Versace con Dredd? Inoltre, magari avrebbe aiutato scrivere dialoghi un po’ più lunghi di una frase per volta.Avrebbe aiutato se qualcuno, invece di litigare su “meno violenza, più violenza” e cose del genere, si fosse preso la briga di concentrarsi su almeno uno degli aspetti che hanno reso il personaggio popolare. Forse, ma forse, eh,Dredd 1995non sarebbe venuto fuori così. Una variante diBlade Runnercon disturbo da deficit di attenzione. Ebbene, detto questo anche stavolta è tutto. Stay Tuned, ma soprattuttoStay Retro.