DA INTREPIDO A INTREPIDO SPORT

Dagli anni trenta ai novanta, leEdizioni Del Duca, diventate poiCasa editrice Universo, offrì sulle pagine dell’Intrepidoe deIl Monellofumetti piene di eroi, esotismo e storie comiche per poche lire. Negli articoli, ma anche nei fumetti, dei primi anni sessanta dell’Intrepido iniziarono a essere introdotti piccoli flash dedicati ai personaggi sportivi che in quel momento catturavano l’attenzione del pubblico. Più che altro foto con didascalie “simpatiche”. Arrivati a cavallo dei settanta, gli articoli si fanno più corposi e autorevoli, mentre i ritratti degli atleti prendono possesso della copertina con le illustrazioni diAldo Torchio. Fabio Cudicini, portiere del Milan, disegnato da Aldo Torchio Renzo Pasolini e Giacomo Agostini, campioni del motociclismo disegnati da Torchio Negli stessi anni, Il Monello si specializza invece nello spettacolo. Con redazionali su cinema, musica e televisione.Comunque anche in questo settimanale fa capolino lo sport: rimangono nella memoria le dinamiche immagini dei calciatori dipinti daWalter Molino. Oltre ad articoli che spiegano l’Abc del calcio e degli altri sport (disegni diFerdinando Corbella). Gli autori della Universo sfornano in questo periodo anche alcune serie con protagonisti atleti, spesso contagiati dallo spirito investigativo e il bisogno di fare giustizia. Bold Boy, scritto da E. Cannata e disegnato da L. Jeva e da G. Pallotti, dal n. 52 del 1966 di Intrepido al n. 15 del 1968. Forza Folgore, ovvero le vicissitudini adolescenziali di una giovane squadra di calcio di periferia ideata da R. D’Argenzio e disegnata daP. e P. Montecchi. Mister Kappa, il cupo pilota interprete di una giustizia spiccia e definitiva, ideato dai fratelli Cicogna e illustrato da J. Blasco, dal n. 30 (1977) al n. 10 (1986) di Intrepido. Ma la parte del leone nel campo del fumetto sportivo la fa la serieRomanzo Sport. Prima pubblicata come allegato e poi integrata nelle pagine dell’Intrepido. Quasi tutti gli episodi della serie Romanzo Sport sono illustrati daGino Palloti. Illustratore, fumettista e vignettista dal tratto dinamico, pulito e dettagliato, Gino Pallotti nasce a Bologna nel 1920. Inizia a lavorare professionalmente negli anni trenta, disegnando per ilGiornale delle Avventure. Dal 1948 realizza caricature sportive per i quotidianiStadioeResto del Carlino, e vignette umoristiche perPetroniano. Nel 1951 inizia a collaborare con la Casa editrice Universo riprendendoIl Cavaliere Ideale, creato graficamente da Alvaro Mairani, dal 1952 al 1959. Nel frattempo esegue numerose copertine e romanzi per Intrepido e Albi dell’Intrepido. Passa poi aGrand Hotel, settimanale “sentimentale” della Universo, come illustratore. Nel giugno 1973 riprendeI due dell’Apocalissesull’Intrepido, serie scritta da Luigi Grecchi e disegnata inizialmente da Ferdinando Fusco. Dal 1974, fino ai primi anni ottanta, collabora con ilGuerin Sportivorealizzando caricature e illustrazioni di copertine. Nel 1992 diventa disegnatore diMister No. Scompare nel 2000. Romanzo Sport esce dal 1970 al 1973, presenta storie autoconclusive con personaggi sportivi inventati, coinvolti in amori impossibili, passioni agonistiche, riscatti sociali e drammi esistenziali. Qui di seguito vi proponiamo una storia completa disegnata daGino Palloti(lo sceneggiatore è sconosciuto). Nelle pagine dell’Intrepido c’erano anche inserti speciali dedicati al ciclismo. Illustrazione di Aldo Torchio Walter Molino disegnava pubblicità di prodotti che garantivano una forma fisica opportuna. Sempre Walter Molino illustrava le notizie curiose sul mondo dello sport nella rubrica “È accaduto”. Negli anni ottanta, infine, Intrepido aggiunge una parola alla testata diventandoIntrepido Sport. I fumetti diminuiscono e gli articoli sportivi dilagano sulle pagine del settimanale. Inoltre, mentre prima c’era una certa attenzione ai vari sport, ora è il solo calcio che impera. (La decisione di aumentare gli articoli sportivi di Intrepido e sullo spettacolo de Il Monello, a scapito dei fumetti, è conseguenza di una legge che il capo del governoGiovanni Spadolinivara in quel decennio. Per incoraggiare la diffusione della stampa, lo Stato paga la carta delle testate prevalentemente giornalistiche. La scelta della Universo non giova alle vendite dei due settimanali, che in pochi anni si riducono drasticamente, passandoda mezzo milione di copiea 20 mila – NdR). © Casa editrice Universo