7 ERRORI DA EVITARE CON IL TUO BLOG
In oltre dieci anni di attività con il mioblogho visto la blogosfera cambiare, e non può che essere così, essendo questo un mondo veloce e frenetico.Cambiamenti di cui ti accorgi solo voltandoti indietro: vivendolo, il percorso potrebbe sembrare invece una costante naturale.In oltre dieci anni di blogging ho imparato qualcosina, per fare in modo che un blog possa essere vitale. Ho imparato principalmente cosanonbisogna fare. È ovviamente preferibileun dominio proprio, ma in tal caso che siadall’inizio. Cambiarlo in corsa, specie dopo tanti anni, non giova. La gente è abituata a seguirci a un dato indirizzo: non tutti aggiorneranno i loro feed reader e blogroll.Oh, che poi anche se è preferibile un dominio proprio, ciò non è indicativo di qualità e professionalità. Evitatecome la peste di allacciarvi per i commenti aFacebookoG+.Pensate solo che quest’ultima piattaforma è già morta. Cosa succederà ai blog che lasciano commentare attraverso quel modulo?Ah, per carità, evitate ancora di più robe comeDisqus: i nostri blog, che siano Blogger-Blogspot o WordPress, danno possibilità di interazione senza problemi e con decine di opzioni diverse. Se potete,evitate la moderazione preventivadei commenti.A meno che non abbiate un blog pericolosamente seguitissimo e/o commentatissimo (per “pericolosamente” intendo gli spazi che trattano argomenti a rischioflame), la moderazione dovreste proprio eliminarla.Per inciso, tranne quelli di personaggi famosi, non conosco nessun blog con problemi di flame, e lo spam viene filtrato automaticamente…La moderazione preventiva uccide i dibattiti: aspettare chissà quanto per vedersi pubblicato il commento farà in modo che non si torni a leggere nemmeno la risposta. Inoltre, così facendo si precludono discussioni in tempo reale non solo con il padrone del blog, ma anche tra i lettori. Evitate di cambiarenome eindirizzoal blog.Ok, cambiare nome è il male minore, perché comunque l’indirizzo è di fatto il link utile che si segue per arrivare su uno spazio web, qualunque sia il suo titolo.E appunto, cambiare indirizzo disorienta i lettori: non tutti aggiorneranno i loro dati per venirvi a leggere ancora, in molti si perderanno. Blog che aprono e chiudono, poi riaprono (magari ad altri indirizzi).Altra cosa da evitare assolutamente, perché in un solo secondoperderemmo tuttociò che abbiamo costruito fino a quel momento. Inutile girarci intorno:un blog funziona quando il blogger è presente.Presente in casa sua, presente in casa d’altri.Non è un banaledo ut des: è vivere la blogosfera e divertirsi con gli altri, fare rete, persino collaborare.Se non siete presenti nemmeno sui vostri blog, oppure postate con ritmi che variano da periodo a periodo, il vostro spazio potrà sembrare sempre e comunque abbandonato o poco vivo. Dobbiamo ricordarci che, se scegliamo di aprire un blog e vogliamo essere letti,è necessario essere leggibili.In che modo? Innanzitutto rispettando lo strumento di comunicazione che abbiamo selezionato.Un blog è un blog. Non è un sito vero e proprio, non è un forum, non è un social.Un blog ha le sue misure e i suoi spazi. La sua impaginazione, insomma. E bisogna rispettarla.Articoli chilometrici, guazzabugli di immagini, diversi colori e font, “muri” di testo: tutto ciò potrebbe penalizzare la leggibilità e far scappare via i lettori: che non sono spaventati da post dettagliati e approfonditi, sono spaventati da come questi vengono presentati. se per un blog con indirizzo di terzo livello si acquista un dominio in un secondo tempo, si possono mantenere entrambi gli indirizzi – quello vecchio e quello nuovo – con un reindirizzamento 301 (reindirizzamento permanente), che Google Valuta favorevolmente; per chi utilizza il vecchio indirizzo non cambia niente, gli altri metterano in memoria quello nuovo – però il reindirizzamento deve essere trasparente, per esempio non va messo in frame;