20 DONNE NELLA STORIA DEL FUMETTO

20 DONNE NELLA STORIA DEL FUMETTO

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Le donne cambiano, nel loro aspetto e nel loro modo di porsi, e i fumetti nel corso dell’ultimo secolo hanno cercato di rappresentarle in questa evoluzione… il più delle volte, soprattutto sotto l’aspetto erotico. Negli ultimi anni sono sempre più numerosi i dibattiti fra gli addetti ai lavori sul ruolo che le donne hanno impersonato nella storia del fumetto. La tesi più accreditata è che gli autori abbiano proposto una figura femminile succube a quella maschile, una donna imbranata sempre in pericolo e bisognosa dell’intervento maschile. D’altra parte la rappresentazione delle donne nei fumetti non si discosta molto da quella che altri media, come il cinema, i romanzi, la televisione, mettevano in scena negli stessi anni. Vediamo insieme come sono stati sviluppati i personaggi femminili nel corso del tempo in 20 esempi. Le prime donne nel fumetto avventuroso hanno un ruolo di primo piano. Non rivestono un ruolo da protagonista, che è riservato al genere maschile, ma comunque sono delle indispensabili co-protagoniste. Con la loro presenza movimentano le storie e spesso le indirizzano verso soluzioni sorprendenti.Sono donne eleganti e sofisticate sulla falsariga delle dive del cinema di quegli anni, come Greta Garbo e Marlene Dietrich. Tra gli ingredienti che hanno resoFlash Gordoncelebre ci sono le bellissime regine desiderose di conquistarlo che suscitano la gelosia diDale Arden. Tutto ciò succede anche se alla stessa Dale non mancano i corteggiatori altolocati. Ispirandosi alle fascinose ragazze che John La Gatta dipingeva sulle copertine del Saturday Evening Post, con Dale ArdenAlex Raymondsi inventò uno splendido esemplare di donna avventurosa che fece innamorare generazioni di lettori. A differenza delle donne di Alex Raymond, che sembrano algide modelle uscite dalle pagine di Vogue, quelle diMilton Caniffsono caldeed espressive. L’autore di donne ne ha disegnate tante, tutte sono belle e sexy, ma anche intelligenti ed emancipate.Come non citare la ambigua Burma, indecisa tra essere una bad girl o una brava ragazza? E che dire della splendida Miss Lace, protagonista della striscia Male Call, una delle pin-up più belle del mondo del fumetto. Una però spicca su tutte: è laDragon Ladydella strisciaTerry e i pirati, la dark lady per eccellenza, una donna autonoma e seducente che nello stesso tempo attira e impaurisce gli uomini.È un modello di donna fatale che vive negli anni trenta i suoi ultimi momenti di gloria. La prima metà degli anni quaranta sono gli anni della guerra: con una parte rilevante della popolazione maschile impegnata sotto le armi: c‘è bisogno di mano d’opera femminile per portare avanti le normali attività produttive.In questi anni le donne americane entrano in massa nel mondo del lavoro dimostrandosi decise, intraprendenti e laboriose. Si delinea così una nuova immagine femminile, nasce una donna diversa, moderna, attiva e autonoma.Nel fumetto queste nuove donne diventano protagoniste, dando il loro nome a diversi titoli di comic book.La tendenza subirà un brusco stop solo a metà anni cinquanta, dopo l’uscita del famigerato saggio dello psicologo Frederik Wertham, “Seduction of the innocent”, sulla presunta influenza negativa dei fumetti sui giovani. Wonder Womancompare per la prima volta sulle pagine dell’antologico Sensation Comics, poi anche su All-Star Comics e su Comic Cavalcade. Finalmente nel luglio 1942 divenne la seconda supereroina femminile ad avere un albo a fumetti dedicato a lei (dopo la tarzanide Sheena).Spinto dal successo, l’autore delle storie venne allo scoperto: era lo psicologoWilliam Moulton Marston, uno degli inventori della macchina della verità, all’epoca usata da alcuni tribunali. Marston era appassionato di bondage, tanto che la sua eroina viene spesso incatenata, legata, imbavagliata, legata al laccio, costretta e ammanettata, infilata in una camicia di forza, gli occhi e la bocca chiusi con del nastro adesivo.H.G. Peterla disegnava con una tiara dorata, un bustino rosso, calzoncini blu e stivali di pelle rossi fino al ginocchio. Era già unamistress, e a essere sempre salvato stavolta era il suo fidanzato. Una delle più sexy tra le eroine della golden age eraPhantom Lady. Nasce già dotata di notevole sex appeal nella versione creata da Arthur Peddy, dello studio Eisner e Iger, per il numero 1 di Police Comics (1941).Indossa costume giallo e mantello verde, ed è armata di “proiettore a raggio di luce nera” che acceca gli avversari e la rende invisibile. Diventa ancora più sexy nella versione di Frank Borth, che le rimpicciolisce il mantello e le apre il costume sul davanti. Si trasforma in una minaccia sessuale nella versione diMatt Baker, che ne fa una vera e propria esplosione di curve contenute a fatica da un costume ancora più succinto.Frederick Wertham, nel suo citato saggio “The seduction of the innocent” pubblicò alcune tavole di questa eroina come esempio della “pericolosità” dei comics per le giovani menti. Nell’immediato secondo dopoguerra lo sceneggiatoreGian Giacomo Dalmassoe il disegnatoreEnzo Magniprovano ad introdurre in Italia una tarzanide:Pantera bionda.Enzo Magni e un ventenne Mario Cubbino si superano nel disegnare in tutta la sua sensualità questa specie di svedesona alta quanto un uomo e dalle gambe che non finiscono più. Quello che fece imbestialire i censori dell’epoca fu l’abbigliamento succinto che la caratterizzava: un bikini leopardato. Dopo l’ennesimo sequestro fu deciso che l’eroina avrebbe potuto tornare nelle edicole solo se si fosse vestita in maniera “più consona”, coprendosi non solo le gambe e il busto, ma anche i piedi. Durante la contestazione giovanile la “società dei consumi” e i suoi valori individualistici vengono messi sotto accusa. Sono anche gli anni della cosiddetta rivoluzione sessuale, nata sull’onda della diffusione della pillola anticoncezionale, che modificherà i costumi sessuali togliendo alle donne l’incubo delle gravidanze indesiderate.Intanto il movimento femminista si batte per il miglioramento delle condizioni sociali, politiche e giuridiche della donna arrivando ad ottenere le leggi sul divorzio e sull’aborto.Nei fumetti questa rivoluzione si realizza attraverso la comparsa di figure femminili libere, trasgressive e carismatiche. Queste eroine complesse e accattivanti esprimono il cambiamento attraverso la loro nudità. Nel 1962 l’autore franceseJean-Claude Forestprende a prestito i lineamenti di Brigitte Bardot, simbolo dello spirito ribelle del cinema di quegli anni, per creare una nuova eroina, selvaggia, molto femminile e sexy, perfettamente in linea coi tempi:Barbarella.Barbarella non apparve sulle pagine di un fumetto per ragazzini, ma su quelle di un periodico per adulti: V-Magazine. Del suo personaggio Forest diceva che“è una donna finalmente libera, padrona delle sue azioni e del suo corpo“. L’artista crea un personaggio positivo e generoso, che si getta nella mischia per combattere gli oppressori, pur ripudiando la violenza.La sensualità di Barbarella non è mai volgare, ma sempre genuina e pura come genuini e puri sono i suoi nudi. Little Annie Fannyè la controparte americana di Barbarella. Anche lei nasce su una rivista per adulti, nientemeno che su Playboy, anche lei è a suo modo portabandiera della nascente rivoluzione sessuale. Infine, anche lei spesso e volentieri gira senza vestiti addosso.Nel 1962 Hugh Hefner in persona incaricaHarvey Kurtzman(già fondatore di della rivistaMad) eWill Elderdi realizzare un fumetto in linea con i contenuti e la filosofia della rivista.Kurtzman prende la richiesta alla lettera: Little Annie Fanny sembra uscita dal paginone centrale di Playboy. Se a prima vista potrebbe trattarsi solo di una bonona tante curve e poco cervello, in realtà, attraverso Annie, Kurtzman affonda il suo tagliente bisturi satirico nel cuore stesso della società americana mettendone in luce i difetti. ValentinaRosselli rappresenta la scoperta dell’ inconscio delle donne che anche alcuni film (comeRepulsiondi Roman Polansky) stavano compiendo in quegli anni.L’autore,Guido Crepax, era appassionato di psicoanalisi. Sono in particolare le pulsioni nascoste come il masochismo e l’esibizionismo ad attrarlo e a fornirgli spunti per le storie. Il disegnatore milanese era bravissimo a raffigurare il corpo flessuoso della sua disinibita eroina. Più che per le avventure contorte, arruffate e anche bislacche che la vedono protagonista, ci si ricorda di Valentina soprattutto per i trionfali momenti dove espone il suo attributo più apprezzato: il fondoschiena. Kriminal aveva rivelato al mondo la premiata coppia formata daMax BunkereMagnus. Uno sceneggiatore al vetriolo e un giovane maestro del disegno ossessionato dalla lingerie.Satanikè una donna fin troppo emancipata emancipata, che usa la propria bellezza con spregiudicatezza per ottenere potere e denaro. Magnus si spinge fino ai limiti concessi dal periodo, disegnandola a volte completamente nuda con i punti strategici nascosti da oggetti o coperti da ombre. Satanik aveva anche un nutrito seguito di lettrici: si dice che la sua trasformazione da bruttissima a bellissima accendesse la speranza di una sorta di riscatto nelle ragazze timide.