10 CURIOSITÀ SU RITORNO AL FUTURO 1, 2 E PURE 3

Immagine non disponibile

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Forse ad alcuni non interessa, ma manca poco al 21 ottobre. Altri, invece, non hanno la più pallida di cosa c’entri questo giorno conRitorno al futuro. Per tutti gli altri, il21 ottobre 2015è una data simbolica: il giorno in cuiMarty McFlyviaggiava trent’anni avanti nel futuro per salvare i suoi figli. E visto che i trentacinque anni stanno aspettando proprio dietro l’angolo, ecco… Trial and error, cioè “prova e sbaglia”, è un concetto affascinante. Ché evidenzia quella che potrebbe essere intesa come una specie di verità universale: non esistono grandi risultati senza clamorosi fiaschi.Ritorno al Futuro, in questo senso, è un esempio piuttosto calzante. La sceneggiatura venne riscritta, rimaneggiata, presentata e respinta la bellezza di quaranta volte prima di andare in produzione.Bob Gale, il co-sceneggiatore diRitorno al futuro, ricordando la collezione di“grazie, ma no”che stava facendo al periodo, disse che la prima major interessata alla sceneggiatura fu laColumbia Pictures. Quando visionarono lo script, quelli della Columbia invitarono gentilmente sia lui cheRobert Zemeckisa presentarlo alla Disney. Motivo? Per loro la storia diRitorno al futuronon era abbastanza sessuale. Appunto,trial and error, no? Se così non fosse stato, se il primo che passava avesse accettato la prima sceneggiatura del film così com’era, oggi forse non ci sarebbe laDeLorean. A quanto pare, come dispositivo di dislocazione temporale, la DeLorean venne presa in considerazione solo nella terza bozza della sceneggiatura. A conti fatti, la prima cosa che venne in mente a Gale e Zemeckis per viaggiare nel tempo fu… sì, beh… un frigo. Nella prima stesura della storia, Doc Brown collegava ‘sto strano accrocchio di laser e lucine a un frigorifero. Che poi avrebbe portato su un sito per test nucleari o una cosa del genere. Tuttavia, alla fine Zemeckis scartò furbamente l’idea. Non tanto perché era una cazzata, il problema è che il film era stato pensato per un pubblico di tutte le fasce. Ergo, l’avrebbero visto pure i bambini. Sia mai che qualche piccolo fesso dopo aver visto il film si fosse chiuso nel frigo. A un fatto del genere si sarebbero trovati uno sciame d’avvocati addosso. Comunque sia, buon perJohn DeLorean. Dopo l’uscita diRitorno al futuronelle sale, inviò una lettera a Gale e Zemeckis piena di ringraziamenti e riverenze a profusione per aver ficcato l’auto prodotta dalla sua azienda nel film. Sempre in tema di rimaneggiamenti, uno dei punti meno chiari e su cui più si discute è la svolta diRitorno al futuro II. Fermo restando che il 2015 in cui arriva inizialmente Marty è comunque un futuro alternativo, creato dagli eventi nel primo film, il problema riguarda il vecchio Biff Tannen. Il vecchio Biff di quel 2015, torna nel 1955 per dare al giovane se stesso l’almanacco con tutti i risultati sportivi. Dopodiché, torna nel suo presente e punto. Nel film, effettivamente, si vede solo il vecchio Biff sentirsi male. Robert Zemeckis ha poi affrontato la questione, dicendo che a Biff stava accadendo la stessa cosa successa a Marty al ballo nel primo film: stava svanendo dalla storia. Dando l’almanacco al giovane Biff, il quale ha creato a sua volta un 1985 alternativo e distopico, il vecchio Biff ha cancellato la sua linea temporale. Negli extra del Dvd c’è, appunto, una scena eliminata e vai a capire perché, in cui si vede effettivamente svanire Biff. Tra l’altro, all’epoca, se n’erano pure accorti che a non far scomparire il vecchio Biff si sarebbe creato un paradosso. Infatti, in una delle bozze scartata veniva fuori che Lorraine, la madre di Marty che Biff ha poi sposato nel futuro distopico creato da lui, lo aveva ucciso nel 1996 a revolverate. A proposito di paradossi, con l’uscita del cofanetto Blu-Ray commemorativo per il 30° anniversario di Ritorno al futuro (il 21 ottobre 2015, ovviamente), lì sì che hanno tirato fuori una cosa veramente caruccia assai:Back to the Future: Doc Brown Saves the World. Si tratta di un cortometraggio di circa dieci minuti diretto da Robert Zemeckis, scritto da lui e Bob Gale, con Christopher Lloyd che riprende il ruolo di Doc Brown. Un finto videomessaggio che Doc lascia a Marty, ambientato un’ora prima che loro e Jennifer Parker, la fidanzata di Marty, arrivino nel 2015 la prima volta. Qui, Doc spiega di aver restaurato la DeLorean e, viaggiando nel futuro, ha scoperto che il 21 ottobre 2045 c’è stato un olocausto nucleare. Non a causa di una guerra, però. Bensì per quattro invenzioni: l’idratatore alimentare, le scarpe auto-allaccianti, l’hoverboard e il reattore domestico Mr. Fusion. Doc si mette a fare avanti e indietro nel tempo, per impedire che queste cose vengano inventate e, in questo modo, salvare il mondo. Spiegando, tra l’altro, perché il 2015, quello diRitorno al futuro II, non si è avverato nella realtà. Furbo. Furbo e divertente. Comunque tutte queste storie a monte non avrebbero proprio dovuto esserci. Sia Zemeckis sia Gale hanno placidamente ammesso che i seguiti,Ritorno al futuro IIeIII, sono stati imposti dagli studios. A loro fregava zero, un film solo bastava e avanzava. Quel finale, in cui si diceva che non c’era bisogno di strade e la DeLorean spicca il volo, non era inteso come un vero e proprio finale aperto. Piuttosto, era uno scherzo. Un modo carino quanto epico per concludere degnamente il film. Tra l’altro, Robert Zemeckis ha ammesso che tutto voleva tranne che un eventuale seguito fosse ambientato e/o si svolgesse nel futuro. Fondamentalmente perché a lui i film che si svolgono nel futuro non piacciono, ché sono sempre cupi e tutto va male. Tuttavia quando gli hanno detto che avrebbero fatto un altro film, tutt’e due, Gale e Zemeckis, hanno scelto di non scendere dal carrozzone. Anzi. Dovevano scriverne uno solo, ma poi la sceneggiatura s’è addirittura estesa a due sequel. Zemeckis disse pure che se, fin dall’inizio, avesse saputo che avrebbe fatto un sequel, si sarebbe assicurato che Jennifer, la fidanzata di Marty, non fosse in macchina con lui e Doc alla fine diRitorno al futuro. Questo perchéRitorno al futuroè una storia che coinvolge specificamente Marty. Tutti gli altri sono elementi circostanziali. Nell’economia della storia, per il personaggio di Jennifer non c’era chissà cosa da fare. Questo è il motivo per cui viene messa subito fuori combattimento da Doc all’inizio diRitorno al futuro II. Anche se usciti nel 1989 uno e nel 1990 l’altro,Ritorno al futuro IIeIIIsono stati girati contemporaneamente. All’epoca circolava la voce che nei quattro-cinque anni passati dal primo film,Michael J. Foxall’improvviso si fosse scordato come si andava sullo skateboard. Magari non era manco lui nelle scene. In realtà questo tipo di capacità motoria non si perde così, all’improvviso. Come andare in bicicletta: non è che dalla sera alla mattina ti dimentichi come si fa. In realtà, come detto da Michael J. Fox, all’epoca stavano cominciando a manifestarsi i primi sintomi del morbo di Parkinson. Che poi gli fu diagnosticato nel 1991. A parte questo, come pure le scolopendre ormai sapranno, Michael J. Fox non fu né la prima scelta, né il primo Marty McFly. Stessa cosa, del resto, per quanto riguarda il personaggio di Jennifer Parker. Anzi. A pensarci, ci sono state una valanga di Jennifer inRitorno al futuro. Nel caso di Marty, la parte era stata proposta a un sacco di gente. Tra cui, a tanto così da avere il ruolo, addirittura Ralph Macchio. L’infame bullo Daniel LaRusso, protagonista diKarate Kid. Alla fine, a vestire i panni di Marty McFly fu Eric Stoltz, e per oltre un mese di riprese. Però, che ci vuoi fare… a Zemeckis piaceva Michael J. Fox. Nel frattempo, impegnato nella sitcomCasa Keaton(Family Ties). Non appena gli obblighi contrattuali gliel’hanno permesso, Stoltz è stato fanculizzato e Fox ha preso il suo posto, portando avanti, contemporaneamente, le riprese diRitorno al futuroe quelle diCasa Keaton. Quando diedero il ben servito a Eric Stoltz, a ruota fuori dalla porta lo seguì pure Melora Hardin, che all’epoca interpretava Jennifer Parker. Non per cattiveria, ma solo perché Fox è alto un metro e una banana e la Hardin era molto più alta di lui. Quindi ci voleva per forza un’attrice più“in scala”. Perciò, fuori Melora Hardin, dentroClaudia Wells. Tutto bene, se non fosse che Claudia Wells è stata la fidanzata di Marty solo nel primo film. Quando diagnosticarono un tumore alla madre, l’attrice decise di non prendere parte ai sequel. Così, inRitorno al futuro – Parte IIeRitorno al futuro – Parte III, a fare la Jennifer è stataElisabeth Shue. Fatto curioso, a proposito, se la parte di Marty McFly fosse andata a Ralph Macchio. Attualmente, Elisabeth Shue è la disturbantissima manager della Vought America, Madelyn Stillwell, inThe Boys. Ma nei primi anni ottanta è stata Ali Mills, la fidanzata del viscido Daniel LaRusso in Karate Kid. A ogni modo, il fatto che Michael J. Fox fosse diversamente alto, era già costato il posto a Melora Hardin. Bene. Se non fosse che ha dato problemi pure aChristopher Lloyd. Benissimo. In tutti e tre iRitorno al futuro, Doc Brown ha sempre quella strana postura ingobbita, tipo Gargamella. Vista la bella differenza di statura fra i due attori, inizialmente, per le scene in cui Marty e Doc comparivano insieme a schermo, Zemeckis pensò di sfasare le altezze, tenendoli lontani e giocare sulle prospettive. Il trucchetto però non poteva sempre essere messo in pratica. Non è che puoi sempre tenere Lloyd a levante e Fox a ponente. Quando per necessità dovevano stare per forza vicini, per livellarsi, Lloyd assumeva quella postura da Gargamella con la sciatica. C’è da dire che la saga diRitorno al futuroè piena di fatti sfiziosi. Oggi sono uno sfizio, all’epoca si chiamava cura per i dettagli. Per esempio, nel primo film Doc spiega a Marty che l’idea per il Flusso Canalizzatore gli è venuta ignorantissima quando è scivolato dalla tazza del cesso per appendere un orologio. InRitorno al futuro – Parte III, quando Marty bloccato ancora nel 1955 torna dal Doc di quel tempo si può benissimo vedere l’orologio (finalmente) appeso. Oppure, la storia del centro commerciale, no? Magari, lì per lì, uno non ci fa manco caso, però… Quando discutono del viaggio fino al 1885 neldrive in, Marty fa notare che non vorrebbe andare a sbattere contro un albero o qualcosa del genere, che potrebbe alterare sostanzialmente il futuro. Doc spiega che non c’è nulla di cui preoccuparsi: quando apparirà nel 1885, la zona sarà completamente deserta. Tutto questo è un richiamo al primo film, quando Marty torna nel 1955 schiantandosi nella fattoria del vecchio Peabody. Lo stesso Peabody che aveva ‘sto bizzarro tarlo di allevare alberi di pino. Inizialmente, prima dell’arrivo di Marty, ne aveva due che crescevano all’entrata della fattoria. Nel 1985 la fattoria non esiste più, al suo posto c’è il centro commerciale Twin Pines Mall, il cui logo mostra due pini affiancati. Quando Marty fugge dal fienile di Peabody ne abbatte uno con la DeLorean. Al suo ritorno nel 1985, il cartello del centro commerciale è cambiato in Lone Pine Mall e sul logo c’è un solo albero di pino. La meglio storia è quella di Clint Eastwood. Cioè, sì, inRitorno al futuro III, Marty nel vecchio west si fa chiamare Clint Eastwood pensando sia un nome cazzuto. Cioè, sì ancora, i riferimenti aglispaghetti westernsi buttano, d’accordo. Ma c’è una finezza a cui difficilmente uno fa caso. Sempre aldrive in, quando Doc e Marty preparano la DeLorean per il viaggio nel 1885, Marty menziona Clint Eastwood. Considerando che siamo nel 1955, Doc risponde:“Clint chi?”. Ecco, in questa ripresa, ci sono due locandine appese al muro: la prima èLa vendetta del mostro, la seconda,Tarantola. Entrambi i film sono del 1955 e in tutt’e due c’è un giovine Clint Eastwood nei suoi primi ruoli in assoluto. Tanto che neLa vendetta del mostromanco è accreditato. Giusto un’ultima cosa riguardo menzioni, citazioni e soldoni:Crispin Glover. InRitorno al futuro, Glover è lo sfigatissimo George McFly, il padre di Marty. Tecnicamente, George appare nei sequel, più o meno. Il problema è che dopo il primo film, Crispin Glover cominciò a lamentarsi della questione economica, dicendo che il suo lavoro non era stato giustamente riconosciuto.