WILL EISNER A PORDENONE, DA SPIRIT ALLE GRAPHIC NOVEL

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. The Spirit of Will Eisnerè la più grande mostra dedicata in Italia a uno dei più grandi maestri della storia del fumetto.Inaugurata il 7 ottobre 2022 presso ilPaff!(Palazzo Arti Fumetto Friuli) di Pordenone, resterà aperta fino al 26 febbraio 2023, esponendo nella sede di Villa di Parco Galvani 180 tavole originali e 126 pubblicazioni d’epoca, suddivise in varie sezioni che ripercorrono le diverse fasi della vita dell’autore, dagli esordi e dal contesto del mondo del fumetto dellaGolden Age, in cui fece le sue prime esperienze professionali, alla lunga saga diThe Spirit, dalle sperimentazioni grafiche delle sue famosesplash page, alle influenze che ebbe su molti autori successivi, fino allegraphic noveldi autentico spessore letterario a cui dedicò gli ultimi anni della vita. WillEisnernacque il 6 marzo 1917 a Brooklyn, nel quartiere ebraico di New York. Suo padre era un immigrato viennese, che in Austria era stato pittore di fondali teatrali. Sua madre era nata su una nave di emigranti provenienti dalla Romania. All’età di otto anni Will cominciò ad appassionarsi al disegno incoraggiato dal padre, mentre la madre, che non era portata a inseguire i “sogni” come il marito, tendeva a scoraggiarlo. Alla fine degli anni venti, per contribuire al reddito familiare, Will Eisner trovò lavoro come venditore di giornali in Wall Street. Questo accese in lui definitivamente la passione per i fumetti, dal momento che poteva vedere ogni giorno le strisce e ogni domenica le tavole pubblicate sui giornali di New York. Le sue influenze iniziali furono quindi le più eterogenee. Tra gli autori che seguiva avidamente c’erano disegnatori comici comeE. C. SegareGeorgeHerriman, ma soprattutto si appassionò alle strisce d’avventura che cominciavano a diffondersi proprio in quel periodo. Iniziò gli studi a indirizzo umanistico presso laDe Witt Clinton High School, che gli permisero di fare esperienze artistiche di vario tipo, come autore di illustrazioni e strisce a fumetti su pubblicazioni scolastiche, come pittore gallerista, e anche come co-fondatore di una rivista letteraria. Quest’ultima esperienza gli permise di apprendere le nozioni sulle tecniche di stampa che gli sarebbero state utili in seguito. A 19 anni lasciò la scuola e cambiò vari lavori in breve tempo. Fu impiegato nella sezione pubblicitaria del quotidiano New York American come illustratore e letterista, direttore artistico per una rivista femminile e assistente in una stamperia. Tramite quest’ultima ottenne il primo lavoro pagato come disegnatore di fumetti per un inserto pubblicitario, ma il vero e proprio debutto professionale avvenne nel 1936 sull’albo a fumetti antologicoWow! What a Magazine. Wowchiuse dopo soli quattro numeri e allora Will Eisner fondò uno studio per la produzione di fumetti insieme al suo ex-direttore,Samuel “Jerry” Iger. Inizialmente i due lavorarono per i romanzi pulps che cercavano di incrementare le vendite con l’inserimento di brevi fumetti: Eisner disegnava tutte le storie con stili diversi e sotto diversi pseudonimi Ben presto passarono a realizzare albi completi per vari editori, ed ebbero bisogno di assumere altri disegnatori. Tra questiJack Kirby(futuro co-fondatore dell’universo Marvel e di molte altre cose),Bob Kane(il creatore di Batman),DickBriefer(autore dei primi fumetti sul mostro di Frankenstein) eGeorgeTuska(in seguito disegnatore di supereroi per la Marvel). Di solito Eisner ideava o realizzava i primi episodi di una serie per poi affidarla ad altri, anche se continuava a essere firmata sempre con lo stesso nome fittizio. Per poter essere concorrenziali rispetto ai compensi pagati dalle grosse case editrici, lui e Iger cominciarono a dare ai collaboratori un salario fisso, organizzando lo studio come una catena di montaggio, in cui ognuno realizzava una singola fase della storia per velocizzare la produzione. Questo modo di procedere sarebbe diventato abituale in tutto il settore dei comic book americani. La principale opera interamente realizzata da Eisner in questo periodo fu una serie di pirati intitolataHawksof the Seas(I Falchi del Mare), che a partire dal 1937 uscì su piccole riviste in Inghilterra, Australia, Stati Uniti e Sudamerica. Un personaggio di successo prodotto dallo studio fuSheena, Queen of the Jungle(Sheena, regina della giungla), che esordì nel 1938 suJumbo Comicsn.1 della casa editrice Fiction House.Era una versione femminile di Tarzan ideata da Will Eisner, scritta da Jerry Iger e disegnata daMortMeskin, ma attribuita a un fittizio William Morgan Thomas. Il personaggio generò in seguito decine di imitazioni. In questa prima fase della sua attività, Eisner si impadronì di tutte le tecniche espressive dei fumetti americani per ragazzi, spaziando in ogni genere e utilizzando anche stili molto diversi. Passava indifferentemente dal western al poliziesco e dall’umorismo alla fantascienza. Dopo il successo di Superman dovette seguire come tutti il filone, da lui poco gradito, dei supereroi. Nel 1939, sul numero 27 diFeatureComicsdella Quality, iniziò a scrivere la serie diDollman(L’Uomo Bambola), disegnata daLouFine, il cui protagonista era il primo supereroe con il potere di rimpicciolirsi, poi imitato dalla Dc con il secondo Atom e dalla Marvel con Ant-Man. Il mercato dei comic book era in fortissima ascesa e gli affari andavano bene. In questo periodo era il suo lavoro a mantenere la famiglia, perché erano gli anni della Grande Depressione e suo padre era disoccupato. La maggior parte dei professionisti del settore sarebbero stati soddisfatti di ripetere delle formule di successo continuando a creare sempre nuovi personaggi, con uno staff alle proprie dipendenze, ma Eisner aveva altre aspirazioni. Per cominciare, quella di rivolgersi a un pubblico più adulto, e negli Stati Uniti, tra gli anni trenta e gli anni quaranta, questo significava riuscire a lavorare nella produzione “sindacata” dei quotidiani. Così non appena ebbe l’occasione, nel 1940, Eisner lasciò lo studio che aveva fondato con Iger, cedendogli la sua partecipazione nella società e si associò aEverett“Busy” Arnold, editore della Quality Comics, e aHenryMartin, vicepresidente dell’agenzia distributrice Register & Tribune Syndacate, per produrre il comic book che uscisse come supplemento domenicale dei giornali. Will Eisner era praticamente l’unico professionista nel nascente settore dei comic book in grado di realizzare una serie del genere con quei ritmi e a un alto livello, così ottenne che (dopo l’eventuale scioglimento della società) i diritti sui suoi personaggi restassero a lui. Un precedente importante in un’epoca in cui agli autori di fumetti non era riconosciuta nessuna proprietà sulle proprie opere. The Spirit, la primaComic BookSection(invece diComic Section, come erano definite le pagine a fumetti dei giornali) uscì il 2 giugno 1940. Inizialmente la serie principale era realizzata dal solo Eisner, al ritmo di sette pagine alla settimana. Dei personaggi delle pagine interne (Mister Mystic e Lady Luck), sempre creati da Eisner, si occuparono Lou Fine,ChuckMazoujan,KlausNordling, eBob Powell, ex-collaboratori del suo studio che lo avevano seguito nella nuova avventura. Tra il 1940 e il 1941 Eisner creò per i comic book “normali” della Quality anche altri personaggi, tra cuiUncleSam(Zio Sam), ispirato all’immagine del vecchio patriota che rappresenta gli Stati Uniti, e soprattuttoBlackhawk(Falco Nero), il capo di una squadriglia di piloti che combatte i nazisti, disegnato inizialmente daCharlesCuidera. Di Zio Sam, così come di altri due albi da lui curati per gli antologiciHit Comics e Police Comics, Will Eisner era co-proprietario al 50%. Nel periodo bellico, a causa del razionamento della carta, la produzione di questi tre albi fu boicottata dall’editore, che aveva in essi una partecipazione limitata, e l’autore fu praticamente costretto a cedere la sua parte di diritti. Si concentrò quindi sulla produzione di Spirit. Spirit è il detective Denny Colt, che dopo lo scontro con un criminale cade in animazione sospesa e viene dato per morto. Al risveglio decide di continuare a farsi credere tale diventando un “fuorilegge” per combattere i criminali fuori dalla portata della polizia, stabilendo la sua base sotto la propria tomba. L’archetipo classico del giustiziere fu però sviluppato da Eisner con inediti approfondimenti psicologici e ogni genere di sperimentazioni grafiche e narrative, che lo portarono a ridefinire e utilizzare il linguaggio dei fumetti in modo più consapevole di quanto fosse mai stato fatto prima. Le variazioni continue ed esasperate di prospettive e chiaroscuri creavano effetti espressionisti analoghi a certe soluzioni dei film dell’epoca, mentre toni ironici e drammatici si mescolavano all’interno di trame sempre originali e imprevedibili. Nel 1941 Eisner aveva iniziato a pubblicare anche una versione a strisce quotidiane di Spirit, ma nel 1942 fu chiamato alle armi e dovette lasciare il personaggio ad altri. I disegni espressivi di Lou Fine riuscirono a non farlo rimpiangere troppo per i primi tempi , ma poi le storie piombarono nell’anonimato, un po’ perché il tratto di Fine si andò semplificando, ma soprattutto a causa delle trame banali dei nuovi sceneggiatori. Sotto le armi, Eisner continuò a produrre fumetti per varie pubblicazioni dell’esercito, creando tra gli altri il personaggioJoeDope(Joe l’Imbranato), un soldato pasticcione le cui disavventure servivano da esempio ai militari su comenondovevano maneggiare l’equipaggiamento. Cominciava così a utilizzare i fumetti a scopi didattici. Al suo congedo, alla fine del 1945, tornò a lavorare a Spirit, risollevandone la qualità a livelli ancora più alti di prima. In questo secondo ciclo, accentuò le contaminazioni tra i generi e gli esperimenti nella composizione delle tavole, soprattutto nelle grandi vignette d’apertura, in cui la grafica sempre diversa del titolo era parte integrante delle scene. Aumentò i toni umoristici e si concentrò sugli aspetti umani, sviluppando i personaggi secondari: il commissarioDolan, che affronta politicanti e affaristi senza scrupoli, sua figliaEllen, che cerca di far cambiare vita a Spirit per farsi sposare, e il piccolo aiutanteEbony, che tenta inutilmente di sostituirlo come detective. Come conseguenza il ruolo del protagonista risulta spesso marginale e, anche se si trova al centro della scena, a volte si trasforma nella parodia di sé stesso. Più che un eroe Spirit risulta ora una persona vera, che ride, soffre, lotta o si stanca, in base all’umore del momento. Il fascino della serie verte anche sulle tante donne fatali che cercano di sedurlo e sul misterioso signore del crimineOctopus, che nessuno vede mai in faccia. Diventa quasi un personaggio anche la città in cui si svolgono le storie, il cui generico nome diCentralCityindica di fatto la New York che l’autore ben conosceva, con i grandi palazzi accanto ai quartieri miserabili, e le tante persone qualunque che si rivelano capaci di imprese straordinarie non appena le si osserva un po’ più da vicino. In vari episodi sono loro i veri protagonisti e in ciò si intravede un piccolo assaggio dei temi delle future graphic novel. In questo secondo periodo, pur mantenendo il controllo delle storie e dei disegni fino al 1951, Will Eisner si avvalse di molti assistenti, tra cuiJohnSprangerper gli schizzi e le chine,Bob PalmereJerryGrandenettiper gli sfondi,MartinDe MutheAbeKaneghsonper il lettering,JulesFeiffere Klaus Nordling per le sceneggiature, Klaus Nordling eJimDixonper le rifiniture. Nel 1948 Eisner tentò di produrre in proprio dei nuovi fumetti, di cui realizzò le prime storie insieme allo stesso staff di Spirit. Ma i due albi pilota,Baseball ComicseKwepies, non andarono bene a causa della scarsa distribuzione e, poiché l’autore non aveva abbastanza denaro per tentare ancora, anche gli altri progetti furono abbandonati. Molto di quel materiale fu poi riciclato all’interno della serie di Spirit. In particolare i tre episodi del detectiveJohnLawfurono adattati facilmente, perché i personaggi erano molto simili. Nella più lunga di queste storie esordìSandSaref, la bella criminale che torna dal passato di John Law/Spirit e che più di trent’anni dopo avrebbe ispirato aFrankMilleril personaggio di Elektra. Invece la compagniaAmerican Visuals Corporation, fondata da Eisner nel 1947, ebbe un buon successo nella produzione di fumetti educativi e pubblicitari (inizialmente confezionò degli albi divulgativi per associazioni mediche). Nel 1951 cominciò a produrre per il Ministero della Difesa la rivistaPS – The Preventive Maintenance Monthly(La manutenzione preventiva mensile), su cui Eisner, oltre a riprendere Joe Dope, creò anche nuovi personaggi, sempre per insegnare ai soldati come aver cura del loro equipaggiamento in un linguaggio che potessero comprendere meglio di quello degli ostici manuali militari. Tra il 1951 e il 1952, pressato da questi impegni, lasciò completamente la realizzazione di Spirit ai suoi collaboratori, e nonostante la verve dei testi di Feiffer, futuro grande autore satirico, la serie perdette mordente. Nel 1952, ne affidò i disegni aWally Wood. Il futuro grande disegnatore, che era alla ricerca di uno spazio in cui potersi esprimere liberamente, pose come condizione che le storie si svolgessero nello spazio. Così nacque il ciclo a puntate“OuterSpace”, che racconta un viaggio sulla Luna compiuto con un equipaggio di galeotti, a cura di Eisner, Feiffer e Wood (nella prima puntata, forse per la prima volta in un comic book, appaiono i nomi dei co-autori oltre a quello del titolare). Ma nonostante l’alta qualità, i direttori dei quotidiani non apprezzarono il cambiamento di stile, inoltre Wood non resse il ritmo di una produzione settimanale e la run si concluse. Ormai Eisner aveva già sperimentato tutto quello che poteva all’interno del formato e dei limiti di una produzione seriale avventurosa.