VSEVOLODE NICOULINE, ARTISTA UCRAINO-ITALIANO

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Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Che esista “un’altra Russia” chiamata Ucraina molti se ne sono accorti da poco, ma se leggiamo le cronache storiche vediamo che gli slavi meridionali diKieverano tutt’altra cosa da quelli settentrionali di Novgorod e Mosca. La maggiore antichità spetta all’Ucraina, che aveva stretti rapporti con l’Impero bizantino e i mercanti genovesi. Finché smise di fiorire a causa delle devastazioni dei mongoli nel XIII secolo.Seguirono diverse dominazioni, fino al Secento quando gli zar di Mosca inglobarono l’Ucraina nel loro impero. Nella Russia zarista nasce, nel 1890, Vsevolod Petrovič Nikulin, che sarà noto in Italia comeVsevolode Nicouline. Figlio di un pope (prete cristiano ortodosso) di Nikolaev, porto cantieristico sulle rive del mar Nero fondato nel 1789 da Grigori Potemkin (il cui nome verrà dato a quella corazzata che nel 1905 si ribellerà, ispirando al regista Eisenstein un celebre film e… un poco lusinghiero commento da Paolo Villaggio). Il padre vorrebbe avviare Vsevolode Nicouline alla carriera ecclesiastica, ma lui preferisce traferirsi nella vicina Odessa. Qui c’è da lungo tempo una comunità italiana (pure il giovane marinaio Giuseppe Garibaldi ci passò nei suoi primi viaggi commerciali). Vsevolode Nicouline impara a tenere la matita e il pennello per merito degli scultori Luigi Jorini e Giuseppe Mormone, che in cambio lo usano come modello data la sua statuaria corporatura. Dopo il 1914, seguendo il proprio estro artistico, frequenta l’Accademia imperiale di Belle Arti di San Pietroburgo, diplomandosi nel 1917. Ma l’Impero russo durante la Prima guerra mondiale, demotivato e mal guidato, si sfascia: nel novembre di quell’anno vanno al potere i bolscevichi di Lenin. Vsevolode Nicouline si arruola nelle “milizie bianche” anticomuniste che combattono anche per un’effimera repubblica Ucraina, ma l’Armata Rossa, guidata da Lev Trotsky, recupera Kiev malgrado la città sia protetta dall’esercito polacco. Alla fine il giovane artista ritorna a Odessa, tenuta fuori dalla guerra civile da unità della flotta francese, ma bisogna sloggiare anche da lì. Per fortuna Vsevolode Nicouline entra in amicizia intima con la coetanea contessaAida Bossalini, figlia di un diplomatico italiano. Nel 1920 Aida porta il suo bel giovane a Genova. Nella vicina Nervi, Vsevolod apre un suo primo studio. Riesce anche a lavorare come modello nella Accademia ligustica di Belle Arti. Trova il modo di farsi conoscere come artista con xilografie presso la galleria Moretti di Genova nel 1921, con pitture esposte alle mostre internazionali di arti decorative di Monza (1923) e acquarelli alla Permanente di Milano (1925). Illustra poi i romanzi per ragazzi diVirgilio Brocchi(1876-1961). Negli anni trenta collabora con le maggiori case editrici italiane, tra cui Mondadori, Hoepli, Italgeo, Paravia e Utet. Diffuse e popolari sono le illustrazioni di sette libri della “Scala d’oro”, collana per ragazzi:Le leggende del Gral,I cavalieri di Artù,Le avventure di Candullino,La leggenda di Enea,Nel regno di Ariele,Nel regno di Melpomene,Racconti straordinari di E. Poe. Malgrado i protagonisti siano britanni, irlandesi o greci, l’atmosfera di queste storie è scopertamente slava. Specie nelle architetture, nei costumi e nelle fisionomie, che sembrano rievocare lo splendore dell’antico Gran principato di Kiev. Negli anni quaranta la scrittrice Mary Tibaldi Chiesa, comprendendo l’ispirazione dell’artista, lo impegna nell’illustrare fiabe russe comeL’uccello di fuoco,Il gallo d’oro,Vania e il gigante,Il principe Fjodor.Nel 1944 l’editrice Italgeo stampa le avventure diPinocchiosecondo l’interpretazione dell’ucraino. Ma l’opera di maggior diffusione, e lungamente ripubblicata, è l’atlante d’Italia intitolatoImago Italiae, compilato da Giovanni De Agostini e commentato da G. Lang. Ciascuna regione italiana viene rappresentata come una carta geografica vivificata dai monumenti che sorgono in ogni città. In più ci sono i simboli delle produzioni e delle specialità, per esempio grappoli d’uva, fiaschi, barili nelle zone vinicole, fontane nelle località termali, o anche gente obesa che si purifica bevendo l’acqua. Sciatori in slalom nelle località di sport invernali. Persone in costume tipico, o da bagno nelle località balneari. Il mare è percorso da barche a vela o a remi, e non mancano il Bucintoro a Venezia, le caravelle davanti a Ostia e la galea sul mar Ligure. A Monza c’è la Formula 1 e la corona ferrea, a Campione d’Italia il casinò è simboleggiato da un poker d’assi. Una sirena emerge nel bel mezzo del mar Tirreno offrendo un’aragosta su un vassoio e così via. Lo spazio delle carte geografiche è denso di figure, eppure non è pesante o caotico. Le varie caratteristiche si integrano in quel suo segno che possiamo definire come unaligne claireall’italiana, analoga, anche se non copiata, da quella franco-belga di Hergé con il suo Tintin, ma più ricca. Imago Italiaeviene pubblicata una prima volta nel 1941 in edizione di lusso di sole 999 copie numerate. Dal 1950 la casa farmaceutica Farmitalia ne fa dei cartoncini pubblicitari che hanno una diffusione capillare, e ancora si vedono ristampe vendute come poster. Dopo la Seconda guerra mondiale, lasciata Aida Bossalini, Nikoulin trova una nuova compagna nella giovane artista genoveseGiannina Lavarello. Con lei si trasferisce a Milano, in via Benedetto Marcello 48 (dove c’è una lapide in suo ricordo). Dal 1946, ottenuta la cittadinanza italiana, si fa chiamareVittorio Nicolin. Nel dicembre 1947 la galleria Santa Radegonda, vicino piazza Duomo, gli dedica una personale con oltre quaranta opere.Di quel periodo sono i suoi figurini per il teatro alla Scala e il Metropolitan di New York, per la Fiera di Sorocincy del musicista Mussorgsky. Negli anni cinquanta Vsevolode Nicouline realizza una memorabile edizione illustrata delleMille e una nottesu testi della Tibaldi Chiesa. Per l’editore Mamma Domenica disegna molte cartoline. Sua e della Lavarello è una grande pittura murale all’interno della centrale idroelettrica di Pisogne, presso il lago d’Iseo. Infine dedicandosi alla pubblicità disegna immagini per l’Aeroshell, la Shell Motor Oil e la ditta di imballi, legni compensati e fiammiferi Saffa di Magenta. Vsevolode Nicouline termina la sua vita a Milano il 18 luglio 1968, è tumulato nel cimitero di Genova Nervi.