VOGLIA DI VINCERE (TEEN WOLF)

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Devo ammetterlo: il titoloVoglia di vincereuna volta tanto è meglio dell’originaleTeen Wolf, film fantasy-comedy del 1985. Questo perché, in un certo senso, è quasi profetico.Voglia di vincereè, come dire, una vaccata di proporzioni epocali, ecco.Esordio al cinema perMichael J. Fox, conosciuto all’epoca per la sitcomCasa Keaton. Un plot che definire allucinante sarebbe un simpatico eufemismo. Budget ridicolo di appena un milione di dollari. Insomma, gli elementi per tirare fuori uno schifo di film c’erano tutti. Invece, ecco che sale la profeticaVoglia di vinceredel titolo italiano. Perché il film diRod Danielvinse veramente tutto, rivelandosi un successo che ti devi spaventare. Solo in America incassò più di trenta milioni, arrivando poi a ottanta con gli incassi mondiali. Ora, per la serieamarcord blast from the past, andiamo a buttare l’occhio su questoVoglia di vincere. Voglia di vincereinizia in modo piuttosto tradizionale. Ovvero, con la consueta carrellata di classici adolescenti statunitensi anni ottanta. Tra questi, il nostro protagonistaScott “Marty” Howard(Michael J. Fox) impegnatissimo a completare la sua collezione di figuracce, insieme alla squadra di basket della sua scuola, i Beavers. La cosa peggiore per Scott-Marty è che nella squadra avversaria giocaMick McAllister(Mark Arnold). Mick non solo sta umiliando lui e il resto della sua squadra, ma lo sta facendo di fronte alla bellaPamela Wells(Lorie Griffin), sogno bagnato a marchio registrato diScott-Marty. Trivia: nel film il personaggio di Michael J. Fox si chiama semplicementeScott Howard. Quel Marty ficcato a forza è una bella pensata tutta nostra.Voglia di vincereè stato il primo film di Fox, che, al termine delle riprese, venne ingaggiato per il ruolo diMarty McFlydiRitorno al Futuro.Siccome da noiRitorno al Futurouscì prima diVoglia di vincere, nella versione italiana si pensò bene di chiamare il personaggio Marty, in maniera tale da fare pendant col precedente film. Quando si dice i piccoli colpi di genio, eh? Nella feroce quanto spietata scala gerarchica della popolarità studentesca, Marty (chiamiamolo così, va) occupa i gradini più bassi. È uno sfigato, cosa che di certo non lo aiuta nella crociata alla conquista della stereotipatissima e super popolare Pamela. Attenzione che scatta l’inghippo. Quando ancora il concetto diamici con beneficinon era ancora stato fissato, spuntaLisa Marconi(Susan Ursitti) detta… beh sì, insomma…“Boof”. La quale, oltre essere la migliore amica di Marty, è innamorata di lui manco tanto segretamente. Solo che Marty sta tutto allachissene, siamo amici e queste robe qua, e non se la fila manco di pezza. Addirittura, parte lo screzio tra di loro a una festa, tanto che (insieme a dei malori già accusati in precedenza) Marty prende e fugge a casa. Trivia: come in tantissimi film degli anni ottanta, a guardarlo, ancheVoglia di vinceredà la sensazione che di fondo ci sia qualcosa di sbagliato. Di fuori posto. La spiegazione è piuttosto semplice. Su carta Marty è un liceale. Un diciassettenne a essere precisi, ok? Però al tempo in cui fu girato il film Michael J. Fox aveva già ventitré anni. SiaJerry LevinesiaMark Arnold, rispettivamente l’amicoStilese il bulloMick,avevano la bellezza di ventisette anni. Diciamo tutti un po’ troppo grandicelli, no? Tornato a casa, succede l’incredibile. Chiusosi in bagno per via del malore che si acuisce, Marty inizia a trasformarsi lentamente in unlicantropo. Trivia:come detto, nessuno si sarebbe mai aspettato il successo cheVoglia di vincereottenne. Anche perché, in fondo, il film venne pensato per essere semplicemente un prodotto di sfruttamento. Uscito a metà del 1985 e girato in appena venti giorni, non era altro che una trovata per cavalcare il momento. Infatti, gli anni ottanta vengono spesso indicati come“Gli anni del licantropo”.Qualche esempio esplicativo? Solo nel 1981 uscironoUn Lupo Mannaro Americano a Londra,Che fatica essere Lupi,The HowlingeWolfen. Tra il 1982 e il 1988, invece, altri mille film della sagaThe Howling,In Compagnia dei Lupi,Voglia di Vincere 2e un’altra valanga che non menziono, perché mi sono già stancato di scrivere titoli. Le sorprese per Marty non finiscono certo qua. Suo padre gli rivela una shockante verità: che la licantropia è una condizione ereditaria di famiglia. Certo, ogni tanto“potrebbe saltare una generazione”. Cosa in cui lui sperava, del resto. Com’è come non è, appresa la realtà dei fatti Marty torna a scuola, confidando il segreto al fedele amicoStiles(Jerry Levine). Il problema è che, durante l’ennesima partita a figure bieche, Marty perde il controllo e si trasforma davanti a tutti. Trivia:oltre al nome, il film presenta un’altra analogia conRitorno al Futuro. La casa – e la relativa strada – dove abita Scott-Marty diVoglia di Vincere, è la stessa dove nel 1955 abitavaLorraine Baines McFly. La madre del Marty diRitorno al Futuro. Ora che il mondo intero sa che Marty è un licantropo, succede una cosa strana. Anziché chiamare, che so, Van Helsing, un esorcista o al più abbatterlo a fucilate, Marty diventa l’idolo indiscusso della scuola.Per la seriefrom zero to hero, ilLupogli ha permesso di ottenere tutto ciò che desiderava: prestigio sociale, popolarità, affermazione. Finanche le attenzioni della bella Pamela. Il problema, però, è che seppur vero che il Lupo gli aveva dato tutto questo, Marty si rende conto che non era ciò che desiderava sul serio. Accorgendosi che man mano i suoi veri amici, nonché “Boof”, si stavano allontanando da lui. Trivia:il personaggio di Lisa “Boof” Marconi è basato sulla reale fidanzata ai tempi del liceo di uno degli sceneggiatori. Non che questo sia proprio il massimo dell’interessante, ma tant’è. Da qui in poi mi pare superfluo continuare, perché in fin dei conti parte lo scioglimento con il prevedibilissimo finale. Perciò direi che possiamo passare aLa Domanda: com’èVoglia di vincere? Sinceramente? Be’, l’ho detto prima:Voglia di vincereè un film di una stupidità allarmante. E su questo non ci piove. Solo che c’è un“ma”grande quanto una casa che cambia le carte in tavola. Cerchiamo di capirci, provando a prendere un attimo le distanze, ok? Allora, un ragazzino all’apparenza normale una mattina mentre è a scuola di punto in bianco prende e si trasforma in un mostro. Davanti a tutti. Non so, ma per me questa è notizia da prima pagina a carattere internazionale. Invece, nella realtà del film cosa succede? Che invece di chiamare l’esercito e trasformare questo tipo in una cavia da laboratorio, tutti somatizzano come se fosse una cosa quasi normale. Tanto per dire, ve la immaginate la cosa?Tornate a casa da scuola e, alla classica domanda del genitore invadente-impudente, quella tipo“Cosa hai fatto oggi a scuola, com’è andata la giornata?”,“Mah! Le solite cose: abbiamo fatto lezione, l’ora di latino è saltata perché l’insegnante non s’è presentata. Ah, e Giovangiangiangelo s’è trasformato in un licantropo”.Cioè, rendiamoci conto dell’assurdità di un fatto simile. Tuttavia, strano a dirsi, il punto di forza diVoglia di vincereè proprio l’assurdità intrinseca del soggetto. Ciò che fa spuntare quel famigerato“ma”che dicevo prima.Fondamentalmente il film sarà assurdo, certamente. La classica, stereotipatissima, abusatissima, rigurgitante clichélove-comedyadolescenziale made in America, d’accordo. Ciò non toglie che questo sia uno schema solido. Rodato, funzionante e tutto sommato piacevole da guardare. Insomma, la cosa che elevaVoglia di vincereal di sopra del marasma oceanico di titoli similari è proprio l’assurdità del protagonista che si trasforma in un licantropo. Ben inserito in società.Il film sarà anche un potpourri di temi e cliché cuciti assieme. Con robe che vanno dallo slapstick al filone sportivo, ok? Poteva venire fuori una cagnara assurda e invece funziona.Voglia di vincereè divertente, appassionante e ben realizzato sotto molti aspetti. Magari sarò io che vedo il film in un particolare modo, al pari di come dicevo nelle due righe suWeekend con il morto. Tutto sommato, per meVoglia di vincereè un po’ come quel vecchio paio di jeans sdruciti e strappati. Per quanto rovinati, se a mettere le toppe è un bravo sarto, i difetti magari si noteranno, ma non tanto da essere un cazzotto nell’occhio. Ok, detto questo credo che sia tutto. Stay Tuned, ma soprattuttoStay Retro. Titolo originale: Teen Wolf Regia: Rod Daniel Produzione: Thomas ColemanMark LevinsonGeorge W. PerkinsMichael RosenblattScott M. Rosenfelt