UNDERCOMICS, IL TABLOID MAI USCITO DI BONVI

UNDERCOMICS, IL TABLOID MAI USCITO DI BONVI

Franco Bonvicini, in arte Bonvi, dopo una carriera da grafico alla Vimder Film di Guido De Maria partecipa al concorso indetto dal quotidiano romano Paese Sera in occasione del quarto Salone dei Comics di Lucca del 1968.
Vince presentando una striscia satirica che ha per protagonista uno scombinato battaglione tedesco durante la Seconda guerra mondiale…

La notorietà tra gli appassionati di fumetto di tutta la Penisola arriva però quando nel 1969 le sue Sturmtruppen approdano alle pagine di Off-Side, una rivista che cavalca il successo di Linus cercando di trovare una sua misura personale utilizzando il formato giornalistico del tabloid (ne abbiamo parlato qui).

Per l’autore modenese, che per quella pubblicazione realizza anche una serie di fumetti autoconclusivi con stile grottesco, è la consacrazione. Quando il giornalone chiuderà per scarse vendite, Bonvi porterà avanti i suoi soldatinen e nuovi personaggi, come il longevo Cattivik, su varie pubblicazioni.

Bonvicini è, però, rimasto legato alla formula del tabloid Off-Side, e nel tempo cercherà di riproporla, sempre senza fortuna. Il primo tentativo lo fa nel 1973 con l’Editoriale Dardo, che accetta di finanziare un numero zero. Oltre il quale non si andrà.

Vale la pena dare un’occhiata a quel tentativo abortito di resuscitare la formula e il formato tabloid di Off-Side.
Il nome della rivista, Undercomics, strizza l’occhio al fenomeno dei fumetti underground, anche se i contenuti sono, invece, sicuramente professionali, quando non addirittura autoriali.

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Nel menabò di Undercomics, Bonvi fa la parte del leone, presentando già dalle prime pagine una sua nuova serie: le Cronache del Dopobomba, per le quali, nel sommario del numero, alterna strisce a tavole.
In seguito, la serie verrà pubblicata sul mensile Eureka dell’Editoriale Corno.

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Bonvi gioca poi, grazie ai testi dell’amico cantautore Francesco Guccini, la carta della satira politica affidando la realizzazione dei disegni a Guido Buzzelli, il quale già dal 1967 ha iniziato a scuotere il tradizionale mondo del fumetto italiano con opere innovative come “La rivolta dei racchi”.
Pubblichiamo solo le prime tre pagine della storia.

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Il fumettista modenese non ha al momento la disponibilità delle sue Sturmtruppen, impegnate sul fronte di Eureka; così per riempire la pubblicazione si affida al format dei racconti fantascientifico-surreali già sperimentati su Off-Side.
Anche di questa storia pubblichiamo le prime tre pagine.

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Ancora in formato striscia sono i Santincielo di Skiaffino (alias Gualtiero Schiaffino), i cui divertenti giochi di parole non possono però compensare la mancanza della forza della geniale satira antimilitarista delle Sturmtruppen.

Innamoratosi del mio Dante sulle pagine di Off-Side, Bonvi mi chiese di riproporlo su questo tentativo di rilancio della formula editoriale. Io disegnavo ancora da cani, ma le battute funzionavano comunque.

Così ridisegnai per il numero zero di Undercomics le strisce andate perdute nel fallimento di Off-Side e diedi al nasone una seconda possibilità, cambiando il titolo da “Dante by Marcello” in “Dante – Inferno”.
Come si può vedere, in questa versione ci sono delle strisce con il tormentone del “vuolsi così colà…”, che non ho più riutilizzato in seguito.

In chiusura, un’altra “parabola” postatomica di taglio ecologico dell’autore modenese:


Le 32 pagine del giornale ospitavano anche alcuni servizi giornalistici di nessun interesse, almeno per questa breve analisi della “fissazione” di Bonvi per il formato tabloid, che l’aveva fatto conoscere al pubblico degli appassionati.

Sull’onda del successo del settimanale tabloid Comix, Bonvi provò ancora, negli anni novanta, a replicare la formula amata con Sturmtruppen Magazinen, dovendosi rassegnare una volta di più alla chiusura dopo pochi numeri.

 

 

 

1 commento

  1. Interessantissimo e sconosciuto, per me. Essendo fissato coi fumetti scritti da Guccini, mi chiedo se “Colpo di Stato” è stato poi pubblicato da qualche altra parte (mi parrebbe di sì ma non saprei dove… forse su qualche rivista amatoriale?)

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