TUTTI I FUMETTI AMBIENTATI AD ATLANTIDE

TUTTI I FUMETTI AMBIENTATI AD ATLANTIDE

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Quello diAtlantide, mito archeologico confezionato da Platone forse unendo fonti d’ispirazione diverse, è un tema diffuso in letteratura, nel teatro, nel cinema e naturalmente anche nei fumetti. Se ne trova già riferimento in uno dei più vecchi eroi dei fumetti giapponesi,Ogon Batto(1), “Il Pipistrello d’Oro”, giustiziere volante creato nel 1930 daTakeo Nagamatsuper il teatro di strada kamishibai, viene descritto come un principe di Atlantide risvegliatosi dopo un lungo letargo. Nel 1939 Atlantide appare anche nei fumetti italiani, nel racconto“L’Ancella di Antinea”, diRiccardo ChiarellieRudy Coghei, pubblicato a puntate sul settimanaleL’Avventuroso.L’Antinea del titolo è un’immaginaria regina di Atlantide apparsa in vari film, il cui nome deriva da quello della regina Tin Hinan, da cui sostengono di discendere i Tuareg. L’abbinamento azzardato tra Atlantide e il Sahara trae le sue origini dal romanzo “L’Atlantide” del francese Pierre Benoit, a sua volta ispirato dagli stravaganti saggi ottocenteschi del suo connazionale D. A. Godron. Sempre nel 1939, un’Atlantide ancora più fantasiosa e longeva appare nella serie a fumettiSub-MarinerdiBill Everett, pubblicata sul primo numero dell’albo Marvel Comics(ma solo negli anni sessanta Stan Lee e Jack Kirby, riprendendo il personaggio, identificano la città sottomarina con Atlantide – NdR). Il “navigatore sottomarino” del titolo è l’ennesimo principe di Atlantide, qui descritta come un regno sommerso abitato da uomini dagli occhi di pesce e dalla pelle blu che si adattati a vivere sott’acqua. Il principe Namor, il Sub-Mariner, essendo figlio di una principessa di Atlantide e di un uomo di superficie, non solo può respirare in entrambi i mondi, ma è dotato di una forza sovrumana e addirittura della capacità di volare, grazie a quattro alette alle caviglie. Tali “poteri” sono resi necessari dalla moda dei supereroi impostasi con Superman l’annoprecedente. Nonostante ciò il personaggio di Namor rimarrà nel tempo un “supereroe” estremamente atipico, più spesso nemico della razza umana che suo alleato e privo di tutti i luoghi comuni del genere, come l’identità segreta o qualunque tipo di mascheramento. Recuperato poi daStan LeeeJack Kirbycome antagonista dei Fantastici Quattro, a partire dal n. 4 dei Fantastic Four del 1962 (2), Namor, ora sovrano assoluto di Atlantide, vede acuirsi sempre di più il suo risentimento verso gli uomini di superficie, a causa delle distruzioni apportate ad Atlantide e al mondo oceanico dagli esperimenti irresponsabili e dall’inquinamento. Di volta in volta presentato come eroe o minaccia nelle sue varie apparizioni, in serie proprie o di altri, Namor è un personaggio psicologicamente complesso anche a causa delle interpretazioni molto diverse, o addirittura contraddittorie, che ne hanno dato i vari autori. John Byrnedel 1990 (3),  tenta di spiegare i saltuari eccessi d’ira con problemi di equilibrio ematico dovuti alla sua natura anfibia.  Nel volume “Abysses” (Abissi) scritto daPeter Milligane dipinto daEsad Ribic(4), dall’andamento di un moderno thriller d’ambientazione sottomarina, Namor svolge il ruolo di una minaccia costante e invisibile. Poco dopo l’esordio di Sub-Mariner, la casa editrice concorrente, l’attuale Dc Comics, nel 1941 risponde con l’equivalente eroe sottomarinoAquaman, anch’egli figlio di un americano e di una donna proveniente dalle profondità marine, ideato dallo sceneggiatoreMort Weisingere disegnato inizialmente daPaul Norris, su More Fun n. 73. Personaggio meno tormentato di Namor, Aquaman eredita dal padre il nome di Arthur Curry e dalla madre la capacità di respirare sott’acqua e di comandare telepaticamente gli animali marini. Nel 1959, nella seconda serie del personaggio pubblicata su Adventure Comics (5), gli autoriRobert BernsteineRamona Fradongli fanno ritrovare la città sommersa di Atlantide, la cui popolazione di uomini acquatici lo riconosce come il proprio legittimo sovrano. Curiosamente nello stesso mese un’altra Atlantide, abitata questa volta da uomini-tritoni, appare sulle pagine di Superman che, in un episodio del suo passato, si innamora della sirenaLori Lemaris(6). Il problema è che Superman e Aquaman appartengono allo stesso universo narrativo e la confusione che ne deriva è ulteriormente aggravata da almeno altre due versioni di Atlantide nella stessa casa editrice. Quella della serieThe Warlord(Il Signore della Guerra) diMike Grell, il cui protagonista agisce nel mondo perduto di Skartaris, abitato da profughi di Atlantide, e quello diArion, Lord of Atlantis(Arion, Signore di Atlantide) diAlan KupperbergeJan Duursema, del 1984, in cui un giovane mago regna sul continente perduto millenni prima del suo inabissamento. si narra A tentare di mettere ordine arriva nel 1990 la miniserieAtlantis Chronicles(Le cronache di Atlantide) diPeter DavidedEsteban Maroto(7), in cui si raccordano tra loro le varie versioni narrando attraverso i secoli le vicende della cupola che protegge Atlantide. Vi si narra del suo affondamento nell’oceano, della divisione della sua popolazione in due colonie, una dedita a metodi scientifici e l’altra alla magia, delle mutazioni a cui sono sottoposti i suoi abitanti e degli antichi contatti e influenze tra Atlantide e la superficie, percorrendo contemporaneamente l’albero genealogico di Aquaman, in un susseguirsi di intrecci sentimentali e violenze, commentati con stili diversi dai cronisti che si succedono nel tempo. Come nel caso di Superman, altri famosi personaggi a fumetti hanno avuto a che fare con Atlantide.I tre esempi più classici sono “The Atalan Deep” (Negli Abissi dell’Atlantide), un episodio pubblicato sui quotidiani americani diMandrakedel 1945 diLee FalkePhil Davis(8), in cui compare forse per la prima volta l’idea della città sottomarina protetta da una cupola, “Juke Box ad Atlantide”. La seconda è una storia diCarl Barksdel 1954 nota in Italia come “Zio Paperone Pesca lo Skirillione” (9), in cuiZio Paperonee nipoti incontrano degli atlantidei adattatisi gradualmente a respirare sott’acqua divenendo simili a pesci. La terza è “L’Enigme de l’Atlantide” (L’Enigma di Atlantide), episodio del 1955 delleAvventure di Blake e Mortimerdel grande autore belgaEdgar P. Jacobs(10), in cui un’Atlantide sotterranea tecnologicamente avanzatissima è minacciata da un vicino regno barbarico dedito alla guerra. Una metafora dei conflitti morali posti dall’uso sconsiderato dei progressi scientifici negli anni dell’era atomica. Negli anni sessanta i mondi sommersi dei fumetti, più o meno identificabili con Atlantide, continuano a essere abitati da umanoidi acquatici, come il piccolo tritoneToritondai capelli verdi, creato nel 1969 dal giapponeseOsamu Tezuka, e il simpaticoSubmermancreato nel 1969 sulle pagine della rivista Pilote dai francesiJacques LobeGeorges Pichard(11), protagonista di avventure poetiche e fantasiose tratteggiate con gusto naif nella “Città dei Bei Fondali”, dove la gente comunica per telepatia. Passando alle trasposizioni a fumetti di film dedicati ad Atlantide, troviamo nel 1961 la pubblicazione da parte dell’editrice americana Dell di“Atlantis, the Lost Continent”(Atlantide, il Continente Perduto),scritto daEric FreiwaldeRobert Schaefere disegnato daDan Spiegle, dall’omonimo film diretto da George Pal nello stesso anno e tratto a sua volta da un dramma teatrale di Gerald Heargreaves. Più di recente non può mancare la versione a fumetti, pubblicata dalla Dark Horse che oggi ha sostituito la Dell in questo settore, del film d’animazione della Disney“Atlantis, the Lost Empire”(Atlantide, l’Impero Perduto), del 2001. È tratta invece da un telefilm del 1977 la serie a fumettiThe Man of Atlantis(L’Uomo di Atlantide), pubblicata dalla Marvel nel 1978 e interrotta dopo soli  sette numeri, seguendo lo sfortunato destino della serie televisiva, sospesa prima della fine della stagione al 32simo episodio. Il protagonista, Mark Harris, è un uomo anfibio con mani e piedi palmati che, “naufragato” in superficie senza ricordare nulla del proprio passato, deve difendersi dal malvagio Mr. Schubert che vorrebbe manipolarlo per i suoi scopi. Sempre la Marvel pubblica nel 1971 la serie fantasyKull the Conqueror(Kull il Conquistatore), scritta daRoy Thomas,Gerry ConwayeSteve Engleharte disegnata daWally Wood,MarieeJohn Severin,Mike Ploog(12). Le storie questa volta sono tratte o ispirate dall’omonima serie di racconti scritti daRobert Erwin Howard, il creatore di Conan il Barbaro di cui Kull costituisce in pratica il primo prototipo (13). Si tratta di un guerriero nato e cresciuto fra le tigri in una Atlantide primordiale e selvaggia. Costretto ad abbandonarla perché colpevole di aver posto fine all’agonia di una prigioniera, Kull diventa fuorilegge, gladiatore, soldato, ufficiale e infine sovrano del vicino, e relativamente più civile, regno di Valusia. Il suo percorso è quasi identico a quello di Conan, ma il fatto che ne abbia bruciato le tappe rapidamente non permette a Howard di approfondire i singoli ruoli, sfruttandone tutte le possibilità narrative. A differenza di Conan, nella decina di racconti da lui scritti su Kull, questi è sempre in veste di re, tranne in uno. In questo e altro gli adattamenti di Thomas prima, di Conway e di Englehart poi, perfettamente fedeli ai testi originali, mostrano le insofferenze di un re selvaggio rispetto alle leggi “civili” del suo regno, che si rivelano spesso ipocrite e ingiuste. Un conflitto questo che si ritrova anche nel film, purtroppo meno fedele e riuscito rispetto ai fumetti, che ne è stato tratto di recente. Restando nel campo del fantasy, troviamo un altro figlio selvaggio di Atlantide nella serie argentina Henga, realizzata nel 1974 dallo sceneggiatoreRay Collins(pseudonimo di Eugenio Zappietro) e dal disegnatoreJuan Zanottoe nota in Italia con il titoloYor il cacciatore(14). Il protagonista è un biondo uomo preistorico che cerca di superare le superstizioni della sua gente e intraprende un’esplorazione del suo mondo, andando incontro a crescenti pericoli e misteri, fino a raggiungere su un’isola l’ipertecnologica “città degli dèi”. Scopre che è il suo stesso paese d’origine, Atlantide, una colonia di uomini e donne provenienti da un’altra galassia, e assistere al suo affondamento, rimanendone l’unico superstite. Da questa storia fu tratto qualche anno dopo un film, distribuito in Italia con il titoloIl Mondo di Yor, mentre nei fumetti la serie proseguì per un po’ di tempo con il titolo italianoHor il Temerario, narrando le avventure del figlio di Yor. Gli anni ottanta vedono il successo dei film di Indiana Jones e non poteva mancare una sua versione a fumetti che ne narrasse delle nuove avventure, pubblicata dalla solita Marvel a partire dal 1981 (15).Naturalmente tra i tanti misteri possibili il professor Jones non poteva evitare di occuparsi di Atlantide.