TRA MARVEL E DC C’È LA ARCHIE COMICS

Archie, personaggio praticamente sconosciuto in Italia anche se pubblicato in America dal 1941, è un po’ l’equivalente del nostro Topolino. Lo pubblica laArchie Comics, casa editrice che ha preso il nome dal suo personaggio principale. La Archie Comics è una delle tre case editrici ancora esistenti, con la Dc Comics e la Marvel, ad avere contribuito alla cosiddetta Golden Age del fumetto americano, essendo nata nel 1939 con il nome di MLJ Magazines. Era la sigla formata dai nomi dei tre fondatori:Maurice Coyne (15 Settembre 1901 – Maggio 1971),Louis Silberkleit (17 Novembre, 1900 – Febbraio 1986) eJohn Goldwater (14 Febbraio, 1906 – 26 Febbraio, 1999), il quale era il più attivo dei tre. Disegnando lo scudo di Capitan America, Joe Simon forse copiò il costume di The Shield: fu costretto a cambiarlo già dal numero due con quello circolare che ha ancora oggi La prima serie antologica di 64 pagine della MLJ,Blue Ribbon Comics, era dedicata ai supereroi sulla scia del successo di Superman.Alla fine del 1940 i titoli antologici erano in tutto quattro: il citato Blue Ribbon Comics (conMr. Justice, una copia di The Spectre della Dc),Top-Notch Comics(che contenevaThe WizardeThe Black Hood),Pep Comics(in cui compareThe Shield, il primo supereroe patriottico a stelle e strisce uscito ben quindici mesi prima di Capitan America, eThe Comet) eZip Comics(conSteel Sterling, chiamato anche “Man of Steel”).Inoltre, la MLJ faceva uscire un trimestrale con le sole avventure di The Shield e The Wizard che si chiamava, appunto,Shield-Wizard. Hangman (il Boia) era uno dei supereroi di punta della MLJ Nei successivi quattro anni si aggiunsero molti altri supereroi, tra i qualiThe Hangman,Black Jack,The Fox,The Web,The Green Falcon. Come le altre case editrici, la MLJ inseriva tra i supereroi alcuni personaggi di altro genere. John Goldwater, con il senno di poi, ha raccontato che voleva creare un personaggio calato nella realtà di tutti i giorni e fosse più vicino ai ragazzi. Affidò questa incombenza al ventunenne disegnatoreBob Montana, fornendogli alcune idee sul personaggio. Nacque così, come rincalzo sulle pagine di Pep Comics n. 22 del dicembre 1941,Archie Andrewsin una breve storia scritta daVic Bloom. In questo episodio comparivano anche quella che diventerà l’eterna fiammaBetty Coopere l’amico del cuoreJughead Jones. La pagina iniziale del primo episodio di Archie uscito nel 1941 Le storie iniziali erano dei riempitivi ancora grezzi. Per esempio, nel primo episodio i personaggi non sembrano avere più di 12-13 anni, mentre nel secondo sono già dei tipici teenager delle scuole superiori (e a questa età si fermeranno).Archie e i suoi compagni spiccavano in originalità tra gli altri eroi dell’albo, per quanto fossero anch’essi scritti bene per gli standard dell’epoca, e furono subito bene accolti dai lettori che iniziarono a chiedere più storie. Ci volle più di un anno perché Archie facesse capolino sulla copertina di Pep, per la precisione nel n. 36 nel 1943, ma dopo ancora un anno furono i supereroi a sparire dalle cover. Una delle principali ragioni del successo di Archie tra i lettori era il triangolo amoroso che lo vedeva conteso tra la prima fidanzata Betty Cooper, eVeronica Lodge, la quale aveva debuttato su Pep Comics n. 26 del’aprile 1942. Veronica era la ricca ed altrettanto eterna rivale di Betty. La storia in cui Archie tenta di tenere in piedi un appuntamento con entrambe le ragazze nella stessa sera sarà ripetuto infinite volte con piccole varianti. Alla fine del 1944 il marchio della MLJ spariva dalle copertine rimpiazzato dalla dicitura“An Archie magazine”. Dal 1946 la casa editrice cambia denominazione in Archie Comics Publications.Intanto, nel periodo della seconda guerra mondiale, i redattori dell’ancora denominata MLJ, notando che i soldati erano affezionati alle pin-up, crearono un altro personaggio importante,Katy Keene, femmina fatale dai capelli corvini creata daBill Woggonsulle pagine diWilbur Comicsn. 5 (1945). Il rapido successo del personaggio porterà a una collana tutta sua nel 1949. Una peculiarità di questa serie era che alle giovani lettrici (si vide subito che erano queste le reali acquirenti dell’albo) veniva chiesto di inviare alla redazione dei disegni di vestiti da far indossare a Katy Keene e al suo cast di comprimari. Successivamente venivano accettati anche disegni di case, auto e qualsiasi altra cosa: le lettrici-autrici venivano sempre citate sull’albo in cui veniva usato uno dei loro modelli.Il successo di Katy Keene sfumò negli anni cinquanta e la serie chiuse nel 1961 (pur essendo ripescata sporadicamente in seguito). Entro la fine degli anni quaranta praticamente tutti i supereroi erano spariti dalle pagine dei fumetti della Archie Comics (e anche dagli albi di quasi tutti gli altri editori), ed erano nate nuove testate dedicate al teenager più famoso degli Usa e ai suoi amici, comeLaugh ComicseArchie’s Pal Jughead.Una serie radiofonica dedicata ad Archie Andrews aveva debuttato il 31 maggio 1943 e continuò fino al 5 settembre 1953.Nel 1946 escono anche le strisce sui quotidiani, disegnate dal creatore del personaggio Bob Montana fino alla sua morte avvenuta nel 1975. Nella foto, una strip per i quotidiani disegnata da Bob Montana Negli anni cinquanta la popolarità di Archie continuò ad aumentare e praticamente tutte le altre case editrici tentarono di replicare il suo successo, senza riuscirci.Una nuova collana intitolataLife With Archievedeva i personaggi principali della serie uscire dal ristretto mondo della cittadina di Riverdale, in cui erano solitamente confinati, e viaggiare per gli Usa e il mondo, compresa l’Italia.Sempre in quel periodo la Archie Comics produsseArchie’s Pals ‘N’ Gals, un comic book di 64 pagine, inaugurando l’era degli albi speciali con maggiore foliazione (alla fine degli anni trenta e all’inizio dei quaranta tutti i comic book avevano 64 pagine, compresi quelli dove appariva Archie, ma dall’inizio degli anni cinquanta erano scesi a 32 per mantenere il prezzo di copertina di 10 centesimi). La versione supereroistica di Archie (un po’ come Superpippo e Paperinik) Negli anni sessanta spopolavano telefilm come The Man From U.n.c.l.e. e Batman interpretato daAdam West, così la casa editrice non si fece scappare l’occasione per creare delle serie con parodie utilizzando sempre gli stessi personaggi. Nacquero così“Archie the Man From R.i.v.e.r.d.a.l.e.”e“Pureheart the Powerful”, quest’ultima con Archie nei panni del supereroe sfigato e gli altri amici come spalle più o meno altrettanto supereroiche. Sempre a causa dei telefilm di Batman che avevano risvegliato l’interesse per supereroi, la Archie tentò di resuscitare i suoi degli anni quaranta sotto una nuova etichettaMighty Comics Group, con l’aggiunta di alcuni personaggi creati negli anni cinquanta comeThe JaguareThe Fly, questo realizzato nel 1959 da Joe Simon e Jack Kirby. Gli stessi avevano realizzato, sempre nel 1959, la nuova versione diThe Shield, che comparve nell’albo intitolato “The Double Life of Private Strong”. The Fly (la Mosca) di Joe Simon e Jack Kirby La nuova serie superoeroica del 1965, che conteneva tutti questi personaggi in un gruppo simile alla Lega della Giustizia e i Vendicatori, si chiamavaThe Mighty Crusaders(i potenti Crociati), per i testi diJerry Siegel(il creatore di Superman) e i disegni diPaul ReinmaneMike Sekowsky. L’albo non ebbe molto successo e chiuse nel giro di un anno. Archie era ormai da tempo una icona dell’immaginario americano, nel 1968 la Filmation produsse una serie di cartoni animati mandati in onda al sabato nel“The Archie Show”, durato fino al 1976 con punte di ascolto arrivate al 75% di share. Nel 1968, fu creato il gruppo degliThe Archies, capitanato dal cantanteRon Dante, che prima scrisse il tema musicale del cartone animato e poi vinse un disco d’oro nel 1969 con la la canzone“Sugar, Sugar”. Nel 1957 arrivò lo sceneggiatore e disegnatoreDan DeCarlo, proveniente dalla Atlas Comics (la futura Marvel), dove aveva preso in manoMillie the Model, una serie in stile commedia creata negli anni quaranta daRuth Atkinsone poi sceneggiata da Stan Lee. In pochi anni, Dan DeCarlo rivoluzionò lo stile della Archie Comics realizzando il restyling grafico di tutti i personaggi della casa editrice.Inoltre DeCarlo ha creato serie popolari, comeSabrina, the Teenage Witch(1962). Sabrina, the Teenage Witch di Dan DeCarlo EJosie and the Pussycats(1963). Entrambe le serie sono diventate anche cartoni animati: prima Sabrina the Teenage Witch, prodotta ancora dalla Filmation, e in seguito Josie and the Pussycats, prodotta da Hanna-Barbera con la voce di Cheryl Ladd (una delle Charlie’s Angels). All’inizio degli anni settanta la casa editrice raggiunse il picco massimo, producendo 18 albi mensili. Gli albi in formato comic book ora venivano ristampati in quello tascabile, seguendo l’esempio della concorrenteHarvey Comics(che aveva il suo punto di forza nel piccolo milionario Richie Rich di Warren Kremer). Nel 1974 un network televisivo mise in cantiere un telefilm “live” su Archie, ma il pilota realizzato non ebbe successo. Probabilmente l’intenzione era di fare concorrenza conHappy Days, uscito nel gennaio dello stesso anno, che ad Archie si ispirava largamente. Negli anni settanta, a seguito delle grandi proteste delle minoranze etniche del decennio precedente, ai personaggi di Roverdale, tutti rigorosamente bianchi come d’uso nei fumetti dell’epoca, si aggiunse il primo afroamericano:Chuck Clayton, assieme alla sua ragazzaNancy Harris. MentreFrankie ValdezeMaria Rodriguezandarono a rappresentare la sempre più larga comunità ispanica. Alla fine degli anni settanta avviene la prima “crisi” editoriale, che coinvolge tutte le case editrici di fumetti, con Marvel e Dc costrette a tagliare precipitosamente il numero di albi in uscita per arginare il continuo declino delle vendite. Alla Archie chiudono testate comeReggie and Me,Reggie’s Wise Guy JokeseJughead’s Jokes. Il trend negativo continua negli anni ottanta, con la chiusura diArchie and Me,Archie at Riverdale High,Archie’s JokeBook,Archie’s TV Laugh-Out,Josie,Sabrinae soprattuttoPep, dove Archie apparve nel 1941.In compenso l’inizio degli anni ottanta vede il ritorno diKaty Keene, il cui sostegno a una campagna pubblicitaria di una importante azienda di moda l’aveva riportata all’attenzione generale. A disegnarla ora èJohn Lucas. Nel 1987 debutta una nuova serie di cartoni animati di Archie, prodotta dalla DiC per la rete Nbc intitolataThe New Archies. In questa serie Archie non è il teenager dei fumetti, ma un tredicenne. Forse anche per questo dura una sola stagione. Il cartone animato The New Archies Nei primi anni novanta la Archie tenta nuove strade trasportando i personaggi nel futuro o di inserirli in contesti avventurosi, oppure misteriosi “alla Scooby Doo”. I lettori però non prendono bene queste digressioni, e le nuove serie, anche quando interessanti ed innovative, non vanno oltre i 5-6 numeri. Nel 1990, la DiC produce per la Nbc una nuova serie di Archie, un film con attori, in cui stavolta i personaggi sono fin troppo cresciuti: ora sono trentenni! Il pilota, cioè il film televisivo preparato in vista della serie di telefilm, nonostante una buona trama e validi attori, nei test non ebbe il successo sperato ottenendo un brusco stop. In quel periodo si introduce nei fumetti di Archie unacontinuitycome quella di Marvel e Dc, completa di crossover tra le varie testate. Purtroppo la qualità delle storie è in declino e il tentativo di attualizzare temi e linguaggio non porta altro che a un peggioramento della situazione, facendo scendere la casa editrice al livello più basso della sua storia. Nel 1993, però, arriva inaspettatamente un successo editoriale che rialza le sorti della casa editrice: si tratta della serie diSonic the Hedgehog, un personaggio dei videogiochi della Sega. Scritto daMichael Gallaghere disegnato daScott Shaw, Sonic ha un esordio strabiliante e la successiva serie di cartoni animati non fa altro che aumentarne il successo, che dura decenni. Melissa Joan Hart nei panni della streghetta Sabrina: la sit com è stata trasmessa nel nostro Paese da Italia 1 Nel 1996 un personaggio ritrova improvvisamente la popolarità grazie a una serie televisiva:Sabrina the Teenage Witch. La serie di telefilm sulla rete Abc diventa un grande successo, e naturalmente viene lanciata una nuova serie di albi che debutta nel 1997. All’inizio degli anni novanta la Archie cedette in licenza alla Dc tutta la sua linea di supereroi, in un tentativo di svecchiamento e rilancio. La Dc lanciò diverse testate sotto il marchioImpact Comicsutilizzando i vecchi personaggi rimodernati per l’occasione, ed inseriti in un universo a sé stante. Nonostante la buona qualità di alcune serie e la presenza di ottimi autori, l’iniziativa non decolla (un tentativo simile l’Archie lo aveva già fatto in proprio negli anni ottanta con il marchioRed Circle Comics). Nel 2000 venne pubblicato il 500esimo numero del mensile di Archie.La Archie Comics si è sempre distinta per il suo impegno sociale. Fin dai primi anni novanta stampa i suoi fumetti con inchiostro di soia e su carta riciclata al 100%. Inoltre ha prodotto fumetti per eventi ambientalisti come l’Earth Day, e ha collaborato con gli Alcolisti Anonimi, l’Fbi, lo stato di New York e l’Esercito americano. Nel 2000 la Archie ha licenziato uno dei maggiori artefici del suo successo, Dan DeCarlo, a causa di una disputa per i diritti dei personaggi da lui creati, che la Archie non voleva riconoscergli.De Carlo è morto alla fine del 2001, poco dopo un pronunciamento a lui sfavorevole del tribunale. Il primo cartonato di una recente serie di volumi con i fumetti di Dan DeCarlo pubblicata dalla casa editrice Idw Il 26 febbraio 1999 muore John L. Goldwater, e la casa editrice rimane un’impresa di tipo familiare gestita dai figli dei fondatori: Michael Silberkleit e Richard Goldwater, che ne è il presidente. Richard Goldwater muore il 2 ottobre 2007, lasciando l’azienda nelle mani del solo Michael Silberkleit, il quale a sua volta è deceduto il 5 agosto 2008 a 76 anni. Ora l’azienda è nelle mani delle nuove generazioni di queste famiglie. L’albo dedicato a Kevin Keller, l’amico gay di Archie I cambiamenti nei fumetti non si contano più, a partire dall’introduzione nel 2010 di un ragazzo gay tra i personaggi ricorrenti,Kevin Keller.