SIMENON SESSUOMANE E AUTORE DEL COMMISSARIO MAIGRET
Georges Simenonè stato un prolifico scrittore belga di lingua francese, noto soprattutto per avere creato ilCommissario Maigret. Nato nel 1903 a Liegi, in Belgio, manifesta fin da bambino una straordinaria passione per la lettura. Di fronte a casa sua c’è un collegio dei gesuiti che Georges frequenta insieme al fratello Christian, ottenendo buoni risultati. Georges e Christian Simenon La sua salute cagionevole desta preoccupazioni nella madre Henriette, che non nasconde la sua predilezione per il fratello. La famiglia Simenon a Liegi. Suo padre Désiré Simenon fa il contabile in un ufficio assicurativo, la madre Henriette Brüll l’impiegata in un negozio Georges idolatra il padre e il clan dei Simenon per la sua vitalità, mentre è diffidente nei confronti della madre e dei suoi parenti. Attratto anche dalle avventure raccontate nei libri, legge i romanzi dei Dumas, di Dickens, Balzac, Stendhal, Conrad e Stevenson. Entra sedicenne come cronista nel giornale “La Gazzetta di Liegi”, dove rimane tre anni. Il giovane Georges Simenon alla macchina da scrivere a Liegi Nel 1922 muore il padre e Georges, che si considerava uno scrittore francese, si trasferisce a Parigi. Decide di scrivere romanzi commerciali utilizzando come pseudonimo Georges Sim. Vive questo periodo come un tirocinio in attesa di scrivere romanzi più impegnativi. Georges Simenon a sinistra di Josephine Baker, che ha al suo fianco il sedicente nobile siciliano Giuseppe Abatino Nel 1925 conosceJosèphine Baker, una ballerina nera giunta dagli Usa al Théâtre des Champs-Elysées. La donna colpisce gli spettatori con la sua vitalità, facendo del can can il ballo degli anni venti. Simenon è solito praticare, fin dalla prima gioventù, un’intensa attività sessuale. Ritiene, almeno così racconta, che un numero inferiore ai tre rapporti sessuali giornalieri sia poco salutare. Anche se ha sempre delle compagne ufficiali, non disdegnava affatto rapporti con prostitute. Non li nasconde neppure alle compagne del momento, pur essendo consapevole della loro sofferenza. Joséphine Baker Nel caso di Joséphine Baker, pur essendone innamorato, decide di lasciarla perché non è famoso come lei. La ballerina ha tutta Parigi ai suoi piedi e Simenon dovrebbe accontentarsi di essere il suo secondo. Questo è inconcepibile per lui. Preferisce le più malleabili cameriere, le cuoche e le domestiche. Georges Simenon Georges Simenon a 23 anni scrive 80 pagine al giorno, moltissime. Non è ancora uno scrittore ricco e famoso ma è sulla via di diventarlo. Abbandona fin da subito le frasi ricercate, quelle che suonano bene. Si butta sulle vicende avvincenti, descrivendo gli ambienti e le persone che conosce. Viaggia e fa esperienza di ciò che vuole descrivere. Simenon a Fécamp in Normandia Nell’arco di tre anni scrive oltre 750 racconti. Fra il 1925 e il 1930 pubblica 170 romanzi per l’editoria popolare, libri a basso costo. Nel 1928 intraprende un lungo viaggio, prima sulla chiattaGinette, quindi sul cutterOstrogoth, entrambi di sua proprietà, lungo icanali navigabili francesiall’epoca numerosi. I canali e i paesaggi piatti e nebbiosi della Francia del Nord ricorreranno poi in molti dei suoi romanzi e racconti polizieschi. Nel 1929, in una serie di racconti scritti per la rivistaDétective, appare per la prima volta il personaggio delCommissario Maigret.Un modo per rendere fedeli i lettori è creare un protagonista che appaia in tutti i romanzi.Nel 1931 si avvicina al mondo del cinema: Jean Renoir e Jean Tarride producono i primi due film tratti da suoi romanzi,Il mistero del croceviaeIl cane giallo. Simenon deve abbandonare velocemente la Francia alla fine della Seconda guerra mondiale perché viene spiccato contro di lui un mandato di arresto percollaborazionismo, a causa dei suoi rapporti con case editrici e giornali controllati dagli occupanti tedeschi. Lo aveva fatto per continuare a fare la bella vita, più che per adesione convinta. Simenon con la sua famiglia si trasferisce in Canada e poi negli Stati Uniti, aspettando tempi migliori. Shadow Rock Farm a Lakeville, Connecicut, Usa. Al fratello di Georges, Christian Simenon non va altrettanto bene. Condannato a morte in contumacia dal consiglio di guerra di Charleroi (Belgio) per una strage di civili nazista cui ha partecipato, si arruola nella legione straniera francese, dove non viene chiesto a nessuno conto del proprio passato. Muore nel 1947 in Vietnam, all’epoca appartenente alla colonia francese dell’Indocina, durante una imboscata. Poiché il consiglio di entrare nella legione straniera gli era stato dato dal fratello Georges, la madre Heriette attribuisce la responsabilità della morte dell’adorato Christian al figlio maggiore. Una versione italiana di “Maigret si sbaglia”, con la copertina a tempera di Ferenc Pinter Il romanzo “Maigret si sbaglia”, scritto da Simenon negli Stati Uniti, è stato pubblicato per la prima volta in Francia il 16 novembre dello stesso anno, presso l’editore Presses de la Cité. È il quarantatreesimo romanzo dedicato al celebre commissario. Simenon aveva cercato di abbandonare il personaggio. Voleva dedicarsi solo ai romanzi “duri” come li definiva lui, cioè quelli senza personaggio fisso rivolti a un pubblico sofisticato. Poi decide di continuare a occuparsi del celebre commissario perché le sue vicissitudini lo costringono a guadagnare più denaro. Maigret è molto amato e tradotto in tutto il mondo. I suoi romanzi sono meccanismi perfetti, anche se non dei gialli altrettanto perfetti. Piacciono le sue ambientazioni e i personaggi di contorno, più che l’intreccio. In Italia il commissario Maigret è noto soprattutto per la serie Rai degli anni sessanta interpretata da Gino Cervi In “Maigret si sbaglia” Louise Filon, una giovane donna, viene ritrovata uccisa da un colpo di pistola a bruciapelo alla testa, nel suo elegante appartamento in rue Carnot a Parigi. È una ex prostituta conosciuta nell’ambiente con il nome di Lulù. Il fidanzato Pierrot, uno spiantato musicista da cabaret, non è in grado di mantenerla nel lusso che la circonda. Il commissario Maigret scopre un amante che le pagava l’affitto e la manteneva. È il dottor Étienne Gouin, un medico molto conosciuto a Parigi che abita nella stessa casa in cui viveva Louise. Robert Hirsch, Jean Gabin e Gabrielle Fontan in Maigret e l’affare Saint Fiacre (1959) Maigret scopre che l’idea di far vivere nella sua stessa casa una delle amanti del marito è stata della moglie di lui, Germaine. Il dottor Gouin è un uomo di potere, arrogante e sicuro di sé. Ha molte donne ai suoi piedi che lo idolatrano per il fascino, i soldi, le straordinarie capacità di fare carriera. Il dottore ne è consapevole. Proprio alla fine del romanzo Maigret interroga Gouin. Georges Simenon, figlio, marito, padre Gouin aveva ragione a pensare che Maigret capiva. C’era qualcosa di terribilmente altezzoso, e allo stesso tempo di tragico, nel modo in cui il professore parlava di quelli, o meglio di quelle, che gli erano vicino. Le prendeva per ciò che valevano, senza farsi illusioni, senza pretendere da loro più di quanto potessero dargli. Ai suoi occhi erano poco più di oggetti inanimati. Non si preoccupava neanche di tacere davanti a loro. Che importanza aveva? Poteva pensare ad alta voce, senza curarsi delle loro reazioni e tanto meno di quello che potevano pensare o sentire.“Cos’ha detto sua moglie?”“Mi ha chiesto che cosa contavo di fare”“Le ha risposto che avrebbe riconosciuto il bambino?”(Louise ha confessato al professore di essere incinta)Gouin fece segno di sì col capo.“Non le è venuto in mente che quella rivelazione poteva turbarla?”“Forse”Maigret capisce che Gouin l’ha fatto apposta.“Insomma non le dispiaceva mettere in ansia sua moglie e la sua assistente”Il silenzio di Gouin fu come un’ammissione. Georges Simenon con la figlia Marie Jo Simenon conosce bene queste atmosfere, dato che assomigliavano a quelle di casa sua. Non è stata una persona facile e i familiari ne hanno sofferto molto.Marie Jo, la sua unica figlia, muore suicida a 25 anni a Parigi. Difficile scrivere una biografia su George Simenon, anche breve, riassuntiva. Perché? Eh, Simenon non era certo un uomo nella norma, per tanti aspetti che sono stati sbandierati e forse volutamente travisati; se ci limitassimo ai romanzi di Maigret si potrebbe “forse” riuscire ad impastare il “pastice”.Io ho letto i suoi romanzi con protagonista il Commissario Maigret, riletti quelli ambientati a Parigi, grande città molto reclamizzata e spesso idealizzata nei ricordi. Simenon a Parigi ci visse in realtà non tanto, in parte all’inizio sul Battello “Ostrogoth ormeggiato un poco a valle della città ( se non ho fatto confusione geografica)i suoi romanzi di Maigret scrtti quando risiedeva in Canada o negli States traspaiono una preparazione conoscitiva della città creata ad hoc sulle mappe MIchelin o di altro editore: Secondo me Simenon non leggeva nemmeno le guide della città, anche ce ne sono alcune veramente suggestive. Insomma, al sottoscritto Simenon non sta molto simpatico. Mi piace molto di più Maigret, anche se rappresenta veramente un’altra epoca. Il Commissario ha forti capacità evocative riguardo le situazioni meteorologiche della città dove vive a lungo , combiando un paio di volte abitazione insieme alla povera moglie che docilmente lo segue e si suppone lo ami. Simenon era bulimico riguardo il sesso, un malato, Maigret ama sempre la stessa moglie, quache donna lo tenta, ma lui non transige sugli impegni , promesse e giuramenti matrimoniali.Va beh, finisco dicendo che ci sono parecchie copertine dei suoi romanzi create da Ferenc Pinter che sono, a mio parere, altamente suggestive e comunivative. Pinter è un grande comunicatore, un artista con molte frecce nel suo arco, di genere sia tecnico che espressivo.Un grande senso del colore. Bravo!! Ciao Tomaso, io mi sono letto tutti insieme le decine e decine di romanzi di Maigret fino a rovinarmi gli occhi.Simenon conobbe Parigi soprattutto negli anni venti, prima del lancio del Commissario. Caro Tommaso, la Parigi descritta da Simenon è sempre la stessa, parla delle stesse vie, delle stesse piazze. Preferibilmente ambienta i romazi di Maigret a marzo che è un mese magnifico per la città: il cielo ha improvvisi squarci di azzurro, scrosci di pioggia, folate impetuose di vento. E’ sempre lo stesso angolo della città e credo che i Maigret devono parte del loro fascino a questo. Anche le brasserie, le portinerie, i caffè sono sempre gli stessi come la Senna sullo sfondo e le chiatte che la percorrono. E noi lettori cerchiamo quello… L’ ormai vecchia serie televisiva di Maigret interpretata da Gino Cervi nei panni del Commissario servì a far innamorare un numero esorbitante di teleutenti delle introduzioni musicali alle molteplici serie, del personaggio principale e moglie , spalle di Cervi, di Parigi anche se non si vedeva mai perchè gli episodi televisivi erano girati per non spendere troppo negli studios RAI, forse anche di Simenon creatore di Maigret??Certo , anche io vidi tutto quanto, fuorchè nel periodo Settembre 1957 /Gennaio 1960 perché ero militare nella leva di mare, con 28 mesi che ricordo con nostagia, due anni a Napoli: ero a Castel Sant Elmo, allora stazione radiotrasmittente della Marina militare.Maigret si aggira per Parigi non proprio sempre negli stessi luoghi, a volte le indagini lo portano anche in Vandea o all’estero in Olanda. Però Parigi e la sua stufa di ghisa ad ovoli sono rimaste ben impresse nellamente di tutti! Oggigiorno la sede principale della polizia parigina è altrove, non so in quale arrondissement, nel quai degli orologiai non si sente più ticchettare! Il tempo passa, come canta Tempo in una delle sigle televisive qui in disamina romantica. Tenco canta la sigla anche in francese, a mio parere meglio che in italiano. Mah, o sono io che sogno?? Nel 1957 anche mio padre faceva il militare a Napoli, in fanteria. Ma guarda…. potrei quindi come età essere tuo padre!! D’ora in avanti cosa faremo? innanzi tutto nei miei prossimi post su Facebook indurrò Leika Balalaica ( Contro, contro, contro spia, come nel famoso fumetto di Paperino by Barks) ad occompagnarlti nella visita notturna non autorizzata del Museo Jacovitti che si trova a Roma.Poi, con la complicità di Leika e del suo feroce e gelosissimo cane Dobberman di nome e di fatto, dopo aver depredato i pezzi più rari,vedremo se sarai tanto veloce nella fuga da salvarti i gioielli!!Consento che all’esterno ti attenda in veste di crocerossina Angela con tanto di autoambulanza per l’eventuale reinserimento/trapianto dei gioielli!!! Oggi 2 Novembre piove sulla Parigi di Nestor Burma, mentre io e Jacques Tardi ci siamo rifugiati prima sotto il tendone a righe rosse di una brasserie chiusa, poi in square Saint Medard dopo aver sostato per scaldarci, con un calvados, in un Bistrot che fa da angolo al Boulevard Port Rojal con rue Broca, la quale poi prosegue diventando Rue Censier: son solo viuzze che quasi nessun turista conosce, anche se il loro percorso zigzagante che porta al Jarden des piantes mi suggestiona sempre in modo tale che spesso piango calde lacrime! “Piangi?”, mi chiede Angelina tornata bambina di sette anni per volere di Cronos, che con il tempo spesso si gingilla!!! Tardi mi parla di Polar & BD, mentre io mi asciugo con l’angolo della tovaglia gli occhi ancora umidi di pianto. Angelina sta giocando con Sentier, il cagnolino tutto bianco portafortuna del Bistrot qui in Square san Medard. Fuori la pioggia ha intensificato la sua violenza e il vento costringe i rari passanti ad aggrapparsi con due mani all’ombrello: un due Novembre che alla fin fine non mi dispiace, penso questo mentre bevo con lentezza il mio tè nero Damman senza zucchero e neppure limone! Ma dov’è rue Picpus? Rue Picpus??Passa sul lato sinistro di Place de la Nation e si perde verso il basso arrivando quasi all’ngresso sud de BOiS de Vincennes all’altezza del lac Daumesnil, all’interno del bois. C’è proprio una zona chiamata Quartiere Picpus. Io penso di non averla mai percorsa tutta in questao senso . La rue de Picpus rencontre ou traverse les voies suivantes : départ : rue du Faubourg-Saint-Antoine (côté impair et côté pair) ;boulevard Diderot (côté impair et côté pair) ;avenue Dorian (côté impair) et rue Dorian (côté pair) ;rue Jaucourt (côté impair) et rue du Sergent-Bauchat (côté pair) ;avenue de Saint-Mandé (côté impair et côté pair) ;rue Santerre (côté impair) et rue de la Gare-de-Reuilly (côté pair) ;rue Dagorno (côté impair) ;rue Lamblardie (côté pair) ;rue du Docteur-Goujon (côté pair) ;boulevard de Picpus (côté impair) et boulevard de Reuilly (côté pair) ;rue Sidi-Brahim (côté pair) ;rue Gossec (côté pair) ;avenue Daumesnil (côté impair et côté pair) ;avenue du Général-Michel-Bizot (côté impair et côté pair) ;rue Ernest-Lacoste (côté impair) ;débouché : boulevard Poniatowski (côté impair et côté pair). Au-delà du 12e arrondissement qu’elle traverse entièrement, la rue de Picpus est le premier tronçon d’un axe sud-est–nord-ouest qui se poursuit par la rue des Boulets, la rue Léon-Frot, la rue Saint-Maur et la rue Juliette-Dodu jusqu’aux abords du canal Saint-Martin dans le quartier de l’Hôpital-Saint-Louis. Accès La rue de Picpus est desservie par les lignes (M) (1) (2) (9) à Nation et aux lignes (M) (6) (8) à Bel-Air, Daumesnil, Michel Bizot et Porte Dorée. La rue est également accessible par les lignes de bus RATP 29 46 56 57 64 86. Merci beaucoup! Percorsa oggi, anche nei due sensi, con street view, Rue Picpus appare di una estrema normalità, da un punto prettamente urbanistico/architettonico non si può prendere di sperare di trovare l’ atmosfrta del romanzo di Simenon che manda Maigret ad indagare su suesta strada parigina.La strada in questione non mi pare abbia mantenuto nulla dell’atmosfera tipica del periodo intercorso fra le due guerre .Abbattute nel 1919 le ultime vestigie murarie della cinta daziaria e cercanto di fare sloggiare la numerosa popolazione che da decenni si era inatallata a ridosso proprio delle mura stesse -operazione conclusasi solo nel 1970 con la costruzione circonvallazione automobilistica urbana- il periodo storico utilizzato per la saga di Maigret è ancora risuonante dell’eterogenea anima del sociale, come appunto quella degli abitanti di quella che era consoìiderata la”Zone”, con tutto il folclore che le era proprio.il cinema e le pibblicazioni di appendice hanno sfruttato il mito della “Zone”, cantato anche da valenti cantori della banlieu miserabile ma umanissima.Addio Parigi, come tutto ti trasformi, diventi un’altra cosa!! Povera rue Picpus, guarda e riguarda non c’è rimato proprio nulla del secolo passato. Anche se Ferenc stilizza sempre più, Maigret ha dismesso pure la bombetta, the bowler hat, tanto amato dall’amico MATISSE. Le chapeau-melon che portava ancora mio nonno!!Non c’è nulla da fare, meglio non pensarci più.