SIGNS, UN NONSENSE CHE CERCA DI IMITARE HITCHCOCK

SIGNS, UN NONSENSE CHE CERCA DI IMITARE HITCHCOCK

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Quando, nell’ormai lontano 2002, uscìSignsdiM. Night Shyamalan, fu subito un successo. Dopo un paio di colpi ben piazzati, cioèIl sesto sensoeUnbreakable, conSignsin molti arrivarono a definire Shyamalan“il nuovo Steven Spielberg”.Tutti lo acclamavano ed era scoppiata una specie di Shyamalamania. I film di Shyamalan eranoil diverso. Eranola novità. La maggior parte delle grosse produzioni erano omologate: vacui action-thriller che alla lunga si somigliavano tutti. L’unica differenza sostanziale stava nel potere del dio denaro.Tanti più soldi c’erano per il mezzo, tanti più effetti speciali e scene d’azione si potevano ficcare dentro. Una situazione in crescendo, che portava a preferire sempre più la forma alla sostanza. Perciò un film che non fosse per 3/4 una serie d’inseguimenti, esplosioni e scene di mazzate tenuti insieme da una trama scritta su un post-it, chiaro che rappresentasse una novità. Non è mai facile, sopratutto su internet, parlare di qualcosa largamente apprezzato dai più. Specie quando il tuo parere fa a cazzotti con il resto del mondo. Tuttavia, con buona pace di tutti,Signsè un film che a me è piaciuto poco. Signsinizia con il pastoreGraham Hess(Mel Gibson) e la sua famiglia, composta dai due figli,Morgan(Rory Culkin, fratello minore di Macaulay) eBo(Abigail Breslin), e suo fratelloMerrill(Joaquin Phoenix) ex giocatore di baseball che vive con loro. Mentre tutti erano occupatissimi a fare praticamente niente, Bo fa uscire tutti di casa urlando come una dannata. Il padre e lo zio corrono per vedere cosa diavolo stia succedendo. Quando i due arrivano, trovano Bo evidentemente spaventata. Poco più in là c’è il fratello Morgan, con una faccia (per tutto il film) da stoccafisso che Mercoledì Addams pare Paris Hilton sbronza.Comunque sia, la camera si solleva e con una bella inquadratura dall’alto abbiamo la rivelazione: cerchi nel grano. Spaventosi cerchi, aggiungerei, vista la reazione quasi psicotica che ha avuto la bambina.Capisco il pathos, la tensione e via dicendo. Però, dal punto di vista della bambina, di fronte a lei dovrebbe esserci semplicemente una distesa di steli di grano piegati a terra. Quindi, nulla che possa giustificare una reazione così forte. A ogni modo, vista e considerata la storia dei cerchi, Graham chiama la polizia, cioè, la “sceriffa” della cittadina. Sorvolando su quanto sia stereotipata la figura dello sceriffo di provincia, e il tentativo di dargli giusto un tocco di originalità ricorrendo alle quote rosa, c’è una cosa che mi ha disturbato: i dialoghi. Quando l’agentePaski(Cherry Jones) arriva a casa di Graham, l’intera sequenza regge su una linea di dialogo totalmente slegata dal contesto. In cui il personaggio della Jones ciarla di come è dovuta intervenire per calmare una vecchia entrata nel negozio di attrezzature sportive del paese, che si era messa a sputare come un lama sugli skateboard esposti. Questa faccenda dei dialoghi esterni alla trama è una prerogativa della scrittura diQuentin Tarantino. A sua volta, uno dei pochissimi che sia riuscito a imitare lo stile diElmore Leonard, considerato uno dei migliori dialoghisti di sempre, il cui tratto distintivo era proprio quello di portare avanti la trama dei suoi libri non attraverso passaggi descrittivi, bensì tramite le conversazioni tra i personaggi. Tanto per capirci, vediPulp Fiction: quando Jules e Vincent parlano del Royal con formaggio e Le Big Mac, fino al volo dalla finestra di Tony Rocky Horror per aver fatto un massaggio ai piedi a Mia Wallace. Oppure la sequenza iniziale diBastardi senza gloria, quando Hans Landa interroga il contadino francese. La natura apparentemente amichevole di Landa è piuttosto disturbante. Crea tensione, incertezza. Man mano che la conversazione va avanti il personaggio diventa sempre più sinistro e il contadino sempre più, come dire, assoggettato. Tramite poche linee di dialogo si ottiene la dissimulazione del climax, una caratterizzazione e un avanzamento. InSigns, invece, i dialoghi di Shyamalan non hanno il minimo senso nell’economia della situazione. La scena non ha alcuna rilevanza. Inizia e finisce così com’è iniziata, senza portare da nessuna parte. La si potrebbe anche tagliare e non cambierebbe nulla.Ci sono un altro paio di scene inSignsin cui Shyamalan tira fuori questitocchi di classe, ma le vediamo più giù. Graham mostra alla poliziotta il luogo in cui sono apparsi i cerchi e qui viene fuori che il personaggio di Gibson ha (non saprei come altro definirli) deipoteri da super-padre.Spieghiamoci bene. Gli animali della fattoria cominciano a comportarsi in maniera strana (perché poi?), tra cui ancheHoudini, il cane degli Hess. Mentre Graham e l’agente Paski discutono, Bo e Morgan restano soli con il cane, che diventa aggressivo ed è sul punto di attaccarli. Ed è qui che spuntano i poteri da super-padre di Gibson. Amillemilakm di distanza, nel silenzio più assoluto se ne esce con“… aspetta. Non sento i bambini”. Passi il fatto che quando sono nei pressi tu li tenga d’occhio e quindi riesci a sentirli. Però, per come stanno le cose, la scena cosa mi fa intendere? Che il personaggio è in grado di sentire, anzi, di percepire i figli sempre e comunque. Preoccupato, Gibson si precipita (e vista la situazione, aggiungerei senza apparente motivo) alla ricerca dei bambini e cosa trova? Il figlio maggiore Morgan che ha accoltellato il cane per difendersi. Ora, la bambina alla vista di un po’ di mais piegato a terra urla come un licantropo con le emorroidi. E nel momento in cui il fratello uccide il cane mentre era sul punto di sbranarli non caccia fuori un fiato? Soprattutto, Gibson percepisce ilnon-rumoredei figli, e non sente un cane idrofobo ucciso a coltellate da un bambino? A questo punto voglio sottolineare un paio di cose: la perdita della fede di Graham e il personaggio direttamente responsabile di ciò,Ray Reddy. Interpretato dallo stesso M. Night Shyamalan, il regista. Il personaggio di Shayamalan si addormenta alla guida investendo accidentalmente la moglie dell’ex pastore. Il quale, assistendo alla morte della donna, decide di non credere più in Dio. Ok, ma… tutto questo che c’entra con gli alieni? Capisco il voler dare a una storia un sottotesto e, magari, varie chiavi di lettura. Tuttavia, una cosa del genere, inserita in un contesto dove l’avvenimento centrale è un’invasione aliena, non mi pare tanto sensata. Nel frattempo i media di tutto il mondo diffondono le immagini di navicelle spaziali nei cieli di varie città. Questa dovrebbe essere una cosa epocale, no? Dato che gli extraterrestri sembra stiano preparando a invaderci. Tuttavia inSignsquesto è un altro vicolo cieco. L’ennesimo cul-de-sac in cui Shayamalan si è andato a ficcare. Perché da qui in poiSignsè un crescendo di totale nonsense. Voglio riprendere un attimo la questione dei dialoghi. La prima regola per rendere credibile un personaggio è lacoerenza.Immaginiamo una storia in cui ci sono, che so, due spacciatori che parlano di un affare andato male. Cosa potrebbero mai dirsi, e sopratutto in che modo lo direbbero? Potrei mai scrivere un dialogo in cui personaggi del genere si esprimono come due professori di Harvard? Allora, l’invasione è ufficiale. Gli Hess stanno incollati al televisore ad ascoltare gli aggiornamenti e i risvolti della situazione. Vorrebbero registrare quell’avvenimento storico e, per farlo, utilizzare la cassetta su cui è registrato il saggio di danza di Bo. La bambina si oppone, e che succede? Il fratellino, Morgan, se ne esce con una menata sull’importanza di quell’avvenimento storico e i significativi risvolti futuri che potrebbe avere sui loro figli.Ora, già il personaggio era poco plausibile, ma così… cioè, un bambino di otto anni in grado di formulare un pensiero tanto complesso esprimendosi come Tolstòj dove si è visto mai? In secondo luogo, un altro grossoperchériguarda Ray, il personaggio interpretato da Shyamalan. Mi pare strano il fatto che il colpevole di un omicidio colposo continui a mantenere rapporti con la famiglia della vittima, ma tant’è. Soprattutto, la sua presenza è fondamentalmente superflua. Sorvolando sullo spoiler tirato fuori a metà film, quando parlando con Graham se ne esce con“penso abbiano problemi con l’acqua”, è ciò che avviene in seguito ad aver poco o nessun senso.Ray ha imprigionato un alieno nello scantinato di casa e indovina un po’ cosa fa? Invece di chiamare la polizia, l’esercito, l’Fbi o chicchessia, si mette tranquillamente in macchina e se ne va. Avvertendo Graham che se vuole può andare benissimo a buttare un occhio all’essere alieno. Com’è come non è, dopo l’incontro con l’extraterrestre Graham torna a casa e: 1)Anziché scappare verso un posto più sicuro, decide di asserragliarsi. In un luogo, la casa, in cui per quasi 3/4 di film è palesemente mostrato che gli alieni bazzicano (chissà perché, poi).