SICILIAN GHOST STORY A CANNES
Sicilian Ghost Storyè unaghost storysiciliana, ma anche una favola d’amore ambientata in una location meravigliosa come ilParco dei Nebrodi, in una Sicilia di sogno, inaspettata, tra cascate, laghi, fitta vegetazione e alberi secolari. Arriva nei cinema italiani dal18 maggio. Sicilian Ghost Storyè l’unico film italiano in gara alla Settimana della critica diCannes 2017. Non solo: il film diFabio Grassadonia e Antonio Piazzaè il primo film italiano ad aver mai aperto la sezione in 56 anni, il che è un primato storico di non poco conto. La trama diSicilian Ghost Story, ultimo film dei due registi palermitani, è una storia di ragazzi, suggestioni e mistero che si dirama tra panorami mozzafiato e atmosfere cupe. Dopo aver vinto conSalvonel 2013 ilGran Premio della Semainee ilPremio Rivelazione al 66esimo Festival di Cannes, Grassadonia e Piazza hanno realizzato una pellicola che incrocia generi diversi, mischiando politica, fantasia e una storia d’amore. Si tratta di una coproduzione Italia-Francia-Svizzera che ha come protagonista Giuseppe, un ragazzino di tredici anni che improvvisamente scompare… È infatti la storia “semplice” di un bambino che sparisce e di una bambina che lo cerca. Se tutti intorno tacciono, lei non accetta la legge del silenzio/consenso. Una storia di fantasmi: quello del bambino, quello della mafia, dei siciliani, in cui si legge l’influenza dell’adoratoLeonardo Sciascia. Ma il vero fantasma, da non dimenticare mai, è quello diGiuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato, strangolato daGiovanni Brusca, “U Verru”, nel 1993. Giuseppe era un giovanissimo, valente fantino.Protagonisti sono i tredicenniJulia Jedlikowska(Luna), polacca palermitana, eGaetano Fernandez(Giuseppe) del quartiereZisadi Palermo, entrambi per la prima volta sul grande schermo. Per la sceneggiatura diSicilian Ghost Story, Grassadonia e Piazza erano già stati premiati con il prestigioso Sundance Institute Global Filmmaking Award alSundance Film Festivaldi Robert Redford nel 2016, un premio che ogni anno onora registi emergenti che si distinguono per originalità e talento. LaSiciliaraccontata nel film, grazie alle fantastiche ambientazioni delParco dei Nebrodi, sembra come sognata, diversa, come un mondo creato daiFratelli Grimm, ma è sempre una terra “madre” che protegge e aiuta i suoi figli in pericolo. I boschi diCesarò(Messina) eTroina(Enna) e i loro corsi d’acqua e i laghi, così comeCerami, un paese gioiello nell’ennese, dove sono state girate alcune scene, hanno fornito le atmosfere oniriche del film, grazie ai colori, alle ambientazioni e alla fotografia del grandeLuca Bigazzi, record di vittorie delDavid di Donatelloper il miglior direttore della fotografia, con 7 statuette. Il direttore della Settimana della critica,Charles Tesson, ha detto:“Antonio Piazza e Fabio Grassadonia aprono la Settimana della critica del Festival di Cannes con un incredibile film, incrocio di generi diversi, che combina sguardo politico, fantasia e storia d’amore, con potente maestria”.I due registi parlano di favola nera e favola d’amore:“LaSiciliaè tutta una dimensione fantastica e non ci si può star dentro senza fantasia. La collisione fra un piano di realtà e un piano fantastico ci ha fatto riconoscere gli elementi che da tempo avevamo davanti agli occhi: un fantasma e la colpa di un mondo che sopprime bambini”. Per rappresentare una storia così particolare, che trasfigura in una favola nera con protagonisti due ragazzini nel mondo di morte della mafia, i due registi non potevano che scegliere un vero maestro della luce comeLuca Bigazzi, il direttore della fotografia dei film diPaolo Sorrentino, ma anche diRomanzo criminaleeLa tenerezza. E proprioBigazzici spiega in questa clip come, anche attraverso la sua luce, nel film la fiaba incontri Cosa Nostra.