SENZA ESCLUSIONE DI COLPI: 10 CURIOSITÀ
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Ma sta di fatto che pochi film dove si buttano le mani con violenza ti infognano malamente comeSenza esclusione di colpi. In virtù di questo, andiamo a buttare l’occhio su una decina di curiosità sul film ispirato alla vera / finta storia di un uomo che lotta a rischio della vita in un violento torneo di arti marziali di cui solo lui conosce l’esistenza. A quanto pare, il film è basato su fatti realmente accaduti aFrank Dux, un tipo che, per quello che dice di aver fatto in vita sua, a confronto James Bond e Rambo sono buoni giusto per aiutare Dodò a spicciare l’Albero Azzurro. Frank Dux asserisce che nel 1975, ai tempi in cui era un agente sotto copertura, prese parte al“Kumite”, un torneo segreto di arti marziali organizzato nei bassifondi dalla malavita, e di averlo vinto. Questi, in linea di massima, sono i fatti che hanno ispirato il film. Nel corso del tempo la situazione è diventata paradossale, simile allaTeiera di Russell: nessuno ha mai sentito parlare del Kumite, nessuno si è mai fatto avanti per confermare una qualunque delle affermazioni di Dux che non possono essere dimostrate né confutate.La convinzione largamente diffusa è che Dux non sia altro che (per usare una definizione tecnica) un pallonaro. In ogni caso, Frank Dux è stato ilfighting coordinatordel film. Tra l’altro, quandoJean-Claude Van Dammevenne scelto per interpretarlo, nonostante i suoi riconoscimenti nelle arti marziali e nel mondo del bodybuilding, Dux disse che la sua forma fisica non era un granché. Non ho idea di come fosse Van Damme nel momento in cui si presentò sul set. Però, tenendo presente che il suo ultimo incontro da professionista si tenne nel 1980, e che nei sei anni successivi i primi passi della sua carriera cinematografica l’hanno visto come stuntman, senza contare il ruolo del lottatore russo cattivo, antagonista nel filmKickboxers – Vendetta personale(No Retreat, No Surrender) diCoreyYuen, non penso fosse proprio un rottame. Comunque sia, Dux lo sottopose a un programma di allenamento speciale della durata di tre mesi. Van Damme disse in seguito che quelli furono i mesi più duri della sua vita. Prendiamo un attimo le distanze da Dux, ok? Una domanda: che hanno da spartireLa Casa(Evil Dead) di Raimi eSenza esclusione di colpi? Entrambi sono stati vittime dell’assurdo tentativo di serializzazione di titoli ingannevoli della distribuzione italiana. DaSenza esclusione di colpidel 1988 uscirono tre seguiti ufficiali:Bloodsport II: The Next Kumitenel 1996.Bloodsport IIInel 1997 eBloodsport IV: The Dark Kumitenel 1999. Tutti con protagonistaDaniel Bernhardt, noto perlopiù come il Van Damme degli scappati di casa, e per la parte di Siro nella serie tvMortal Kombat: Conquest. Inoltre nel 1989 uscì il filmNo Holds Barredcon Hulk Hogan, arrivato da noi anch’esso con il titoloSenza esclusione di colpi…Nel 1990, invece, Van Damme fu protagonista di un insipido prison movie,Death Warrant, da noi adattato col titoloColpi Proibiti.Ci siamo? Attenzione perché adesso arriva il bello: nel 1991 uscì il filmAmerican Kickboxerche con Van Damme eBloodsportnon aveva nulla a che spartire, ma da noi venne importato con il titoloSenza esclusione di colpi 2. MentreBloodsport IIeIIIarrivarono con i titoliColpi Proibiti IIeColpi Proibiti III. Una cagnara allucinante. Un fatto divertente riguarda il personaggio diRay Jackson, nel film interpretato daDonald Gibb. Ray, sulla base di accordi fatti con lo stesso Frank Dux, sarebbe basato su un vero amico di quest’ultimo, ovvero il campione di jujitsu nonché ex motociclistaRichard Robinson. Va be’ che Gibb sia poi diventato noto maggiormente per il ruolo di Orco nel filmLa rivincita dei nerded è risaputo che sia considerato uno che con le arti marziali non abbia niente in comune. Nel film, il suo personaggio, nonostante fosse basato specificatamente su Robinson, non tira manco un calcio per sbaglio. Va avanti giusto un po’ a schiaffi e papagni senza mai, e dico mai, usare un solo colpo di una qualsivoglia arte marziale a caso. Se il buttare le mani a casaccio poteva magari andare bene per il personaggio di Gibb, di certo non poteva essere così per il “boss finale” del film.Il malvagioChong Li, è interpretato dall’artista marziale e bodybuilder cineseBolo Yeung. Il cui vero nome èYang Sze. Praticamente, nel 1973 esceI 3 dell’Operazione Drago, ok? Ecco, in questo film uno dei “mid-boss” è appunto interpretato da Sze, il cui personaggio non solo è simile, se non uguale, al Chong Li diSenza esclusione di colpi, ma era chiamato appunto Bolo. Da qui in poi, Yang Sze decise di adottare il nome d’arte Bolo Yeung. Nonostante non lo dimostri per niente, Bolo inSenza esclusione di colpiaveva già passato i quaranta. Come attore è attivo dalla fine degli anni sessanta, ma solo grazie al sodalizio con Van Damme, Bolo Yeung è diventato famoso in occidente come “cattivo”.Da diverse interviste è venuto fuori che in realtà è un tipo pacioccone. Tanto che durante le pause tra le riprese passava il tempo a giocare con il figlio che si tirava appresso. Senza esclusione di colpisi svolge in location parecchio suggestive. Si tratta, infatti, di uno degli ultimi film le cui riprese si sono svolte aKowloon Walled City, una enclave autonoma all’interno di Hong Kong, prima che venisse abbattuta. Anche se Frank Dux afferma che nel 1975 prese parte al Kumite a Nassau, nelle Bahamas, non a Hong Kong, dove è ambientato il film. Spesso i personaggi del film sono d’ispirazione per altre opere dal grosso impatto. Tipo Shang Tsung e Raiden di Mortal Kombat, che erano stati presi di peso da Lo Pan e Fulmine, uno delleTre Bufere. Qui succede la stessa cosa: il Frank Dux interpretato da Van Damme, anche se in una forma vagamente parodistica, è il modello su cui è basatoJohnny Cage, con il quale condivide storia, aspetto e il famoso pugno alle palle in spaccata. InSenza esclusione di colpiVan Damme è in grado di eseguire un particolare colpo, ilDim Mak, ovvero il famosoColpo della Morte.Immagino che chiunque abbia visto il film lo ricordi benissimo, ma a beneficio dei disinformati diciamo che il Dim Mak è una specie di variante della tecnica di Hokuto usata da Ken il guerriero: tramite colpi sferrati in sequenza ai punti di pressione dell’avversario, l’attaccante può provocare fratture ossee, lesioni ai muscoli, paralisi e addirittura la morte.Il vero Frank Dux asserisce di padroneggiare questa tecnica. In realtà, il Dim Mak non esiste. O meglio, esiste, ma solo nei miti folkloristici cinesi sulle arti marziali. Sostanzialmente è una specie dideus ex machinapresente da millemila anni nei romanzi cinesi di generewuxia. Si tratta di romanzi d’avventura simili ai nostri di cappa e spada. Tanto per dire, anche Volpe di Giada nel filmLa Tigre e il Dragoneusa il Dim Mak, eh. A ogni modo, grossa parte del successo in occidente del “colpo della morte” è dovuto a un certo Conte Dante, che fra gli anni sessanta e settanta iniziò a pubblicare a nastro annunci particolari sulla rivista Black Belt e altri magazine del settore.In sostanza diceva di poter insegnare a chiunque il Dim Mak, previo versamento di una piccola quota d’iscrizione alla “Black dragon fighting society”. Senza esclusione di colpifu un enorme successo, nonché il trampolino di lancio per la carriera di un giovane Jean-Claude Van Damme, che, fino a quel momento, non è che avesse concluso poi tanto. Tutto ciò è stato dovuto a una concomitanza di fattori, primo tra i quali la proverbiale botta di culo. Infatti, il ruolo di Frank Dux originariamente era andato a Jeff Pruitt. Il quale era già da tempo affermato nel settore come stuntman, stunt coordinator e artista marziale. Tra parentesi, era cintura nera di Tang Soo Do.L’unico motivo per cui si “ripiegò” su Van Damme fu perché Pruitt ebbe un brutto incidente in cui si fratturò la caviglia che lo tenne fermo per un anno.