QUANDO SI ANDAVA AL CINEMA QUASI TUTTE LE SERE
History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Io sono nata nel 1945 a Torino. Quando ero piccola la forma di spettacolo più diffusa era il cinema. Il mio cinema sotto casa era l’Arlecchino. Non era un cinema di prima visione. Il cinema Arlecchino di Torino Il cinema Arlecchino è chiuso dal 2015. Gli attuali proprietari avevano chiesto di poter trasformare una parte consistente della sua superficie in un centro commerciale, ma il comune di Torino non ha concesso la deroga per poter fare i lavori. “Ombre Rosse” di John Ford (Usa, 1939), distribuito in Italia il 2 novembre 1940 La mia famiglia era appassionata di cinema, soprattutto mio padre. Mi raccontava che la Fiat, dove aveva lavorato dal 1935 al 1945, dava ai dipendenti una tessera che permetteva di ottenere forti sconti. Così andava al cinema quasi tutte le sere.Anche dopo il matrimonio (1938), lui e mia madre avevano l’abitudine di andarci. Dopo il 1945 mio padre e mia madre si trasferirono in Via Gioberti e aprirono un negozio di frutta e verdura. Anche se vivevamo in una zona semi centrale non eravamo una famiglia borghese.Eravamo una famiglia modesta come la maggior parte dei nostri vicini di casa. Ci comportavamo come loro. Non erano ancora sorti i grandi complessi di case popolari o a riscatto nelle zone periferiche delle città o fuori città, nei paesi della cintura. Stabilimento Fiat Lingotto bombardato Vivevamo piuttosto ammassati nelle case di fine Ottocento o del periodo del fascismo, gomito a gomito con i professionisti e i borghesi che occupavano gli appartamenti più spaziosi e con i soffitti più alti.La casa dove vivevano i miei prima della guerra era stata bombardata. Eravamo molto felici di essere vivi. L’avevamo scampata! “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder (Usa, 1959). Fu proiettato in Italia nello stesso anno dell’uscita americana I film debuttavano nella sale di prima visione del centro. Per arrivare alle sale di periferia o semi periferia ci mettevano anni, soprattutto se il film aveva avuto successo. Poi uscivano dal circuito. Dopo qualche anno riapparivano nelle sale di periferia perché non venivano ancora trasmessi alla televisione. Ricordo ancora la mia emozione nel vedereA qualcuno piace caldodi Billy Wilder,dopo anni dalla prima programmazione.Io non ero riuscita a vedere il film a suo tempo né in prima visione, né nelle sale più modeste. Intorno alla metà degli anni sessanta (forse in seguito alla tragica morte diMarilyn Monroeavvenuta nel 1962) fu programmato in una sala periferica di Torino, zona Madonna di Campagna.Una mia amica mi invitò ad andarlo a vedere insieme a lei. Il film mi emozionò: la Monroe era in piena forma, assolutamente commovente, soprattutto considerando la sua tragica fine. Ma i tempi erano già cambiati. Ci si spostava di zona per andare a vedere un film… “Casablanca” di Michael Curtiz (Usa, 1942), proiettato in Italia il 21 novembre 1946 … mentre non succedeva fra il 1945 e il 1955. Noi andavamo solo al nostro cinema sotto casa. Non sapevamo neanche quale film proiettasse. Non conoscevamo l’orario di proiezione. Abbiamo cominciato a interessarci di queste cose quando siamo andati a vivere in periferia e soprattutto quando siamo andati a vivere fuori città. Solo allora abbiamo cominciato a scegliere il film e quindi il cinema che lo proiettava. Questo succedeva perché a Torino le multisale sono sorte solo negli anni Novanta. Abbiamo cominciato a esigere che l’esperienza di andare al cinema fosse interessante, mentre in precedenza era usuale allo stesso modo in cui lo diventò in seguito guardare la televisione. Cinema Arlecchino ex Imperiale (1923) Il nostro cinema di zona era l’Arlecchino, in corso Sommelier 22. Era stato inaugurato nel 1923 con il nome di cinemaImperiale. Dopo la caduta del fascismo era stato ribattezzato.A molti cinema italiani che avevano un nome che evocava i miti fascisti fu cambiato il nome dopo il 1945 per evitare imbarazzi. “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica (Italia, 1948) Dal 1945 al 1955 il numero di biglietti venduti nei cinema continuò a crescere. Nel 1955 furono venduti 819 milioni e mezzo circa di biglietti. La popolazione italiana era di circa 50 milioni di persone. In pratica furono staccati 16 biglietti a testa per ogni italiano all’anno.Calcolando che i bambini non pagavano, ogni italiano andava al cinema circa due volte al mese.Dopo il 1955 il numero dei biglietti staccati in un anno cominciò a diminuire, dapprima lentamente e poi sempre più velocemente.Che cosa stava cambiando? “Le miserie del signor Travet” (Italia, 1945) I primi spettacoli televisivi messi in onda in Italia risalgono agli anni cinquanta. La prima trasmissione televisiva della Rai avvenne il 3 gennaio 1954, con il film “Le miserie del signor Travet”(1945) di Mario Soldati. Olimpiadi di Roma 1960, trasmissione televisiva Tuttavia, solo con la trasmissione delle Olimpiadi di Roma nel 1960 la televisione cominciò a diventare un vero oggetto del desiderio e unostatus symbol.I televisori erano ancora rari e cari. Spesso i vicini di casa si radunavano per assistere agli spettacoli insieme.Nel 1965, dieci anni dopo il picco di biglietti venduti, le perdite di biglietti del cinema erano del 20%, fino ad arrivare al 50% negli anni settanta. Il fenomeno era già successo negli Stati Uniti, dove la televisione era arrivata prima.Nel 1946 gli spettatori che frequentavano regolarmente il cinema erano 98 milioni. Nel 1957 si erano ridotti circa della metà, costringendo quattromila sale alla chiusura. Espansione americana nei suburbi dopo la Seconda guerra mondiale Non fu solo l’impatto della nascente televisione a mettere in crisi la frequentazione delle sale cinematografiche. Lo sappiamo per certo perché i ripetitori non coprivano tutto il territorio americano, in modo da rendere ovunque la televisione una concorrente per il cinema. Una delle cause della diminuzione degli spettatori cinefili era la crescita delle “città satelliti” intorno alle metropoli americane. Diventava sempre più complicato per gli spettatori raggiungere il cinema che nella fase precedente era sotto casa, vicino all’abitazione cittadina. Mio padre si avviava per primo dicendo:“Ci ritroviamo davanti all’Arlecchino. Vado a comprare i biglietti”. Usciva mentre mia madre spegneva le luci del negozio e si toglieva il grembiule. Mia zia Francesca chiedeva:“Mangiamo qualcosa? Devo preparare?”.