Costretto a partecipare a una gara in cui in palio vi sono le sorti del suo villaggio, Demetrio decide di nascondersi in una grande giara per fuggire ai suoi obblighi e alle aspettative dei suoi compaesani.
Un nascondiglio che si trasforma in un passaggio temporale a causa di un fulmine, che catapulta il giovane dritto nella Tokyo degli anni sessanta: ai suoi occhi una magica e sorprendente polis che si appresta a festeggiare e celebrare le olimpiadi, proprio come nella Grecia di Demetrio.
Colpo di fulmine o fulmine a ciel sereno? Ogni volta che un fulmine o un flash colpisce Demetrio, spassosa vittima di eventi sempre più ilari e divertenti, le due epoche collidono permettendo il passaggio del personaggio da un passato all’altro. Viaggi sorprendenti e strampalati che fanno crescere la stima del popolo nei confronti del goffo protagonista.
Se con Thermae Romae l’autrice era riuscita a sorprendere i lettori, con Olympia Kyklos conferma una volta per tutte la sua immensa bravura e una vastità di conoscenze condivise con ben pochi suoi colleghi.
Le opere della Yamazaki sono decisamente geniali, oltre alla sua passione per il mondo antico traspare una indomabile curiosità.
Nei suoi manga, nonostante la risata sia la maggior risorsa e il principale punto di forza, si trova una certa complessità che contrasta la semplicità che traspare alla prima occhiata. Solo leggendo Olympia Kyklos si possono comprendere tutti gli aspetti dell’opera, ricca sia per quanto riguarda la sceneggiatura sia per lo stile grafico.
In questa nuova opera lo stile caratteristico della Yamazaki si arricchisce traendo forza e insegnamento dalle opere precedenti. Se la cura del mondo antica è assai precisa, l’attenzione riservata alle figure umane, ai movimenti e alle tensioni del corpo umano lo è ancor di più.
I corpi statuari disegnati dall’autrice sono il vero e proprio fiore all’occhiello del manga, che anche in questo caso gioca sui contrasti tra serio e faceto, tra storia e ironia. Chi altri, oltre a lei, riesce a raccontare in maniera così divertente?
