NON SOLO FRANK MILLER, GLI SCENEGGIATORI DI DEVIL

NON SOLO FRANK MILLER, GLI SCENEGGIATORI DI DEVIL

Di Devil si è sempre detto che è il Batman della Marvel. Pochi superpoteri, tanta forza di volontà e, soprattutto, una profondità di carattere che permette agli sceneggiatori di scrivere una estrema varietà di storie. Non è sempre stato così. Devil ci ha messo anni a ingranare.

All’inizio Stan Lee, che lo ha creato insieme a Bill Everett, sembrava non avere molto tempo da dedicare a questa sua creatura. Soprattutto si è fatta sentire la mancanza di un disegnatore-storyteller continuativo della caratura di Jack Kirby e Steve Ditko. È un aspetto importante, dato che Stan Lee curava solo un po’ di intreccio e soprattutto i dialoghi finali.

Bill Everett lavorò solo al primo numero, Joe Orlando ne realizzò una manciata e così pure Wally Wood: tutti e tre questi “co-sceneggiatori disegnatori” sarebbero stati in grado di svezzare il personaggio, ma non ne ebbero il tempo o la voglia.

John Romita Sr., venuto dopo, non aveva una grande fantasia. Così pure il suo successore, il più longevo Gene Colan: quello che gli interessava era sopratutto disegnare vignettoni con Devil che non stava mai fermo.
Il diavolo rosso dovette aspettare fino all’avvento di Frank Miller per acquisire una precisa personalità che lo distinguesse dagli altri eroi in costume.

Comunque sia, nei primi 30 anni di vita sulle pagine di Devil si sono alternati dieci sceneggiatori (parliamo di coloro che hanno scritto almeno 12 numeri, cioè un anno) dando vita ad altrettanti cicli narrativi.

Ci sono stati alti e bassi, ma ognuno di loro ha saputo realizzare alcune storie memorabili che costituiscono altrettante tessere nel grande puzzle di uno degli eroi Marvel più amato dai lettori.
Proviamo a ricordare queste storie ormai lontane, dato che appartengono tutte al millennio scorso, .

 

NON SOLO FRANK MILLER, GLI SCENEGGIATORI DI DEVIL

STAN LEE

Periodo in cui ha scritto Devil: 1964-1969.
Numeri scritti: 1-9, 11-50.
Stile di scrittura: brillante. I dialoghi di Lee sono buoni, le sceneggiature (principalmente di Colan) lasciano a desiderare.
Punti di forza: i dialoghi.
Debolezze: il personaggio non è ancora a fuoco. I nemici sono spesso risibili.
Migliore avversario creato: Jester (forse).
Migliore storia: n. 47, “Brother Take my Hand”
– Trama: narra di un soldato di colore che ha perso la vista combattendo in Vietnam. La storia affronta temi complessi come la guerra, le disabilità fisiche e le disuguaglianze razziali.
Migliore idea: la creazione, sul n. 25 di Daredevil, di Mike Murdock, il pittoresco fratello gemello di Matt… interpretato da lui stesso!
Migliore disegnatore: Gene Colan.

 

NON SOLO FRANK MILLER, GLI SCENEGGIATORI DI DEVIL

ROY THOMAS

Periodo in cui ha scritto Devil: 1969-1970.
Numeri scritti: 51-69 e 71.
Stile di scrittura: Roy Thomas costruisce le storie attorno a un nucleo centrale costituito prevalentemente da forti contenuti emozionali. Cerca di fare in modo che siano le emozioni intense, come rabbia e disperazione, a determinare lo sviluppo dell’intreccio.
Punti di forza: le atmosfere che riesce a creare.
Debolezze: la mancanza di personalità di Devil.
Migliore avversario creato: Stunt Master.
Migliore storia: N. 65, “The Killing of Brother Brimstone”.
– Trama: Karen Page, ex segretaria dello studio legale di Matt Murcock, sta lavorando come attrice a Los Angeles in una soap opera dove compare un avversario chiamato Brother Brimstone. All’improvviso Brimstone da personaggio di finzione diventa reale, e comincia ad accanirsi contro i componenti della troupe.
Migliore idea: fare rivelare l’identità segreta di Devil a Karen Page nel n. 57.
Migliore disegnatore: Gene Colan.

 

NON SOLO FRANK MILLER, GLI SCENEGGIATORI DI DEVIL

GERRY CONWAY

Periodo in cui ha scritto Devil: 1971-1973.
Numeri scritti: 72-98, 118,144 e 145.
Stile di scrittura: le storie di Getty Conway appaiono un po’ rozze e bizzarre anche se piene di vita e di fantasia.
Punti di forza: l’abilità maggiore di Conway è come gestisce le relazioni tra i personaggi. In un modo sorprendentemente maturo a dispetto della sua giovane età.
Debolezze: le sceneggiature di Conway in questa fase appaiono molto confuse e frammentarie.
Migliore avversario creato: Man Bull.
Migliore storia: N. 86, “Once Upon a Time the Ox!”.
– Trama: viene ripreso lo storico personaggio del Bue solo per farlo tragicamente morire. Fa riavvicinare Matt e Karen solo per separarli definitivamente e fa abbandonare New York a Devil e alla Vedova Nera, che partono per San Francisco.
Migliore idea: complicare ulteriormente la vita sentimentale del diavolo rosso introducendo nel n. 81 la carismatica nuova co-protagonista nella serie: Natasha Romanoff, la Vedova Nera.
Migliore disegnatore: Gene Colan.

 

NON SOLO FRANK MILLER, GLI SCENEGGIATORI DI DEVIL

STEVE GERBER

Periodo in cui ha scritto Devil: 1973-1975.
Numeri scritti: 97-101 e 103-117.
Stile di scrittura: sceneggiatore istintivo, dà il meglio di sé quando lascia a briglia sciolta la propria immaginazione abbandonandosi a uno stato di anarchia creativa.
Punti di forza: la sua spontaneità gli permette di creare storie sperimentali e psichedeliche, a tratti demenziali e non-sense fortemente originali.
Debolezze: la mancanza di struttura delle storie lo porta qualche volta a creare intrecci confusi e frammentari dove gli inizi non spiegano molto, la parte centrale manca di uno sviluppo lineare, e i finali rimangono sospesi nel nulla.
Migliore avversario creato: Death Stalker.
Migliore storia: N. 111, “Sword of the Samurai”.
– Trama: Devil viene attaccato dal nuovo agente di Black Spectre, Silver Samurai.
Migliore idea: fare innamorare il nostro diavoletto della splendida Drago Luna, l’eroina spaziale calva.
Migliore disegnatore: Gene Colan.

 

NON SOLO FRANK MILLER, GLI SCENEGGIATORI DI DEVIL

MARV WOLFMAN

Periodo in cui ha scritto Devil: 1975-1977.
Numeri: 124-139 e 141-143.
Stile di scrittura: invece di inventare un unica storia lunga, Marv Wolfman preferisce creare tante piccole storie brevi che poi collegherà assieme in un secondo tempo.
Punti di forza: quando i collegamenti tra le storie funzionano si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un meccanismo perfetto.
Debolezze: quando i collegamenti non funzionano la storia intera tende a sfilacciarsi lasciando una sensazione di confusione e di incompletezza.
Migliore avversario creato: Bullseye.
Migliore storia: N. 131, “Watch Out for Bullseye He Never Misses!”.
– Trama: Matt è chiamato a indagare su un uomo dei bassifondi, che si scopre essere il padre di Heather, la sua fidanzata del momento. All’improvviso un assassino con un obiettivo oscuro e un forte desiderio di pubblicità uccide l’uomo per sfidare Daredevil in combattimento
Migliore idea: l’ipotesi, premonitoria nel 1976, che possa esistere un computer in grado di alterare a piacimento foto e filmati video (come vediamo sul n. 129).
Migliore disegnatore: Bob Brown.

 

ROGER MCKENZIE

Periodo in cui ha scritto Devil: 1978-1980.
Numeri: 151-161, 163-167 e 183.
Stile di scrittura: il suo stile deve molto al genere horror, essendosi formato scrivendo per i periodici a fumetti della Warren Publishing.
Punti di forza: quando riesce a tenere il racconto sui binari dell’horror, tra ombre, cimiteri e strane apparizioni, tutto fila liscio.
Debolezze: quando deve uscire dalla sua comfort zone non sempre riesce a cavarsela con una sufficienza.
Migliore avversario creato: Joseph ‘Wall-Eyed’ Pike.
Migliore storia: N. 158, “A Grave Mistake”.
– Trama: Matt viene rapito da tre uomini-animali. La Vedova Nera cerca di fermarli, ma riesce solo ad abbattere Bird-Man, mentre gli altri due rapiscono Matt Murdock. Matt viene portato in un cimitero dove viene consegnato a Deathstalker, un criminale con il potere di smaterializzarsi, che poi uccide i complici Cat-Man e Gorilla-Man. Deathstalker rivela che una volta era lo Sterminatore, uno storico nemico di Devil. Daredevil e Deathstalker si scontrano e al culmine della battaglia il criminale calcola male l’attacco e si rimaterializza troppo presto, solidificandosi mentre sta attraversando una lapide. E Muore.
Migliore idea: introduce nel n. 153 il personaggio di Ben Urich, un giornalista investigativo fumatore accanito che lavora per il quotidiano The Daily Bugle. Urich sa che Matt Murdock è Daredevil.
Migliore disegnatore: Frank Miller.

 

FRANK MILLER

Periodo in cui ha scritto Devil: 1981-1983 e 1986.
Numeri scritti: 168-191, 219 e 227-233.
Stile di scrittura: Frank Miller aveva sempre voluto scrivere fumetti polizieschi e quando diventa lo sceneggiatore di Devil ne fa il suo noir. Dal punto di vista della scrittura la narrazione passa dalla tipica esposizione/riassunto a un monologo interno spigoloso che sembra uscito da un romanzo di Dashiell Hammett.
Punti di forza: attraverso questo stile, Miller riesce a trasformare in profondità un personaggio che Stan Lee aveva fatto diventare il più grande battutista Marvel dopo l’Uomo Ragno, in un eroe oscuro e tragico che perde in continuazione le persone amate.
Debolezze: forse giusto la mancanza totale di umorismo.
Migliore avversario creato: Miller dissemina la saga di eccezionali antagonisti. Prendendo spunto dalla cultura giapponese introduce Elektra, una ninja assassina, e La Mano, una spietata organizzazione criminale: questi due elementi aggiungono una nuova e inaspettata dimensione al mondo del nostro eroe. Le figure tragiche di Kinping e Bullseye sono ristrutturate e ingigantite fino a farne due tra i supercriminali più riusciti dell’universo Marvel.
Migliore storia: N. 191, “Roulette”.
– Trama: il travagliato Devil fa visita a Bullseye, che è paralizzato sin da un loro precedente scontro. Devil inizia a giocare alla roulette russa con il suo nemico indifeso, mentre spiega il motivo della propria visita. Un ragazzino fan sfegatato di Devil ha sparato con la pistola del padre a un aggressore. Il ragazzo colpito sopravvive, ma Matt deve riflettere se le sue azioni violente nei panni di Devil abbiano una cattiva influenza sulle giovani menti impressionabili che lo ammirano. Alla fine Devil rivela a Bullseye che stava giocando alla roulette russa con una pistola scarica.
Migliore idea: Stan Lee lo aveva chiamato “diavolo”. Miller con “Born Again” ne fa ironicamente “il più Cristiano dei supereroi”, partendo dal presupposto che “solo un cattolico potrebbe essere un avvocato e un vigilante allo stesso tempo”.
Migliore disegnatore: Frank Miller.

 

DENNY O’NEILL

Periodo in cui ha scritto Devil: 1983-1986.
Numeri scritti: 194-202, 204-207, 210-218, 220-223 e 225-226.
Stile di scrittura: con un passato di giornalista e attivista per i diritti civili, la sua caratteristica fu quella di saper cogliere lo spirito dei tempi e riversarlo all’interno dei fumetti di supereroi. Dà realismo alle figure dei protagonisti e importanza alle tematiche sociali che affrontava dal punto di vista del cronista.
Punti di forza: nelle sue prove migliori riesce a sviscerare tematiche complesse, assicurandosi un collegamento emotivo con il lettore grazie all’enfatizzazione dei toni e delle situazioni.
Debolezze: nella sua run su Devil perde un po’ di vista le proprie peculiarità e si preoccupa soprattutto di assicurare una continuità al mondo emozionale costruito da Miller.
Migliore avversario creato: Micah Synn, il capo di una tribù discendente da un gruppo di colonizzatori inglesi che si persero in Africa. I temi principali della trama di Synn erano incentrati su una “giungla urbana”, uniti alla manipolazione dei media e al relativismo morale.
Miglior storia: N. 220, “Fog”.
– Trama: la storia inizia con una telefonata di Heather a Matt, che gli chiede aiuto dicendo di essere in pericolo. Matt cerca di arrivare rapidamente, ma lungo la strada è costretto a trascurare una situazione di abuso domestico, poiché teme per la vita dell’ex-fidanzata. Quando arriva a casa di Heather la trova ubriaca e scopre che lo ha chiamato solo per dirgli che lo ama e vuole che torni da lei. Matt se ne va per andare nella casa dove aveva notato l’abuso, solo per scoprire che la donna è morta. Incolpando sia se stesso sia Heather per l’accaduto, ignora una sua nuova chiamata. Il giorno dopo la trova morta e tutti i segni sembrano far pensare un suicidio. Matt però scopre che in realtà la donna iè stata uccisa. Il che non sminuisce i sensi di colpa per aver ignorato la sua seconda chiamata.
Migliore idea: quella alla base del n. 223, un crossover con l’evento Secret Wars II, qualcosa che avrebbe dovuto essere un riempitivo usa e getta. Il quasi onnipotente Beyonder restituisce a Matt la vista come acconto sul pagamento per la ricerca su possibili metodi legali per conquistare il mondo. Ma questo mette Matt di fronte ad un dilemma etico a cui non può sottrarsi.
Migliore disegnatore: David Mazzucchelli.

 

ANN NOCENTI

Periodo in cui ha scritto Devil: 1987-1991.
Numeri scritti: 236, 238-245, 247-257 e 259-291.
Stile di scrittura: venendo dal giornalismo cinematografico, le ispirazioni di Ann Nocenti si rifacevano ai film noir e ad alcuni registi che amava come Michelangelo Antonioni e Akira Kurosawa. Uno dei suoi maggiori sforzi fu quello di integrare nella narrazione i temi relativi alla giustizia sociale, alla violenza sulle donne e al maltrattamento dei bambini. Ampliò lo spazio riservato alle figure femminili, concentrandosi in particolare sugli archetipi della femminilità: la casalinga, la tentatrice e la Barbie, che sviluppa nei personaggi di Karen Page, Typhoid Mary e Number Nine.
Punti di forza: la capacità di ampliare i confini del genere supereroistico inserendo nuove tematiche e nuovi personaggi. La sottile vena sociale dell’autrice riesce a dare uno spessore particolare alla narrazione, concentrandosi sulla vita privata di Murdock, sui suoi conflitti interiori e sulla sua doppia natura di uomo di legge che si muove lungo i bordi della legalità.
Debolezze: la Nocenti, sceneggiatrice ambiziosa, spesso propone una grande quantità di materiale che non riesce a mettere a fuoco. Le sue trame, dall’andamento a zig-zag ed eccessivo, qualche volta non riescono a raggiungere il bersaglio. I suoi dialoghi sono spesso appesantiti da un didascalismo di fondo.
Migliore avversario creato: Typhoid Mary.
Migliore storia: N. 255, “Temptation”.
– Trama: l’episodio parla in gran parte di un ragazzo di nome Tyrone, che è stato accecato a causa dell’inquinamento ambientale provocato dalla Kelco, una compagnia di proprietà di Kingpin. Seguiamo il processo, dove Kingpin cerca di distruggere la fede di Matt Murdock nel sistema legale. Per fare ciò utilizza una sua agente, l’affascinante Typhoid Mary. A un certo punto Typhoid Mary si scontra con Devil e gli dice: “Forse quelle come me esistono per far sembrare buoni quelli come te”.
Migliore idea: Bullseye che impersona Daredevil nei numeri che vanno dal 284 al 290.
Migliore disegnatore: John Romita Jr.

 

DANIEL G. CHICHESTER

Periodo in cui ha scritto Devil: 1991-1994.
Numeri scritti: 292-309, 312-327, 329-332 e 380.
Stile di scrittura: Chichester viene dalla Scuola di cinema della New York University. Rispetto alla Nocenti, utilizza un tono più diretto e orientato all’azione e tende a minimizzare i conflitti interni. Chichester riprende anche una serie di spunti che chi lo ha preceduto, Miller e la Nocenti, aveva introdotto senza svilupparli.
Punti di forza: al suo meglio Chichester riesce a rielaborare in modo intrigante alcune trame di Miller e a farne qualcosa di nuovo. Prende in mano una saga epica come “Born Again” e la rovescia completamente dando vita alla sua antitesi: “Last Rites”, dove è Kingpin a perdere tutto. Prende in mano “Elektra Assasins” e riporta in vita Elektra nella saga di “Fall from Grace”.
Debolezze: al di fuori di queste grandi saghe, quando Chichester deve creare qualcosa di unicamente suo si limita al piccolo cabotaggio di storie urbane che cerca di riempire di personaggi cercando di dare loro un minimo di spessore.
Migliore avversario creato: Shock, la figlia illegittima di Mr. Fear.
Migliore storia: N. 300, “Long Live the King”.
– Trama: Dan G. Chichester inizia il suo mandato con l’arco narrativo di “Last Rites”, che vede Matt Murdock passare finalmente all’offensiva contro Kingpin, mettendo in atto un piano per farlo cadere. Oltre a chiudere la partita che era stata lasciata aperta dai tempi di “Born Again” questo numero pianta i semi per storie future, resettando la vita personale e professionale di Matt.
Migliore idea: Riesumare Elektra.
Miglior disegnatore: Lee Weeks.

 

 

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