MOON KNIGHT HA UN DISTURBO DISSOCIATIVO

MOON KNIGHT HA UN DISTURBO DISSOCIATIVO

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Sì,Moon Knight, il “Cavaliere Lunare”, è un’eccezione.Nel vasto parco dei supereroi Marvel ci sta veramente un po’ di tutto. Abbiamo visto eroi ciechi, paraplegici, cardiopatici, claudicanti e persino chi soffre di depressione cronica, ma non abbiamo dubitato del loro equilibrio mentale. Nato sulla scia dell’ennesima figura ispirata a Batman, Moon Knight ha saputo ritagliarsi un posto nell’immaginario collettivo dei lettori grazie a una particolare caratteristica: la Did, ossia ildisturbo dissociativo dell’identità. Moon Knight è, comeWolverinee ilPunitore, un personaggio creato originariamente con uno scopo e che è finito per diventare qualcos’altro.Nasce come avversario diLicantropussu Werewolf by Night n. 32 del 1975, serie di genere horror che trattava le vicende di Jack Russell, un tizio che di notte si tramutava in lupo mannaro. Il misterioso consorzio criminale noto comeil Comitatoingaggia il misterioso Moon Knight per catturarlo, ma sul finale il nostro si ravvede e aiuta l’uomo lupo e scappare. Creato daDoug MoencheDon Perlin, a poco a poco lo sceneggiatore si convince delle potenzialità di questo personaggio e decide, d’accordo con la dirigenza Marvel, di riciclarlo come eroe.Una cosa del resto tipica a metà anni settanta, quando nuovi personaggi, per lo più senza arte né parte, sbocciavano numerosi. Dopo una manciata di apparizioni su Marvel Spotlight e Marvel Two-in-One (insieme alla Cosa), Moon Knight compare con regolarità in appendice della rivista a coloriThe Rampaging Hulk!, un grande formato presto abbandonato dalla Marvel, sempre su testi di Dough Moench e su disegni di un allora poco più che esordienteBill Sienkiewiz. Qui Moench ne approfitta per ampliare le origini, rivelandoci il suo nome:Marc Spector. Presentandoci la sua fidanzata, la biondaMarlene, e il suo primo avversario, il fratello pazzoRandall, un folle omicida. Le atmosfere urbane e il tratto di Sienkiewiz, che all’inizio si ispirava parecchio aNeal Adams, fanno assomigliare Moon Knight a Batman, con la differenza di avere la luna anziché il pipistrello come tema. Nonostante questa mancanza di originalità, nel 1980 la Marvel gli dona una serie regolare in formato comic book, sempre gestita dallo stesso team creativo.Nel primo numero scopriamo le origini di Moon Knight: il mercenario Marc Spector, agli ordini del sanguinarioBushman, giunge presso uno scavo archeologo in Egitto, dove il suo gruppo inizia a fare razzie di oggetti preziosi. A rimetterci la vita è il professor Alraune, ucciso a sangue freddo da Bushman. Per salvare la vita aMarlene, la bella figlia dell’archeologo, Marc si ribella al capo, ma viene sconfitto e lasciato a morire del deserto.Stremato, Marc raggiunge il tempio diKhonshu, il dio egizio della Luna, e qui il suo cadavere, sotto gli occhi di una stupita Marlene, riprende a vivere, pare grazie alla volontà della divinità (noi non vediamo se la cosa è realmente accaduta o è solo nella testa di Marc). Spector decide così di tornare in patria insieme a Marlene, investe i propri ricavi da mercenario in Borsa diventando presto milionario e finanziando così la sua guerra al crimine, secondo (dice) la volontà di Konshu, che fa di lui il suo“pugno della vendetta”: Moon Knight è nato. Le analogie con Batman continuano a sprecarsi. Moon Knight vive in una villa lussuosa, usa gadget e mezzi a tema di luna (il mooncopter e i dardi taglienti a forma di mezzaluna). In più ha un amico, Jean Paul DuChamp dettoFrenchie, che benchè non sia un maggiordomo, ma un pilota di elicottero, ricorda molto la figura di Alfred. Doug Moench allarga il cast di comprimari inserendoGena Landers, la quale gestisce una tavola calda notturna, eCrawley, un senzatetto che passa informazioni sulla malavita al nostro eroe. La novità vera introdotta da Moench è l’avere dotato Marc Spector di bentre identità segrete: oltre a quella di Moon Knight, ha quella del miliardarioSteven Grante del tassista newyorkeseJake Lockley. Doug Moench ha spiegato che gli serviva una spiegazione per cui Moon Knight potesse finanziare la propria attrezzatura (Grant) e un modo per avere le informazioni che gli servivano per le missioni (Lockley). Non immaginava di certo cosa queste identità fittizie sarebbero divenute con il tempo, sebbene sia stato proprio Moench durante un arco narrativo a introdurre per la prima volta il tema della crisi d’identità: l’essere continuamente chiamato Marc, Steven e Jake manda in totale confusione l’eroe dopo che ha rischiato di affogare, spingendolo a vagare per la città senza aver idea di chi sia. Un espediente temporaneo che in futuro si ritroverà a essere la chiave del successo del personaggio. La serie di Moon Knight va avanti 38 numeri, fino al luglio 1984.In Italia abbiamo visto questi episodi nell’albo de Il Punitore pubblicato dalla Star Comics. Nel 1989 la Marvel riprende brevemente Moon Knight in una miniserie di 6 numeri intitolataFist of Khonshu, scritta daAlan ZelenetzeChris Warner, in cui si esplorano maggiormente le radici egizie del personaggio, abbandonando il gruppo di comprimari originali e dandogli un tema maggiormente legato al misticismo. Moon Knight si unisce quindi ai Vendicatori della Costa occidentale, inWest Coast Avengersn. 21, e ci rimarrà per una ventina di numeri. Su queste pagine scopriamo che Khonshu non è solo una voce immaginata da Spector (finora non l’avevamo mai visto), ma una vera e propria divinità che gli dona una grande forza a seconda delle fasi lunari.In questo periodo ritornano a farsi sentire le voci degli alias Steven Grant e Jake Lockley. Inoltre Moon Knight instaura una relazione sentimentale con la felina vendicatriceTigra. A scrivere le storie èSteve Englearthcon i disegni diAl Milgrom, ma quando a bordo della testata arrivaJohn Byrne, Moon Knight viene eliminato spiegando come la sua unione al team fosse dovuta all’influenza del dio Konshu. Per ritornare ad avere la propria indipendenza Marc lascia il gruppo e perde i propri poteri. Nel 1989 viene lanciata una nuova serie autonoma, che già dal titolo fa intendere di voler prendere le distanze dalle “crisi di identità” avute in passato dal personaggio, ossiaMarc Spector: Moon Knight.Si cerca di tornare alle origini, con il rientro di Marlene e Frenchie e a trame più urbane, ai team-up con altri eroi come il Punitore o l’Uomo Ragno. Proprio sulle pagine dell’Uomo Ragno si conclude l’ultima run di Moon Knight: la chiusura della sua serie con il n. 60 non aveva portato a termine la saga dell’Impero segreto, in cui il giovaneMezzanotte, un ragazzo che ambiva a diventare la spalla di Moon Knight, viene rapito per essere trasformato in un letale cyborg. La storia è fondamentalmente un mega team-up che coinvolge Moon Knight, l’Uomo Ragno, il Punitore, Darkhawk e i due New Warriors Nova e Night Thrasher. Negli anni successivi la Marvel cerca ciclicamente di rilanciare il personaggio (diverse serie sono inedite nel nostro paese), ma dopo inizi interessanti Moon Knight stenta sempre a decollare. Nonostante la mitologia egizia e il legame con una divinità in grado di resuscitarlo occasionalmente, ancora troppo forte è il suo collegamento con Batman. Peraltro senza che Moon Knight abbia il suo vivace parco di nemici. Nel 2006 la Marvel chiama lo scrittore di gialliCharlie Hustonper riprendere e risollevare Moon Knight. Valorizzata dagli ottimi disegni diDavid Finch, la serie ha un buon riscontro di pubblico. Ambientata nel pieno della Guerra Civile tra supereroi, Marc Spector si ritrova a tornare in azione quando una nuova versione del Comitato assume il mercenarioTaskmasterper ucciderlo. È un Marc Spector devastato nello spirito e nel corpo quello che appare nella serie, abbandonato da tutti i vecchi amici, in preda allo sconforto e agli antidolorifici.L’essere tornato in azione lo convincerà a riprendere in mano la propria vita.