MODA, L’ITALIA BATTE LA FRANCIA: E-COMMERCE FONDAMENTALE

Il sistema moda italiano è in salute e, anzi, registra dati migliori di quelli francesi, imponendosi sempre più a livello europeo. Un nuovo stimolo ai consumi arriva dal ruolo dell’e-commerce, che in dieci anni ha più che raddoppiato clienti e fatturato. Un settore in salute, in cui le principali imprese battono le dirette concorrenti a livello europeo e in cui, soprattutto, i clienti continuano afare acquisti, utilizzando sempre più lenuove modalitàofferte dalla tecnologia. A fare il punto sulla situazione èR&S Mediobanca,che nelle scorse settimane ha presentato l’indagine annuale sui principali GruppiModa in Italia, prendendo in considerazione 140 grandi aziende della moda con sede in Italia e con almeno 100 milioni di euro difatturatonel 2015, con un focus sui 15 maggiori gruppi che rappresentano il “top” del nostro Paese. E allora guardiamo subito i dati diffusi dal centro di ricerca, il quale stima che a fine 2015 ilgiro d’affari mondialedella moda (ovvero dei beni di lusso per la persona) è cresciuto del +12% su base annua, attestandosi a 251 miliardi di euro, con l’Europa superata dal complesso delle Americhe comeprincipale mercato mondiale. In questo scenario sono proprio le aziende italiane a far segnare le performance più interessanti, conricavi in crescita(+9,4% sul 2014 e +28,4% sul 2011), una solidità finanziaria buona e una redditività operativa che resta positiva, nonostante una leggera contrazione. La moda italiana appare quindi in salute, anche perché le aziende hanno compreso eintercettato i cambiamentiin atto sul fronte delle modalità di acquisto da parte dei consumatori, privilegiando sia le soluzionioutletche la distribuzione e l’acquisto online. In questo comparto aumenta progressivamente la parte die-shopper, che sfrutta i vantaggi del web per ottenere prodotti di qualità a prezzi convenienti: una strategia che è resa possibile anche dalla diffusione dicodici sconto attraverso siti come Piucodicisconto.com, la piattaforma dedicata al risparmio sul web realizzata dal gruppoTikato.it. Interessante anche l’approfondimento suisettori della moda: in Italia l’ambito più dinamico è quello dellapelletteria, che sale del 15% e si conferma anche il comparto dal peso maggiore, con un fatturato complessivo di 73 miliardi di euro (di cui 43 miliardi per borse e 16 miliardi per le calzature). Piazza d’onore perl’abbigliamento(che archivia il 2015 a 60 miliardi di euro, in salita del 13%), seguito poi dagioielleria e orologeria(58 miliardi di euro, +10%) e cosmesi-profumeria appena fuori dal podio (50 miliardi di euro, +13%). Passando invece all’analisi dei gruppi, le Top15Moda da sole hanno generato nel 2015 un giro d’affari per30,3 miliardidi euro, proseguendo il trend positivo di crescita avviato negli ultimi anni. La performance migliore è stata quella del gruppoValentino, che ha addirittura più che raddoppiato i volumi tra 2015 e 2014 (+102%); bene ancheMoncler(+71,5%),Calzedonia(+55,8%) eArmani(+46,9%), mentre appaiono in frenata i ricavi di Benetton (- 25,8%), unico esempio in controtendenza. A guidare la classificadel Top15Moda in Italiaè sempreLuxottica, con un fatturato 2015 che registra 8.837 milioni di euro, di gran lunga superiore rispetto a quello diPrada(3.548 milioni), Armani (2.650 milioni) e Calzedonia (2.018 milioni), mentre le altre aziende restano al di sotto dei 2 miliardi di euro. Come accennato, il rapporto dedica anche spazio al confronto con i nostri vicini francesi, e in particolare sottolinea che se legrandi aziende d’Oltralpesono ancora davanti sul fronte della redditività (in particolare nel rapporto tra il margine operativo netto e il fatturato), le imprese tricolori della moda si rivelano invece più liquide e meno indebitate Brava! Mi associo! Grazie mille!