MITI DI PRIMAVERA IN SICILIA E GIAPPONE

MITI DI PRIMAVERA IN SICILIA E GIAPPONE

La primavera è la stagione che attendiamo di più. I prati si tingono di colori variopinti, gli animali escono dal letargo, le giornate si allungano e i fiori sbocciano sugli alberi prima di generare frutti. Possiamo dunque considerarla il periodo della “rinascita”.

Non a caso a questa stagione sono legati diversi miti e leggende che hanno come tema comune la rinascita. Sebbene abbiano origine in paesi lontani nel tempo e nello spazio, spesso presentano delle analogie tra loro.

Il termine primavera viene usato anche per esprimere il concetto di liberazione (e quindi sempre di rinascita) di un popolo oppresso. Esempi noti sono la Primavera di Praga e le Primavere Arabe, le quali indicano la fine di un regime totalitario a opera di una rivolta popolare.

Tornando al tema della mitologia e della tradizione, parleremo della Sagra del Mandorlo in Fiore e dell’Hanami.

La prima è una festa che si svolge ad Agrigento, all’interno del parco archeologico della Valle dei Templi nel mese di marzo. L’obiettivo di questa festa è celebrare il ritorno alla vita di cui la fioritura dei mandorli sono l’emblema. La festa dura una settimana: inizia con una visita, al tramonto, alla Valle dei Templi e prosegue con l’accensione della “fiaccola dell’amicizia” davanti al tempio della Concordia.
Durante questo periodo si esibiscono gruppi folkloristici che sfilano con i caratteristici carretti siciliani.

MITI DI PRIMAVERA IN SICILIA E GIAPPONE

Un fiore di mandorlo

MITI DI PRIMAVERA IN SICILIA E GIAPPONE

Tempio della Concordia e Icaro caduto (statua moderna)

 

Inoltre, durante l’evento vengono organizzate mostre e degustazioni a base di prodotti di mandorla per promuoverli.

Al mandorlo in fiore è legato il mito greco di Acamante e Fillide.
Secondo la leggenda, Acamante, unitosi agli achei per combattere nella guerra di Troia, fu atteso per dieci lunghi anni dalla sua amata Fillide. Terminata la guerra, tra i superstiti che fecero ritorno Acamante non c’era. Fillide, credendo che fosse morto, morì in preda alla disperazione.
La dea Atena, toccata dalla fine di Fillide, decise di farla diventare un albero di mandorlo. Acamante, che aveva differito il suo ritorno a causa di un blocco della nave su cui viaggiava, appresa la notizia della morte dell’amata, andò davanti all’albero e l’abbracciò. Così il mandorlo fiorì, come se a sua volta volesse stringerlo a sé.

Se volete approfondire la leggenda di Acamante e Fillide potere visitare la pagina di questo sito.

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Fiori di sakura

 

In Giappone ogni anno si festeggia l’arrivo della primavera con l’Hanami. Hanami letteralmente significa guardare i fiori. È un’usanza tipica dei giapponesi, i quali amano ammirare la fioritura primaverile degli alberi in tutta la loro bellezza. Questo termine fa riferimento nello specifico alla fioritura dei ciliegi, che nella loro lingua si chiamano sakura.

Hanami

 

Ogni anno milioni di giapponesi si spostano dalle loro città verso le sessanta località più famose per la fioritura dei ciliegi. La festa dell’Hanami dura per quasi tutto il periodo primaverile (dai primi di aprile a metà maggio). Durante il giorno i giapponesi sono soliti organizzare dei picnic all’ombra dei sakura in fiore, mentre di notte i sakura vengono illuminati con apposite luci che ne fanno risaltare la bellezza.
L’Hanami notturno prende il nome di Yozakura, ovvero ciliegio notturno.

Ai ciliegi giapponesi è legata una leggenda, quella di Yohiro e Sakura.
Yohiro era un albero a cui non crescevano i fiori.

Un giorno una fata dei boschi, provando compassione per Yohiro, fece un incantesimo permettendogli di assumere sembianze umane e ritornare albero a proprio piacimento, per fargli ritrovare la fioritura.
L’incantesimo sarebbe durato 20 anni, terminati i quali, se non fosse riuscito a riacquistare la sua vitalità, la morte lo avrebbe colto all’istante.

Durante questi anni Yohiro incontra una ragazza di nome Sakura, della quale si innamora. Nel confessarle i propri sentimenti, lui le rivela la sua vera natura. Lei rimane impietrita e dunque Yohiro decide di assumere la forma d’albero per chiudersi nel suo dolore, ma nel frattempo i vent’anni stanno per volgere al termine e Sakura, non potendo accettare di perderlo, decide di abbracciare l’albero e dichiarargli il proprio amore.
A quel punto la fata appare a Sakura e le chiede di scegliere se rimanere umana o fondersi con Yohiro sotto forma di albero.

Se volete sapere che cosa sceglierà Sakura, qui trovate l’intera leggenda.

 

Da Il Faro e il Gabbiano – World © Rosario Angelo. All rights reserved.

 

 

 

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