MINO MILANI, IL MIO SECONDO PADRE

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Ho avuto due padri, quello naturale autorevole medico e scienziato, e quello spirituale scrittore, giornalista, fumettaro. Fino a ieri era vivo con il nome diMino Milani. Era nato a Pavia il 3 febbraio 1928, passata la guerra nei suoi anni verdi, preferisce gli studi letterari a quelli scientifici. Già nel dopoguerra per un letterato la vita non è facile, ma lui si arrangia lavorando per la locale biblioteca, e poco per volta scrivendo qualcosa riesce a farsi notare. Verso la fine degli anni cinquata entra nell’editoria per ragazzi. Il miglior trampolino di lancio è il gloriosoCorriere dei Piccoli: inizia una saga solo scritta, quella del cowboyTommy River. Ma la testata si sta svecchiando, ai quadretti con le rime baciate del signor Bonaventura subentrano i fumetti, e le matite sono quelle di Uggeri, Battaglia, Di Gennaro, Toppi, Nidasio, Cimpellin, Hugo Pratt. Milani fornisce i testi per storie su episodi del Risorgimento, ma anche riduzioni di classsici famosi come l’Isola del Tesoro, la Freccia Nera, Fanfulla, Sandokan (rimasto incompiuto). Talmente abbondante è la sua produzione da dover apparire con pseudonimi per non far figurare un monopolio. Qui entro in campo io, ragazzino che legge il Corriere dei Piccoli prima e dei Ragazzi poi, si istruisce sulle figure disegnate, sviluppa il suo gusto in quest’arte, e alla fine non potrà più staccarsene diventando non solo appassionato, ma emulo dello scrittore pavese, specie quando dopo il 1971 entra nel mondo dei fumetti attraverso le fiere dei comics a Lucca. Nei successivi anni settanta sono il giovane e fidato ricercatore storico diHugo Pratt, ma non basta. Lui capisce che la mia fantasia va sviluppata, mi spinge a chiedere consiglio a quel suo sceneggiatore, così in quell’estate del 1981 ottengo un appuntamento nella casa dell’ormai famoso Mino Milani. Mi reco in un incredibile regno di libri e cimeli, un grande stanzone con le finestre che danno sulla chiesa di San Pietro in Cieldoro, la tomba del grande teologo Sant’Agostino. Come si fa a scrivere un fumetto da far disegnare? Alla mia domanda Mino non fa discorsi teorici, ma mi mette in mano le veline di una sua storia da poco pubblicata: la battaglia di Gettysburg tra i nordisti e i sudisti, che aveva disegnato Tacconi. Mi congeda con molti incoraggiamenti.Io studio, mi esercito, qualcosa realizzo poi esce una testata dichiaratamente prattiana,Corto Maltese, diretta da Fulvia Serra. Nel 1983 Pratt mi aveva già fatto conoscere il suo pupillo Milo Manara, la Serra nel 1986 mi accoppia con sua sorella Nives, ancora acerba come segno, ma destinata a migliorare. Il resto delle iniziative fumettistiche personali è un discorso a parte. Man mano che mi impratichisco del mestiere cresce la stima verso il maestro di Pavia, che è sempre lieto di accogliermi quando torno a fargli visita. Certamente come storico ho talvolta delle differenze ideologiche rispetto a lui.Mino Milani è innamorato di Garibaldi, lo considera come un mago nella storia italiana, io molto meno. L’eroe dei due mondi era valente come condottiero e trascinatore di uomini dietro un’idea di libertà, ma a mio avviso sprovveduto come politico e uomo di mondo.La sua vera natura era quella del marinaio, mai fermo in un luogo, pronto da un giorno all’altro a imbarcarsi per mete fin troppo lontane, senza curarne un fine stabilito, e abituato a trovare donne in ogni porto, che potevano essere quelle giuste, come la valorosa Anita, o quelle sbagliate, come la contessina che voleva sposarlo per coprire una sua gravidanza indesiderata. Gli anni passano, Milani si afferma sempre più come romanziere, io resto a volare basso con i miei studi di storia ed archeologia. Il fumetto mi serve sì, ma come divulgazione, ottimo veicolo per diffondere facilmente conoscenze, specie ai giovani. La scorsa estate ci sentiamo un’ultima volta per telefono. Gli anni gli pesano, e la sua vita famigliare non è stata soddisfacente, Due mogli lo hanno entrambe lasciato vedovo, e il figlio della prima moglie, tanto desiderato, è morto poco dopo il parto.Gioco allora la mia carta, qualcosa che mi tenevo dentro da tempo:“Mino, tu non sei solo il mio maestro, ma un altro mio padre, perché tu mi hai cresciuto con le tue cose scritte e fumettate”. Milani un po’ si consola e risponde:“Ero triste, adesso di meno”. La sua vita è stata lunga, ma non priva di difficoltà, una volta tentò anche il suicidio, ora ha trovato la pace e speriamo l’apprezzamento postumo di tutta la sua opera.