MILLE CHILOMETRI AL MINUTO!
History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. 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Probabilmente avranno ragione un po’ tutti, essendo stato proiettato nelle sale nel 1940 è verosimile che le riprese siano state realizzate nel corso dell’anno precedente. In quel periodo scoppia la Seconda guerra mondiale e anche l’Italia sta per entrare nel conflitto sanguinoso che lascerà solo macerie. Ma questo gli italiani ancora non lo sanno, c’è in giro tanta ingiustificata fiducia nelle capacità belliche nazionali. Nelle sale cinematografoche il genere imperante (tanto per cambiare) è quello della commedia, certo ancora non si tratta della “commedia all’Italiana”, quanto piuttosto di quell’antesignana categoria che va sotto il nome di cinema dei “telefoni bianchi”. Per “telefoni bianchi” intendiamo la corrente cinematografica in auge nel nostro paese dalla seconda metà degli anni trenta fino alla caduta del regime fascista. I film prodotti erano quasi sempre commedie, anche ben fatte a livello scenico, con le case arredate in stile art déco e i telefoni realizzati in bachelite bianca, più costosi dei comuni modelli neri. Le sceneggiature erano spesso ricalcate da commedie dell’Ungheria e di altri paesi dell’Europa centrale. Film che davano una immagine idealizzata della realtà, con scarsa o nulla critica sociale. Per esempio, non ci furono quasi mai riferimenti alla guerra. Si descriveva una nazione borghese dove i ruoli erano ben definiti: gli uomini laboriosi, onesti e dediti alla famiglia; le donne madri, mogli fedeli e ben contente della loro posizione. La malavita era quasi del tutto assente, al massimo si poteva mostrare qualche ladro di polli in maniera bonacciona, come accadeva a Totò nel suo primo filmFermo con le manidel 1937.La criminalità organizzata e i delitti venivano ambientati solo in altri paesi, giusto per dimostrare come si vivesse bene in Italia. L’umorismo e le storie d’amore erano sempre all’acqua di rose. Nonostante questo, di tanto in tanto usciva qualche prodotto che cercava di aggiungere altro. È il caso diMille chilometri al Minuto!, che alla commedia unisce una delle prime scorribande del nostro cinema nellafantascienza. Per la verità l’elemento fantastico si esaurisce quasi subito.Mille chilometri al Minuto!è la storia di una fallita spedizione spaziale, la cronaca semiseria di un viaggio non riuscito verso Marte. Tuttavia ci sono moltissimi orpelli riconducibili ai territori della fantascienza. Troviamo la classica isola disabitata con il laboratorio dello “scienziato pazzo”, troviamo anche il razzo spaziale e, sullo sfondo, c’è il fascinoso pianeta rosso che i poco collaborativi protagonisti dovrebbero raggiungere. La spedizione andrà male, perché i “nostri eroi” non riusciranno ad arrivare su Marte. Però la cosa fa nascere tutta una serie di equivoci, sempre più grandi mano a mano che la narrazione prosegue.Per il resto rimangono tutti i classici sfondi e topoi di quella stagione cinematografica. Della regia se ne occupaMario Mattoli, l’uomo che nei decenni successivi realizzerà parecchi dei film brillanti più conosciuti della nostra cinematografia. Tra gli interpreti diMille chilometri al minuto!figurano molti nomi all’epoca famosi, ma oggi quasi completamente dimenticati. La livorneseVivi Gioi(in realtà si chiamava Vivienne Trumpy), che era stata scoperta un paio di anni prima da Vittorio De Sica, interpreta la figlia dello scienziato. In quegli anni passava alternativamente da ruoli di biondina svampita a parti di donna fascinosa con atteggiamenti da vamp. In seguito sarebbe passata al Cinema drammatico. Il milaneseNino Besozzi, pur essendo un valido comico, veniva sovente scelto per interpretare figure di giovane onesto e affidabile coinvolto in storie d’amore, come in questo caso. Il vero mattatore della pellicola però èAntonio Gandusio, una delle grandi stelle di quei tempi, una garanzia per i botteghini.Gandusio era un vero e proprio idolo delle folle, uno di quegli interpreti adorati dalla critica e dal pubblico. Fa strano dirlo oggi, dal momento che il suo nome, come quello di molti altri attori del periodo, è quasi dimenticato. Per fare un paragone (parziale e inesatto, me ne rendo conto) si può dire che Antonio Gandusio e un altro attore dimenticato come Armando Falconi furono per il teatro e per il cinema italiano quello che in seguito sarebbero diventati Alberto Sordi e Roberto Benigni.Il fatto che furono molto amati anche dal regime fascista potrebbe spiegare in parte il perché oggi siano stati dimenticati. Aggiungiamoci anche il cambiamento dei gusti intercorso nel frattempo. Antonio Gandusio (1873-1951) Antonio Gandusio non era sembrava destinato a fare l’attore. Non aveva molto che potesse affascinare: aveva una brutta voce, il volto asimmetrico e anche una piccola gobba. La famiglia avrebbe voluto far di lui un avvocato. Nato a Rovigno, quando l’Istria faceva parte dell’Impero asburgico, venne mandato dalla famiglia a studiare in quello che era già territorio italiano. Solo che accanto agli studi di giurisprudenza il giovane cominciò a recitare in teatro per compagnie sempre più importanti. Mano a mano che gli ingaggi andavano avanti furono proprio le sue caratteristiche fisiche, apparentemente svantaggiose, a renderlo uno degli attori comici più amati dal pubblico.Il rifiuto di Gandusio di arruolarsi nella marina austriaca durante la Prima guerra mondiale gli procurò da un lato una condanna a morte in contumacia da parte degli austriaci e dall’altra la fama di grande patriota da parte italiana. Con l’arrivo del sonoro l’attore iniziò ad accompagnare all’attività teatrale quella cinematografica, diventando ben presto uno dei volti più richiesti.Se il collega Armando Falconi si era specializzato in parti di vecchio seduttore o di nobile decaduto, a Gandusio venivano richieste perfomance da professionista distratto o pasticcione. Entrambi gli attori finirono poi a recitare assieme figure di attempati mattacchioni. Se un incidente sul set e poi la progressione del Parkinson finirono per rovinare la carriera a Falconi, il rallentamento della carriera cinematografica di Gandusio fu dovuto alla partecipazione a un paio di film realizzati durante la costituzione della Repubblica sociale italiana, lo stato fantoccio sostenuto dai tedeschi.Il più noto dei due film è il bellicoMarinai senza stelle, girato tra Venezia e Trieste nel 1944. Che in seguito subì diversi rimaneggiamenti per depurarne gli aspetti propagandistici e poi essere riproposto nel 1949 in un clima sociale totalmente diverso da quello in cui era nato. Dopo la fine del conflitto l’attore istriano, pur apparendo in un’altra manciata di pellicole, tra cui lo splendidoLo sconosciuto di San Marino(nel quale interpreta un prete pacifista, ruolo forse da lui scelto per farsi perdonare), si dedicò alla sola attività teatrale. Mille chilometri al minuto!è la sola incursione di Gandusio nella fantascienza.Purtroppo non è un film facile da reperire, dato che non mi risulta esistere alcuna edizione video. Sul Tubo, poi, ne circolano solo brevi spezzoni di infima qualità. Ogni tanto viene programmato in orari notturni da sconosciute reti locali di decimo ordine. Io stesso ricordo di avere vistoMille chilometri al minuto!su una emittente napoletana anni fa, ma la copia riversata in quella occasione era a dir poco ultra rovinata. Probabilmente a cercare nei vari cineforum o cineteche si riesce a recuperare.Ma così, giusto per curiosità. Pubblicato daNocturnia.