MICHAEL CIMINO, REGISTA FRAINTESO

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Michael Cimino, il grande regista deIl Cacciatore, era un nome di spicco della New Hollywood degli anni settanta (con Coppola, Spielberg e De Palma), ma dallo stile classico e dalle ambizioni fraintese. Michael Cimino nacque a New York nel 1939 da una famiglia di origini italiane. Ma la sua italianità non era forte come quella di Coppola o di Scorsese. Il suo è un cinema che più americano non si può, nel solco di John Ford: per il quale il grande amore per l’avventura epica si manifesta nella maestosità degli immensi paesaggi naturali dei canyon e delle praterie Non è nemmeno uno di quei registi provenienti da produzioni low budget alla Roger Corman, ma proviene dal mondo patinato e costoso delle pubblicità, un tratto che lo accomuna a Ridley Scott, Hugh Hudson e David Fincher. Cimino inizia a farsi le ossa con la sceneggiatura del secondo film diCallaghan, grazie al quale conosceClint Eastwood. Insieme scrivono il primo film da regista di Michael,Una Calibro 20 per lo Specialista(1974), protagonisti Clint e un giovaneJeff Bridges. Il successo arriva conIl Cacciatore(1978), la vicenda di cinque amici prima, durante e dopo la guerra in Vietnam. Indimenticabili sequenze di roulette russa, magnifica fotografia di Vilmos Zsigmond, straordinariRobert De Niroe soprattuttoChristopher Walken. Il Cacciatorenon è un film di guerra o sulla guerra, bensì un film sul come si possa amare la patria malgrado il male sofferto per essa. Il film viene accusato dai pacifisti di elogiare l’intervento americano in Vietnam. Celebre la stroncatura diJane Fonda:“Con questo film Cimino si pone alla destra (politica) di John Wayne”. Alla faccia dei detrattori,Il Cacciatorevince cinque Oscar: film, regia, attore non protagonista (Walken), montaggio, sonoro. Gli studios concedono carta bianca a Michael per il film successivo. I Cancelli del Cieloesce nel 1979, protagonisti ancora Walken conKris Kristofferson,John Hurt,Isabelle Hupperte un sacco di camei illustri: Jeff Bridges, Mickey Rourke, Brad Dourif, Sam Waterston e Geoffrey Lewis. Ambientato nel Wyoming nel 1890, narra la lotta tra una comunità di poveri immigrati russi e alcuni grossi latifondisti con bounty killer al loro servizio. Un western maestoso, curatissimo, che celebra la grandezza dell’America (i paesaggi sono ancora ripresi da Zsigmnd), ma che ha anche il coraggio di raccontare che il “sogno americano” non si avverava per tutti. SeIl Cacciatorefu accusato d’essere troppo patriottico,I cancelli del cieloviene rifiutato da pubblico e critica per il motivo opposto. Costato 44 milioni di dollari (il quadruplo del previsto) ne incassò meno di tre causando il fallimento della già malandata United Artist, casa di produzione fondata da Chaplin, che sopravvisse solo fondendosi con la Mgm. In Italia il film è circolato in versione ridotta a 149 minuti. Solo molto più tardi è stata trasmessa in tv la versione integrale di 219 minuti con le scene inedite sottotitolate. Michael Cimino torna alla regia nel 1985 conL’Anno del Dragone(1985), sceneggiatura diOliver Stonedal romanzo di Robert Daley e stuntmen coordinati daBuddy Van Horn(controfigura storica di Clint Eastwood). Mickey Rourkeè un poliziotto reduce del Vietnam poco tenero con i “musi gialli”, che intraprende una lotta senza quartiere con un giovane e ambizioso boss della mala cinese (John Lone). Nell’epoca in cui iniziano a fiorire le tamarrate alla Stallone-Schwarzenegger e le action-comedy allaArma Letale/Die Hard,Year of the Dragonè uno di quei rari gioielli che hanno traghettato negli anni ottanta e novanta il poliziesco drammatico e dolente degli anni settanta (insieme aVivere e Morire a Los Angelesdi William Friedkin eStrade Violentedi Michael Mann). L’anno del dragoneviene accusato di razzismo verso la comunità cino-americana: ormai la moda “linciamo Cimino” aveva attecchito. Un film che inquadra New York come fosse la Monument Valley è un capolavoro a prescindere Nel 1987, su sceneggiatura diMario Puzo(Il Padrino), Michael Cimino giraIl Siciliano, in cui il banditoSalvatore Giulianoviene dipinto come un Robin Hood ingannato dalla mafia e coinvolto involontariamente nella strage di Portella della Ginestra. Si tratta forse del film più ingiustamente odiato della storia. La critica lo schiacciò come superficiale e romanzesco, specie per il paragone con ilSalvatore Giuliano(1954) di Francesco Rosi, preciso e documentaristico. Eppure, preso per quel che è, il film di Cimino resta un bel melodramma con echi western dove, seChristopher Lambert/Giuliano sembra un sonnambulo,John Turturro/Pisciotta è perfetto. Come perI Cancelli del Cielo, anche la versione integrale delSiciliano(unanimemente considerata migliore) è giunta in Italia solo molto dopo (prima su Studio Universal, poi su Rai Movie). Presi gli ennesimi pesci in faccia, Cimino si riscatta in parte conOre Disperate(1990), remake dell’omonimo film conHumphrey Bogart, dove ritrova Mickey Rourke, affiancato daAnthony Hopkins. Nel 1996 il suo ultimo film,Verso il Sole, è la storia di un medico presuntuoso (Woody Harrelson) che ritrova la propria umanità dopo essere stato sequestrato da un giovane paziente malato terminale. Stavolta l’amore per i paesaggi della vecchia America fa da cornice a un road-movie che è anche un percorso di trasformazione morale. In seguito Michael Cimino scriverà tre romanzi, di cui solo uno pubblicato in Italia:Big Jane(2002). Negli ultimi anni si parlerà di lui solo per i pettegolezzi su di un suo possibile cambio di sesso, dati i numerosi interventi di chirurgia estetica che ne avevano cambiato i connotati. Nel 2015 ha ricevuto il Pardo d’Onore al Festival di Locarno, muore l’anno dopo. (Immagini trovate nel web: © degli aventi diritto).