MARINO, IL SUB-MARINER DI FERDINANDO TACCONI

MARINO, IL SUB-MARINER DI FERDINANDO TACCONI

Chi èMarinoe cosa c’entra l’italianissimo disegnatoreFerdinando Tacconicon i supereroi americani?Tra la fine degli anni quaranta e l’inizio dei cinquanta in Italia vennero realizzati numerosi fumetti con supereroi o uomini mascherati nuovi di zecca, lo strascico creativo riprese vigore nei primi anni sessanta (quando si cimentò nel genere anche Luciano Secchi/Max Bunker conAtomik) per poi spegnersi definitivamente. Alcuni di questi personaggi sono stati citati nel nostro articolo“Supereroi italiani dimenticati”, ma ce ne sono tanti altri comeMaskar, che abbiamo trattato parlando del suo ideatoreGallieno Ferri(il quale ha creato insieme a Sergio Bonelli anche l’eroe in costume Zagor); oMisterix, che abbiamo ricordato scrivendo del suo disegnatorePaul Campani. Se non avesse preso il sopravvento l’altro genere che andava di moda in quegli anni, il western spinto dai film di Hollywood, a quest’ora invece di festeggiare il 70esimo diTex Willercelebreremmo forse quello diPlutos, l’uomo mascherato creato un anno dopo sempre daGian Luigi Bonelli. Tra i numerosi supereroi italiani c’erano alcune sfacciate imitazioni di personaggi americani, comeRazzo l’uomo plasticadisegnato nel 1948 dal grandeAngelo Platania, che era la copia conforme diPlastic Man. Un altro di questi cloni, conosciuto da pochi esperti dell’antico fumetto italiano, mi è balzato agli occhi navigando nel web, dove ho trovato due suoi episodi nell’albo“El Bravo”pubblicato dalleEdizioni Torelli. Si tratta di un personaggio disegnato daFerdinando Tacconi, diventato famoso negli anni settanta soprattutto grazie aGli Aristocraticiscritti daAlfredo Castelli. Il nome di questo personaggio èMarino, un eroe subacqueo evidentemente ispirato a Namor ilSub-Mariner, creato daBill Everettnel 1939.Dopo essere stato uno dei maggiori supereroi della Timely/Marvel per un decennio insieme alla Torcia Umana originale e a Capitan America, ed essere stato abbandonato nel 1949 con tutto il genere supereroico, Sub-Mariner venne ripreso nel 1954 dalla Atlas/Marvel insieme agli altri due personaggi in costume. In questa seconda vita Sub-Mariner è durato pochi numeri, ma comunque più di Cap e la Torcia perché, spiegò l’editore Martin Goodman a Stan Lee, Sub-Mariner era un concetto originale da valorizzare. Oltre a questo motivo e alla simpatia sempre provata da Goodman per Everett (in fondo era stato lui a creare il primo personaggio Marvel proprio con Namor), c’era il fatto che una compagnia televisiva aveva opzionato l’eroe acquatico per girare una serie, che però non si fece mai. Come la stragrande maggioranza dei supereroi americani, a quei tempi Sub-Mariner in Italia non era stato ancora pubblicato. Anche se, curiosamente, da noi un suo episodio è stato ricalcato nel 1945 da“Il Pupazzetto”, dando a Namor le fattezze a stelle e strisce diCapitano America(come abbiamo scrittoQUI, mettendo le tavole americane a confronto di quelle italiane).In Italia Sub-Mariner sarà conosciuto solo a partire dai primi anni settanta, quando venne “ripescato” nelle prime avventure dei Fantastici Quattro di Stan Lee e Jack Kirby, uscite in America dieci anni prima.Però i comic book originali, anche se in scarsa quantità e irregolarmente, arrivavano in alcune edicole delle maggiori città e delle principali località turistiche. Comic book che dovevano essere ben conosciuti agli autori di “El Bravo”, che uscì con periodicità settimanale dal 1952 al 1954 per un totale di182 numeri, pubblicando diversi personaggi mascherati o supereroici creati in Italia. Il primo dei due albi di “El Bravo” che sono riuscito a reperire in forma digitale è ilnumero 16.All’interno dell’albo troviamoEl Bravo, il personaggio che dà il nome alla testata, un eroe western mascherato alla Lone Ranger scritto daGian Giacomo Dalmasso(creatore diPantera Bionda) e disegnato daFranco Bignotti(futuro disegnatore di Zagor eMartin Mystère) eSlim il ragazzo d’acciaiodiCamillo Zuffi, un giovane forzuto più nella tradizione di Maciste che di Superman, al quale sembra comunque richiamarsi con il soprannome. In mezzo a questi due personaggi troviamo le otto paginette del ben più interessanteMarino il ragazzo degli abissidiFerdinando Tacconi, il quale, come leggiamo qui di seguito nell’episodio riportato per intero, fa parte del fantasioso popolo deitirrenidi, nemico degliatlantidi. Tra parentesi, fino agli anni cinquanta la città di Sub-Mariner in fondo all’oceano si chiamava Sottomarina, mentre il nome di Atlantide gli è stato dato solo negli anni sessanta da Lee e Kirby, forse confondendosi con la città di Aquaman (l’imitazione di Namor della Dc Comics).L’altro albo che abbiamo casualmente reperito nel web è il numero 21, dove ritroviamo altre puntate degli stessi tre personaggi.Stavolta ad avere l’onore della copertina è Marino. Qui possiamo vedere Marino a torso nudo proprio come Namor, al quale ha “fregato” le orecchie a sventola anche se le sue sono “larghe” invece di “strette”.La storia sembra ben scritta e ricca di colpi di scena.Da quanto dice uno dei cattivoni, in compagnia della donna dalla tipologia di sgualdrina (che sarà vietata nei fumetti dalla seconda metà degli anni cinquanta dall’autocensura ispirata al Comics Code), abbiamo la conferma che i poteri di Marino sono ispirati a quelli del suo quasi omonimo americano Sub-Mariner. Non so voi, ma io avrei preferito che gli albi bonelliani fossero stati pieni zeppi di personaggi come questo Marino, e invece niente, a causa del declino dei supereroi italici abbiamo avuto solo tanti rudi cowboy fino alla metà degli anni settanta. Naturalmente se qualche editore volesse ristampare tutta la saga di Marino in un bel volume, approfittando del nome di richiamo rappresentato da Ferdinando Tacconi, ben venga. (Per concludere la lettura nel migliore dei modi andate a scoprire chi era il vero Sub-Mariner di Bill Everett leggendo il mio illustratissimo mega-articoloQUI).