LE VIGNETTE INDIMENTICABILI DELLA MARVEL

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. II fumetto, come lo definiva Will Eisner, è un arte sequenziale, cioè una serie divignette. Allo stesso modo del cinema è costituito di singole immagini che messe in fila, una dopo l’altra, vanno a costituire una storia.Le vignette non sono tutte uguali. Le singole immagini non hanno lo stesso peso. Alcune hanno una funzione semplicemente documentaristica, servono cioè a visualizzare un certo ambiente, una situazione, dando al lettore informazioni utili per seguire lo sviluppo della storia.Altre vignette hanno una funzione di raccordo. Servono per mettere in relazione i diversi momenti della storia realizzando una “fluidità narrativa“ utile per una corretta fruizione della storia.Alla stragrande maggioranza di queste vignette viene data una rapida occhiata dal lettore, per poi finire nel dimenticatoio. Ma abbiamo anche vignette importanti, quelle che potremmo chiamare “vignette emozionali”.Attraverso queste gli autori cercano di trasmettere ai lettori i contenuti più profondi, sono vignette che resistono alla prova del tempo e finiscono per diventare iconiche. Come spiega il critico belga Pierre Sterckx:“Ogni lettore di fumetti conterà decine di queste vignette straordinarie che abitò nella sua infanzia e in seno alle quali fece il suo nido (una vignetta è come una piccola casa), paralizzato dall’amore, dal terrore e dallo stupore. E in seguito queste vignette saranno esse a ossessionarlo, a tornargli in mente, intatte, luminose e magiche…”.Faremmo un torto alla maestria degli autori più bravi, sceneggiatori e disegnatori, se negassimo che in un racconto a fumetti l’emozione è sempre qualcosa che va oltre l’arte del dialogo, l’efficacia della composizione, la perfezione narrativa e grafica. O meglio è l’insieme di tutti questi elementi, che funzionano davvero quando riescono a coinvolgere il lettore, il quale liberamente “sceglie” di sorridere, commuoversi e sognare.Le vignette emozionali sono il tesoro indelebile che permane nella memoria di noi lettori. Rimane a ricordarci l’emozione che quel fumetto ci ha regalato in un particolare momento della nostra vita. Vi sembra poco?Analizziamo alcune delle vignette migliori della Marvel per cercare di capire come i loro autori sono riusciti ad emozionarci. Il patto dei Fantastici quattro (1961) Quando le persone parlano di quanto fossero meravigliosi i vecchi fumetti Marvel si riferiscono a vignette come questa. Qui è raffigurato un momento decisivo tratto dal primo numero dei Fantastici Quattro, dove Reed Richards, Sue Storm, Johnny Storm e il mostruoso Ben Grimm mettono le mani in cerchio e si impegnano a usare i loro nuovi misteriosi e spaventosi poteri per combattere per il bene del genere umano. Questa vignetta diJack Kirbysegna l’inizio ufficiale di un nuovo stile di narrazione che avrebbe trasformato il mezzo dei fumetti. Il sentimento che prevale è quello che il sociologo Francesco Alberoni chiama“lo stato nascente”, quel momento particolare in cui un gruppo di persone accomunate da speranze comuni si unisce per creare una forza nuova. Poteri e responsabilità (1962) La prima storia dell’Uomo Ragno, quella che appare su Amazing Fantasy n. 15 nel 1962, non si può modificare. Ci troviamo di fronte ad un raro esempio di perfezione fumettistica. Dall’albo è tratta questa iconica vignetta, dove l’Uomo Ragno riconosce nell’assassino di suo zio Ben il malvivente fuggitivo che non aveva fermato quando avrebbe potuto farlo. Da questa vignetta diSteve Ditkodiscende il tormentone“da grandi poteri derivano grandi responsabilità”che consoliderà il concetto“supereroi con super problemi“, sul quale la Marvel costruirà la propria leggenda. Capitan America ritrovato dai Vendicatori (1964) Capitan America, l’eroe a stelle strisce degli anni della guerra torna stabilmente nell’universo Marvel su Avengers n. 4. In una vignetta Jack Kirby lo raffigura disteso su una branda con gli occhi chiusi e il vestito da soldato sopra il costume a brandelli. Sembra morto.L’albo era in fase di realizzazione quando, il 22 novembre 1963, venne ucciso a Dallas il presidente John Kennedy. Questa vignetta pietosa ed emozionante, che raffigura un corpo che sta per rinascere sembra essere la risposta alla morte del presidente americano: “Siamo sul confine di una Nuova Frontiera, la frontiera delle speranze incompiute e dei sogni”,avevadetto Kennedy. Dottor Strange incontra Eternità (1965) Alla domanda“che aspetto ha Dio?”solo due disegnatori hanno saputo dare delle risposte attendibili. Uno è Jack Kirby con l’indifferente e vorace Galactus, l’altro è Steve Ditko con Eternità. La risposta di Ditko appare su Strange Tales n. 138 sottoforma di una splash page che unisce arte, psichedelia e follia. L’universo racchiuso in una sagoma umana: una immagine di una potenza incredibile che ancora oggi ci lascia stupiti e affascinati. L’Uomo Ragno solleva il macchinario (1966) L’Uomo Ragno è intrappolato sotto un pesante macchinarioe l’acqua continua a scendere. Il nostro eroe è consapevole del fatto che sperare di spostare quel pesante macchinario con le sue sole forze è un’impresa impossibile anche per lui. Ma non si dà per vinto, vuole comunque tentare. È la determinazione a dargli la forza. Tende i muscoli allo spasimo e… Sulle prime il movimento è quasi impercettibile, ma piano piano il pesante macchinario inizia a spostarsi fino a che in un irrefrenabile slancio finale Spidey riesce a togliersi l’immane peso dalle spalle. Una splash page di Stee Ditko con pochi rivali nella storia del fumetto. La zona negativa (1966) Jack Kirby ha introdotto a metà degli anni sessanta l’arte del collage nei fumetti. Inseriva in alcuni dei suoi fumetti pagine stranianti mettendo assieme dei ritagli delle sue riviste preferite. In Fantastic Four n. 51 compare una delle sue invenzioni più fantasiose, la “zona negativa”: un intero universo costituito di anti-materia. Per rappresentarlo, Kirby non vede altro mezzo che ricorrere alla tecnica del collage. E ci riesce alla grande. Questa vignetta quasi astratta, fatta di figure circolari giustapposte l’una all’altra riesce a trasmetterci lo stupore e la fascinazione che Kirby aveva provato da bambino, intimidito e stordito per la grandezza e il terrore dell’universo. Hai fatto tombola, tigrotto (1966) È la vignetta più famosa disegnata daJohn Romita Seniorper Amazing Spider-Man.“Ammettilo tigre… hai appena vinto alla lotteria!”è uno dei più riusciti dialoghi di Stan Lee. L’altra metà della vignetta sta tutta nell’arte di Romita, un maestro inarrivabile quando si tratta di disegnare belle ragazze. Capelli rossi lisci come seta e un sorriso che incanta. Sfondo giallo monocromatico per non distrarre dal flessuoso corpo di Mary Jane. Poche linee che si diffondono attraverso la stanza a sottolinearne la radiosità. Non è esattamente così che Peter si immaginava la nipote della vicina di casa. Questo uomo, questo mostro (1966) La fortuna della Marvel di basa soprattutto sul fatto di avere inventato personaggi che non sono monodimensionali come molti degli eroi della Golden Age, ma sono dotati di sfaccettature che conferiscono loro una affascinante complessità. La Cosa è senza alcun dubbio uno dei personaggi più complessi dell’universo Marvel. È tranquillo e riservato, fino a quando il suo carattereaccio non ha la meglio su di lui, ma è il suo grande cuore che lo ha reso uno dei preferiti dai fan. La Cosa condivide alcuni aspetti con lo stesso Jack Kirby, compresa l’abitudine di fumare sigari. Più di ogni altro personaggio Kirby riversava la propria personalità in Ben Grimm, contribuendo a renderlo un personaggio unico. E quante volte Kirby deve essersi sentito come in questa vignetta, la splash page iniziale del n. 51 di Fantastic Four? Solo con i propri pensieri, in piedi sotto un acquazzone spietato, fissando davanti a sé in un modo che è allo stesso tempo straziante e minaccioso. Mai più Uomo Ragno (1967) Fin dall’inizio l’Uomo Ragno vive il conflitto tra i grandi poteri e le grandi responsabilità. Quando le cose si mettono male pensa sempre a quanto sarebbe bellononessere un supereroe, quanto meglio riuscirebbe a godersi la vita da persona normale. Nessuno ha mai tradotto questo profondo dissidio in immagini meglio di John Romita Sr. Sul n. 50 di Amazing Spider-Man, Romita realizza non una ma bensì due immagini iconiche che resteranno per sempre stampate nella memoria. Una è la copertina con Peter Parker che volta le spalle all’Uomo Ragno. L’altra è questa splash page interna, con il costume gettato nella spazzatura. Anche un androide può piangere (1968) Visione è un androide che desidera essere un uomo, soffrendo quando i fatti gli mostrano che, per quanto lo desideri, rimane sempre un essere artificiale. Nel numero 58 della serie The Avengers troviamo uno dei momenti più intensi della storia del personaggio, quello in cui finisce per piangere di felicità dopo l’accettazione dei suoi compagni Vendicatori di farlo entrare nel gruppo. John Buscemarealizza una splash page per sottolineare l’importanza del momento. Le linee di forza partono dal personaggio e si espandono nell’aria per esaltare la carica emotiva interna all’androide. La posizione della mano fa risaltare la lacrima che scende dall’occhio. Capitan America, il simbolo (1969) I supereroi non sono solo personaggi dei fumetti, a volte sono anche incarnazioni di aspirazioni, desideri e speranze dell’uomo. Una splash page firmataJim Steranko, tratta dal n. 113 di Captain America, lo dimostra. Capitan America troneggia su una piramide di membri dell’Hydra che cercano di ucciderlo. Le parole di Stan Lee sono all’altezza del disegno, sia pure con una buona dose di retorica:“Un uomo può essere distrutto, ma come si fa a distruggere un sogno?”. Ovviamente non si può. Silver Surfer abbracciato alla sua asse (1970) Alex Maleev ha recentemente realizzato un ritratto ad acquerello di Silver Surfer ispirato alla posa che ricorda la scultura de “Il pensatore” di Rodin, in una vignetta che appare nel finale di Silver Surfer n. 18. Molti fan pensano che Jack Kirby abbia usato le parole di Silver Surfer sulla sua“anima infiammata dalla rabbia”per esprimere i sentimenti che nutriva verso la Marvel, la casa editrice che lo aveva fatto diventare il numero uno ma che allo stesso tempo gli aveva sempre negato i suoi diritti.