LA COSTRUZIONE DEL MONDO DI WALT DISNEY

LA COSTRUZIONE DEL MONDO DI WALT DISNEY

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Little Red Riding Hood, il primo vero cartone animato realizzato nel 1922 da Walt Disney che abbiamo visto nell’articolo introduttivo (qui), è fatto unicamente con l’uso di disegni su carta, non sfruttando l’opportunità delcel, il foglio di acetato trasparente. Il cel rendeva assai più facile e veloce la realizzazione dei personaggi e degli oggetti in movimento, slegandoli dalle parti fisse, principalmente dallo sfondo.Eppure l’uso del foglio di acetato era dettagliatamente descritto sul testo di riferimento indispensabile per il settore dell’animazione che Disney conosceva perfettamente:Animated Cartoons – How they are made, their origin and developmentdiEdwin Lutz. Sappiamo che Walt Disney non badava a spese per raggiungere i propri obiettivi: è improbabile che il prezzo del cel costituisse un problema determinante. Sappiamo anche che ammirava il lavoro diWinsor McCay, il quale prima del brevetto della tecnica del foglio trasparente, da parte di Bray e Hurd nel 1916, realizzò magnifici cortometraggi con il solo uso di disegni su carta di riso. Si trattava in tutto e per tutto di opere autoriali, che richiedevano decine di migliaia di fogli di carta e tempi molto lunghi, non propriamente di opere commerciali. Procurarono a McCay un buon guadagno e la fama di geniale pioniere dell’animazione. Addirittura l’altisonante titolo di“inventore del cartone animato”. Il primo cartone animato di McCay risale al 1911 e in effetti prima di allora non si era mai vista un’animazione tanto fluida e con una resa volumetrica così convincente. Ma questo era solo conseguenza di immane lavoro e grande talento. Non c’era alcun trucco o invenzione tecnica dietro a tale risultato. McCay ridisegnava totalmente tutto ciò che si vedeva nel campo visivo su ogni singolo foglio. 1911, Winsor McCay enfatizza la lavorazione del suo primo cartone animato con finti barili d’inchiostro, enormi scatoloni di carta e il busto di Napoleone. In effetti i suoi cartoni animati richiedevano decine di migliaia di fogli Walt Disney invece utilizzò la tecnica delcut-outdi cui stava facendo ottima pratica allaFilm Ad, aveva certamente ambizioni più commerciali di McCay, che proveniva da una famiglia benestante e godeva già di ottimi guadagni per le sue prestigiose tavole domenicali pubblicate dai quotidiani (universalmente conosciuta èLittle Nemo). Se Walt iniziò dalla tecnica delcut-outinvece di usare l’acetato, decisamente più raccomandato, è possibile che volesse semplicemente partire da ciò che conosceva meglio. Partì dal primo gradino per arrivare pian piano a sfruttare le tecniche più avanzate. Una caratteristica disneyana ben evidente, soprattutto dagli anni trenta in poi, sarà l’attenzione costante nel miscelare al massimo grado tutte le possibili opportunità artistiche e tecniche, senza che una parte prevalesse sull’altra. Il modus operandi è evidente fin dall’inizio: la precedenza viene data, nel limite delle possibilità, alla qualità finale del prodotto per poi concentrarsi sulla tecnica per risparmiare tempo e soldi.Dal secondo cartone animato,The Four Musician of Bremen(I quattro musicanti di Brema), infatti si comincia a fare uso del foglio di acetato. Questo metodo incide positivamente non solo sui tempi di lavorazione ma anche sulla qualità degli sfondi che possono essere slegati dai personaggi e rifiniti con una vasta gamma di sfumature. Il cortometraggio, della durata di 7 minuti e 25 secondi inizia con una didascalia che informa che i quatto musicanti di Brema in cerca di fama vengono cacciati in malo modo da ogni città.I musicanti sono un asino, una gallina, un piccolo bulldog bianco e il gatto Julius.Dopo una corsa a rotta di collo si riposano sull’argine di un lago. The Four Musician of Bremen: nella prima inquadratura, l’animazione della corsa non ha movimento ondulatorio, i personaggi sembrano correre su un tapis roulant, tutti alla stessa altezza da terra, senza rispettare il movimento verticale Julius, il più vivace della compagnia, tenta di abbattere a randellate un pesce attirato in superficie dalla musica suonata dagli altri tre compari, ma non riuscendo nell’intento, insegue la preda direttamente sott’acqua, dove a sua volta diventa preda di un pesce sega. L’ostinato predatore insegue Julius fin fuori dall’acqua, dove, insieme ai i suoi compari, continuerà la fuga. I malcapitati si rifugiano in cima ad un albero sul bordo di un burrone: la pianta viene segata dal pesce utilizzando il naso a sega.I quattro amici precipitano nel vuoto per andare a imboccare il foro di un camino di una casa, abitata da un piccolo esercito di miliziani mascherati che spaventati si precipitano fuori dall’abitazione. Ingaggiata una vera e propria guerra con i miliziani, con tanto di palle di cannone, l’eroe Julius riuscirà poi ad abbatterli ad uno ad uno a suon di randellate viaggiando proprio sopra una palla di cannone. Cartoon disneyano anomalo, ha una costruzione narrativa molto meno coerente del precedente: è un “tutto azione”, con una cifra narrativa piuttosto casuale sul modello di molteAesop’s FablesdiPaul Terry. Walt Disney evidentemente ha bisogno soprattutto di sperimentazione tecnica.Nella prima inquadratura abbiamo una lunghissima carrellata orizzontale da destra a sinistra, che segue la corsa sfrenata dei quattro musicisti che cercano di allontanarsi da un fitto lancio di mattoni provenienti dalle loro spalle.Nell’inquadratura successiva assistiamo all’accanimento degli abitanti intenti a scaraventare i mattoni. Gli abitanti lanciano i mattoni ai malcapitati suonatori Le note zampillano fuori dagli strumenti. Una trovata tipicamente disneyana che si differenzia da quelle di Paul Terry L’animazione dei personaggi in corsa è del grado più elementare, realizzata con il solo movimento degli arti, mentre il corpo non ha alcun movimento di oscillazione verticale, prodotto dalla corsa rispetto al terreno. Eppure questo movimento è ben descritto e raccomandato nel libro di Edwin Lutz. La monotonia della corsa, mostrata in modo così elementare è del tutto evidente: a questo Walt fa fronte facendo colpire il gatto, l’ultimo della fila, per ben due volte, da un mattone. Animated Cartoons – How they are made, their origin and development di Edwin Lutz, in una moderna edizione italiana abbastanza fedele all’originale usato da Walt Disney In realtà vedremo che tutto il cortometraggio indugia davvero all’eccesso in carrellate orizzontali. L’introduzione del cel sembra aver indotto Walt Disney a volerne sperimentare subito le maggiori potenzialità che si riscontrano proprio nella carrellata: ha evidentemente usato questo cortometraggio come training. Walt si concentrava su una cosa alla volta per appropriarsene al meglio ed essere pronto per un nuovo passo avanti. Probabilmente, anche per ovviare alla monotonia delle carrellate, Walt ha introdotto una forte dose di azioni veloci e contrasti tra antagonisti.I musicanti di Brema sono vittima di ben tre attacchi: Il primo da parte degli abitanti di una cittadina, il secondo da parte un ostinatissimo pesce sega e il terzo da parte della misteriosa milizia mascherata. Al minuto 2:49 un pesce sega ha appena finito di far affilare il suo naso da un’aragosta-arrotino e per collaudarne l’efficacia taglia in due un pesce di passaggio! The Four Musician of Bremen: un piccolo pesce viene tagliato in due, per collaudare l’affilatura della sega Questa scena, molto cruda agli occhi odierni, all’epoca era considerata accettabile e divertente.Più dei suoi concorrenti, che incedono maggiormente nel cinismo, per esempio in un certo individualismo qualunquista, persino da parte dei protagonisti stessi delle serie (vediFelix), Walt, che è sempre attento a mantenere credibili i suoi personaggi, non evita scene di crudo realismo. Walt ama portare avanti nel modo più semplice ciò che suggerisce la coerenza di un personaggio o di una situazione. Evita l’intromissione dell’autore in ciò che la narrazione suggerisce da sola.In questo caso siamo davanti ad un predatore: si può comportare diversamente? Questo è perfettamente coerente con quello che negli anni successivi diventerà il modello dichiarato della narrazione disneyana: la favola antica di autori come Esopo e Fedro e soprattutto quella seicentesca di La Fontaine. Secondo questi modelli le forze messe in gioco fin dall’inizio costruiscono, da sole, la trama e la morale. Ogni intromissione dell’autore nel verificarsi lineare di eventi non farebbe altro che falsificare l’ordine naturale e disincentivare l’immaginazione.In quanto alla morale deriva dalla semplice descrizione di ciò che accade. Dove sta allora la fantasia? La fantasia sta tutta nel creare una situazione iniziale, volendo un intero mondo parallelo. Questo mondo deve poi poter camminare con le proprie gambe e qui se ne verifica la credibilità. Viene generalmente riconosciuto Disney quale autore più “realistico” degli anni venti, un’epoca in cui il pubblico si attendeva dai cartoni animati qualcosa di totalmente opposto: coreografie surreali che facessero letteralmente “giocare” lo spettatore, distraendolo per qualche minuto dai problemi di tutti i giorni. Si comprende come per lo spettatore di quell’epoca fosse davvero evasivo e liberatorio il gioco astratto che trovava inFelix the CatdiPat SullivaneOtto Messmero nel circo surreale diOut of the InkwelldiMax Fleischer.Walt stava invece costruendo una narrativa basata su un realismo che avrebbe avuto successo nei cartoons più strutturati e credibili del decennio successivo. L’automatismo narrativo che fa parlare autenticamente le forze in campo avrebbe fatto scuola: se avesse evitato il gesto apparentemente gratuito, ma perfettamente logico per un predatore, di tagliare in due un povero pesciolino, quanto ne avrebbe risentito l’attenzione del pubblico per l’inseguimento che avrebbe avuto luogo, da lì a poco, tra il terribile pesce e i nostri malcapitati eroi? Il pesce ostinato esce dall’acqua e insegue i quattro suonatori che si cimentano in una nuova fuga sfrenata.Notiamo però che questa volta nell’animazione dei personaggi è stato aggiunto il movimento di oscillazione verticale del corpo in corsa!Questo movimento è molto visibile nell’animazione dell’asino. Seppure quasi impercettibile negli animali più piccoli è comunque necessario per dare naturalezza e credibilità alla corsa e evita di far sembrare i personaggi su un cuscinetto d’aria, come nella prima carrellata.L’insistere sulle sequenze d’inseguimento è quindi servito. È possibile che Walt abbia cominciato proprio da qui a mettere in pratica ciò che osservava nelle foto del prezioso libro di Edweard Muybridge,Animal Locomotion, che reperì nella biblioteca di Kansas City.Il libro è un eccezionale catalogo di sequenze fotografiche di tutti i possibili movimenti di persone e animali.Sono innumerevoli le sequenze di animali in corsa.