La CASSAZIONE è stata chiara, il tuo comune ti deve coprire di soldi | Hai sempre versato l’importo sbagliato

Corte di cassazione errore versamento casse comunali - Giornalepop.it (Fonte foto Canva)
Una notizia dell’ultima ora pone l’attenzione su una nuova decisione presa dalla Cassazione. Questa volta i giudici sono stati chiari: se hai sempre versato una tassa in modo sbagliato al Comune, adesso questo deve restituirti i soldi.
Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di vedere come la Cassazione sia intervenuta più volte su questioni di grande interesse per i cittadini, fornendo chiarimenti su aspetti molto importanti della vita quotidiana.
Un esempio pratico per capire meglio quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dalle tasse che versiamo nelle casse comunali. A quanto pare, vi è un caso specifico in cui per anni abbiamo pagato più del dovuto, motivo per cui ci spetterebbero dei rimborsi.
La notizia è stata diffusa proprio nelle ultime settimane e invita i cittadini a correre immediatamente ai ripari, così da ottenere quanto prima la restituzione del denaro.
Ecco di cosa si tratta nello specifico e perché dovete contattare subito il vostro avvocato.
Nuova sentenza della Corte di Cassazione: il Comune ti deve restituire i soldi
Ebbene sì, come anticipato, di recente è stata emessa una nuova sentenza dalla Corte di Cassazione, che riguarda una tassa che ogni anno tutti i cittadini sono chiamati a pagare.
Si tratta della Tari, ovvero l’imposta sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti, che viene versata alle casse comunali. A quanto pare, però, in molti casi sarebbe stato commesso un errore di calcolo, motivo per cui è fondamentale chiedere subito chiarimenti al proprio Comune di riferimento.

“Fai in modo di recuperare i tuoi soldi presi dal Comune”
Secondo quanto riportato dal portale ImpresaMia.com, la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 18.358 del 2025, ha chiarito un punto fondamentale riguardante la Tari, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. Il pagamento di questa tassa, infatti, deve essere calcolato esclusivamente sulla base delle superfici effettivamente destinate alla produzione di rifiuti. Devono quindi essere esclusi balconi, cantine e altri locali nei quali i rifiuti non possono essere assimilati a quelli domestici. Alla luce di ciò, è possibile che molti cittadini abbiano pagato bollette più alte di quanto avrebbero dovuto.
Per questo motivo sarà sufficiente far esaminare il proprio caso specifico con l’aiuto di un avvocato, presentare un’istanza di rimborso al Comune di residenza e attendere la restituzione delle somme. In alternativa, qualora si volesse fare un passo ulteriore, è possibile rivolgersi a un giudice tributario presentando ricorso presso le sedi competenti, così da chiedere la revisione dei criteri di calcolo e delle modalità di riscossione della Tari.