JONNY LOGAN, LA SATIRA A FUMETTI DEGLI ANNI ’70

JONNY LOGAN, LA SATIRA A FUMETTI DEGLI ANNI ’70

Tutti i fumetti sono inevitabilmente influenzati dalla realtà contemporanea al periodo in cui sono stati concepiti.
Per quanto riguarda la sola Marvel, ricordiamo la minaccia nazista sulle pagine di Capitan America, la corsa allo spazio che diede origine ai Fantastici Quattro, Iron Man e la Guerra del Vietnam… ma gli esempi sarebbero innumerevoli.

JONNY LOGAN, LA SATIRA A FUMETTI DEGLI ANNI '70

Non tutti i fumetti vengono però influenzati allo stesso modo: alcuni meno, altri più.
Tra i fumetti pronti a recepire le influenze provenienti dalla società c’è ne fu uno pubblicato dalla Casa editrice Dardo a partire dal 1972: Jonny Logan, sgangherato cacciatore di taglie con il volto dell’attore Lando Buzzanca, all’epoca famoso interprete della commedia sexy.

JONNY LOGAN, LA SATIRA A FUMETTI DEGLI ANNI '70

I testi erano di un outsider del fumetto: il romagnolo Romano Garofalo.
Nato a Viserba, laureato in lettere e filosofia a Bologna, approda a Milano nei primi anni settanta per specializzarsi in psicologia.
Invece di specializzarsi crea Jonny Logan, personaggio che per un decennio commenterà in chiave satirica gli avvenimenti politici e di costume di quell’importante periodo storico.

JONNY LOGAN, LA SATIRA A FUMETTI DEGLI ANNI '70

Si tratta di un fumetto corale che si ispira da vicino ad Alan Ford e il Gruppo TNT di Max Bunker e Magnus, uscito tre anni prima e in quel periodo all’apice del successo editoriale.
Oltre a Jonny Logan, i personaggi principali sono il Professore, Ben Talpa, Dan Muscolo e Mago Magoz.
Ai disegni troviamo il poliedrico Leone Cimpellin.

Dal luglio 1972 la serie di Jonny Logan ebbe un buon accoglimento da parte della critica e del pubblico, e a un certo momento venne pubblicato anche in Iugoslavia, dove già Alan Ford riscuoteva un enorme successo (vedi QUI).

Jonny Logan aveva due caratteristiche che erano delle assolute novità nel panorama del fumetto italiano del tempo.
– L’ambientazione italiana delle storie, che prima del fumetto di Garofalo e Cimpellin si era vista solo nel Commissario Spada di Gian Luigi Gonano e Gianni De Luca e in alcuni personaggi minori.
– La scelta di proporre a una audience formata soprattutto da adolescenti temi complessi tratti dalla cronaca quotidiana.

Come sostiene Maria Della Miranda nel saggio “Jonny Logan Story”, è sorprendente rilevare come molti temi affrontati allora siano ancora attuali a cinquant’anni di distanza.
Vediamone alcuni nel dettaglio.

 

La speculazione edilizia (n. 5 novembre 1972)

Comprare con pochi soldi un terreno agricolo destinato all’agricoltura, corrompere con una bella bustarella l’amministrazione locale per renderlo edificabile, che quindi costruisce strade, fognature e altre opere di urbanizzazione. Infine edificare su quel terreno per poi rivendere a prezzi salati.
Una pratica che ha trovato la massima diffusione in quegli anni. Una parte del boom italiano è stato costruito sul cemento. Una nuova classe imprenditoriale, i costruttori, si afferma in quel periodo e arriva fino ai nostri giorni.

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Ai mitici palazzinari protagonisti di tante commedie all’italiana subentra una nuova generazione più attenta alle questioni finanziarie e ai rapporti con il sistema bancario, apparentemente più ligia alle regole, ma in realtà dotata degli stessi smodati appetiti economici.

Questa tematica viene splendidamente messa in satira nel n. 5 di Jonny Logan intitolato “Speculando, speculando”. In una serie di divertenti sketch tra i quali spicca quello della visita dell’ispettore all’igiene in un ignobile quartiere dormitorio della periferia. L’ispettore definisce quelle case “abitazioni razionali e funzionali” ottenendo così l’agognata bustarella.

 

La società senza cultura (n. 7 gennaio 1973)

Tra le previsioni più drammatiche messe in campo dal vulcanico Garofalo c’è quella che con il progresso tecnologico la società darà sempre meno importanza alla cultura non scientifica, che non produce nulla a livello economico.
In effetti, da tempo nel mondo della produzione intellettuale e culturale, delle arti e della creatività, tutto sembra sempre più finalizzato a tematiche produttive, utilitaristiche improntate solo alla logica del profitto e della funzionalità.

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Contano i numeri, il gradimento, la capacità di innescare e alimentare polarizzazioni, di fare ascolti, visualizzazioni, commenti, condivisioni, di muovere pubblici e followers. Così facendo si attribuisce sempre meno importanza alla speculazione filosofica, alla riflessione intellettuale profonda.
Nei primi anni settanta Romano Garofalo individua i segni premonitori. Nell’episodio “La befana meccanica” immagina un futuro dove domina il disprezzo per ogni attività intellettuale e creativa.JONNY LOGAN, LA SATIRA A FUMETTI DEGLI ANNI '70
Vediamo un mondo avveniristico dominato dalla tecnologia e dagli ingegneri, dove vengono banditi “amore, affetti e sentimenti”, definiti “debolezze che nuocciono all’aumento della produzione industriale” e quindi al progresso sociale. I poeti sono considerati del tutto inutili, corpi “alieni” da emarginare.

 

La mafia (n. 9 marzo 1973)

Nei primi anni settanta la mafia uccideva di frequente. Nel 1970 uccise Mauro De Mauro giornalista scomodo del quotidiano L’Ora di Palermo. Nel 1971 uccise Pietro Scaglione, procuratore capo di Palermo. Nel 1972 uccise il giornalista Giovanni Spampinato.
Eppure “la mafia non esiste” era il ritornello con cui in quegli anni alcuni politici siciliani irridevano chi denunciava l’intreccio tra Cosa Nostra e il potere. 

JONNY LOGAN, LA SATIRA A FUMETTI DEGLI ANNI '70

A stigmatizzare questa situazione ci pensa Jonny Logan nell’episodio intitolato, appunto, “La mafia non esiste”. La storia parte da questo paradosso per arrivare, attraverso una disfida alla Per un pugno di dollari che vede opporsi i padrini Don Ciccio Bracalone e Don Gino Malandrinò, mentre affermano che “la mafia non esiste” e chi lo mette in dubbio “lupara lo colga”.

 

L’emigrazione (n. 10 aprile 1973)

Dagli anni cinquanta le grandi città del Nord Italia erano al centro di un consistente flusso migratorio. Un milione e 300mila di uomini e donne delle zone povere del Sud vennero attratti dalle possibilità lavorative offerte dalle fabbriche, che, attraversando una fase di straordinario sviluppo, avevano un continuo bisogno di manodopera.


Ma l’arrivo nel Nord porta anche problematiche e difficoltà di non facile superamento. Jonny Logan, nell’episodio “La famiglia Incrocchia”, segue le traversie di uno di questi emigranti, mettendo in luce la dura vita in fabbrica e i disagi di una vita “in trasferta”.
Una storia dove la componente comica spesso cede il passo alla realistica rappresentazione della dura realtà.

 

La minaccia dei golpe (n. 16 ottobre 1973)

Dagli anni sessanta ai settanta si parlò insistentemente di alcuni colpi di stato. Per fortuna gli aspiranti golpisti, legati ad alcuni apparati statali infedeli, non trovarono mai la possibilità di agire concretamente.

Nell’albo “Arcibaldo Coccuzza colonnello dei CC”, un alto ufficiale dei carabinieri tenta un colpo di stato non tanto per dispregio dei valori democratici, quanto come rivalsa delle sue frustrazioni professionali e familiari.

 

L’austerity (n. 21 marzo 1974)

Nell’ottobre del 1973, l’Egitto attaccò di sorpresa Israele da sud, insieme alla Siria, che attaccò da nord. Israele reagì con forza ribaltando le sorti della guerra, che terminò dopo una ventina di giorni con la sconfitta dei paesi arabi.
Contemporaneamente all’inizio dei combattimenti, le nazioni facenti parti dell’Opec raddoppiarono il prezzo di vendita del petrolio dando inizio a una crisi petrolifera mondiale.

In Italia, il governo varò un piano nazionale di “austerity” economica per il risparmio energetico. Prevedeva il divieto di circolare in auto la domenica, la fine anticipata dei programmi televisivi e la riduzione dell’illuminazione stradale e commerciale.

Nel numero di Jonny Logan intitolato “Lo chiamavano Austerity”, Leone Cimpellin rappresentò graficamente la situazione creando una supercattivo chiamato Austerity. Si tratta di un tipo smilzo, bruttarello, piuttosto minaccioso e inquietante, che compare all’improvviso a turbare e modificare le abitudini di ogni categoria sociale.

 

Il divorzio (n. 23 maggio 1974)

Il primo dicembre 1970 venne definitivamente approvata la legge sul divorzio. Subito dopo, si mette in moto la macchina per il referendum abrogativo.


La notte del 12 maggio 1974 il risultato del referendum fu favorevole al divorzio, confermando la legge. Un fatto di costume che per il paese ha avuto il significato di una vera svolta in senso laico.
Con straordinaria tempistica il numero di Johnny Logan “Favorevole o contrario?” mette alla berlina gli antidivorzisti capeggiati da Amintore Fanfani, leader della Democrazia Cristiana al governo.

 

L’aumento della tassazione (n. 28 ottobre 1974)

L’inizio degli anni settanta è un periodo di profonde riforme tributarie. A fine ottobre del 1972 venne introdotta l’Iva, ancora oggi è la più importante imposta indiretta del nostro sistema tributario.
In quella occasione venne introdotta anche l’imposta comunale sull’incremento di valore degli immobili e furono modificate le imposte di registro, successioni, ipotecarie e catastali, le imposte di bollo, il contenzioso tributario, l’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni, l’imposta sugli spettacoli e le tasse sulle concessioni governative.

Risale, poi, al 1974 l’introduzione dell’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) e l’Irpeg (l’imposta sul reddito delle società). L’Iva e l’Irpef costituiscono ancora oggi l’architrave del nostro sistema fiscale, essendo tra le principali fonti di entrate per lo Stato.
Jonny Logan intercetta il diffuso disagio sociale con “Tartassa, l’agente delle tasse”.
Leone Cimpellin riusciva a creare personaggi fortemente caratterizzati dal punto di vista fisionomico. Tartassa è un curioso ometto dagli occhi iniettati di sangue e i denti aguzzi da vampiro, che si diverte a vessare tutte le categorie sociali. Anche se sembra avere la mano leggera con i ricchi e una pesante manona nei confronti dei poveri.

 

L’esportazione di capitali (n. 49 agosto 1976)

«Evadere il fisco e portare i soldi in Svizzera: questo fu il comportamento di gran parte della borghesia fino alla metà degli anni settanta».
Questo lapidario commento di Guido Carli, governatore della Banca d’Italia all’epoca, testimonia l’ampia diffusione delle esportazioni clandestine di capitali, che assunsero proporzioni tali da contribuire alla destabilizzazione dell’economia italiana.

Johnny Logan, nell’episodio “Il baratto”, ci fa vedere come il trasferimento di capitali nelle “comprensive” banche svizzere fosse in effetti una specie di sport nazionale. Secondo la massima dell’economista Pasquale Muro: “Quando il gioco si fa duro, meglio mettere il grano al sicuro”

 

Il femminismo (n. 54 gennaio 1977)

“Tremate, tremate, le streghe son tornate” era uno degli slogan più noti del movimento femminista degli anni settanta. Le manifestazioni di sole donne diventarono una pratica sempre più comune.


Indossando zoccoli e gonne a fiori, le giovani manifestanti cantavano, ballavano, si tenevano per mano, si abbracciavano, facevano girotondi. La felicità di “esserci” in tante, senza uomini, pareva il fine vero di quel ritrovarsi insieme.

La condizione femminile viene analizzata nell’episodio di Jonny Logan “Il sultano”. Se da una parte Garofalo registra l’uscita delle donne dal predominio maschile e l’acquisizione di nuovi diritti nella direzione della parità dei sessi, dall’altra rileva che all’interno delle mura domestiche la donna rimane una “operaia senza paga”.

Dopo due serie di 56 e 21 numeri, Johnny Logan chiuse le pubblicazioni nel dicembre 1978, sulla soglia degli anni ottanta. Per molti versi, a partire dal “riflusso” dalla politica, un decennio molto diverso dai precedente segnato dall’impegno sociale.

 

 

2 commenti

  1. sì, dipende dal tipo di fumetto… Ma anche se si prova a fare un tipo di fumetto spensierato per fuggire dalla realtà, alla fine quest’ultima è sempre come un’ombra in agguato pronta ad insinuarsi quando uno meno se l’aspetta 😃magari anche solo nel mezzo di una frase che sembra messa lì per caso…me ne sono reso conto io stesso, con i miei fumetti “amatoriali”… 👍
    Che triste però la riflessione sull’abbandono dei sentimenti umani a causa del trionfo della tecnologia… 😔

  2. Prima di Jonny Logan, Garofalo, Cimpellin ed altri autori avevano dato vita al simpatico “Alem”. JL, visto come imitazione povera di “Alan Ford” (ottimo fumetto), era in realtà, come descritto nell’articolo, una serie con una sua autonomia e dignità, tanto da approdare a “Supergulp” (anche se con solo due episodi). Come ispirazione, gli autori dichiararono di essersi rifatti ai film dei “7 uomini d’oro”, che vengono tirati in ballo per “Gli Aristocratici” e per lo stesso “Alan Ford”.
    Il vero problema è che la serie non c’è più e non viene ristampata; qualche anno fa ci hanno provato le Edizioni Losupponevo di Parma con “Jonny Logan Collection”, due episodi alla volta a prezzo modico, buona edizione (io ce l’ho): fermi al primo numero. A quanto pare per lanciare una ristampa devi essere grosso, se no manco ti considerano o vengono a sapere della tua esistenza, indipendentemente dal contenuto.

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