INCONTRO CON UNA COPPIA CUCKOLD (PER ADULTI)

La coppia cuckoldè il titolo di un libro su una pratica erotica estrema, nella quale la donna ha rapporti sessuali con un uomo davanti al proprio compagno o marito.Ne parliamo conLaura Cazzaniga, l’autrice del libro. L’esserecuckold(“cornuto”, NdR)è uno stile di vita che, nell’ambito di una coppia, non riguarda soltanto la sfera sessuale. In questi termini non definirei il “cuckoldismo” una pratica fine a se stessa, intesa come semplice gioco erotico, ma piuttosto un modo diverso, alternativo e disinibito nel concepire il rapporto di coppia all’origine, nella sua essenza.In una coppia come la nostra lui si appaga nel vedermi assieme ad altri uomini. Il suo ruolo consiste nell’osservare, senza parteciparvi, al rapporto amoroso tra me e un altro, il cosiddettobull(“toro”, NdR). Il piacere del mio compagno nasce dalla sua mancata soddisfazione, dall’orgasmo negato. Direi, quindi, che è un piacere più profondo fatto di contemplazione e ammirazione. Diciamo che c’è stata un’avvisaglia quando eravamo due ragazzini. Una sera, in un locale assieme ad alcuni amici, quasi per scherzo ho masturbato un coetaneo. Eravamo tutti un po’ brilli, ma ricordo molto bene le sensazioni provate da entrambi. Io appagavo le mie pulsioni esibizioniste (mentre toccavo l’altro ragazzo avevo tutti gli occhi puntati addosso). E il mio compagno ha sperimentato per la prima volta il piacere dell’umiliazione, l’orgasmo regalato a un altro.Le esperienze successive, sempre più complete e forti, sono state un naturale, spontaneo prosieguo di quell’accadimento. Il mio compagno rimane insostituibile, mentre gli altri uomini vanno e vengono: sono pur sempre partner occasionali. Con loro posso essere disinibita, abbandonarmi a qualsiasi gioco erotico. Certo, mi piace essere provocante, esaltarne le qualità sessuali e, detto apertamente, apprezzare le dimensioni del loro uccello. Ma solo perché il mio lui è presente, partecipa e subisce quella che per me diviene la più bella umiliazione erotica: la tua donna che descrive il magnifico cazzo di uno sconosciuto e come l’ha fatta godere. Si, adoro le “gang”. L’idea di più maschi assieme, con il testosterone a mille, da soddisfare in contemporanea. Quando faccio un’orgia tutto il mio corpo si “erotizza”. Non c’è più solo la vagina, ma seno, ascelle, ombelico e piedi si trasformano in strumenti di piacere che possono accogliere e soddisfare il membro virile. Difficilmente ciò può accadere in un normale rapporto a due. Quella della femminilizzazione è una cosa che non rientra nelle mie/nostre “corde”. Può eccitarmi che lui partecipi con me a un pompino, che annusi il sesso dell’altro, ma la sua femminilizzazione in quanto tale non mi ha mai entusiasmato. Mi piace che il mio uomo rimanga tale nel portare, con totale consapevolezza, le sue corna. Quello che noi chiamiamo in modo ironico il “pompaperitivo”. Ovvero incontro conoscitivo in un bar, un po’ di dialogo (almeno per inquadrare e valutare il bull), e poi sesso orale o completo a seconda delle circostanze e del tempo. In macchina, in un parcheggio o motel. Trovare le persone è relativamente facile e immediato grazie a internet. Ci sono ormai centinaia di siti appositi dove mettere annunci. Sul come vivano poi l’esperienza, beh… penso che ne escano estremamente soddisfatti. Se si escludono qualche aperitivo o cena, direi che il contatto è abbastanza raro. Ci è capitato, in passato, la vacanza a tre. Se lui entra in piena notte nella nostra camera d’albergo senza bussare per fare l’amore con me è senz’altro particolare e appagante, ma queste rimangono esperienze limitate a pochi giorni.Direi che, in ogni caso, il “terzo” non diviene mai un amico intimo o un confidente. Non partecipa alla nostra quotidianità di coppia, che rimane salda ed equilibrata. Con gli anni e le esperienze accumulate si diviene più riflessivi, meno portati a certi eccessi. Oggi, una persona mi deve soprattutto intrigare. Non solo nell’aspetto fisico, ma anche con il dialogo e la galanteria. Forse ci siamo “imborghesiti”, nel senso che tendo a preferire il rapporto sessuale più normale, tranquillo, in appartamento o albergo. Il coito sul materasso comodo e le lenzuola profumate, una bottiglia di vino da dividersi, il mio compagno che guarda mentre cavalco io. In passato sono stata una vera fanatica dei luoghi pubblici. Non solo i parcheggi, ma anche le panchine nei giardini o i bagni di certi centri commerciali. Ho sempre avuto una marcata predilezione per l’esibizionismo, e il fare sesso in posti dove si può essere scoperti da estranei ne rappresenta una componente essenziale. La normale scopata nel chiuso di una stanza rimanda a qualcosa di tradizionale, poco fantasioso, mentre il posto “strano”, non protetto da occhi indiscreti, ha un qualcosa di fortemente trasgressivo, aumenta e amplifica il ludibrio del rapporto sessuale.Oggi, come ti dicevo prima, mi sono “ammorbidita”. Non disdegno più certe comodità che si trovano solo in camera da letto. Un’orgia con due squadre di calcetto, organizzata nelle docce dello stadio a termine partita. Saranno stati quasi venti uomini. Alla fine mi avevano ricoperto di sperma da capo a piedi. L’unico a non soddisfarsi era stato il mio compagno che scattava foto ricordo. Un piacere mentale, psicologico, molto più profondo (oserei dire trascendentale) del mero rapporto fisico. La donna dimostra la sua supremazia, trasformando l’uomo in un oggetto da plasmare in base agli egoismi voluttuosi della propria libido. Lui diviene un testimone partecipe con la sola presenza, consapevole che gli sarà negato a priori la soddifazione dell’orgasmo liberatorio. In questa prospettiva direi che è un piacere per entrambi, dilatato in una dimensione sospesa e infinita. Potrei dirti che vale la medesima risposta di prima, semplicemente nella prospettiva opposta. Lui annienta la propria dignità, l’amor proprio, rinuncia alla tanto decantata mascolinità per donarsi interamente a me. Lui deve preoccuparsi delle doti sessuali degli altri affinché siano in grado di soddisfarmi appieno, in questo deve consistere il suo fondamentale appagamento. Con il metodo più semplice e se vogliamo antiquato, ma pur sempre efficace: la castità. Il raggiungere l’orgasmo con la masturbazione è una concessione, un regalo, che avviene comunque di rado e solo dopo che io ho goduto. Negli anni ho imparato che gli uomini a cui viene negata la soddisfazione sessuale divengono “addomesticabili”, pronti alla sottomissione e più dipendenti psicologicamente dalla propria donna. Non vorrei sembrare presuntuosa, ma direi in fondo di no. Negli anni ho avuto esperienze davvero estreme, comprese situazioni sadomaso e gang con tanto di pissing e scat. Con buona pace dei benpensanti credo di non essermi fatta mancare (quasi) nulla. Racconto le mie esperienze. In quello che ho scritto, comprese situazioni estreme e incontri anche finiti male, non c’è nulla di inventato. Mi sono limitata a modificare nomi e luoghi affinché nessuno potesse riconoscersi, ma il resto rimane tutto vero: le prime volte, le orgie, il voler sperimentere e toccare estremi che molti rifuggono, come il pissing collettivo, l’esibizionismo per strada, un periodo durante il quale ho fatto la escort assieme a un’altra ragazza, un’esperienza zoofila conclusasi in modo nefasto…Preferisco fermarmi qui per non fare un elenco prolisso.Tutti i curiosi e coloro che vogliono affacciarsi per la prima volta a questo mondo possono quindi leggereil mio E-Book.