IL LIBRO DELLE DISCENDENZE

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. (Nell’immagine un fotogramma diDer Golem, film muto tedesco del 1920 diretto da Paul Wegener. La figura delgolem, un forzuto uomo d’argilla portato alla vita, ricorre in due leggende ebraiche ambientate a Benevento e a Oria trascritte nel Libro delle Discendenze). Verso il finire del Settecento il ritrovamento di un manoscritto nella Biblioteca della Cattedrale di Toledo da parte di Adolph Neubauer, bibliotecario alla Bodleian Library e lettore di ebraico rabbinico all’Università di Oxford, permise di conoscere l’unica versione esistente delleCronachediAhimaaz Ben Paltiel, detto ancheSefer YuḥasinoLibro delle Discendenze.A una prima pubblicazione di poco successiva alla scoperta, fece seguito un’altra edizione più accurata, pubblicata da Benjamin Klar nel 1944, annotata ed editata sistematicamente. Già dalle prime notizie della scoperta dell’opera, gli studiosi, che fino a quel momento ne avevano ignorato l’esistenza, si resero conto dell’unicità e dell’enorme valore del manoscritto nell’ambito della letteratura e della storia culturale dell’Ebraismo occidentale. Ahimaaz Ben Paltielnacque in Italia, a Capua, nel 1017, e morì ad Oria, in Puglia, nel 1060. Si hanno poche notizie della sua vita, se non il fatto che alcuni membri della sua famiglia erano già conosciuti nell’ambito della letteratura ebraica in quanto studiosi o poeti.Secondo ciò che egli scrisse nelleCronache, la sua famiglia aveva origine tra i discendenti degli schiavi che l’Imperatore Tito aveva portato in Italia dopo l’assedio e la distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte dei Romani nel 70 d.C. Ma l’aspetto più propriamento storico è circoscritto ai secoli vicini all’autore. Dal punto di vista letterario la sua opera costituisce un fenomeno unico perché scritta interamente in prosa rimata, di influenza araba (fatto alquanto raro nella storiografia ebraica del periodo). La sua scoperta ha permesso di gettare luce sulla storia degli insediamenti ebraici nel Sud d’Italia e in particolare a Bari, Gaeta, Otranto, Amalfi e Benevento, per un periodo, quello del Medioevo Bizantino nel Meridione, che fu contrassegnato da decadenza sociale e impoverimento culturale, di cui altrimenti si sarebbe persa traccia. Il libro venne redatto in Ebraico, a Capua, nell’anno 1054, e costituisce una delle principali fonti storiche sulla vita, il folklore, la cultura e il pensiero ebraico nell’Europa Occidentale. Il titolo non rende merito all’opera, che non si limita a essere una semplice cronaca di eventi e storie di uomini del passato, come ci si potrebbe aspettare. Oltre agli avvenimenti delle comunità ebraiche del Sud, le persecuzioni da parte dei Bizantini, l’invasione saracena, e la vita di personaggi illustri del tempo, vengono narrati racconti fantastici ed eventi soprannaturali. Il libro fornisce un importante affresco delle tradizioni e delle credenze dell’epoca, presentando miti, leggende e superstizioni proprie della cultura del periodo e della comunità di cui era espressione. Storia e folklore si fondono in un’opera che con naturalezza dalla cronaca conduce alla leggenda, narrando di demoni, dell’inafferrabile nome di Dio, di astrologi e di resurrezioni, e in cui si trova per la prima volta traccia della famosissima leggenda dell’Ebreo Errante, e che solo per una fortunata coincidenza non è rimasto sepolto nell’oscurità dei secoli. Anna Ettore–Inkroci