IL FUMETTO ITALIANO CELEBRATO AL MUSEO

IL FUMETTO ITALIANO CELEBRATO AL MUSEO

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Chiamiamolo fumetto, nongraphic novel, termine abusato e poco corretto (tutte le graphic novel sono fumetti anche se non tutti fumetti sono graphic novel), usiamo il simpatico appellativo italiano.E infatti si chiamaFumetto – I Comics made in Italyla grande mostra fino al 27 febbraio alloWow Spazio Fumetto, il museo del fumetto di Milano in viale Campania 12 (museowow.it) dedicata a più di un secolo di fumetto italiano. “La mostra nasce dal desiderio di fare una specie di permanente al Museo”, dice il direttore del museoLuigi F. Bona.“Certo, siamo consapevoli che per una vera permanente ci vorrebbe l’intero Palazzo Reale. Ma abbiamo comunque cercato di allestire una mostra che potesse fornire una buona conoscenza della storia del fumetto italiano. Si parla molto dei personaggi Marvel, dei fumetti giapponesi (i manga), ma sembra che il fumetto italiano, con poche eccezioni come Tex, Diabolik e Dylan Dog, sia marginale. E invece non è affatto così. E lo abbiamo chiamato fumetto, usando il temine più usato, più pratico e davvero nostro”. È una mostra con personaggi inaspettati: uno dei punti di riferimento èGandolin(al secolo Luigi Arnaldo Vassallo, 1852-1906), fra i fondatori del quotidiano Secolo XIX di Genova, del quale fu il direttore dal 1896. “Gandolin era un grandissimo giornalista, ma anche un autore a tutto tondo”, continua Bona,“illustrava i propri servizi, creava dei ‘pupazzetti’ (eIl Pupazzettoera il nome della rivista fatta interamente da lui). Con il suo modo di disegnare ha influenzato autori come il celebreYambo“. I giornalini per bambini (Il Pupazzetto era rivolto agli adulti) nascono a fine Ottocento, ispirandosi alle pubblicazioni straniere, e spesso vengono coinvolte donne che all’epoca potevano occuparsi quasi solo di moda e di bambini. Una data fondamentale è 1908, con la nascita delCorriere dei Piccoli, nato da un progetto diPaola Lombroso Carrara, figlia del noto antropologo. “Quelli del Corriere dei Piccoli, anche se al posto delle nuvolette hanno le filastrocche in rima baciata, amatissime dai bambini, anche da quelli di adesso, sono fumetti a tutti gli effetti”, aggiunge Bona. Nella mostra sono esposte decine di tavole originali (molte del super collezionista milanese Giovanni Nahmias) scelte in modo accurato, da storie importanti o per la loro particolarità, come quelle senza la tradizionale scansione in vignette dell’AmletodiGianni De Lucao strabordanti di particolari come quelle diJacovitti. Non è un certo un caso cheZagor, il giustiziere della foresta di Darkwood creato dall’editore Sergio Bonelli e dal disegnatore genovese Gallieno Ferri, sia rappresentato da una gag del messicano Cico, autentico coprotagonista della serie, non semplice spalla comica. A proposito di graphic novel, uno dei primi romanzi a fumetti (espressione più adatta) è, nel 1967,Una ballata del mare salato, con la prima apparizione diCorto Maltese: una sorta di alleanza tra le due più importanti Repubbliche marinare: lo scrive e disegna il veneziano Hugo Pratt a Genova, sulla rivista Sgt. Kirk, pubblicata da Florenzo Ivaldi, grande fan dell’autore al quale aveva offerto un appartamento vicino alla centralissima via XX Settembre. Nella mostra le tavole si alternano a delle specie di edicole che mostrano le migliaia di pubblicazioni italiane e i loro formati.L’Italia è stata davvero fondamentale per il fumetti, la prima a creare il cosiddettofumetto nero, con il capostipiteDiabolikin formato tascabile; la prima con i romanzi a fumetti comeLa rivolta dei racchidiGuido Buzzellie la già citata Ballata di Pratt; la prima con le riviste di fumetto colto a partire daLinus, in edicola dal 1965 con la collaborazione di Umberto Eco. “In parte siamo ancora importanti e potremmo tornare a esserlo”, conclude Bona,“gli autori li abbiamo, mancano un po’ gli editori. Ancora adesso le vendite non sono affatto male rispetto a tanti altri Paesi, ma non dobbiamo stare a sentire gli editori che si lamentano sempre. Sergio Bonelli, grande editore, già nel 1971 mi parlava di crisi per i suoi Tex e Zagor.Il primo ha (per ora) superato i settant’anni in edicola, il secondo ha appena festeggiato i sessanta”.