IL BOOM DEI FILM D’AZIONE NEGLI ANNI OTTANTA

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Basta cercare su Google“film d’azione che meritano”o, magari,“i migliori film d’azione anni ottanta”o, perché no,“film d’azione che spaccano”… e vengono giù titoli a valanga. Il problema è che, alla fin fine, questa lista dei film è sempre la stessa.Perciò, anziché fare anch’io il consueto listone di film action fine a se stesso, preferisco lanciarmi su una cosa un tantino diversa. Diciamo una specie di cronistoria del cinema d’azione, va’. I film d’azione cominciano a sviluppare la loro forma negli anni quaranta e cinquanta, soprattutto attraverso i western e i film di guerra. Il grande regista Alfred Hitchcock contribuisce a far evolvere il genere inaugurando il filonespy-adventurecon il filmIntrigo internazionale(North by Northwest) del 1959. Il successo di questa pellicola spinse i produttori Albert R. Broccoli e Harry Saltzman a investire tempo e denaro per realizzare gli adattamenti dei romanzi di Ian Fleming, dando così il via alla saga di James Bond. Iniziata nel 1962 conAgente 007 – Licenza di uccidere(Dr. No). I film action così come li conosciamo giungono a compimento negli anni settanta. Per questo parto da Exterminator (The Exterminator), un film del 1980 di James Glickenhaus che risente molto delle influenze del decennio precedente.Oggi considerato film di culto, all’epoca Exterminator è stato sepolto da uno tsunami di fischi e pernacchie per la “troppa”Viuuleeeenzz™che contiene.Se masticate un po’ di inglese e ci volete buttare un occhio, è ancora possibile leggere la stroncatura del prestigiosoVariety. Exterminator è la storia di Michael Jefferson (Steve James). Un reduce del Vietnam che, salvatosi insieme al suo miglior amico da un campo di prigionia vietcong, torna in America provando a vivere una vita normale. Quando però una gang sfonda la schiena del suo ex commilitone con un gancio da macellaio, lasciandolo paralizzato, Michael perde la brocca e fa una strage. Ecco, Exterminator venne pesantemente criticato proprio per questo. A causa di tutte ‘ste sequenze definite grottesche, inutilmente violente e sgradevoli. Come dicevo, questo risultato si deve all’escalation che i film action hanno avuto nel corso degli anni settanta. Negli anni settanta in molti Paesi le restrizioni della censura su linguaggio e violenza si erano allentate, perciò nei polizieschi e neicrime dramacome, che so,BullittoL’ispettore Callaghan, questi elementi si sono allargati a macchia d’olio. La cosa forse più importante è che in quel decennio c’è stata l’esplosione dei film di arti marziali di Hong Kong.In gran parte il merito è di Bruce Lee che, conIl furore della Cina colpisce ancora,Dalla Cina con furoreeI 3 dell’operazione Drago, ha fatto conoscere i film dimazzate-uattà™all’occidente. Senza contare il lavoro di Sonny Chiba, il quale per anni, per soddisfare la sete di sangue e violenza, ha allattato allegramente il pubblico alla propria tettina. Una delle opere più famose di Sonny Chiba è la trilogia diThe Street Fighter, da noi conosciuta come la saga deIl Teppista. Nel film, il suo personaggio è Takuma “Terry” Tsurugi, un killer mercenario che non si fa scrupoli davanti a niente. Del resto, pure la tagline del film lo dice, no?“Se devi combattere, combatti sporco”. Infatti, Chiba non si fa il minimo problema a strappare i testicoli di un nemico piazzandoli davanti alla telecamera. I film di Chiba sono iper-violenti, trash e istantaneamente memorabili. Avanti anni luce dei suoi contemporanei. Per esempio, il pugno che sfonda il cranio visto a raggi x e poi il nemico che spruzza sangue tipo fontana prima di morire, l’avete mai visto da nessuna altra parte? Forse, e dico forse, solo nel successivo Ken il Guerriero. Gli orientali ci insegnavano che non si infrangono le regole sacre delle arti marziali, l’azione non si ferma e i film action continuano a evolversi. Un giovane, rossissimo e villosissimo Chuck Norris comincia a farsi strada nel mondo del cinema. Mescolando poliziesco e arti marziali, in film comeMassacro a San Francisco(Slaughter in San Francisco),La polvere degli angeli(A Force of One) eThe Octagon. Che poi qui si apre quella parentesi deifilm-cazzata sui ninja anni ottanta, ma è un altro discorso. Dal canto suo Hollywood continua a investire nei film d’azione. Nonostante siano ancora legati alla matrice anni settanta, con “guardie e ladri” che si prendono a schioppettate, le cose cominciano a cambiare. Nel 1982, infatti, esce48 Ore, un thriller poliziesco con Nick Nolte che sfocia a tratti nella commedia grazie, all’epoca emergente, Eddie Murphy. All’uscita, 48 Ore fu un record da botteghino, ma non lo menziono solo per questo. Insieme al successivoBeverly Hills Cop, è stato uno dei primi esempi diaction comedy. Oltre al fatto che 48 Ore è il film che ha inaugurato il filonebuddy cop, diventato in seguito molto popolare con tutta la carrellata di film usciti nel corso degli anni, tipoArma Letale,Tango & Cashe via dicendo. Siamo arrivati al punto che Hollywood, capito l’andazzo, comincia a scucire moneta per produrre ‘sta roba. Infatti, in tutto il decennio ne sono usciti una marea di film action. Dai grandi budget e non. Con Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis che man mano si imponevano come eroi nell’immaginario collettivo mondiale. Prima di loro, però, Harrison Ford diventa il protagonista di uno dei più grandi film action di sempre:Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta(Raiders of the Lost Ark). Sappiamo tutti che Indiana Jones fu un successo epocale, no? Come sappiamo che a oggi ci sono quattro film dedicati al personaggio. Anche per me sono quattro, però tenendo fuori l’orripilanteIl regno del teschio di cristallo. Per quanto mi riguarda il quarto Indiana Jones èAvventurieri ai confini del mondo. Uscito due anni dopo Raiders of the Lost Ark: il titolo originale èHigh Road to China, conosciuto anche comeRaiders of the End of the World. High Road to China fu un discreto successo ed è considerato uno dei migliorilook a liked’Indiana Jones, che all’epoca spuntavano come i funghi. Un peccato che non sia riuscito ad avviare un nuovo franchise, ma tant’è. Tra l’altro, in origine il ruolo del professor Jones sarebbe dovuto andare proprio a Tom Selleck. Il quale dovette rifiutare per un conflitto contrattuale con i produttori della serieMagnum P.I., di cui era protagonista. Insomma, la parte del protagonista in High Road to China gli è stata data come una specie di premio di consolazione. Arriviamo al punto di cui parlavo all’inizio: quella che per me rappresenta la differenza tra film action e film action anni ottanta. Fino alla fine della prima metà degli anni ottanta, l’azione si mescolava a qualunque genere. C’erano cose comeIl giustiziere della notte,Rambo,Conan,Terminator,Mad Max, i film d’arti marziali e compagnia cantante. Ma dal 1985 in poi, comincia l’ascesa dei film di mazzate. Uno dei primissimi fuRemo Williams: The Adventure Begins. Uscito nel 1985, nel pieno del boom di film action anni ottanta. Da quel che mi pare di avere capito, la sceneggiatura si basa su una serie di romanzi pubblicati dai primi anni settanta e tuttora in corso. Remo Williams è semplicemente esagerato. Sopratutto, meravigliosamente privo di senso. Remo Williams (Fred Ward) è un ex agente di polizia che dopo un incidente viene dato per morto e reclutato da una di quelle deliziose super-agenzie super-segrete che gli cambiano i connotati, gli danno una nuova identità e via. Dritto a combattere i nemici della libertà. Sarebbe stato bello se la storia si fosse concentrata anche sull’assurdità di costringere un uomo a una specie di schiavitù in nome di questa “libertà”, ma in fondochissene. Gran parte del film si basa sull’allenamento di Remo in una specie di super-arte marziale. Finendo poi con il puntare l’obiettivo su politici corrotti, gangster, trafficanti d’armiet similia. È un film d’azione eccezionale, divertente e con tante sequenze fantastiche. Tipo la lotta sulla Statua della libertà. Fenomenale. Mi piacerebbe continuare, sul serio. Però, data l’eccessiva lunghezza, ho deciso di dividere l’argomento in due (forse tre) parti.Detto questo credo che sia tutto, aspettatevi a breve il resto della storia e… Stay Tuned, ma sopratutto Stay Retro. In realtà il filone buddy cop ha avuto un precursore in “Una strana coppia di sbirri” (Freebie and the Bean) che ha preceduto “48 ore” di quasi 10 anni. Il film del 1974 anticipa tutte le caratteristiche del genere: in primis, azione esagerata (uno dei forsennati inseguimenti che costellano la pellicola si conclude con l’auto dei due protagonisti che si infila in un appartamento …al terzo piano! Vedi:https://www.youtube.com/watch?v=R–Hz4C9XSo) e forti dosi d’umorismo (come nel film di Hill, i protagonisti sono interpretati da un eroe di film d’azione, James Caan, e da un attore più votato alla commedia come Alan Arkin).A volergli fare le pulci, il film non è esente da difetti: nonostante la regia del pur valido Richard Rush (che in seguito dirigerà un cult come “Professione pericolo”, vero e proprio omaggio al genere action:https://www.youtube.com/watch?v=_qffiTgYVM4) l’amalgama tra le scene drammatiche e violente (alcune anche forti) e quelle più leggere (se non proprio sopra le righe) non è riuscita del tutto. E’ comunque uno spettacolone divertente e immagino che all’epoca abbia avuto anche un certo successo visto che ha dato vita perfino a un’omonima serie televisiva con Toma Mason e Hector Elizondo (seppur dell’effimera durata di soli 7 episodi!). E se è vero che Stanley Kubrick, in un articolo del Rolling Stone, lo definì “the best film of 1974” (ma di questo non ho nessuna prova se non la pagina Wikipedia inglese del film)! Riguardo a “Avventurieri ai confini del mondo” e ai film à la Indiana Jones, ricordo che da ragazzino mi divertirono molto l’”Allan Quatermain e le miniere di re Salomone” con Richard Chamberlain (perlomeno la prima parte, molto allegra e movimentata, quasi una parodia del genere. Poi la povertà di mezzi si fa sentire un po’ troppo e tutto diventa kitsch. Il trailer, per chi non lo ricordasse:https://www.youtube.com/watch?v=LI4xsKHBx8c) e il telefilm “I predatori dell’idolo d’oro” (Tales of the Gold Monkey) del bravo Donald P. Bellisario (il pilot era un vero e proprio film che, pur con gli scarzi mezzi della televisione dell’epoca, riusciva a regalare emozioni sincere a un pubblico più giovane. E il finale mi dà ancora i brividi).Il film con Tom Selleck lo inseguo da tempo ma ancora non son riuscito a vederlo. Comunque, il buon Tom, ebbe come premio di consolazione per la mancata partecipazione a “I predatori dell’arca perduta”, anche un episodio dell’ultima stagione di Magnum P.I.: “Il segreto della caverna” (Legend of the Lost Art), che come si può intuire già dal titolo originale, si rifà ironicamente al film di Spielberg e dà modo a Selleck di indossare finalmente la mise dell’archeologo avventuriero (con tanto di frusta:https://mindreels.files.wordpress.com/2016/06/legendofthelostart.png?w=1000)!