I VENDICATORI CONTRO LA JUSTICE LEAGUE

Da piccoli, tutti i lettori di fumetti si sono chiesti chi vincerebbe in uno scontro tra Superman e Thor, chi fosse il combattente migliore tra Capitan America e Batman, o chi vincerebbe la sfida tra i due re degli abissi Namor e Aquaman. Tutti i fan degli eroi Marvel e Dc hanno fantasticato un incontro tra i loro beniamini appartenenti alle due case editrici. Nel 1976 per la prima volta nella loro storia Marvel e Dc hanno fatto incontrare i loro eroi più rappresentativi neLa battaglia del secolo: Superman contro L’Uomo Ragno, scritta daGerry Conwaye disegnata daRoss Andrucon le chine diDick Giordano. Nella storia i due eroi agivano come se condividessero lo stesso universo narrativo, unendo le forze per fermare Lex Luthor e il suo alleato occasionale, il Dottor Octopus. L’evento fu un successo e venne replicato nel 1981, dove, oltre all’Uomo d’acciaio e al Ragnetto facevano un’apparizione anche Wonder Woman e Hulk.Quindi si fecero incontrare altri due campioni di popolarità:Batmanel’incredibile Hulk. Un anno dopo, nel 1982, ci fu il primo incontro di due superteam, gliX-Mendi Chris Claremont e iTeen Titansdi Marv Wolfman, all’epoca tra i fumetti più venduti. Da allora Marvel e Dc hanno deciso di non replicare l’esperimento per molto tempo, fino al 1996, anno in cui le case editrici danno vita aLe battaglie del secolo(titolo che richiama il primo crossover). Vengono fatti scontrare tra loro alcuni dei personaggi più noti al pubblico e l’esito del combattimento viene deciso dai lettori tramite un sondaggio. L’esito fa registrare alcunedebacleassolutamente poco plausibili, dato che molti hanno votato il loro personaggio favorito piuttosto che il più forte. Segue un esperimento editoriale chiamatoAmalgam, che abbiamo analizzatoQUI, in cui vengono creati alcuni personaggi fondendo le caratteristiche peculiari degli eroi Marvel e Dc.L’iniziativa non ha però il successo sperato. In questa miriade d’incontri al lettore non può non saltare all’occhio una mancanza: come mai le due case editrici non hanno fatto mai incontrare i loro team storici di punta, ovvero la Justice League e i Vendicatori? Era un’associazione di idee più che legittima, dato che nelle due squadre militavano alcuni dei più potenti e famosi eroi dei due universi. Per quale motivo, dunque, questo incontro non si è fatto? VENDICATORI E JUSTICE LEAGUE: IL PROGETTO NAUFRAGATO L’anno è il 1982, le due case editrici venivano dal successo del crossover tra gli X-Men e i Titans. Jim ShootereDick Giordano, direttori della Marvel e della Dc in quegli anni, firmarono un contratto che prevedeva la produzione di una storia con i Vendicatori e la Justice League che sarebbe dovuta uscire nel maggio nel 1983.Gerry Conwayfu incaricato di scrivere un soggetto, che sarebbe stato poi sceneggiato daRoy Thomas. L’albo sarebbe stato prodotto dalla Dc e distribuito dalla Marvel. Ovviamente, la trama doveva ottenere il consenso di entrambe le case editrici. Questa prevedeva una sfida tra Kang il conquistatore, villain della Marvel, e il Signore del Tempo, della Dc, in lotta per un fantomatico “Uovo del Tempo”.Per bloccare il proprio rivale, ognuno dei due viaggiatori temporali chiede l’aiuto degli eroi dei rispettivi universi: i Vendicatori e la Justice League.I due team, completamente estranei tra loro, cercano di recuperare l’uovo che balza da un’epoca all’altra e da un universo all’altro. L’intricata sfida vede tre personaggi per ogni fazione battersi tra loro. Quando però Jim Shooter lesse la storia la bocciò in toto:“Non è accettabile, i problemi sono molteplici, non ci sono motivazioni valide che spingano i personaggi a comportarsi in quel modo”. Shooter scrisse alla Dc che, oltre alle motivazioni deboli, la trama aveva buchi di continuity per quanto riguardava i loro personaggi. • Ant Man, non essendo più un Vendicatore, non avrebbe dovuto prendere parte alla vicenda.• Quicksilver vive sulla Luna con gli Inumani, ad Attilan, quindi dovrebbe arrivare da lì.• Il martello di Thor non può seguire “una pista nel tempo”. Ha perso quella facoltà molto tempo fa.• Occhio di Falco si è sposato, un fatto che dovrebbe venire menzionato nella storia•Visione dimostra di avere emozioni, ma non può in quanto non è un essere biologico• La gara di corsa tra Quicksilver e Flash è improponibile, in quanto Flash raggiunge la velocità della luce mentre Quicksilver non raggiunge neppure quella del suono. Magari Flash dovrebbe gareggiare con la nuova Capitan Marvel, che può raggiungere la velocità della luce nella sua forma di energia.• Quicksilver non può in alcun modo aiutare Flash con la “piattaforma cosmica”.• Firestorm e la nuova Capitan Marvel non è un abbinamento giusto, in quanto lui controlla solo l’energia nucleare mentre l’altra può trasformarsi in ogni forma d’energia. Jim Shooter, insomma, voleva assolutamente che i personaggi venissero rispettati nella loro continuity e nella loro personalità. Nonostante le obiezioni di Shooter, la Dc diede il via aGeorge Perez, il disegnatore incaricato della storia. Perez completò le matite di 21 tavole, prima di venire bloccato dalle nuove obiezioni del capo della Marvel (tavole che in tempi recenti sono state messe online). Dick Giordano, nella sua lettera di risposta, mostra una visione più pragmatica, sostenendo che scrivere una storia dove tutti i personaggi devono avere lo stesso dosaggio e le cui azioni devono finire in parità è assai complicato e presenta delle ovvie limitazioni. AncheX-Men/Teen Titansaveva buchi nella trama, che però non avevano impedito alla gente di comprarlo. Jim Shooter rimase fermo sul suo punto di vista, cosa che fece spazientire George Perez. A quel punto il disegnatore portoricano dichiarò che non avrebbe più lavorato per la Marvel finché ci sarebbe stato Jim Shooter a dirigerla. In effetti Perez non ha fatto più nulla per la Marvel fino al 1998, quando disegnò i Vendicatori scritti da Kurt Busiek e Shooter se ne era andato da un pezzo.Il primo progetto dunque è naufragato (così come il sequel già concordato diX-Men/Teen Titans) e non se ne è fatto più nulla fino al 2003, quando finalmente Marvel e Dc decidono di far incontrare i loro maggiori team di eroi: i Vendicatori e la Justice League. VENDICATORI E JUSTICE LEAGUE: IL CROSSOVER UFFICIALE La trama è stata affidata aKurt Busiek, esperto di continuty di entrambe le case editrici, divisa in quattro parti. Ai disegni viene richiamato George Perez, che era stato ingaggiato vent’anni prima. Perez, già autore diCrisi sulle Terre Infinite, si rivela la scelta azzeccata in quanto, come al solito, dimostra di essere assolutamente a suo agio nelle tavole zeppe di supereroi. La contesa cosmica inizia con l’incontro tra due potenti entità cosmiche,Kronadella Dc e ilGran Maestrodella Marvel. Il primo è alla ricerca dei segreti che generarono il Big Bang ed è disposto a tutto pur di scoprirli. L’altro dice di conoscere qualcuno in grado di rispondere alle sue domande, ma gli rivelerà la sua esistenza soltanto se Krona accetta di giocare con lui. La sfida consiste nello scegliere dei rappresentanti tra i paladini dei due mondi e mandarli alla ricerca di 12 potenti manufatti cosmici: chi delle due squadre riuscirà a conquistarne di più vincerà. Krona sceglie come propri campioni i Vendicatori, la JLA gareggerà per il Gran Maestro. PRIMA PARTE: L’INIZIO DELLA SFIDA Il primo capitolo mostra l’invasione in un universo da parte di creature appartenente all’altro. Dunque vediamo la Justice League contro Terminus, colossale alieno nemico dei Vendicatori, mentre questi sono alle prese con Starro, conquistatore alieno a forma di stella marina, primo avversario storico della Lega. Perez e Busiek si scatenano mescolando alieni dei due cosmi. Lobo della Dc aggredisce la guardia imperiale degli Shi’Ar Marvel; gli Skurll attaccano il pianeta Thanagar; Mongul, tiranno alieno Dc, viene assalito dalla mostruosa Covata della Marvel, e così via. Entrambe le squadre vengono ragguagliate sulla ricerca dei 12 manufatti, rispettivamente dal Gran Maestro (per la Justice League) e Metron, uno dei Nuovi Dei creati da Jack Kirby, che informa i Vendicatori. Questi potenti manufatti cosmici sono ben noti al lettore essendo apparsi in molte storie: la Lancia del Destino, Il Libro dell’Eternità, il Globo di Ra, la Maschera di Medusa, la Campana, la Giara e la Ruota e la lanterna di Lanterna Verde dall’universo Dc e il Nullificatore Cosmico, l’Occhio di Avalon, la bacchetta di Watoomb, lo scrigno degli Antichi inverni, il Guanto dell’Infinito e il Cubo cosmico dall’universo Marvel. Inizia così un passaggio continuo da un universo all’altro, ogni personaggio delle due squadre visita i luoghi caratteristici dei due universi narrativi. Per esempio, la Lega va sull’Isola dei Mostri (apparsa sullo storicoFantastic Four n. 1) e i Vendicatori fanno capolino a Metropolis, la mitica città di Superman. Al contrario dei precedenti incontri tra i personaggi delle duemajors, che sono stati delle semplici “sfilate” di eroi, qui Busiek fa un’approfondita analisi dei due universi, mostrando al lettore le differenze che corrono. Ecco così che i Vendicatori si accorgono che la popolazione dell’universo Dc tende a glorificare i propri eroi: Quicksilver nota come abbiano dedicato un museo a un supervelocista (Flash), mentre la Justice League vede che nell’universo Marvel c’è una forte diffidenza, e talvolta anche discriminazione, verso la comunità superumana. I maggiori eroi delle due squadre, Capitan America e Superman, iniziano a essere intolleranti verso l’altra squadra, Il primo ritiene che gli eroi Dc siano dei “pavoni impettiti” dediti all’autocompiacimento, mentre l’Uomo D’Acciaio pensa che gli eroi Marvel non lottino abbastanza per evitare che il loro mondo vada, a detta sua, “in malora”. Busiek si lancia anche in una battuta spiritosa, mentre Occhio di Falco accusa la Lega di essere “uno Squadrone Supremo dei poveri”. Si arriva dunque al confronto dove non c’è più spazio per la diplomazia: scoppia quello che i fan aspettano da anni, lo scontro tra i due gruppi! SECONDO PARTE: LO SCONTRO Il secondo capitolo è un tripudio di scene di lotta tra eroi rivali, in cui George Perez dà sfogo a tutto il proprio talento. Maxitavole di combattimenti, uno contro uno, che esaltano il lettore. Di nuovo Kurt Busiek sottolinea la differenza tra i due universi. In quello Marvel non esiste laForza della Velocitàda cui Flash trae i propri poteri, fatto che lo rallenta lontano dalla sua terra, viceversa Scarlet viene rafforzata attingendo alla magia del Caos, più potente sul mondo Dc. Particolarmente degna di nota è la lotta tra Capitan America e Batman, in cui, dopo un equilibrato scontro, i due decidono di indagare su chi, in realtà, stia “manovrando i fili”. Se nella prima parte i due team si sono battuti 7 contro 7, la battaglia si allarga quando entrambe le fazioni chiamano le riserve, mandando in campo altri personaggi in ulteriori luoghi tipici di Marvel e Dc alla ricerca degli oggetti cosmici. I combattimenti si spostano da Smallville, cittadina dove è cresciuto Clark Kent, al Wakanda, regno di Pantera Nera; da Asgard, patria di Thor e degli dei Norreni, ad Apokolips, pianeta di Darkseid dei Nuovi Dei. La gara è sempre più equilibrata, ma Cap e Batman scoprono finalmente la verità dietro la contesa cosmica e come i Vendicatori stiano, a loro insaputa, lottando in favore di Krona. Le due squadre si fronteggiano in una durissima lotta nella Terra Selvaggia della Marvel per contendersi l’ultimo oggetto, il Cubo cosmico: particolarmente cruento è il combattimento tra i due maggiori pesi massimi, Superman e Thor. La lotta pare premiare i Vendicatori, che portano la gara in parità con sei oggetti a testa, ma Capitan America concede la vittoria alla Justice League, consegnando il Cubo nelle mani di Batman. Krona dunque ha perso, e dovrebbe andarsene come da accordi, ma folle di rabbia e in preda alla sete di conoscenza colpisce il Gran Maestro per scoprire l’identità di colui che conosce il segreto dell’origine dell’universo: Galactus. Così mentre Krona attacca il Divoratore di Mondi, ovvero Galactus, con gli inutili tentativi dei supereroi di dividerli, il Gran Maestro utilizza i 12 manufatti cosmici per modificare radicalmente la realtà… TERZA PARTE: UN MONDO SOLO La terza parte della storia doveva essere diversa nei piani di Kurt Busiek: originariamente l’autore voleva mostrare gli eroi Dc come fossero stati creati nell’universo Marvel, alle prese con forti dilemmi morali e reinterpretati graficamente nello stile di Jack Kirby e Steve Ditko; e viceversa gli eroi Marvel in città fantascientifiche e prive di realismo, secondo i canoni estetici di Carmine Infantino e Gil Kane. Gli editori però bocciarono la cosa in quanto ritenevano fossero un’idea simile al concetto di Amalgam e che toglieva l’attenzione dalla collaborazione tra le due squadre per concentrarsi sulle varianti degli eroi. Quindi Busiek cambia strategia, mostrando una realtà dove i membri dei due team sono amici di vecchia data. Rievocano vecchie gloriose battaglie contro nemici in comune e vecchi sodalizi tra gli eroi delle due Terre (esattamente come faceva la Justice League pre-Crisi con la Justice Society di Terra 2).Vedere i Vendicatori socializzare con la Justice League come vecchi amici è la realizzazione dei sogni di ogni lettore. Busiek e Perez si sbizzarriscono nel fare citazioni a storie classiche della Silver Age, mescolando i personaggi dei due universi. La storia concede ai fan un ulteriore regalo: se nei primi due capitoli Flash e Lanterna Verde erano Wally West e Kyle Rainer, in questa nuova realtà tornano a essere gli originari Barry Allen e Hal Jordan, che nel 2003, quando uscì la miniserie, erano morti da diversi anni. Infatti le formazioni delle due squadre rimandando all’epoca della Silver Age. Tutti gli eroi familiarizzano come se si conoscessero da decenni, tutti tranne Capitan America e Superman. Loro si sentono a disagio, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto ciò. La realtà continua a cambiare intorno a loro. I luoghi di ritrovo e le uniformi dei protagonisti mutano di volta in volta senza che nessuno, tranne Cap e Super, si accorga del cambiamento. Anche qui Perez da sfoggio dalla sua arte, mostrando i costumi e le pettinature dei personaggi hanno modificato nel corso della loro vita editoriale.